LE VISIONI DELLA STREGONERIA

E

LE CONFERME DELLA SCIENZA

Commento al primo capito de “Il Vangelo dell'Anticristo”

Prima parte de “Il Libro dell'Anticristo”


Come la ricerca scientifica dimostra la validità del Libro dell'Anticristo.

Leggetevi il capito intitolato “L'Universo” (vedi), il primo capitolo del Vangelo dell'Anticristo (rappresenta la prima parte del Libro dell'Anticristo) che descrive la prima mia visione dell'Universo e fu scritto nel 1985. Confrontate le affermazioni che vi vengono fatte nell'articolo di divulgazione scientifica del Venerdì di Repubblica.

Tenete presente che le affermazioni iniziali del primo capitolo del Vangelo dell'Anticristo furono sbeffeggiate e ridicolizzate da quel torbido figuro che risponde al nome di Stefano Lorenzetti giornalista de Il Giornale nell'articolo che fece su di me.

Sicuramente qualcuno gli aveva indicato, fra le centinaia di pagine presenti nel web, cosa doveva offendere e sminuire.

Scrisse, infatti:

“Infatti dal basso del suo diploma di terza media suda freddo ogni qualvolta s'avventura in dissertazioni irte di concetti come questo:  << La coscienza era Totale. Ogni molecola nel più infimo movimento era contemporaneamente Coscienza di Sé e Coscienza del Se. Ogni infinita porzione di molecole possedeva nel medesimo tempo la Coscienza di Sé e Coscienza del Se suoi. L'Universo nel suo insieme era Coscienza Totale di Sé, egli era il Se! >>, in cui la varietà d'accenti rende complicato stabilire dove finiscano le congiunzioni e comincino i pronomi.”

Leggi l'articolo completo.

Verificare per credere!

Per Stefano Lorenzetti era quel concetto, e non altri, che doveva essere demolito, non fatto comprendere, dimostrare che era solo una farneticazione di chi, avendo solo la terza media, non poteva certo aver dimestichezza con la filosofia e con la grammatica. Anche se è vero che dal 1985 ad oggi ho imparato parecchio.


Da: Venerdì di Repubblica del 14 luglio del 2006.


BIG BANG

VA BENE, L'UNIVERSO NASCE CON IL GRANDE BOTTO.

MA PRIMA?


Finora la fisica classica ha immaginato l'origine di tutto con un mutamento traumatico. Adesso una ricerca USA va più indietro, e rivela: c'era un altro “mondo” precedente al nostro.


Di Luigi Bignami


Sapere cosa c'era prima della nascita dell'universo è possibile? Una domanda a cui sembrerebbe impossibile dare una risposta visto che non sappiamo neppure esattamente come sia nato l'Universo. Secondo la teoria più accreditata, infatti, considerata valida anche dalla Relatività generale di Albert Einstein, è il Big Bang l'“inizio” del tutto, il grande evento che diede origine non solo alle diverse forme di materia e energia che permeano il cosmo, ma anche allo “spazio” e al “tempo”. E' in quel momento, dunque, che si plasmò l'Universo così come oggi lo vediamo, con le infinite sfaccettature di cui ancora conosciamo molto poco. Già sarebbe una scoperta senza confronti definire i dettagli di quel lontano “inizio”, ma pur essendoci andati molto vicini, gli scienziati possono ricostruire gli eventi solo a partire dagli istanti successivi al grande botto.

Nonostante i limiti e le difficoltà, vi sono fisici che stanno comunque oltrepassando la frontiera, tentando di farsi strada in quel che c'era prima del Big Bang. Una ricerca che non è possibile realizzare con le teorie classiche della fisica, ma che richiede concetti e applicazioni di teoria quantistica. Tra coloro che stanno tentando questa impresa ai limiti delle conoscenze umane vi è Abhay Ashtekar, direttore del Institute For Gravitational Physics And Geometry della Penn State University (USA) che spiega: “La fisica classica, teoria della Relatività compresa, può essere utilizzata per studiare il nostro universo fino al momento in cui la materia era così densa che le equazioni matematiche non sono più in grado di descriverne il comportamento. Al di là di questo punto, qualunque ricerca deve necessariamente applicare le regole quantistiche”.

Ma cos'è la teoria quantistica? Nata come tentativo di spiegare la fisica delle particelle elementari della materia a livello microscopico, ossia il comportamento degli elementi che compongono gli atomi, in seguito crebbe fino ad incorporare anche fenomeni che coinvolgono il cosmo nella sua globalità.

La formulazione della teoria richiede complessi concetti matematici, che non si possono rendere visibili con degli esempi pratici, perché nel mondo macroscopico che conosciamo e in cui siamo immersi i fenomeni quantistici non si manifestano palesemente. Dunque, bisogna lavorare solo con la matematica e al più con un po' di fantasia scientifica.

La teoria quantistica, comunque, ci dice che studiando il modo di agire delle particelle più piccole dell'Universo si arriva a comprendere che la materia di cui siamo composti possiede anche comportamenti ben diversi da come ci appare nella realtà di tutti i giorni.

Così le spiega Gennaro Auletta, della Pontificia Università Gregoriana di Roma: “Secondo la teoria quantistica non esiste una realtà obiettiva della materia. Faccio un esempio: se un oggetto può stare in due posti diversi, per la fisica quantistica esso può stare anche in un altro luogo che è la combinazione dei primi due”. Un concetto complesso che porta anche ad un'altra conseguenza quasi paradossale. “Quando si osserva un fenomeno, l'osservazione non è mai indipendente dall'osservatore”, spiega Auletta.

In altre parole ciò significa che la realtà non è un elemento oggettivo, ma si mostra in modi diversi in rapporto al tipo di osservazione. Le dinamiche fondamentali del micromondo, inoltre, sono caratterizzate dalla causalità ed è possibile che, in determinate condizioni, la materia possa “comunicare a distanza” o possa addirittura “scaturire” dal nulla.

Facendo fede a questa complessa teoria Ashtekar e i suoi collaboratori, Tomasz Pawlowski e Parmpreet Singh, sono riusciti a sviluppare un modello matematico che attraversa il Big Bang, e hanno raggiunto ciò che vi era prima di esso.

Spiega Ashtekar: “La nostra ricerca ci ha permesso di concludere che prima dell'inizio del Tutto vi era un altro Universo che a differenza del nostro, che si sta espandendo, si stava contraendo”. Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Physical Review Letters, dimostra che l'Universo che ci precedette era sottoposto a forze gravitazionali intensissime che portarono tutta la materia di cui era composto a precipitare su se stessa fino a un punto nel quale presero sopravvento le “proprietà quantistiche”. E fu in quelle condizioni che la forza di gravità anziché far contrarre la materia attirandola su sé stessa, la rese repulsiva.

Ancora Ashtekar: “Usando le equazioni cosmologiche di Einstein opportunamente modificate, abbiamo trovato che anziché del classico Big Bang dobbiamo parlare di un quantum bounce (rimbalzo quantico), ossia di un fenomeno che ha fatto esplodere un concentrato di materia estremamente compressa”. Continua il fisico: “Siamo rimasti così sorpresi dalle conclusioni dello studio che porta all'esistenza di un Universo pre-Big Bang, che abbiamo ripetuto le simulazioni con diversi parametri e per diversi mesi ma i risultati sono inequivocabili: il nostro Universo è stato preceduto da un altro Universo”.

L'idea di un Universo precedente al Big Bang era già stata formulata nel passato, ma questa è la prima volta che viene descritto in termini matematici definendone anche alcune proprietà geometriche spazio-temporali. L'aver individuato l'esistenza di un Universo che ha preceduto il nostro, ripropone il destino stesso del Cosmo in cui viviamo. Oggi l'ipotesi sostenuta da più dati vuole che il nostro Universo si espanda per sempre. Ma ancora molti sono gli interrogativi che attendono una risposta. Qual è il ruolo, ad esempio, dell'energia oscura e della materia oscura che permeano il Cosmo? E soprattutto, le leggi fisiche che governano l'Universo di oggi saranno ancora valide tra miliardi di anni, quando le condizioni saranno completamente diverse?


Fine articolo del Venerdì di Repubblica del 14 luglio del 2006.


COMMENTO


Un'allucinazione si distingue da una visione non per i modi in cui e con cui si esprime, ma per la sua aderenza con la realtà nella quale viviamo.

Una visione è tale nella misura in cui risponde ai bisogni dell'individuo trasformando in immagine le intuizioni del reale che dalla parte profonda del cervello emergono. Questa visione, che è uno dei fondamenti del mio percorso di Stregoneria, è una visione che, sia pur con modalità e interpretazioni diverse, si è riproposta più volte nel corso della storia e gli individui l'hanno messa a fondamento della costruzione delle Antiche Religioni che oggi chiamiamo Pagane Politeista.

Noi non possiamo sapere se la notizia scientifica sia di una completezza tale da confermare senza contestazioni la teoria, ma sta di fatto che non è compito della scienza, bensì della religione, trasferire le "modalità del divenire dell'universo" in pratica della vita quotidiana dell'Essere Umano.

Partire da quella visione (e altre simili) per comprendere come le forze della vita siano all'interno di quanto esiste e percepiamo fu forse uno dei maggiori atti di Stregoneria che feci. Fu un atto di Stregoneria perché spostava l'attenzione dall'oggetto alla Consapevolezza. L'oggetto che si considerava era tale solo nella misura in cui esprimeva, mediante azioni, la sua volontà d'esistenza e di adattamento al mondo in cui la sua Coscienza germinava mediante le sue specifiche capacità di intervento all'interno del mondo stesso.

Inoltre spostava la ciclicità dell'esistenza che i Neoplatonici, da Plotino a Porfirio, attribuivano alle Enneadi emanate dall'Uno, al movimento dell'Universo e delle sue trasformazioni. Non erano le Enneadi che emanate dall'Uno rientravano nell'Uno dopo successive trasformazioni, ma era l'Uno che una volta formato dai soggetti consapevoli alla fine del ciclo moriva (annullava la propria consapevolezza) per procedere ad una nuova trasformazione.

Procedere a definire le motivazioni per le quali la Coscienza Universale, costruita dal presente alla fine del tempo e delle trasformazioni, decideva di impegnare la propria volontà e la propria intelligenza per procedere al proprio annientamento, appartiene ai sentimenti emotivi che sorgevano dentro di me mentre assistevo alla visione pescati dall'insieme culturale che avevo vissuto e che aveva contribuito a portarmi ad assistere alla visione.

Questa visione portava a comprendere il senso della vita e della morte e comprendere come la morte del corpo fisico altro non fosse che il trionfo del vissuto di ogni soggetto.

Comprendere come la vita dell'Universo fosse ciclica e procedesse per infinite rinascite, permise di comprendere come la vita di ogni Coscienza, all'interno dell'Universo, procedeva linearmente attraverso le numerose sfide della vita per formare la Coscienza Universale.

Non sostengo che quelle idee non fossero già presenti nella cultura, sia nelle ipotesi della fisica, sia all'interno del pensiero religioso delle Antiche Religioni, ma certamente posso appropriarmi del merito di aver compreso il senso religioso della fisica Epicurea là dove si sostiene, in contrapposizione alla fisica Democritea, che il moto di una particella non è determinato esclusivamente dalle forse esterne, ma, anche se in ottemperanza alle forze esterne, lei può deviare, sia pur leggermente, dalla sua traiettoria. Questa deviazione si chiama LIBERTA'.

Se la “scienza” registra un'azione si ferma all'azione. Così nascono delle idee “scientifiche” secondo cui esisterebbero delle “azioni per o di riflesso”. Cioè, delle risposte automatiche messe in atto da degli oggetti all'apparire di fenomeni. In Stregoneria “l'azione di riflesso” non esiste. E' un concetto nemmeno preso in considerazione. In Stregoneria dietro l'azione c'è una INTELLIGENZA, una VOLONTA'. Perché devo pensare che lo schiaffo che mi arriva se tocco il sedere ad una ragazza sia un'azione di riflesso e non una scelta consapevole della ragazza stessa? Perché non devo considerare che l'azioni che fa il cavallo di defecare, dopo aver mangiato, non sia il prodotto dell'intelligenza di specie che fagocitata in milioni e milioni di anni di trasformazioni della specie è diventata espressione soggettiva della specie all'interno di condizioni precise? In Stregoneria quanto si manifesta è sempre il prodotto di intelligenza anche se questa intelligenza è separata e diversa dalla mia.

Così gli Esseri sono il divenuto della propria specie e manifestazione della propria fisicità, ma all'interno del divenuto, nel quale sono germinati manifestando la loro Coscienza, possono manifestare la loro libertà scegliendo fra opzioni diverse all'interno del loro divenire.

Questa è la vera rivoluzione religiosa fatta da Libro dell'Anticristo: NON ESISTE UNA VOLONTA' ALL'INIZIO DEL TEMPO CHE “CREA” IL PRESENTE, MA E' IL PRESENTE, ATTRAVERSO LE INFINITE TRASFORMAZIONI CHE COSTRUISCE LA COSCIENZA UNIVERSALE. LA COSCIENZA ASSOLUTA DI TUTTO L'UNIVERSO.

Solo all'interno di questa visione la Stregoneria ha un senso: attrezzare la vita affinché affronti in maniera consapevole e determinata la propria esistenza. La sua UNICA occasione per mantenere compatta la sua consapevolezza.

Marghera, 17 luglio 2006


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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 041933185

E-MAIL: claudiosimeoni@libero.it

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