CORTE DI CASSAZIONE:


FILMA MOGLIE E AMANTE:


MARITO CONDANNATO

21 GIUGNO 2006

di Claudio Simeoni


Per una morale della Religione Pagana Politeista

Indice generale dei temi relativi alla Costituzione della Repubblica,
alla Corte di Cassazione in relazione ai principi sociali della Religione Pagana.

 

La notizia:

“Meglio non filmare le “effusioni sentimentali” della moglie con l'amante. La Cassazione ha reso definitiva la condanna per diffamazione nei confronti di Angelo A., un 56enne di Molfetta che, in via di separazione dalla moglie, l'ha filmata “in effusioni con un altro uomo”. Il filmino è stato recapitato ai suoceri accompagnato da una telefonata di insulti alla signora. Per la Corte le immagini del flirt accompagnate dalla telefonata ingiuriosa configurano il reato di diffamazione.”


---


Con questa sentenza la Corte di Cassazione continua la definizione della morale propria della Costituzione della Repubblica in contrapposizione, in antitesi, alla morale imposta dai cattolici.

Qual è l'oggetto del contendere fra la chiesa cattolica e la Corte di Cassazione?

Il concetto di famiglia!

Come si concepisce la famiglia all'interno del dettato Costituzionale.

La chiesa cattolica concepisce la famiglia come un'unità il cui fine è la procreazione e la manipolazione mentale dei ragazzi al fine di sottometterli alla chiesa cattolica stessa.

La Corte di Cassazione concepisce la famiglia come un'unità di intenti fra più persone che affrontano in maniera solidale la loro vita.

Per la chiesa cattolica le finalità della famiglia sono la procreazione e la manipolazione mentale; per la Corte di Cassazione è il benessere e l'autodeterminazione dei singoli individui.

Si tratta di una visione della famiglia in netto contrasto. Visioni che danno vita a scontri interpretativi sul ruolo e le relazioni delle persone all'interno della famiglia.

In questa sentenza la Corte di Cassazione interviene nelle relazioni fra coniugi mettendo in discussione uno dei principi fondamentali della concezione cristiana della famiglia. Infatti, affinché possa essere attuata la manipolazione mentale dei ragazzi all'interno della famiglia in funzione della chiesa cattolica, è necessario che la famiglia sia organizzata in maniera verticistica. Un'organizzazione che porti alcune persone della famiglia a rinunciare alla propria libertà e alla propria autodeterminazione in funzione del membro della famiglia che essi identificano come un'autorità interna.

Il concetto di famiglia come nucleo della società è un concetto che apparteneva alle società antiche ed era funzionale all'organizzazione dello stato. Il “capo famiglia” aveva una funzione giuridica e politica, non era il padrone dei familiari (in ogni caso non era concepito come tale, anche se aveva il compito di far osservare le leggi).

Con l'avvento del cristianesimo lo schiavismo del possesso assoluto della persona; il controllo della persona mediante il controllo della propria sessualità; la santificazione e l'assolutismo della gerarchia familiare; diventano altrettanti dogmi santi, ordini del dio padrone, sui quali viene organizzata la vita sociale delle persone.

“Le donne siano soggette ai loro mariti come al Signore, perché il marito è capo della donna, come Cristo è capo della Chiesa, del cui corpo egli è il Salvatore. Come la Chiesa è soggetta a Cristo, così le donne stiano soggette in tutto ai loro mariti.” Paolo di Tarso lettera agli Efesini 5, 22


“Le donne d'età abbiano un santo decoro nel loro comportamento, non siano maldicenti, non dedite al vino; siano invece maestre nel bene, sicché sappiano insegnare alle giovani ad amare i loro mariti e i propri figli; ad essere prudenti, caste, affezionate alla casa, buone, soggette ai loro mariti, affinché non si dica male della parola di Dio.” Paolo di Tarso lettera a Tito 2, 3


“Come in tutte le chiese dei Santi, le donne nelle riunioni tacciano, perché non è stata affidata a loro la missione di parlare, ma stiano sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono essere istruite in qualche cosa, interroghino i loro mariti a casa, perché è indecoroso che una donna parli in un'assemblea. Forse è uscita da voi la parola di Dio? O è giunta soltanto a voi? Se uno crede di essere profeta o avere i doni dello Spirito, riconosca che quanto scrivo è un ordine del Signore. Se qualcuno non lo riconosce, non sarà riconosciuto.” 1 Corinti 14, 34-38


“Voglio tuttavia che sappiate questo: Cristo è il capo di ogni uomo, l'uomo è capo della donna e Dio è capo di Cristo.” 1 Corinti 11,3


Anche quando la legge civile modifica l'ordinamento giuridico passando dallo schiavismo al dipendente salariato, in realtà lo schiavismo, specialmente quello familiare, continua praticamente immutato per volere “divino” imposto dalla chiesa cattolica:

“Frugando fra i documenti di una piccola città, a lei molto familiare, Evelyne Sullerot ha fatto un calcolo: a ottanta chilometri da Parigi, in un comprensorio che nel XVIII secolo abbracciava quindici villaggetti e una cittadina, su circa 2500 donne che ci vivevano, 502 erano definite “en condition”, vale a dire, una donna su cinque era domestica. Alla fine del XVIII secolo il servaggio era ancora diffuso in tutta Europa. Dieci anni prima della rivoluzione Francese esistevano in Francia, secondo la Sullerot, un milione di servi e serve. Esistevano, bisognerebbe chiarire, quali estremi relitti del mondo feudale. In latino servi erano stati chiamati gli schiavi.” Da “Donna e serva” di Armanda Guiducci ed. Rizzoli pag. 133


Da questo alle trasformazioni sociali introdotte dal diritto di famiglia nella giurisprudenza italiana.

Si tratta di un processo di uscita dall'assolutismo cristiano che comunque continua ad essere imposto nell'immaginario sociale ad opera della chiesa cattolica che non solo vuole ignorare il diritto di famiglia, ma lo vuole combattere per poter meglio manipolare mentalmente ed emozionalmente i ragazzi. La chiesa cattolica deve offrire ai ragazzi l'immagine della madre sottomessa ed obbediente al marito in quanto questa posizione garantisce uno dei più efficaci fattori di manipolazione mentale familiare. Una madre che rivendica i propri diritti di donna e di persona spezza la manipolazione mentale che costringe il bambino in ginocchio davanti al crocifisso.

Se è al padre che la bibbia si rivolge affinché manipoli mentalmente il figlio, è la madre sottomessa che offre il modello al figlio affinché si adegui ed accetti la manipolazione mentale imposta dal padre:

“E questi comandamenti che oggi ti dono rimangano ben impressi nel tuo cuore, insegnali [N.B. Il termine esatto è “inculcali”] ai tuoi figli, parlane loro e quando te ne stai in casa tua, e quando cammini per via, e quando ti corichi, e quando ti alzi. Legali come segnale alla tua mano e ti siano come frontali tra i tuoi occhi; scrivili sugli stipiti della tua casa e sopra le tue porte.” Deuteronomio 6, 6-9


Le continue denunce di Ratzinger contro chi tenta di applicare la famiglia secondo il dettato Costituzionale sono finalizzate a garantire alla chiesa cattolica una sorta di impunità nella sua attività eversiva. Eversione sociale attraverso la manipolazione mentale dei ragazzi, attraverso il controllo e la sottomissione della donna all'interno della famiglia gerarchicamente determinata dalla chiesa cattolica.

Per questo motivo sono importanti quelle sentenze che liberano la donna dall'essere madre e serva per diventare persona e donna.

Ed è in questo senso che va la sentenza della Corte di Cassazione condannando il marito che aveva filmato e ingiuriato la donna colta in effusioni amorose con un altro uomo. La donna è una persona che manifesta dei bisogni; non la serva!

Dal momento che la donna si sottrae dalla funzione di serva, dal momento che non sei in grado di rapportarti come con una persona, ti abbassi ad ingiuriare.

Molti passi avanti sono stati fatti col diritto di famiglia per uscire dall'imposizione dell'orrore cattolico e la Corte di Cassazione continua a sentenziare in favore delle persone e contro la famiglia dei ruoli tanto cara a gentaglia come Ratzinger.

Marghera, 26 luglio 2006



Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

tel. 041933185

e-mail: claudiosimeoni@libero.it


Torna all'indice generale del commento alle sentenze della Corte di Cassazione!