CORTE DI CASSAZIONE

 

Il diritto di criticare le Istituzioni




Indice Cassazione e Religione Pagana

 

Il diritto di critica è un dovere dei cittadini.

Criticare non significa "insultare", ma esprimere la propria indignazione per atti e gesti fatti dalle Istituzioni e miranti a minare la democrazia.

Con questa sentenza la Corte di Cassazione sottolinea ancora una volta quanto ha già detto, ma, oltre a quello che ha già detto, sottolinea come sia un diritto dei cittadini usare toni aspri nei confronti delle Istituzioni. Istituzioni che in una democrazia sono al servizio dei cittadini e non sono rappresentanti del dio padrone come vorrebbero i cristiani.

  

Dal giornale Il Gazzettino del 16 settembre 2007

 

CASSAZIONE

ROMA - Le critiche, anche «spietate», all'operato della magistratura «fanno bene alla democrazia». Che i cittadini abbiano il diritto di criticare le decisioni delle toghe la Cassazione già lo aveva detto, ma ora ha aggiunto qualcosa in più. La critica può diventare anche «spietata» davanti a decisioni che sono sentite come «ingiuste e non degne di un paese democratico». Il motivo? «La critica», scrive piazza Cavour, «è l'unico reale ed efficace strumento di controllo democratico dell'esercizio di una rilevante attività istituzionale che viene esercitata in nome del popolo italiano». E se a volte la «critica giudiziaria» appare «contrassegnata da espressioni forti, aspre pungenti ed anche suggestive », essa va assolta perché «spesso sono necessarie per richiamare l'attenzione» della gente «distratta». In questo modo la Quinta sezione penale ha respinto il ricorso del pm presso la Corte d'appello di Milano, Mario Blandini, che si era sentito danneggiato e offeso dai «toni assai aspri» utilizzati da un quotidiano per contestare la decisione della pubblica accusa di patteggiare in appello la pena sul caso di Ruggero Jucker, al quale, imputato per l'omicidio volontario della fidanzata, veniva inflitta la pena di 16 anni. Pena ritenuta nell'articolo troppo mite in considerazione della gravità del fatto. In proposito, la Suprema Corte ha testualmente detto che non bisogna scandalizzarsi se si usano dei toni aspri per criticare le decisioni delle toghe in quanto vi sono fatti di cronaca che sono «particolarmente seguiti dalla pubblica opinione, che proclama processi non solo rapidi, ma anche rispettosi dei principi costituzionali, specialmente di quelli della presunzione di non colpevolezza e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge».

 

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La Corte di Cassazione sta sentenziando per portare progressivamente la società Italiana fuori da quell’assolutismo religioso cattolico secondo cui le Istituzioni sono le padrone dei cittadini. Proviamo a comprendere l’atteggiamento del pm Mario Blandini. In sostanza ha detto: “Io sono il padrone, titolare del dicastero e faccio quello che voglio e tu, cittadino, non hai il diritto di indignarmi perché io faccio quello che voglio (che può significare, in termini meno polemici, “faccio quello che ritengo giusto!”)” Dal momento che il cittadino lo ha criticato quasi come se egli, con la sua decisione, fosse stato complice o compiacente di tale omicidio (c’è qualcuno che invoca la galera per i lavavetri!) egli ricorre al tribunale. un tribunale del quale conosce perfettamente le procedure e può creare, per la sua libidine, problemi a quei cittadini che, non conoscendo le procedure proprio perché i magistrati le hanno occultate, devono subire vessazioni e problemi.

E’ il concetto morale del dio padrone!

Quel concetto morale che individui che occupano le Istituzioni impongono con la violenza terrorista a cittadini indifesi.

Dovrà essere percorsa molta strada prima che la Corte di Cassazione riesca ad imporre il comportamento morale consono alla Costituzione in antitesi al comportamento morale proprio della monarchia assoluta che la struttura educazionale cristiana impone a bambini indifesi.

 

Oggi come oggi ci sono nel nostro paese strutture terroristiche e criminali che pretendono che i cittadini siano deferenti nei confronti del dio padrone dei cristiani in antitesi al dettato Costituzionale.

Marghera, 16 settembre 2007

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

tel. 041933185

e-mail: claudiosimeoni@libero.it


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