ORACOLI CALDAICI:

LA STREGONERIA PER LA RICOSTRUZIONE

DELLA RELIGIONE PAGANA POLITEISTA

di

CLAUDIO SIMEONI


Quinta parte

Commento dei frammenti da 121 a 160!



121) il mortale che si sia accostato al fuoco avrà luce.

Anche questa è una frase che deve essere interpretata attentamente. Non è detto che il mortale abbia luce. Non è detto che il mortale prosegua nell'eternità dei mutamenti. Non è detto che l'Essere della Natura trasformi la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

Il mortale sta vivendo!

Il mortale sta scegliendo!

Il mortale si sta trasformando attraverso l'esercizio della propria volontà e delle proprie determinazioni. Il mortale sceglie! Le sue scelte sono quelle che qualificano il suo vivere.

Le sue scelte lo portano a sviluppare sé stesso abbeverandosi al fuoco della conoscenza o le sue scelte lo portano a fuggire da quel fuoco. Le sue scelte alimentano il coraggio col quale affrontare l'esistenza o lo rendono pauroso costringendolo a scappare. L'una o l'altra scelta lo trasforma. L'una o l'altra scelta sviluppa l'individuo o ne impedisce la dilatazione.

L'una e l'altra scelta non sono uguali. Portano in due direzioni diverse. Comportano scelte diverse con diversi risultati.

Chi si accosta al fuoco alimenterà il fuoco che arde dentro di lui e trasformerà la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Questo è il senso del frammento.

122) accendendo l'anima nel fuoco...

Continua in questo caso il senso del frammento precedente. Non è sufficiente che un Essere della Natura sia pervaso dal principio animatore perché sia in grado di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso,, ma è necessario che sommi la propria volontà a Necessità che ne ha determinato la sua esistenza.

Solo accendendo l'anima nel fuoco della conoscenza e della consapevolezza egli sarà in grado di prendere nelle proprie mani il patrimonio che ha ricevuto dall'Essere Natura e trasformarlo in Libertà attraverso il perdurare della sua Coscienza e della sua consapevolezza proiettandola nell'infinito dell'esistenza.

Quando a Necessità che lo ha generato l'Essere Umano somma la propria volontà prendendosi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza allora, e solo allora, egli avrà acceso la sua anima nel fuoco.

Accendere la propria anima nel fuoco significa mettere in essere tutte quelle strategie nella vita di tutti i giorni attraverso le quali si plasma e si compatta il proprio corpo luminoso. Lo si modifica e lo si rende compatto per lanciarlo nell'infinito anche in mancanza del corpo fisico.

Accendere il proprio sentire e il proprio intuire nel fuoco della conoscenza e della consapevolezza per trasformarlo in Potere di Essere.

123) ... alleggerendola col caldo soffio...

Non so se questo frammento si riferisca al frammento precedente,, ma il soffio del fuoco della conoscenza alleggerisce la consapevolezza dell'individuo in quanto lo rende compatto e duttile per affrontare lo sconosciuto che lo circonda.

Non sono più le paure a condizionare le azioni dell'individuo,, ma questi agisce per propria scelta e per proprio ardimento.

Ha alleggerito la sua anima; ha alleggerito la sua ragione; ha alleggerito le sue azioni. Egli si è esposto al soffio della conoscenza. Athena è entrata dentro di lui, ha lisciato la sua percezione, ha fuso il suo intuire con l'intuire dell'individuo rendendolo libero dalle incrostazioni della sottomissione. Ne ha liberato il giudizio rendendo l'Essere Umano padrone dello stesso.

Dunque, possiamo dire che la percezione si è alleggerita col caldo soffio della Conoscenza. Ora l'intuire soggettivo può variare la descrizione della ragione che si è spostata lasciando l'Essere Umano padrone di sé stesso.

124) coloro che spingono fuori l'anima e inspirano, sono prossimi alla liberazione.

Quando l'Essere Umano cerca la conoscenza e la consapevolezza il suo corpo luminoso cerca la sua indipendenza. Cerca delle situazioni nelle quali essere indipendente dal corpo fisico. Cerca di sondare il mondo che lo circonda liberandosi dai legami che la descrizione della ragione gli impone. Questi Esseri Umani hanno costruito consapevolmente il loro corpo luminoso ed ora lo "spingono fuori". Spingerlo fuori è un modo esatto di definire quanto sta facendo quest'Essere Umano. Lo ha costruito e plasmato nell'attività quotidiana,, ma per alimentare il proprio percorso deve spingerlo a cercare la propria autonomia dal corpo fisico. Solo gli Stregoni riescono nell'impresa solidificando il proprio percorso di conoscenza e consapevolezza.

Una volta che hanno costretto il loro corpo luminoso ad affrontare l'oggettività che lo circonda insegnandogli ad essere indipendente dalla descrizione della ragione lo ispirano quando devono affrontare la vita di tutti i giorni. Per fare questo serve una grande determinazione sorretta da un grande potere espresso da una perfetta impeccabilità.

A ragione il veggente degli Oracoli Caldaici afferma che coloro che fanno questo sono prossimi alla liberazione. Sono prossimi a liberare il loro corpo luminoso dalle catene della loro ragione. Sono prossimi a trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

Quando ci si trasforma in Stregoni si è prossimi a trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso anche se il corpo luminoso è già formato e autonomo. Serve una grande energia vitale e un grande Potere di Essere per funzionare con entrambi i corpi e solo i grandi Stregoni che sono vissuti con impeccabilità agendo in ogni istante della loro vita per costruire il loro Potere di Essere in armonia con il Potere di Essere delle Coscienze di Sé del circostante sono in grado di rimandare più a lungo la separazione. In ogni caso la separazione fra corpo fisico e corpo luminoso con la morte del primo è già in atto!

125) ... libere luci

Quando un veggente scorge "libere luci" alterando la percezione in una situazione tale da dare una grande importanza a quanto vede? Quando le "libere luci" altro non sono che gli Esseri della propria specie che hanno trasformato la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso al punto da essere definite, dal veggente "libere luci". Perché il termine "libere luci" come viene indicato in questo caso è fatto proprio da chi sta assistendo ad uno spettacolo che gli rapina il suo sentire alimentando la speranza di diventarne parte.

Definire "libere lci" è in contrapposizione alla luce che comunque emana il veggente che però è ancora legata al corpo fisico e alla sua ragione. Una luce che, per quanto splendente a seconda del Potere di Essere raggiunto dal veggente, non può essere considerata "libera luce" in quanto è ancora legata, per i suoi mutamenti, la sua crescita e le sue trasformazioni, alla materialità della sua fisicità e alla descrizione della sua ragione.

126) accesa la fiaccola...

Nella ricerca dello sviluppo di sé stessi la fiaccola è accesa ogni qualvolta vengono costruite delle strategie soggettive attraverso le quali affrontare la vita quotidiana.

Ogni volta che si alimenta la tensione di espansione soggettiva dell'individuo. In quel momento, in quella situazione, si accende la fiaccola della dilatazione soggettiva. Una volta che la fiaccola è accesa attraverso la determinazione dello sviluppo di sé stessi, sorretta dalla propria volontà, l'Essere Umano è proiettato nell'infinito dei mutamenti. L'Essere Umano percorre un sentiero di eternità!

Questo significa accendere la fiaccola. L'Apprendista Stregone accende la fiaccola dentro di sé quando domina la Furia che cresce alimentando Nerio mentre affronta le contraddizioni dell'esistenza.

127) con anima in ogni parte intatta, distendi le redini del fuoco.

Cosa significa l'"anima in ogni parte intatta"? Significa che tutti gli elementi attraverso i quali si costruisce il sentire delle persone, la percezione, la capacità di giudizio, la loro organizzazione soggettiva nell'oggettività in cui vivono lavora armonicamente per costruirne lo sviluppo. Quando l'Essere Umano non deve rinunciare ad alcuna determinazione nella costruzione di sé stesso. Quando non è sottoposto a limitazioni, restrizioni o sottomissioni. In quel momento quell'Essere Umano ha la sua anima intatta. E' in grado di costruire sé stesso nell'infinito dei mutamenti agendo in tutte le direzioni e in tutte le situazioni che si presentano. Quando l'"anima non è intatta"? Quando la sua costruzione è privata dell'apporto di alcune determinazioni la cui rinuncia è dovuta agli adattamenti soggettivi rispetto a delle variabili oggettive che limitano lo sviluppo dell'individuo. L'individuo costretto a rinunciare a parte degli strumenti attraverso i quali si costruisce per riuscire a salvare il salvabile. In quelle condizioni il corpo luminoso non ha uno sviluppo armonico, ma è menomato da condizioni diverse.

In quelle condizioni, con il corpo luminoso sviluppato armonicamente, si possono distendere le redini dello sviluppo della conoscenza e della consapevolezza. Distendere le redini della conoscenza e della consapevolezza significa spaziare in ogni direzione. Significa costruire le relazioni che trasformano l'individuo nell'infinito dei mutamenti.

128) ... tendendo all'azione di pietà infuocato intuire, salverai anche il corpo che scivola via.

Nel Paganesimo Pietà sta ad indicare un fare divino dell'Essere Umano attraverso il quale questi diventa partecipe delle tensioni, del sentire e dell'intento di quanto lo circonda. Pietas è la fusione dell'Essere Umano, della sua magia, delle sue trasformazioni con quelle della magia e delle trasformazioni di quanto lo circonda. Camminare assieme. Questo camminare assieme a quanto ci circonda armonizzando gli intenti e le tensioni di trasformazione è un potere divino chiamato Pietas. Pietas non ha nulla a che vedere col pietismo dei cristiani che rappresenta piuttosto la riproduzione nell'oggettività della propria sconfitta al fine di saccheggiarne le trasformazioni. Il pietismo è un fare vuoto e compassionevole che svuota l'oggetto della sua attenzione; Pietas è un'azione potente di determinazione soggettiva attraverso la quale l'individuo costruisce sé stesso nell'infinito cercando tutte quelle relazioni che gli permettono di costruirsi.

E' il potere infuocato della conoscenza e della consapevolezza che alimenta le trasformazioni dell'individuo attraverso il suo intuire quanto lo circonda e diventando oggetto intuibile del circostante.

Perché così facendo "salverai anche il corpo che scivola via"? Perché con la tua azione altro non hai fatto che alimentare il corpo luminoso mentre cresceva nell'individuo. Non hai sprecato la tua fase fisica esaltandola e agendo pensandoti eterno e immortale, ma hai agito strategicamente sia nel quotidiano che esercitando l'attenzione, qualunque tipo di attenzione (Pietas), nei confronti del tuo circostante. Sei stato attento alle esigenze del mondo. A volte le hai soggettivate a volte hai imposto al mondo le tue esigenze. Hai vissuto! Hai trasformato la tua vita fisica in un'avventura attraverso la quale hai costruito te stesso.

Per questo motivo stati salvando la fase fisica. Non hai sprecato l'occasione della tua vita. Hai agito per costruirti. Il corpo scivola via al momento della morte del corpo fisico, ma tutta l'azione messa in essere durante la vita fisica ha alimentato la costruzione del corpo luminoso: hai alimentato, salvandola, la possibilità di eternità.

In questo frammento può apparire anche l'idea che comunque ci sia una trasformazione soggettiva oltre la morte del corpo fisico e che, alimentando Pietas di infuocato intuire, l'Essere Umano colga l'occasione per dilatarsi. In realtà gli Oracoli Caldaici parlano all'Essere Umano qualunque e all'Apprendista Stregone, parlano al Pagano Politeista e allo Psichista. Pertanto si rivolgono dando qualche cosa di scontato e qualche cosa che deve essere spiegato. Comunque sia, quanto esposto è il senso!

129) Salvate anche l'involucro mortale dell'amara materia.

Cosa significa salvare l'involucro mortale della materia amara? Significa usare la propria vita fisica per costruirsi. Non sprecare la propria esistenza. Vivere strategicamente. Determinando la propria esistenza sia nell'Essere Natura sia nel Sistema Sociale umano sfruttando ogni occasione e ogni contraddizione attraverso la quale costruirsi. Questo significa salvare l'involucro mortale. Non significa salvare il corpo come i cristiani immaginano la loro resurrezione o una qualche forma di immortalità. Significa sfruttare l'occasione.

Ogni Essere della Natura che riesca a vivere in maniera "normale" la propria esistenza senza compiere grandi imprese, trasforma sempre la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Ci sono sempre trasformazioni che alimentano la costruzione della Coscienza di Sé Universo dalla fonte Natura terrestre. Un Essere della Natura ha questa possibilità. Un Essere Umano la possibilità deve cercarla con accanimento e determinazione. Non perché lui non possa, vivendo in maniera "normale", trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso, ma perché le forze che tendono a sottometterlo impedendogli la trasformazione sono molto grandi e determinate ad usarlo come fonte di cibo distruggendolo.

L'amara materia è per l'Essere Umano lo stato di fallimento della propria esistenza. Nello stato fisico l'Essere Umano può essere sottomesso. Nello stato fisico l'Essere Umano può essere indotto a rinunciare alle proprie trasformazioni nell'infinito dei mutamenti. Nello stato fisico l'Essere Umano può essere indotto a rinunciare alle proprie determinazioni ed essere ridotto ad involucro che disperato attende la morte del corpo fisico affinché lo liberi dagli affanni della sottomissione.

"salvare anche l'involucro mortale dell'amara materia" significa usare l'esistenza per sviluppare le proprie determinazioni, esercitando la propria volontà e prendendo nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza.

130) Della MOIRA fatale fuggono l'ala impudente, e dimorano nel dio traendo fiaccole al colmo splendenti che discendono dal padre, e da esse, nella discesa, l'anima coglie il fiore nutriente l'anima di frutti infuocati.

Cos'è Moira negli Oracoli Caldaici?

Moira è la divinità nella sua complessività di rappresentazione del pensiero dell'intera storia dell'individuazione di questa entità divina. Moira è la porzione di tempo che un Essere ha per costruire sé stesso. In qualsiasi momento questo tempo può cessare e in qualsiasi momento la sequenza delle trasformazioni soggettive cessa.

Moira è lo spazio che il Potere di Essere del soggetto riesce a prendersi per sviluppare la sua sequenza dei mutamenti. Lo spazio dell'esistenza soggettiva è relazione fra Potere di Essere soggettivo e Potere di Essere complessivo dell'oggettività in cui il soggetto si espande. Dove l'uso delle proprie capacità e delle proprie determinazioni può aumentarlo e articolarlo regalando e trasferendo le sue scelte, economicamente vantaggiose, all'intera specie in cui vive che a sua volta le donerà alla complessività dell'Essere Natura e dei suoi processi di sviluppo.

Nel nostro caso Moira non è la quantità di "destino" che ha l'uomo, ma è la quantità di mutamenti (cioè di tempo) che l'Essere Umano è in grado di assicurarsi per costruirsi al meglio. Moira è la fine del tempo a disposizione. La porzione di esistenza fisica soggettiva del singolo Essere. Nemmeno gli déi, per quanto lunghi e diversi dagli Esseri della Natura erano le loro trasformazioni, potevano sfuggire all'ineluttabilità delle fine delle loro trasformazioni. Lo stesso Giove non può sfuggire alla fine del suo corpo fisico e della sequenza di trasformazioni. Nemmeno l'Essere Sole può sfuggire alla fine delle sue trasformazioni. MOIRA non è un destino ineluttabile voluto da un qualche dio pazzo. MOIRA determina la fine della fase di trasformazione, ma non la sua durata o la sua qualità. MOIRA è la fine della fisicità, ma MOIRA può essere intesa come la conclusione della fase fetale dell'Essere della Natura. Dunque sempre una conclusione. Non quando concludere né la qualità della conclusione. Essere diverso da TERMINIUS che esprime l'Intento soggettivo di trasformazione.

L'Essere Umano che costruisce il suo corpo luminoso cavalcando l'infinito dei mutamenti fugge all'ala impudente della MOIRA. L'ala impudente della MOIRA è l'abbandono soggettivo ad un determinismo esterno all'Essere. E' la certezza, dell'Essere Umano, che qualunque cosa faccia questa non sortisce nessun risultato. Costui pensa di essere impotente davanti alla vita. Questa impotenza nasce quando l'Essere Umano si vuole impadronire dell'esistenza e di quanto l'esistenza gli presenta. Questa impotenza non esiste quando l'Essere Umano si organizza per costruire sé stesso al fine di fornirsi di mezzi e di strumenti con i quali agire nella vita. Quando l'Essere Umano si costruisce degli strumenti per agire nella vita allora non pretende che la vita si trasformi in base ai suoi desideri, ma si trasforma per agire assieme a quanto tenta di agire attorno a lui.

In quel momento l'Essere Umano dimora nel dio che cresce dentro di lui. Dimorando nel dio che cresce dentro di lui, le fiammate della crescita del dio sono fiaccole splendenti e ricolme. Di cosa può essere ricolma una fiaccola? Del fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza. Ogni volta che una fiaccola raggiunge il dio che cresce dentro l'Essere Umano questo compie un salto di qualità. Aumenta la propria forza, aumenta la propria consapevolezza, aumenta il proprio intuire: ciò che aumenta, in ultima istanza, è il Potere di Essere dell'individuo stesso.

Da dove arrivano quelle fiaccole? Dalla relazione che l'Essere Umano costruisce con il mondo circostante. Dunque, da Necessità e Intento trasformate nel dio dalla Volontà soggettiva che i soggetti manifestano nelle relazioni. Ogni relazione dona ai soggetti che vi partecipano una fiamma della Conoscenza e della Consapevolezza.

Tutto viene colto dal sentire e dall'intuire dell'Essere Umano. Quanto lo anima si ravviva e si dilata nutrendosi dei fiori infuocati che ne alimentando le trasformazioni.

L'Essere Umano sfugga l'ala impudente della MOIRA fatale e dimori nel dio che cresce dentro di lui alimentandolo con le fiaccole ricolme del fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza!

131) ... intonare il peana

Il peana era un canto con accompagnamento della lira che veniva intonato in onore di Apollo. Intonare il peana era un fare all'interno dell'arte Teurgica attraverso la quale il Pagano Politeista chiamava il divino cui si riferiva affinché alimentasse le proprie determinazioni e la propria volontà per affrontare quanto lo circonda.

Il peana, in questo caso, è un canto attraverso il quale l'Essere Umano compatta sé stesso per affrontare lo sconosciuto che lo circonda. Questo canto è sicuramente inferiore al sacrificio della determinazione che comporta una Devotio, ma può riprodursi nel tempo e coagulare, attraverso la volontà del Teurgo, la volontà degli astanti.

132) Mantieni il silenzio, iniziato!

Questo frammento si lega al frammento precedente in quanto descrive un momento di trasformazione soggettiva dell'individuo. Mentre il frammento precedente era relativo all'attività Teurgica che comportava una dilatazione dell'individuo nel Sistema Sociale in cui viveva, questo frammento prepara il Teurgo affinando il suo Potere di Essere.

Cosa significa mantenere il silenzio? Significa esattamente quanto abbiamo descritto nel Crogiolo dello Stregone quando si è parlato del Bastone dello Stregone.

Il Bastone dello Stregone è l'arma attraverso la quale l'Essere Umano che da' l'assalto al cielo della Conoscenza e della Consapevolezza difende, discrimina, attacca e arranca.

Il Bastone dello Stregone è costituito dalla Sospensione del Giudizio, la Sospensione del dialogo Interno e lo Scetticismo. Queste tre attività forgiano l'individuo mentre da' l'assalto al cielo della Conoscenza e della Consapevolezza.

La sospensione del dialogo interno compatta l'individuo rendendolo duttile e agile nel pensiero e nell'azione. Lo sottraggono dal giudizio rigido della ragione permettendogli l'accesso di sempre nuovi fenomeni attraverso i quali ampliare continuamente la sua Conoscenza e la sua Consapevolezza. La Sospensione del Giudizio permette all'individuo di liberare la sua azione dai preconcetti. Gli permette di afferrare il nuovo nell'oggettività nuova in cui si esprime senza pretendere, come impone la ragione, di adattarla a concetti aprioristici che il condizionamento educazionale impone all'individuo. Lo Scetticismo è l'atteggiamento che l'individuo assume all'interno del contesto sociale in cui vive al fine di appoggiare e sviluppare tutte le tensioni di sviluppo dello stesso in funzione della costruzione del tempo che viene incontro.

Questo significa, all'interno degli Oracoli Caldaici, "mantieni il silenzio, iniziato!". Per colui che tenta di commentare questo frammento educato all'interno del Potere di Avere, come i cristiani lo impongono, non cerca la vita e i suoi percorsi di Libertà, ma cerca i segreti che sicuramente i neoplatonici nascondevano. Sicuramente c'era un'iniziazione segreta con cose segrete; vuoi che lui, creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo, sia diverso da loro? Certamente è diverso! E' diverso per la diversa sequenza di scelte sulle quali ha articolato la sua esistenza. Non può più comprendere i percorsi di Libertà del Potere di Essere e preferisce pensare a cose segrete che gli vengono nascoste. Invece l'immenso ci circonda, l'immenso ci chiama, l'immenso sorregge i nostri passi, sta a noi farci FORS e immergerci diventandone parte. Chi viene educato attraverso il Potere di Avere dai cristiani può soltanto cercare di appropriarsi distruggendo i cammini di Libertà degli Esseri Umani. Non ci sono segreti da rivelare ma uno sconosciuto da esplorare armando noi stessi per affrontarlo.

"Mantieni il silenzio, iniziato!"

133) In primo luogo il sacerdote stesso, governando le azioni del fuoco, si asperga con il flutto gelato del mare dal sordo suono.

Questo frammento appartiene soltanto ai Teurghi. La spiegazione di questo frammento implica aver praticato il Crogiolo dello Stregone ad un livello tale per il quale i flussi dell'Energia Vitale tendono a scatenare FURIA dentro all'Essere Umano ogni qual volta incontra contraddizioni il cui superamento implica una compattazione soggettiva. Il Teurgo, in questo caso, ma potremmo parlare dell'Apprendista Stregone o dello psichista, modifica sé stesso aprendo la propria percezione alle tensioni del mondo circostante. Diventa permeabile a quanto dal mondo circostante giunge a lui. Aprendosi deve, contemporaneamente, fornirsi di scudi per proteggersi da quanto è indesiderato o nocivo per lo sviluppo del proprio Intento. C'è un periodo in cui si diventa permeabili e non si sono ancora costruiti gli scudi soggettivi che si possono riassumere in Indifferenza e Spietatezza. Indifferenza e Spietatezza, che non hanno nulla del significato che viene attribuito a questi termini dal Potere di Avere prodotto dall'orrore delle religioni rivelate, sono strumenti che il Teurgo manipola soggettivamente. La manipolazione di questi strumenti porta il Teurgo a scegliere di esporsi per affrontare le contraddizioni, in quel caso alimenta Furia dentro di sé o le strategie di Agguato; può sottrarsi al coinvolgimento che l'oggettività vorrebbe fare nei suoi confronti alzando gli scudi della Indifferenza e della Spietatezza. Sono scudi con i quali il Teurgo protegge lo sviluppo del proprio Intento. Alzando lo scudo dell'Indifferenza il Teurgo afferma: "Questa è una tua battaglia, un tuo problema e io non intendo farlo mio: arrangiati!". Alzando lo scudo della Spietatezza il Teurgo afferma: "Dovevi organizzarti prima per affrontare quella contraddizione. Ora stai crepando e tu non coinvolgerai nella tua distruzione il mio Intento! Io devo continuare ad agire per costruire la vita!"

Così facendo il Teurgo governa le azioni del fuoco dentro sé stesso. Così facendo il Teurgo trasforma sé stesso e affronta l'oggettività in cui vive. Il Teurgo vive per sfida! La sua vita è una manipolazione continua del fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza che arde dentro di lui.

Qualche volta il Teurgo necessita di tacitare il mondo che lo circonda. La pausa del silenzio. Una pausa da cercare con delle azioni. Una di queste è bagnarsi nel flutto gelato del mare. Una reazione fisica abbastanza forte da staccare l'attenzione del soggetto da quanto dal mondo arriva verso di lui per concentrarsi su reazioni fisiologiche provocate. Questo è il significato del suono sordo. Una pausa di silenzio.

Questo frammento fu male interpretato da Proclo che si sommergeva in flutti di mare cercando cose che quei flutti non gli potevano dare. Oggi ci sono altri mezzi per farlo. Ci sono altri mezzi per fermare il fiume di Potere di Essere che dal mondo circostante giunge a noi. Ad esempio una marcia forzata o uno sforzo fisico ai nostri limiti, oppure l'arte delle arti: il sognare.

Questo appartiene ai Teurghi, agli Apprendisti Stregoni, agli Psichisti e a tutti i cacciatori di Libertà sia della propria percezione sia all'interno del Sistema Sociale in cui vivono.

134) Non affrettarti verso il mondo che odia la luce, impeto di materia dove ci sono stragi e sconvolgimenti e scaturigine di soffi infetti e morbi che disseccano e putrefazioni e cose che colano via: chi voglia amare il nous del padre, da questo deve fuggire.

In questo frammento si indicano delle condizioni alle quali l'individuo deve attendere per costruirsi nell'infinito dei mutamenti. Non affrettarsi verso il mondo che odia la luce significa non affrettarti a giocare al gioco del possesso e della sottomissione. Il mondo che odia la luce è il mondo che fa del possesso e della sottomissione gli elementi portanti con i quali relazionarsi nella quotidianità. Non scalare la gerarchia sociale al fine di appropriarti di altri Esseri Umani. Non stuprare la tua Energia Vitale al fine di giocare a sottomettere Esseri Umani. Non accettare sottomissione acritica nella ricerca di vantaggi quotidiani. Tutto questo comporta la distruzione della tua Energia Vitale. Tutto questo comporta la distruzione del dio che cresce dentro l'Essere Umano. La prospettiva di sviluppare questo è offerta dal mondo che odia la luce. Il mondo che odia la luce odia anche gli Esseri Umani che costruiscono il dio che cresce dentro di loro. Il mondo che odia la luce non è in grado di metterlo i ginocchio. Egli si sottrae ad esso rifiutandosi di accettarne le regole. Non si conforma alle regole imposte, ma sviluppa sé stesso alimentando le tensioni che da dentro di sé lo portano ad espandersi nel mondo circostante.

Il Potere di Avere impone la sottomissione dell'individuo affinché dapprima accetti le sue regole interiorizzandole e poi partecipi alimentando il suo sviluppo. Alimentando la spirale del possesso affinché distrugga altri Esseri Umani.

Per alimentare la sottomissione e il possesso vengono indicate le attività estreme di tale attività, i sconvolgimenti della costruzione del futuro dei Sistemi Sociali e le stragi degli Esseri Umani che faticosamente arrancano per costruire il loro Potere di Essere. Quanto rimane di tutto questo è l'aspetto più nauseabondo della sottomissione. L'Energia Vitale stagnata come soffio infetto e il morbo della distruzione umana che alimenta la distruzione umana per poter propagarsi e continuare ad esistere. Sono cose che colano. Non sedimentano se non nel cuore dell'Essere Umano che accettando il mondo che odia la luce distrugge sé stesso.

Per costruire il dio che cresce dentro all'Essere Umano è necessario alimentare il nous: il pensiero, l'intenzione, i propri progetti, i propri scopi, il proprio intendere, il proprio modo di pensare, il proprio sentire, il proprio giudizio; in altre parole il proprio Potere di Essere.

Il possesso di Esseri della propria specie o l'Essere posseduti è quanto deve rifiutare chi intende sviluppare il dio che cresce dentro di sé.

135) Non devi guardarli prima che il tuo corpo sia stato iniziato, perché sono terrestri terribili cani senza pudore, e ammaliano le anime, distogliendole dalle iniziazioni.

A cosa si riferisce questo frammento? Agli Esseri di sola Energia Vitale ammalati di Energia Vitale stagnata che trasformano gli Esseri Umani in bestiame da allevamento. Quello che Castaneda definiva: quelli che volano basso!

Perché non bisogna guardarli prima che l'individuo sia "iniziato"? Cos'è l'"iniziazione"? E' l'inizio del cammino dell'Apprendista Stregone. L'iniziazione è quella fase in cui l'Apprendista Stregone prende nelle proprie mani la responsabilità della propria vita, si costruisce il Bastone dello Stregone per incominciare a camminare nell'infinito dei mutamenti.

Perché a quel punto può guardarli? Perché costruendosi il Bastone dello Stregone è in grado di Sospendere il Giudizio. E' in grado di superare la forma per vederli per ciò che sono e non per ciò che essi, al fine di sottometterlo, vuole che egli creda che siano.

Cosa significa: "sono terrestri terribili"? La loro azione è volta a legare l'Essere Umano al Potere di Avere. La loro azione è volta a legare l'Essere Umano alle regole della sottomissione rendendolo impotente a sviluppare il dio che cresce dentro di lui. Sono terribili, spietati e sprezzanti nei confronti della Specie Umana che ritengono bestiame di loro proprietà e la legano con i legami del terrore e della paura affinché non esca dalla logica del possesso e non acceda ai mondi dell'infinito dove loro non sono in grado di agire e di intervenire.

Sono pronti a qualsiasi strategia per sottomettere gli Esseri Umani, unica loro fonte di cibo. Ammaliano il sentire delle persone costringendole a sottomettersi per compiacere a una qualche potenza superiore. Li ammaliano per costringerli ad abbandonarsi alla fatalità. Li ammaliano per costringerli a considerarsi loro inviato e agenti artefici della loro volontà che spacciano come giusta, santa e salvifica. Costringono l'Essere Umano a non esercitare la propria volontà. Costringono l'Essere Umano a non esercitare le sue determinazioni così che costui è troppo debole per difendersi dai loro inganni. Volontà nell'esercizio delle proprie determinazioni alimenta il corpo luminoso che cresce dentro l'Essere Umano. Alimenta il dio che cresce. Il dio che cresce dentro un Essere della Natura è infinitamente più forte dei loro sforzi, dei loro progetti, dei loro inganni.

Per questo motivo devono distogliere gli Esseri Umani dalle iniziazioni. Devono distogliere gli Esseri Umani affinché non si costruiscano il Bastone dello Stregone e rinuncino a divenire nell'eternità dei mutamenti.

"terrestri terribili, cani senza pudore" distruggono gli Esseri Umani per trasformarli in bestiame che produce loro cibo. Invitano e ammaliano Esseri Umani affinché costringano bambini in ginocchio che rinunciando a costruire la loro vita accettino di diventare bestiame che fornisce loro cibo. Ammaliano e terrorizzano per i propri fini.

Non guardarli prima che il tuo corpo sia "iniziato". Quando ti sarai costruito il tuo Bastone dello Stregone allora la tua Energia Vitale li allontanerà e ti sottrarrà dai loro inganni.

136) Per nessun'altra ragione il dio distoglie l'uomo, e con la sua vivente potenza lo conduce verso vie nuove.

Il dio che cresce dentro l'Essere Umano distoglie l'Essere Umano dal rinunciare ad affrontare l'Infinito che lo circonda. La via del possesso sembra facile. Il Potere di Essere che cresce dentro di lui lo riempie e davanti alle contraddizioni sociali, quest'Essere Umano, sa cosa fare a differenza dell'impotenza che vede stampata sul volto di chi lo circonda. E' facile diventare il loro capo. E' facile imporre loro quel Potere di Essere così duramente conquistato. E' facile trasformare il Potere di Essere in Potere di Avere quando l'Essere Umano non ha ancora avvertito l'impossibilità di tornare indietro avendo bevuto alla fonte della vita. E' in quel momento che il Potere di Essere esprime il bisogno di crescita del dio dentro all'Essere Umano. E' in quel momento che il dio che cresce somma i propri bisogni con quelli della ragione. E' in quel momento che la sete di Sapere, Conoscenza e Consapevolezza trasformano in insoddisfazione ogni volta che la ragione indica un obiettivo come "il vero obiettivo da raggiungere! Il vero scopo dell'umana esistenza!". Il dio che cresce dentro l'Essere Umano aggiunge la sua insoddisfazione conducendo l'Essere Umano lungo vie che apportino Potere di Essere conducendolo nell'infinito dei mutamenti.

137) ... balena un angelo, vivente in potenza attenzione si tratta non di un angelo bensì di un messaggero: Lari emanazione di Mercurio.

A volte la voglia di riprodurre il cristianesimo è grande. La traduzione del termine greco con angelo è assolutamente arbitraria e volta all'accettazione culturale della traduzione. Il termine va tradotto in termini diversi e nello stesso tempo più preciso: MESSAGGERO!

Per questo motivo la frase farebbe: ... balena un messaggero, vivente in potenza! Il messaggero è quanto si comunica da una Coscienza di Sé per giungere ad un'altra Coscienza di Sé. L'oggetto che si trasferisce è sia vivente in potenza nel senso che potenzialmente è vivente sia una potenza che sta vivendo quale portatrice del messaggio, manipolatrice del messaggio donatrice del messaggio. Il messaggio è essa stessa! Nel portare il messaggio si è trasformata e quando arriva a chi doveva portare il messaggio non è più semplicemente il messaggio inviato, ma al soggetto della comunicazione si presenta come fenomeno oggetto della comunicazione stessa. Il messaggio Coscienza di Sé nell'Essere Messaggio. Messaggio come manifestazione dell'oggetto di cui è fenomeno, oggetto esso stesso che si alimenta attraverso la propria rappresentazione nei confronti del destinatario del messaggio.

Questa descrizione non è sconosciuta nel Paganesimo Politeista. A Roma erano i Lari figli di Mercurio e Lara. I protettori dei crocicchi dove le voci si fondono e dipartono in molte direzioni.

Questa visione non è estranea al veggente. Le Linee di Tensione che attraversano l'universo che lo circonda sono portatrici di messaggi che balenano veloci attorno a lui. Non tutti possono essere afferrati, non tutti trovano la loro simbiosi nel veggente, ma corrono in ogni direzione per nutrirsi di sé stessi mentre crescono nelle Coscienze di Sé.

L'angelo che piace al traduttore al posto del messaggero appartiene ad una eventuale interpretazione di Proclo, non dei veggenti che hanno scritto gli Oracoli Caldaici. L'angelo porta il messaggio del dio padrone ai suoi sottoposti. I suoi sottoposti fanno il bene soltanto nella misura in cui si sottomettono ai messaggio dell'angelo mandato dal dio padrone. I lari sono le voci che si diffondono. Sono messaggi dell'esistente nell'esistente e pertanto si sviluppano indipendentemente che un soggetto li nutra o meno. Esistono indipendentemente che un soggetto li accetti e li consideri. I Lari non sono emanazione di un dio padrone, non sottomettono costringendo gli Esseri Umani a fare quanto dicono perché altrimenti fanno il male danneggiando sé stessi. I Lari balenano, si muovono portando i propri messaggi nell'infinito. Cercano il simile in grado di recepire quei messaggi, ma non assoggettano, non pretendono ascolto, non impongono sottomissione. L'angelo chiede adesione, chiede obbedienza, chiede sottomissione. E' l'angelo che fa l'annunciazione della nascita del figlio del dio padrone e chi riceve l'annuncio non può rifiutarsi, deve sottomettersi ed obbedire: deve accettare di essere indicata come la distruttrice del divenire dell'umanità.

I Lari annunciano, portano i messaggi, poi gli déi che crescono negli Esseri Umani possono usarli per il loro sviluppo o ignorarli. Possono alimentare quei messaggi dando loro ulteriore forza o farli passare affinché giungano ad alimentare tensioni e bisogni diversi.

In questo senso deve essere letto: "balena un messaggero vivente in potenza"!

138) ... nella regione degli angeli

Anche questo frammento deve essere letto sostituendo il termine angelo col termine messaggero. E' necessario, inoltre, determinare qual è la "regione dei messaggeri". La regione dei messaggeri ci circonda. Noi stessi siamo messaggeri anche se siamo tanto ciechi da considerare messaggi soltanto quanto la ragione descrive e non anche quanto l'intuito e il sentire percepiscono. Per percepire la regione dei messaggeri è necessario essere messaggeri noi stessi.

Non esiste nulla di nascosto o di segreto. Tutto ci circonda, sta a noi fornirci delle armi attraverso le quali individuarlo e renderlo utilizzabile. Se noi non siamo in grado di modificarci e dilatarci nel mondo che ci circonda la nostra regione dei messaggeri sarà soltanto l'isola descrittiva della nostra ragione. Un'isola descrittiva che tenderà sempre a restringersi.

Per giungere nel mondo degli déi è necessario costruire il dio che cresce dentro di noi. A mano a mano che il dio cresce dentro di noi cresce e procede il nostro cammino per giungere sulla vetta dell'Olimpo!

Giungere sulla vetta dell'Olimpo significa diventare messaggeri lanciando le nostre tensioni, i nostri bisogni e le nostre determinazioni nell'oggettività in cui viviamo.

La regione dei messaggeri ci circonda e noi stessi siamo messaggeri della vita quando, prendendoci nelle nostre mani la responsabilità della nostra esistenza, pratichiamo le nostre determinazioni attraverso l'esercizio della nostra volontà.

139) ... l'intimo intuire, che il fuoco riscalda...

Il fuoco fisico riscalda il corpo fisico; il fuoco della conoscenza e della consapevolezza riscalda l'intuire. L'intuire alimenta il fuoco della conoscenza e della consapevolezza che riscaldano l'intuire. Il fine del gioco è la trasformazione del soggetto che intuisce. Costui, riscaldato dal fuoco della conoscenza e della consapevolezza si dilata nell'infinito dei mutamenti. Il suo intuire è il suo sviluppo, la sua crescita, la costruzione di sé stesso nell'infinito.

L'intuire non è un elemento che si muove in modo casuale, ma è condotto dall'Intento del soggetto: il padre! Quando l'intuire del soggetto è manifestazione del proprio Intento il fuoco che riscalda è Necessità: il padre! Attraverso l'uso della propria volontà l'individuo si trasforma. Si trasforma in un dio che costruisce sé stesso nell'infinito ringraziando la propria determinazione nel chiamare il fuoco che riscalda il suo intimo intuire!

140) Per il mortale lento, rapidi sopravvengono i beati.

In questo frammento il termine beato è contrapposto al termine mortale.

Chi è il mortale? E' colui in cui la morte del corpo luminoso coincide con la morte del corpo fisico. Colui per il quale oltre la morte del corpo fisico non ci sono più opportunità. Colui che dà il proprio corpo ai vermi della terra e la propria Energia Vitale al vento.

Chi è il beato? Colui in cui la morte del corpo fisico coincide con la nascita del corpo luminoso. Colui che dopo la morte del corpo fisico continua a svilupparsi nell'infinito dei mutamenti. Colui che dà il corpo fisico ai vermi della terra, ma mantiene compatto il proprio corpo luminoso sul quale trasferisce la propria coscienza e la propria consapevolezza.

Questa è la differenza fra il mortale e il beato come inteso negli Oracoli Caldaici.

Perché il mortale è lento mentre il beato è rapido? Il mortale ha rinunciato a costruirsi. L'unica cosa che gli è rimasta è confidare nell'illusione. Per confidare nell'illusione non serve velocità, serve solo attesa della fine. Un'attesa della fine cui il mortale giunge senza Energia della determinazione e senza volontà per affrontarla. Confida nell'illusione!

Perché i beati sono rapidi? Perché hanno attraversato la loro esistenza costruendosi. Per costruirsi hanno dovuto attuare tecniche e strategie per alimentare il proprio intuire, sviluppare la propria conoscenza e il proprio sapere. Ad ogni azione strategica approntata aumentava la capacità dell'intuire soggettivo. Ogni volta che l'intuire soggettivo aumentava, aumentava anche la capacità soggettiva di afferrare il nuovo che circondava il beato. Aumentare la capacità di afferrare il nuovo significa afferrare un numero maggiore di fenomeni e di opportunità attraverso le quali modificarsi.

Come il mortale che è vissuto confidando nell'intervento di una qualche potenza esterna ha annichilito prima e isterilito poi il suo intuire e la sua volontà; così il beato vivendo strategicamente ha alimentato, nutrendolo e dilatandolo, il proprio intuire e l'uso della propria volontà. Così, davanti alla morte del corpo fisico, portano quanto hanno costruito. Il mortale porta l'arte della sua distruzione, il beato l'arte della sua costruzione. Dalla morte del corpo fisico entrambi ricevono quanto hanno costruito nella loro esistenza!

141) Liberazione del dio è un mortale che distrattamente inclini a questi misteri.

Lasciando sempre un po' di dubbi sulla traduzione; la liberazione del dio viene prodotta da un mortale quando per un caso o per condizioni favorevoli volge il proprio intuito su quei misteri. Che cosa sono i misteri? Il mistero dei misteri è la vita come costruzione del dio che cresce dentro l'Essere di ogni Essere di ogni specie dell'Essere Natura. Anche se un individuo non ha costruito consapevolmente o volutamente un sentiero virtuoso per la costruzione del dio che cresce dentro, attraverso l'uso della propria volontà e delle proprie determinazioni, è possibile che la sua vita lo porti a dover affrontare delle sfide davanti alle quali decide di modificarsi per risolverle.

Quella decisione soggettiva lo porta a compattare la propria Energia Vitale. E' quanto afferma il veggente degli Oracoli Caldaici: è il distrattamente inclini verso quei misteri. Quell'individuo non è consapevole del fare, ma il fare lo costringe a modificarsi, ad usare la sua volontà e le sue determinazioni; a partorire il corpo luminoso.

Il mortale, colui che non agisce per compattare il proprio corpo di sola Energia Vitale, attraverso le condizioni della vita riesce comunque a partorire il dio che cresce dentro. Questa "distrattamente inclini" è stata in ultima analisi la salvezza degli Esseri Umani quando l'orrore dei cristiani ne hanno impedito lo sviluppo degli Esseri Umani.

Ricordiamo come nella concezione del Paganesimo Politeista la vita è una sfida, sistematica e quotidiana attraverso la quale costruire sé stessi. Non è necessaria la presenza della consapevolezza dell'uso della sfida finalizzata a costruire sé stessi. E' sufficiente la pratica della sfida! Infatti, ogni Essere della Natura trasforma la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso qualora riesca a seguire un numero sufficiente di trasformazioni che il divenuto della propria specie gli ha messo a disposizione. Quel "distrattamente inclini" è legato all'incoscienza della finalità del vivere per sfida. Un incoscienza che non è importante qualora l'individuo viva una vita senza la presenza dell'orrore del male.

Il male della sottomissione immesso nel Sistema Sociale ad opera delle religioni rivelate distrugge il vivere per sfida trasformandolo in vivere per sottomissione. Il vivere per sottomissione, una volta che viene imposto, è percepito dall'individuo come una cosa naturale, un modo di essere al quale non vede alternative. La ribellione è un "distrattamente inclinare" che porta l'individuo ad obbedire a tensioni che da dentro di lui si riversano nel circostante. Obbedire alle tensioni che da dentro l'individuo si riversano nel circostante è obbedire al dio che tenta di crescere dentro all'Essere Umano. Quel dio che aspira a quella libertà che la sottomissione dell'individuo nel quotidiano della ragione gli nega.

Alcuni Esseri Umani cristiani sono riusciti a trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Questi Esseri Umani hanno seguito alcuni impulsi e alcune tensioni che si esprimevano dentro di loro e che il processo di sottomissione, cui sono stati sottoposti, non è riuscito a distruggere.

Questo significa "Liberazione del dio è un mortale che distrattamente inclini a questi misteri".

142) ... alle nostre apparizioni direttamente visibili, per causa vostra sono stati avvinti dei corpi...

In questo frammento si presenta una protesta delle Linee di Tensione Consapevoli (gli déi) nei confronti degli Esseri Umani. Queste porgono una protesta: "Voi ci scambiate per forme umane! Siete voi che volete vedersi in questo modo! Noi non abbiamo forma, ma abbiamo sostanza, direzione e Intento!" In realtà gli Esseri Umani hanno la ragione alla quale hanno legato la loro esistenza e le sfide attraverso le quali sviluppare il loro corpo luminoso. La ragione si è impossessata di loro! La ragione si è erta a padrona del loro pensiero. La ragione è l'unica forma che l'Essere Umano concepisce per sviluppare in maniera logica e costante. Tutto deve rientrare nella ragione.

Così, quando alla ragione umana bussano le Linee di Tensione presentando le loro specificità, la ragione prende i fenomeni che in essa ammette e li riveste di attributi propri della sua descrizione.

Le Linee di Tensione consapevoli di sé vengono descritte come Esseri Umani le cui caratteristiche sono rappresentate dal corrispettivo descritto nella ragione. Sulle Linee di Tensione l'Essere Umano proietta la propria descrizione e la ragione lo convince che quella è la forma degli déi.

In questo frammento il veggente lancia un avvertimento a coloro che descrivono e onorano gli déi in forma umana quando la forma umana non ha nulla a che fare con quegli déi. E' a causa vostra che percepite gli déi in questo modo. E' a causa della ragione che ha il controllo e la gestione della vostra capacità di percepire e descrivere il mondo. E' a causa del come avete organizzato i vostri sensi che percepite il mondo in quella forma e in quel modo. Il mondo non è come voi lo descrivete, ma non necessariamente è diverso il meccanismo deduttivo che fate qualora lo descriveste in maniera sistematica con una diversa organizzazione dei sensi o di diversi sensi.

Il senso del frammento è questo. Quando guardi l'universo non affaticarti a rivestirlo di forma, concentra la tua attenzione sulle correlazioni fra gli oggetti, i meccanismi, il funzionamento.

143) (per la) natura corporea sulla quale siete stati innestati...

Il vostro cammino di trasformazione è stato innestato sulla natura corporea. Il vostro Essere dio passa attraverso quel percorso. Un percorso di compattazione, trasformazione e determinazione. Un percorso di mutamenti e crescite continue.

Il dio che si costruisce attraverso l'Essere Natura deve necessariamente coltivare il proprio Essere all'interno della Natura. Nella natura deve individuare l'oggettività in cui vive. Una oggettività magica e in perenne modificazione nella quale deve imparare a muoversi. Deve modificare sé stesso per poter trasformarsi in quell'oggettività. Deve plasmare e articolare il proprio essere dio attraverso la manipolazione di sé stesso. Manipolando sé stesso interviene ed agisce in quell'oggettività di cui è parte. Deve, altresì, costruire le relazioni fra la propria soggettività e l'oggettività nella quale si trova a muoversi. Questi tre riconoscimenti di stati magici e coscienti devono essere riconosciuti dall'Essere della Natura e, attraverso questi, determinare le sue trasformazioni.

Gli Esseri della Natura sono caratterizzati dal loro percepire la forma del proprio esistere all'interno della quale costruiscono delle relazioni. Quando un Essere della Natura usa proiettare il suo percepire la forma come strumento attraverso il quale definire ogni forza che si muove nell'universo allora piega alla forma ogni fenomeno che incontra. Ogni forza, ogni manifestazione nell'oggettività viene descritta per forma al fine di trasferirla nella sua descrizione. E' una prerogativa dell'organizzazione sensoria degli Esseri della Natura dove la qualità e la capacità soggettiva dell'uso dei sensi determina la qualità e la natura della descrizione.

La ragione si innesta sugli Esseri della Natura in generale e sugli Esseri Umani costruita dall'organizzazione sensoria degli Esseri della Natura stessi. Solo negli Esseri Umani la ragione raggiunge un tale grado di assolutezza da imporsi come padrona e dominatrice dell'individuo. La guerra che l'individuo combatte al fine di togliere la ragione da padrona della propria esistenza e della propria percezione per trasformarla in strumento al proprio servizio è parte della grande battaglia di trasformazione soggettiva che porta l'Essere Umano a costruire il dio che cresce dentro.

Questo è il senso che caratterizza gli Esseri il cui percorso di costruzione di sé stessi come déi passa attraverso le trasformazioni di Esseri della Natura.

144) ... che prenda forma ciò che non ha forma

Come per il contesto precedente anche questo frammento si riferisce agli Esseri della Natura. Nella loro descrizione del mondo che li circonda prende forma anche ciò che non ha forma. Viene descritto anche ciò che non potrebbe essere descritto in quanto non appartenente al mondo del corporeo o della forma.

Così le Linee di Tensione che attraversano gli Esseri della Natura vengono percepite come forze, ma descritte e comunicate come forma. Dove la forma prevale sulla forza e l'Essere della Natura, generazione dopo generazione, si trova ad osservare una forma vuota di significato. Così la percezione del Potere di Essere che circonda l'Essere della Natura deve essere rinnovata. Viene rinnovata trasmettendo, generazione dopo generazione, l'Intento di superare la forma nella percezione del mondo ed esprimere in esso le tensioni che dall'Essere sgorgano per confluire, fondersi e amalgamarsi con le tensioni del circostante.

L'Essere Umano, nel nostro caso, impara che l'azione precede sempre la descrizione e che questa, pur comunicando agli Esseri della propria specie, alcuni elementi che determinano l'azione è, tuttavia, incompleta e incapace di comprendere l'azione stessa. Facendo questa operazione l'Essere Umano sconfigge la ragione padrona e la trasforma in uno strumento attraverso il quale affrontare l'esistenza, si libera dei suoi fantasmi attraverso i quali la ragione protegge il proprio ruolo di padrona, quali la fede, la paura, il terrore, l'incostanza ecc., affina e costruisce un nuovo strumento attraverso il quale agire nel mondo: l'intuire. L'intuire che con l'intero nous, il pensiero, l'intenzione, il progetto, lo scopo, il modo di pensare, il sentire ecc., interviene come strumento di modificazione dell'individuo attraverso il quale agire nell'oggettività in cui viviamo. Vivere in quest'oggettività significa che l'azione precede sempre la descrizione. Questo anche quando l'Essere Umano persa la sua capacità di autodisciplina e di discernimento, perde sé stesso nei meandri dell'incomprensione soggettiva che viene comunemente definita col nome di pazzia.

145) ... intuire la dispiegata forma della luce

Così l'Essere Umano, nel nostro caso, quando ha sottratto sé stesso dal controllo militare della ragione sprigiona tutto il potere del proprio sentire e del proprio intuire nel mondo che lo circonda. In quel momento non percepisce quanto lo circonda nella forma che la sua ragione desidererebbe descrivere per alimentare i suoi fantasmi, ma intuisce il Potere di Essere delle Coscienze di Sé che lo circondano: "la dispiegata forma della luce!". Il dispiegamento del Potere di Essere!

Intuire questo, anziché descriverlo, significa essere organizzati soggettivamente, per sviluppare l'azione nei suoi confronti. Interazione, relazione dialettica, fusione di volontà e determinazione in funzione di Intenti comuni. Questo è possibile non con l'accordo che si ottiene attraverso la ragione, ma è possibile dispiegando il proprio Intento e proiettandolo nel mondo. L'intento non può essere descritto, l'Intento è possibile respirarlo e svilupparlo mediante l'azione come frutto della determinazione soggettiva.

"intuire la dispiegata forma della luce" significa intuire l'Intento del mondo circostante attraverso il quale condurre l'azione soggettiva che lo rende manifesto. Praticare l'Intento non è atto pensato della ragione, ma è un elemento di trasformazione magica dell'individuo: la sua comunanza con l'infinito!

146) ... così invocando, vedrai un fuoco tendere a guizzi verso il vortice dell'aria, simile a un fanciullo; o anche un fuoco senza forma onde scaturisce una voce; o vivida luce ronzando avvolgersi a spirale attorno alla terra;, ma anche un cavallo, della luce più fulgido a vedersi, e un fanciullo montato sul dorso rapido di un cavallo, infuocato o coperto d'oro, o al contrario nudo, e ancora ritto sul dorso, che lancia dardi.

E' forse la descrizione della nascita del corpo luminoso che maggiormente ha attratto la mia attenzione e mi ha trasportato in un numero infinito di mondi.

L'interpretazione è relativa allo sviluppo del corpo luminoso all'interno dell'Essere Umano. L'Essere Umano che invoca. L'Essere Umano che determinando la propria vita chiama con determinazione, volontà e intento quanto gli spetta per il solo fatto di praticare la vita stessa. Invocare deve essere interpretato in modo letterale, storico: in da il valore intensivo all'azione e vocare sta per chiamare. Dunque, chiamare con volontà e determinazione! Quando si chiama con volontà e determinazione, anche un dio del circostante, lo si può fare solo nella misura in cui si è costruito il dio che cresce ed è quel dio che chiama attraverso la propria volontà e la propria determinazione.

In quel momento si è in grado di assistere alla nascita del corpo luminoso che cresce. Un corpo luminoso che appare a quel veggente come un fuoco che tende a guizzi (guizzi di sviluppo!) verso il vortice dell'aria (il corpo fisico, il regno della ragione!), simile ad un fanciullo. Perché simile ad un fanciullo? Perché il corpo luminoso si affaccia con grande determinazione, il guizzare del fuoco, ma all'inizio è solo un piccolo fuoco che tenta di espandersi. Oppure, dice il veggente, potete assistere anche ad un fuoco senza forma. Un fuoco che guizza e si dilata come la consapevolezza dell'individuo mentre si dilata nel mondo che lo circonda. Si dilata tanto da avvolgere l'intero pianeta. E' l'intento soggettivo del corpo luminoso dell'individuo che si fonde con l'intento del mondo circostante. Ne diventa parte. Il mondo circostante fa proprio il suo intento ed egli fagocita, facendolo proprio, l'intento del mondo in cui vive.

Voi potete vedere il mondo circostante nella forma del cavallo. Nell'intento che viene manifestato attraverso la sua azione. La luce fulgida dell'intento che si manifesta come un cavallo lucente lanciato al galoppo della vita. Il corpo luminoso dell'Essere Umano montato su quel cavallo. Luce dell'Intento che si mescola, fondendosi, con la luce dell'Intento che corre nella direzione di sviluppo della vita stessa.

Come rappresentate l'Intento espresso dal corpo luminoso dell'Essere Umano è una vostra scelta. Il fanciullo montato sul dorso altro non rappresenta che il corpo luminoso che fonde il proprio divenire col divenire del mondo circostante. Un fanciullo ammantato di volontà e determinazione nello sviluppo del proprio Intento. Che quel bambino sia infuocato, coperto d'oro o nudo non fa nessuna differenza. Quando lo vedete infuocato è perché ponete l'accento della vostra attenzione sullo sviluppo della sua coscienza e della sua consapevolezza; quando lo vedete coperto d'oro è perché ponete l'accento sul suo corpo luminoso; quando lo vedete nudo è quando abbracciate quella Coscienza di Sé in sé e per sé con le determinazioni e la volontà espresse nell'attimo presente. In ogni caso, la descrizione che fate indica sempre la stessa immagine, la stessa situazione, la stessa noumenia, lo stesso dio che costruisce sé stesso nell'infinito dei mutamenti.

Quando lo vedrete ritto sul dorso che lancia dardi allora saprete che quanto state vedendo altro non è che la manifestazione di volontà e Intento di quel corpo luminoso. In realtà quell'Essere Umano si è fatto EROZ, figlio di VENERE e della VITA che lancia i dardi della sua volontà e della sua determinazione per alimentare la vita stessa.

Cosa state guardando? State guardando il figlio dell'uomo che costruisce sé stesso nell'infinito dei mutamenti. Il figlio dell'uomo che ha fuso il proprio Intento con l'Intento del mondo circostante. Il figlio dell'uomo che chiama gli Esseri Umani a dispiegare la loro volontà e le loro determinazioni per costruire loro stesi nell'infinito dei mutamenti.

Avete visto lo STREGONE che lancia i dardi della vita e del risveglio affinché gli Esseri Umani, colpiti da quei dardi, alimentino il dio che cresce dentro di loro e costruiscano il loro cammino di eternità risvegliando il dormiente prima che questi muoia.

Questo è quanto dice questa visione!

147) Se me lo ripeterai più d'una volta, vedrai ogni cosa in forma di leone. Perché allora non è più visibile la massa ricurva del cielo, gli astri non brillano più, la luce della luna è velata, non si regge la terra: tutto si vede per folgori.

Segue la visione del frammento precedente. Ora non è più un fanciullo che cavalca ma è la possanza dell'Essere Leone in relazione alla possanza del cosmo

Nel frammento si dice: "se me lo ripeti più di una volta...". La ripetizione come elemento centrale della modificazione alchemica del soggetto che ripete. Ripetere l'azione, ripetere la determinazione, ripetere il togliersi dal centro del mondo occasione dopo occasione, ripetere il chiamare le cose col loro vero nome, ripetere la meditazione e la contemplazione, ripetere il sognare, ripetere, ripetere porta alla modificazione dell'individuo nella direzione dell'intento messo nella ripetizione.

Il ripetere porta alla modificazione soggettiva del soggetto che guarda il mondo. Un mondo che perde la forma perché il soggetto, attraverso la ripetizione, ha sospeso il giudizio e ha sospeso il dialogo interno. La forma svanisce, ma non il mondo che quella forma tentava di descrivere. Rimane il mondo per quello che viene rappresentato in un'altra situazione. Sparisce la volta del cielo, spariscono le stelle, sparisce la luce e l'Essere che contempla non si regge più sulla terra come su una superficie solida, ma, sospeso, percepisce sé stesso come una folgore che saetta in mezzo a folgori che si muovono veloci.

Tutto è uguale eppure nulla è uguale. Non è cambiato il mondo che ci circonda, ma sono cambiati gli occhi di chi lo guarda.

Ripetilo, ripetilo ancora e alimenta il dio che cresce dentro di te: gli déi ti aspettano!

Vedere il mondo in forma è prerogativa degli Esseri della Natura; vedere il mondo per folgori o negli infiniti modi della percezione è prerogativa del dio che cresce dentro ogni Essere della Natura.

148), ma quando vedrai il fuoco più sacro rifulgere senza forma, guizzando negli abissi di tutto il cosmo, ascolta la voce del fuoco.

In questo frammento lo Stregone avverte il cercatore di conoscenza e di consapevolezza. Quando alteri la percezione e annullando la forma delle cose giungi a percepire il fuoco sacro della determinazione e dell'intento che ti avvolgono, allora ascolta la voce del fuoco.

Ogni volta che un cercatore di Conoscenza e di Consapevolezza altera la percezione attraverso la quale percepisce il mondo circostante, incontra delle voci che lo guidano e gli forniscono informazioni. Ascoltare quelle voci mantenendo per sé il diritto della decisione. Ascolta la voce del fuoco, ma la voce del fuoco parla per sé stessa. Solo quando tu fondi il tuo Intento con l'Intento del fuoco di cui intendi la voce allora, e solo allora, puoi ascoltarla con fiducia. La fiducia c'è solo nel momento in cui l'Intento è fuso fra due o più enti. La fiducia nel mondo circostante è praticata dallo Stregone soltanto quando il suo Intento è fuso con l'Intento del mondo circostante e questo non può prescindere, per seguire il proprio sviluppo, dallo Stregone stesso.

Il mio piede ha fiducia in me, solo perché le trasformazioni sono di reciproco vantaggio fra me e il mio piede. Come potrebbe il mio piede avere fiducia in me se egli fosse un ostacolo alla mia trasformazione? Come può un Essere Umano aver fiducia in chi lo vuole in ginocchio? Per ascoltare la voce del fuoco è necessario essere a propria volta fuoco. E' necessario sviluppare le stesse determinazioni. E' necessario praticare lo stesso Intento. Allora la voce del fuoco guida l'Essere Umano nei meandri dei mondi della percezione. osa dà quest'essere Umano in cambio alla voce del fuoco? Riporta il fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza all'interno della propria specie: egli alimenta il fuoco! Nel far questo alimenta sé stesso che nei mondi della percezione è fuoco!

Quando: "il fuoco sacro rifulge senza forma"? Quando la Coscienza di Sé viene percepita dal veggente al di là della forma e della specie cui appartiene. Quando il veggente scorge il Potere di Essere della Coscienza di Sé e la distingue, la separa, dalla forma cui appartiene. Percepire una Coscienza di Sé al di là della forma significa percepire il fuoco sacro che rifulge. Quanto si alimenta e si costruisce per diventare eterno nell'infinito dei mutamenti è la sacralità degli oggetti che determinando sé stessi, tendono all'eternità.

"Ascolta la voce del fuoco!" una voce che puoi sentire quando sei fuoco. Se senti la voce e non ti sei trasformato, allora è solo illusione quale prodotto della disperazione della tua distruzione.

Rifulgere senza forma! Uscire dalla forma della Natura significa uscire dalla materialità dell'esistenza e percepire il mondo attraverso il corpo luminoso che un'esistenza di impeccabilità ha contribuito a costruire.

149) Quando vedrai un demone della terra che si avvicina, offri la pietra mnizouris, invocando...

Offri la pietra! A quanto appartiene alla terra offri quanto dalla terra proviene.

In questo frammento il termine "demone" può essere interpretato in entrambi i sensi. Sia come il "cane della terra", cioè quelli che volano basso, gli Esseri di sola Energia Vitale che si cibano di Energia Vitale stagnata che come ente divino che si è trasformato nella terra: l'alleato!

Cosa può offrire un Essere Umano ad un alleato? La sua guida nel mondo della forma e della ragione. Cosa può offrirgli un Alleato che non sia un Essere malato di Energia Vitale stagnata? La sua guida in stati di alterazione della percezione dove l'Essere Umano non ha sufficiente esperienza per affrontare le varie situazioni.

Invocare va letto ancora in modo letterale. In è un rafforzativo di vocare. Un rafforzativo che sta per dire: "Io esisto!". Cosa si deve invocare? Il proprio Potere di Essere! La propria determinazione attraverso l'uso della propria volontà. Invocare il proprio Potere di Essere allontana ogni "demone" della terra perché il Potere di Essere di ogni Essere della Natura scarica, attraverso la sua volontà, tensioni che non sono facilmente sopportabili da ogni Essere di sola Energia Vitale.

Dare terra a chi nella terra è vissuto e si è costruito significa riconoscerlo per quello che è fermando il suo inganno di come vorrebbe apparire. Invocare; chiamare a raccolta il proprio Potere di essere è l'unica possibilità che ha ogni Essere che ricerca conoscenza e consapevolezza, per difendersi nello sconosciuto in cui la ricerca lo porta.

150) I nomi barbari non cambiarli mai.

Cosa sono i nomi barbari? Sono i nomi che vengono dati agli déi del mondo circostante dai vari popoli. Quei nomi non definiscono il dio percepito, ma anche la forma della percezione soggettiva del dio. Una Linea di Tensione viene vissuta in maniera diversa da i vari popoli i quali, attraverso l'imposizione della loro soggettività, fagocitano l'aspetto o gli aspetti della divinità che incontrando la divinità che cresce dentro di loro li aiuta a fondare il loro divenire.

La stessa divinità viene incontrata da altri Stregoni, da altri popoli, i quali mettono, nella percezione della divinità, la loro soggettività, il loro nous. Così quanto percepiscono è diverso da quanto percepisce il popolo che sta loro vicino, ma è uguale. La diversità sta nella soggettività e nella specificità di chi percepisce e nella sua azione di trasformazione nell'infinito dei mutamenti.

I nomi barbari non vanno cambiati in quanto definiscono cose diverse da quelle che definiamo noi. Non si può appiattire la percezione soggettiva di cammini diversi. Non si può sottomettere la diversità ad una verità che distrugge il cammino degli Esseri Umani. Non cambiare i nomi barbari significa riconoscere la diversità. Significa arricchirsi della diversità percettiva di ogni popolo che percorrendo questo pianeta costruisce il proprio divenire eterno nei mutamenti dell'infinito che lo circonda!

151) ... adunatori...

Il termine usato in questo frammento evoca la visione di chi raduna pecore per condurle al macello. L'adunare è l'attività di chi non è in grado di trasformarsi. L'adunatore è colui che raccoglie coloro che possono agire per soddisfare i suoi bisogni.

Quando questa attività è il lavoro umano nelle relazioni con l'Essere Natura ha un valore anche se non viene apprezzato dall'Essere Natura, ma quando quest'attività ha lo scopo di adunare esseri della propria specie al fine di dominarli costringendoli ad agire in funzione di bisogni diversi dai loro, allora si tratta di orrore.

L'orrore è arte del possesso. Un possesso che viene esteso sopra gli Esseri Umani per costringerli a diventare oggetti di proprietà di qualcuno. Interiorizzare l'essere oggetti di proprietà ad un livello tale da subire il terrore alla sola idea di perdere chi le possiede.

L'adunatore non vive per soddisfare i propri bisogni espressi dal Potere di Essere in armonia col mondo circostante, ma agisce per soddisfare i bisogni del possesso attraverso il quale sopravvivere alla disperazione della propria impossibile trasformazione. L'adunatore vive dell'oggetto adunato; l'oggetto di cui si ritiene padrone esclusivo ad immagine e somiglianza del proprio dio padrone. L'adunatore è un morto che ha rinunciato a trasformarsi nell'infinito dei mutamenti e che sopravvive distruggendo il divenire degli Esseri che aduna e sottomette.

Il bisogno di sottomettere è il prodotto della distruzione soggettiva della propria capacità di trasformarsi nell'infinito dei mutamenti. Solo lo schiavo trasforma altri Esseri della propria specie in schiavi al solo scopo di sopravvivere al proprio stato di schiavitù.

152) ... indivisibile ...

Ciò che io conosco come indivisibile è la Coscienza di Sé come sintesi del proprio divenuto e potere determinante il proprio divenire. E' troppo breve questo frammento per essere commentato diversamente o più completamente.

153) nel gregge della fatalità non cadono i teurghi.

In questo frammento il senso è chiaro e l'indicazione precisa. Che cos'è la fatalità? La fatalità è l'abbandonarsi speranzosi al disegno del dio padrone. E' cedere la propria volontà per lasciarsi trascinare in balia di eventi di cui si ha paura e terrore. La fatalità è la rinuncia dell'Essere Umano a cercare e chiedersi il perché delle cose aspettando una divina provvidenza come emanazione del dio padrone mentre sta portando le pecore al macello della vita.

Chi non è in grado di prendersi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza, per affrontare la fatalità dell'esistenza, deve chiudersi in un gregge. Un gregge che impone a tutti i suoi membri di aderire alla fatalità soccombendo qualora il dio padrone lo imponga. Soffrendo qualora il dio padrone lo desideri. Stare al gioco crudele di un dio padrone per il cui intervento si sono sacrificate le proprie determinazioni e la propria volontà.

Chi aderisce a quel gregge ha rinunciato a costruire sé stesso. Chi aderisce a quel gregge non determina sé stesso in quanto, anche se ci provasse, il processo di adesione a quel gregge che ha messo in atto lo porta a diventare incapace anche soltanto di articolare il concetto secondo cui egli è portatore di volontà e determinazioni. Si sente piccolo. Incapace. Indifeso e impotente. Egli è soggetto di carità e di supplica davanti al dio padrone. Egli è feroce e distruttivo nei confronti di chi non partecipa a quel gregge.

I Teurghi non cadono in queste condizioni. I Teurghi costruiscono le relazioni fra sé stessi e il loro circostante attraverso la modificazione del loro sentire e percepire il mondo.

Un Teurgo guarda il mondo quale insieme di Esseri Coscienti e Consapevoli. Il Teurgo guarda alle tensioni che attraversano il mondo con gli occhi di chi non si illude che quelle tensioni siano diverse da quanto percepisce. Un Teurgo si chiede il perché delle cose. Un Teurgo si è tolto dal centro del mondo ed è diventato parte del mondo in cui vive. Un Teurgo vive per sfida, non per accettazione passiva. Un Teurgo sa sospendere il giudizio quando ciò che incontra non rientra nella sua comprensione. Un Teurgo non ha problemi ad usare la follia controllata o il giudizio di necessità. Un Teurgo pratica la sospensione del dialogo interno. Un Teurgo conosce il padre: Necessità e Intento. Un Teurgo chiama le cose col loro vero nome. Un Teurgo è un Essere Umano che trae la forza nell'affrontare la vita partendo da sé stesso. Non abbisogna di trovare la sicurezza di quanto affronta negli occhi di altri Esseri Umani appartenenti ad una qualche forma di gregge. Semmai sono gli Esseri Umani che vivono nella ricerca della costruzione della loro vita che trovano nel Teurgo gli elementi attraverso i quali approfondire la propria trasformazione per divenire nell'eternità dei mutamenti.

Il Teurgo è uno Stregone che costruisce sé stesso con una tale determinazione da portarlo a trasformare l'oggettività nella quale sta vivendo. Il Teurgo si trasforma per riconoscere gli elementi e le tensioni che lo circondano. Magari fallisce. Però non inganna i suoi occhi con l'illusione della sottomissione e della fatalità!

154) ...andando in branco

Chi va in branco? Gli Esseri Umani che hanno distrutto la loro possibilità di costruire sé stessi nell'infinito dei mutamenti e formano un branco per avere forza sufficiente per distruggere o gli altri branchi o gli Esseri Umani che costruiscono sé stessi nell'infinito dei mutamenti.

Gli Esseri Umani malati di Energia Vitale stagnata distruggono quanto potrebbe costruire il respiro di libertà degli Esseri Umani. Distruggono la possibilità per gli Esseri Umani di costruire un cammino virtuoso di eternità. Distruggono quanto più è possibile perché soltanto nella distruzione che costruisce la miseria possono costruire Esseri umani vuoti con i quali alimentare la forza del gregge di cui fanno parte.

Andando in branco costoro distruggono la vita e le sue trasformazioni. Guardatevi dal branco che chiede adesione ad una verità! In esso c'è la distruzione di ogni divenire nell'eternità dei mutamenti di ogni Essere della nostra specie. Il sacrificio che i branco chiede per accettarvi è voi stessi. La vostra Libertà, le vostre determinazioni, le vostre trasformazioni. In ultima analisi il branco chiede a chi desidera farne parte di rinunciare alla propria vita; alla propria possibilità di divenire nell'eternità dei mutamenti.

155) inflessibile, dietro pesante, non partecipe alla luce

Gli Esseri malati di Energia Vitale stagnata sviluppano un intento inflessibile nel loro vivere strategicamente per procurarsi quanto serve loro per sopravvivere.

Sono pesanti. Hanno rinunciato a costruire sé stessi nell'infinito dei mutamenti. Non partecipano alla luce dell'infinito. Sono legati alla terra. Non alla terra come Coscienza di Sé, come Essere che si sviluppa in quanto riconosce sé stesso un dio fra déi, ma alla terra intesa come la materia statica descritta dalla nostra ragione che di quella materia si ritiene la padrona.

Il loro essere pesante viene trasmesso ad ogni cosa, ad ogni oggetto, a qualunque Essere col quale costruiscono le relazioni. L'unico Essere che sono riusciti ad assoggettare è l'Essere Umano che ancorando sé stesso nella descrizione rifiuta di percepire il mondo nella sua vastità e nella fenomenologia estranea a quella descrizione.

Questi Esseri sono pesanti. Il senso di pesantezza è il fenomeno che assale il veggente nel momento stesso in cui li percepisce. Il veggente potrebbe mascherare, attraverso la preconcettualità della sua ragione, molti fenomeni che da essi vengono emessi, ma la pesantezza rimane anche se a volte viene mascherata.

Anche la loro non partecipazione alla luce viene occultata alla percezione del veggente. A volte viene occultata facendo balenare al veggente l'idea della potenza e delle trasformazioni che possono derivare dal lato scuro. L'ossessione per la ripetitività della descrizione, l'ossessione per le paure che alimentano la tensione e il bisogno della paura, la sottomissione che si autoalimenta, sono tutti elementi del lato oscuro della luce cui gli Esseri malati di Energia Vitale stagnata partecipano per alimentare la loro esistenza. Castaneda direbbe che trasferiscono la loro mente ossessionata, contorta e instabile agli Esseri Umani.

Il significato di questo frammento si articola anche nel frammento successivo:

156) Costoro non sono molto diversi da cani senza ragione.

Cosa rappresenta la dicitura: "Cane senza ragione"? E' la definizione di un'intenzione espressa senza il fine nell'intento. Un'intenzione il cui scopo è quello di arraffare quanto più è possibile nell'attimo presente senza preparare attraverso quell'azione, una prospettiva futura.

Il cane senza ragione è colui che arraffa senza tener conto dei riflessi e delle conseguenze che la sua azione comporta sia sul mondo che lo circonda sia sull'articolazione del tempo che viene incontro. Gli Esseri malati di morte non hanno futuro. Gli Esseri malati di morte non si curano dell'oggettività in cui si muovono perché quest'oggettività deve assomigliare a loro. Nera vuota, ossessiva, malata di nulla; quella che l'Essere Natura definì: l'orrore Sahariano!

In questo frammento il termine ragione non è riferito alla ragione come descrizione, ma alla ragionevole armonia che deve esistere fra soggettività che si esprime, manifesta e dilata e l'oggettività spazio-temporale in cui questo avviene. La mancanza di ragione, come usata in questo frammento, è il saccheggio per il saccheggio.

I saccheggiatori, gli stupratori della vita, non possono definirsi diversamente da "cani senza ragione".

157) Bestie della terra abiteranno il tuo ricettacolo.

L'azione attraverso il saccheggio porta a circondarsi di coloro che partecipano al saccheggio. Vivere stuprando ci si circonda di esseri che dello stupro fanno ragione della propria esistenza. Chi vive distruggendo è solo una "bestia" della terra. E' una "bestia" in quanto la sua azione è quanto di bestiale e inumano che l'Essere Umano concepisce e che proietta nel fare degli Esseri Umani descrivendone una bestialità che appartiene soltanto alla sua morale di morte. Una morale di morte che viene espressa nelle azioni dall'accusatore imputandola ad un accusato impossibilitato a difendersi.

Il distruttore della vita la distrugge perché la vita lo costringe a farlo Se la vita si distruggesse da sola sottomettendosi alla sua volontà lui non avrebbe bisogno di distruggerla. Così è la vita che chiede a lui di distruggerla perché anziché distruggersi, sottomettendosi a lui, si ostina a costruire sé stessa e ad espandersi cercando e alimentando ogni rivolo di libertà espressiva che incontra.

Il distruttore si circonda di chi si alimenta dalla distruzione. Pertanto, solo la "Bestie della terra abiteranno il tuo ricettacolo".

158) E non lascerai al baratro le scorie della materia: nella regione risplendente, anche il simulacro ha la sua parte.

Cosa significa non lasciare al baratro le spoglie mortali? Significa che le "spoglie mortali", il corpo fisico con le sue tensioni, i suoi bisogni e le sue emozioni sono importanti per giungere nella regione risplendente. Quando gli oracoli vengono scritti troppo persone distruggevano o umiliavano il corpo esaltando i pregi dello spirito, del pensiero e della morale. Il corpo veniva umiliato sesso per le sue tensioni sessuali. Per il bisogno di esprimere le sue emozioni. Espressione che spesso portava a morte delle donne che morivano di parto. Così le tensioni di vita potevano anche esprimersi come tensione di morte. Quanto era necessario essere continenti per non creare dolore.

Gli Esseri della Natura costruiscono il loro corpo luminoso vivendo come Esseri della natura. Praticando la propria volontà come esseri della Natura. Usando le loro determinazioni come Esseri della Natura. Il pensiero astratto è nutrimento del corpo luminoso, ma l'esercizio delle determinazioni e della volontà degli Esseri della Natura praticato nel loro vivere per sfida è il motore che porta il pensiero astratto a diventare ente vivente e sostanziale, agente all'interno dell'individuo, permettendogli di cavalcare le contraddizioni costruendo sé stesso nell'infinito dei mutamenti.

Il corpo luminoso trasmette i suoi bisogni e le sue tensioni al corpo fisico, ma è il corpo fisico che attraverso le tensioni che riversa nell'oggettività permette al corpo luminoso di mettersi in moto. Gli permette di riconoscere sé stesso come ente in crescita e sviluppo trasmettendo quanto percepisce alla ragione del corpo fisico.

Non si finga di non essere individui fisici. Non si finga di non aver bisogni, pulsioni e tensioni. Tutto partecipa alla costruzione dell'individuo; alla costruzione del suo corpo luminoso. Non si pongano obiettivi astratti imponendoli all'azione del corpo fisico. Gli obiettivi astratti devono essere la manifestazione dello sviluppo fisico e psichico dell'individuo. Deve essere quanto incontra nella sua azione di determinazione soggettiva espressa nella quotidianità.

Quando il pensiero astratto viene imposto al fisico (vedi i monaci, gli yogi, i digiunatori, gli asceti ecc.) non è l'astratto come manifestazione delle tensioni del corpo luminoso che tenta di crescere, ma è il fantasma della ragione che imprigiona lo sviluppo psicofisico dell'individuo per impedirgli di rimuovere il suo dominio. L'individuo prigioniero della ragione usa le fantasie della ragione per reprimere le pulsioni del proprio corpo e distruggere con questo la crescita del corpo luminoso.

Le tensioni del corpo luminoso non sostituiscono quelle del corpo fisico, ma si sovrappongono un po' alla volta quando l'individuo, togliendosi dal centro del mondo, mette al centro delle sue attenzioni sé stesso in relazione col mondo che lo circonda.

Abbandonare la materia al baratro significa vivere le pulsioni della propria fisicità con disprezzo. Queste tensioni appartengono al regno della luce. Appartengono al regno dell'infinito e ne sono la sua manifestazione fra gli Esseri della Natura. Sono le loro determinazioni. Praticando quelle determinazioni attraverso l'uso della propria volontà l'Essere Umano, come ogni altro Essere della Natura, costruisce sé stesso nell'infinito dei mutamenti.

Interpretiamo in questo modo questo frammento: "Non lascerai al baratro le scorie della materia: nella regione risplendente, anche il simulacro ha la sua parte."

159) ... colpite da Ares, sono più pure le anime di chi ha abbandonato il corpo per violenza, che non per malattia.

Questo frammento rappresenta un aspetto dell'antichissima disputa fra gli antichi pagani e i cristiani. Morire nel proprio letto. Questo era l'augurio che i cristiani si facevano. Era un morire per malattia. Un morire per consumazione. Era morire secondo il ben volere del loro dio padrone. Il cristiano ritiene che la sua vita sia un dio del suo dio padrone e, pertanto, ritiene che solo il suo dio padrone ha il diritto di togliergliela. La chiesa cattolica estende questo diritto anche ai rappresentanti in terra del dio padrone! La morte per malattia o per consumazione, disperazione, sottomissione ecc. permette ai cani della terra, gli Esseri malati di Energia Vitale Stagnata di cibarsi dalla distruzione della persona. Una distruzione che può non alimentarli solo quando, nel processo di distruzione, la persona pratica la propria volontà per sviluppare comunque degli intenti, dei propositi e dei progetti. Un individuo che ha perso una gamba può vivere disperandosi per la perdita della gamba, piangere, disperarsi e consumarsi giorno dopo giorno oppure può riconoscere di aver perso la gamba e di progettare in modo diverso la sua vita tenendo presente che si è verificata questa perdita. Il fatto di aver perso la gamba non significa aver perso la capacità di progettare la propria vita.

In ogni caso, a parità di costruzione della propria vita, chi muore in una frazione di tempo ha la possibilità di concentrare tutto il proprio divenuto in quell'istante con molte più probabilità di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Chi invece muore lentamente deve aver seguito un cammino virtuoso di costruzione del proprio corpo luminoso e di sovrapposizioni di bisogni e di tensioni sul corpo fisico e la ragione. Se non ha fatto questo ed è afflitto da malattia deve essere in grado di sviluppare un gran numero di interessi astratti sui quali concentrare le sue passioni e le tensioni della sua trasformazione. Chi è costretto a letto per malattia mortale e ancora si interessa alle trasformazioni degli interessi sociali, del pensiero astratto, dell'educazione e dei problemi della vita è sicuramente una persona che ha costruito il proprio corpo luminoso e che interpreta le tensioni e le aspettative del proprio corpo luminoso come se fossero aspettative e interessi della ragione. Se io sono sul letto di morte e mi arrabbio per questioni sociali o politiche (e mille altre ancora) anziché pregare, significa che ho coltivato l'eternità. Io percepisco, in quel momento, l'esserci riuscito a costruirmi, ma dal momento che non esiste nella ragione le espressioni, le descrizioni e i comportamenti che identificano questo mio esserci riuscito, lo trasformo in aspettative della ragione (attesa dei risultati di una votazione, o dei risultati sportivi, o attesa di conoscere la fine di un romanzo o di un film ecc.) anziché mettermi a disperarmi o a pregare perché sto per morire.

Morire per mano di Ares significa morire nell'esercizio del proprio intento. Significa morire nel tentativo di portare a termine i propri progetti. Le proprie strategie d'agguato. Significa morire nel tentativo di costruirsi e dilatarsi. Oppure significa essere travolti dal tentativo di dilatarsi di qualcun altro. Significa aver subito una sconfitta. Nel soccombere concentriamo tutto noi stessi che abbiamo organizzato per far fronte alla contraddizione che ci ha fagocitato.

Morire per mano di Ares, in ogni caso a meno che non si tratti di chi soccombe dopo aver vissuto mettendo in ginocchio che non si poteva difendere, significa trasformare sé stessi nell'infinito dei mutamenti.

Per questo motivo "le anime sono più pure". Non si tratta di purezza come intesa dai cristiani e dal loro concetto di peccato, ma si tratta di forza e concentrazione attraverso la quale costruire sé stessa nell'infinito dei mutamenti.

160) Legge dei beati... indissolubile... che l'anima torni a vita di uomo, non di animale.

"Che l'anima torni a vita di uomo, non di animale". Nel mondo della ragione l'Essere Umano è posto a padrone del mondo esattamente come la ragione è padrona dell'Essere Umano cui appartiene. Riuscire a trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso da Esseri Umani (come per tutte le specie dell'Essere Natura) significa andare oltre la Natura stessa. Significa proiettarsi oltre la sedimentazione con l'Essere Natura.

Nel Paganesimo Politeista l'Essere della Natura trasforma la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Ogni specie ha fatto in modo che gli Esseri che esprime siano nelle migliori condizioni per esprimere questo. Le scelte dei singoli Esseri determinano la qualità del corpo luminoso. La qualità del corpo luminoso determina la forza di in Libertà raggiunta dal singolo Essere. La forza in Libertà raggiunta imprime la spinta per la trasformazione nell'infinito.

Nel Paganesimo Politeista partorire il proprio corpo luminoso comporta il raggiungimento della propria Libertà il cui grado varia a seconda del Potere di Essere espresso dal corpo stesso.

Le trasformazioni successive del corpo luminoso variano a seconda della qualità soggettiva espressa. Possono continuare sedimentando con l'Essere Terra, con l'Essere Natura, con l'Essere Sole o proseguendo la propria sequenza di mutamenti liberi da legami. I legami sono le relazioni che si costruiscono affinché la propria consapevolezza non vada dispersa. L'Essere Natura è composto dalle consapevolezze degli Esseri che lo hanno praticato e vissuto.

In questo caso tornare a vita da uomo e non da animale ha il significato di proseguire la sequenza dei mutamenti senza legami con l'Essere Natura. Il legame che gli Egiziani antichi indicavano era quello con l'Essere Sole. Altre culture indicavano i meandri scuri dell'Essere Terra o i meandri dell'Essere Natura. Gli Stregoni indicano i meandri del cosmo infinito attraverso la pratica di Libertà. Indicano come sia possibile seguire la propria sequenza dei mutamenti senza sedimentare su un Essere gigantesco per poter continuare il proprio sviluppo. Almeno per ora!

La legge dei "beati" è il loro Intento. E' l'azione attraverso la quale costruiscono il loro Potere di Essere per proseguire nell'eternità dei mutamenti. Senza sedimentare in un altro Essere Gigantesco per poter continuare la trasformazione.

Tornare a vita di Essere Umano praticando l'azione che porta allo sviluppo del proprio Potere di Essere. Questo vale per quasi tutte le specie degli Esseri animali salvo per quelle che costituiscono il Potere di Essere dell'Essere Natura dove il soggetto che si costruisce è l'Essere Natura stesso (Esseri Virus, Esseri Batteri ecc..).

Fine della quinta parte stesura 15 novembre 1999

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

tel.041933185

E-mail claudiosimeoni@libero.it

TORNA ALL'INDICE



Torna alla pagina iniziale del sito!