Religioni etnico-pagane e lo stato: categorie, concetti e possibili strategie




Salve,

Il mio nome è Michael Strmiska, e sono professore ospite in Studi Religiosi all’Università di Siauliai, in Lituania. E’ un piacere e un onore essere con voi qui oggi in Belgio. Some studioso e sostenitore delle religioni Etniche, Pagane e Tradizionali, so stato invitato a parlare sul problema della definizione delle categorie e dei concetti che potrebbero essere più costruttivi per i membri delle religioni e organizzazioni Etniche come il WCER, per farne uso nei discorsi ai governi degli stati e alle istituzioni sovranazionali come l’Unione Europea. Penso che dobbiamo in primo luogo pensare a noi stessi come organizzazioni Religiose e in secondo luogo come organizzazioni Etniche o Culturali. Parlerò prima dell’aspetto religioso.

La questione chiave, per come la vedo io, è come le religioni Etniche possano rappresentare sé stesse più efficacemente per aumentare la comprensione pubblica e reclamare un trattamento positivo da parte dei governi e della società in generale. Credo che la prima cosa che dobbiamo tenere in conto quando trattiamo con i governi è che si tratta di una materia politica, che richiede strategia politica. Suggerisco di cominciare a guardare alla situazione dalla prospettiva del governo e pensare ai tipi di preoccupazioni che gli ufficiali pubblici hanno nel trattare con il nostro tipo di religioni.

Due cose divengono immediatamente chiare. I governi sono molto nervosi e preoccupati nell’avere a che fare con le religioni, in particolar modo quando, come nel caso della maggior parte delle religioni qui rappresentate oggi, le religioni sono ritenute un fenomeno sociale relativamente nuovo, spesso classificato sotto l’etichetta di Nuovi Movimenti Religiosi o NMR. Un altro punto importante è che i governi sono sotto un’enorme pressione delle organizzazioni religiose più grandi e potenti, come la Chiesa Cattolica. Parlerò ora del primo punto e ritornerò poi sul secondo.

Che ci piaccia o no, i gruppi religiosi Etnici o Pagano sono nuovi movimenti religiosi dal punto di vista del governo e del pubblico nella maggior parte delle società. Possiamo rivendicare con buone ragioni che le nostre tradizioni religiose sono vecchie di migliaia di anni, ma rimane il fatto che le singole organizzazioni religiose che noi rappresentiamo non sono molto vecchie, nella maggior parte dei casi non hanno più di qualche decina d’anni. Dal punto di vista del governo, i Nuovi Movimenti Religiosi sono fonte di grande preoccupazione perché sono spesso associati a culti o sette pericolosi e antisociali, come Aum Shinrikyo in Giappone, Heaven’s Gate negli Stati Uniti o il Tempio del Sole in Svizzera. Le paure più diffuse sia tra i leaders politici che tra il pubblico, riguardanti questi culti o sette includono: (1) che il culto abbia un leader folle ma carismatico che i membri del culto seguono ciecamente; (2) che i membri del culto siano stati così profondamente indottrinati o sottoposti a lavaggio del cervello che abbiano perso la capacità di pensare razionalmente; (3) che il culto sia dedicato a idee religiose riguardanti la fine del mondo che possano spingere i membri del culto ad atti violenti come il suicidio di massa; e (4) che i membri individuali del culto e l’organizzazione nel suo insieme siano molto strani e lontani dal modo di vivere della persona media e della società in generale.

Considerando che queste paure e preoccupazioni sono molto comuni e influenti, penso che le religioni Etniche e Pagane debbano fare uno sforzo costante per rendere noto ai politici e al pubblico che esse non hanno nessuna di quelle caratteristiche che le persone associano ai culti e alle sette pericolosi. Non è abbastanza, ad esempio, affittare un largo spazio in un giornale nazionale e dire: “Cari membri del governo e della società: non siamo un culto pericoloso!” Devono esserci costanti, pazienti e continuative relazioni pubbliche e sforzi per spiegare ai media, al governo, a chiunque lo voglia sapere, che il vostro gruppo pratica attività religiose e culturali molto positive e sane e NON è coinvolto in quella serie di attività pericolose e antisociali associate ai culti. Credo che se le religioni Etniche e Pagane riescono a sconfiggere la paura che esse siano culti pericolosi, questo renderà tutti i contatti col governo e col pubblico molto più facili. E’ vero anche l’inverso. Se le organizzazioni religiose Etniche non rispondono efficacemente alle preoccupazioni e ai sospetti del governo e del pubblico, che vedono i nuovi movimenti religiosi come culti pericolosi, saranno probabilmente inquadrati come culti o sette pericolosi e ciò porterà all’intolleranza e alla persecuzione.

Perciò, la mia prima raccomandazione alle religioni Etniche è che ogni organizzazione debba praticare relazioni pubbliche coscienziose e seguire attivamente la comunicazione col governo, con i media, gli accademici e il pubblico, per assicurarsi che le attività e le intenzioni delle nostre varie organizzazioni religiose siano così ben conosciute che sia impossibile per chiunque accusarle di essere un culto pericoloso. Questi sforzi di comunicazione e di pubbliche relazioni sono importanti per cambiare la comprensione pubblica di ciò che la religione è o può essere, in modo tale che ci sia una maggiore consapevolezza che andare in una chiesa cristiana la domenica non è l’unico modo di essere persone religiose o spirituali.

Tornando a come i governi e il pubblico guardano e reagiscono alle religioni Etniche e Pagane, una seconda questione molto importante è la semplice realtà politica che le organizzazioni religiose più grandi come la chiesa cattolica o altri gruppi cristiani sono più grandi, più ricchi e più potenti di noi. Un antico testo politico indiano, l’Arthashastra, ci dice che una legge basilare della vita è che “il pesce grande mangia il pesce piccolo”. Noi siamo pesci molto piccoli in un mare dominato da enormi creature marine che in genere non hanno interesse alla nostra sopravvivenza, ma sono spesso intenti alla nostra distruzione, attraverso la persecuzione, la proibizione o semplicemente la diffamazione, spesso tutt’e tre combinate. Perciò ci  deve aspettare che qualora i cristiani o i capi di altra organizzazioni religiose più ampie siano in grado di influenzare la vita politica, tentino di creare leggi e regole che proteggano i loro interessi e impediscano ad altre organizzazioni religiose, come le religioni Etniche, di ricevere qualche beneficio o sostegno da parte del governo.

Come far fronte a ciò è una questione molto difficile. Ci sono molte possibili strategie differenti. Si potrebbe, per esempio, chiedere al governo del proprio paese di essere strettamente neutrale in materia di religione, di non concedere speciali favori o privilegi a QUALSIASI organizzazione religiosa, per essere corretto con TUTTI i gruppi religiosi, sia quelli grandi che quelli piccoli. Un’altra soluzione potrebbe essere di chiedere al governo di essere neutrale, ma in maniera più positiva, ad esempio concedendo alcuni privilegi, come un certo numero di stanziamenti a TUTTI i gruppi religiosi grandi e piccoli[1]. Secondo me sono entrambe strategie buone e basate su principi logici e onorevoli. Ma hanno anche i loro rischi.

Se NESSUN gruppo religioso riceve supporto finanziario o altri privilegi dal governo, allora i gruppi religiosi che sono più grandi e più ricchi avrebbero un grande vantaggio sui gruppi religiosi più piccoli come le religioni Etniche. Questo è il rischio della strategia della “neutralità stretta”. Se TUTTI i gruppi religiosi ricevono privilegi dal governo, come stanziamenti, questo può aiutare le religioni piccole o di minoranze come quelle Etniche fornendogli alcune risorse per rituali, pubblicazioni e altri scopi. Comunque, dal momento che tali stanziamenti sono distribuiti sulla base del numero di membri delle organizzazioni religiose, i gruppi più grandi riceverebbero probabilmente somme maggiori dal governo, mantenendo quindi il loro vantaggio economico nei confronti delle religioni piccole e di minoranza. Questo è il rischio della strategia della “neutralità positiva”.

Comunque, credo che il modo migliore per le religioni Etniche di proteggere i loro interessi e di assicurarsi un trattamento positivo da parte degli organi di governo sia qualcosa di ancora più elementare. La politica democratica è tutta una questione di numeri. Perché le religioni Etniche e Pagane siano maggiormente accettate dai governi e ricevano un migliore trattamento in una data società, hanno bisogno di un numero maggiore di membri in maniera tale da essere considerati più seriamente dai leaders politici e dalle istituzioni governative così come dal pubblico. Capisco che questo sia un punto molto controverso, ma non vedo altre soluzioni. Se le religioni Etniche vogliono essere trattate bene e considerate seriamente, devono espandersi in numero di membri. Questo può essere fatto in molti modi differenti. A livello più semplice e incontrovertibile, le religioni Etniche e Pagane che hanno siti internet o altre pubblicazioni potrebbero fare uno sforzo maggiore nell’invitare il pubblico a conoscere i loro gruppi religiosi e in caso ad unirsi a loro. Un altro modo di aumentare il numero di membri potrebbe essere per le religioni Etniche e Pagane di offrire servizi sociali come cibo per i poveri o visitare le persone negli ospedali o nelle prigioni, il che aumenterebbe l’immagine pubblica del gruppo religioso in maniera positiva.

Un’idea ancora più controversa, per aver soltanto menzionato la quale alcuni di voi senza dubbio mi odieranno, è che le religioni Etniche e Pagane considerino l’opportunità di fare una sorta di attività missionaria, nel senso di estensione organizzata per istruire le persone a proposito delle religioni Etniche e invitare alla partecipazione e possibilmente a diventarne membri. So che molte religioni Etniche e Pagane hanno sofferto enormemente per l’attività aggressiva dei missionari cristiani in passato, tanto che la sola parola “missionario” è qualcosa come una bestemmia per molti di noi. Per questa ragione è forse meglio usare un termine differente come “esternazione”[2], per chiarire che non abbiamo intenzione di fare le stesse cose dei missionari cristiani, ma fare un certo sforzo per raggiungere il pubblico e aumentare di numero. Ho sollevato questo argomento perché penso che il futuro delle religioni Etniche sia o crescere in numero di membri e guadagnare più potere, rispettabilità e influenza all’interno di particolari nazioni e della comunità mondiale in genere, o rimanere molto piccole e insignificanti in termini di numeri e rischiare di scomparire. Dal momento che qui ad Anversa siamo ospiti dell’associazione Asatru Belga, suggerirei di ricordarci dei Vichinghi. Non avevano paura di lasciare le proprie case, di andare in nuove terre, di crescere e di espandersi. Neppure noi dovremmo averne paura.

Suggerirei anche che le religioni Etniche o Pagane incrementino la loro influenza politica formando alleanze con altre minoranze religiose in situazioni in cui abbiano interessi e preoccupazioni comuni. Come ho fatto presente all’inizio di questo discorso, dal punto di vista di molti governi, le religioni Etniche sono considerate sotto la categoria dei Nuovi Movimenti Religiosi. Perciò molte leggi e politiche governative che riguardano le religioni Pagane o Etniche sono leggi e politiche elaborate per i Nuovi Movimenti Religiosi in generale, inclusi gruppi come i Testimoni di Geova, Scientology, Hare Krishna. Credo che dove e quando queste leggi e politiche così restrittive sorgano, dovremmo unirci a questi gruppi religiosi per formare un’opposizione più forte e più ampia possibile. Questo non significa che dobbiamo fingere di essere d’accordo con questi gruppi o che li invitiamo all’interno del WCER. Semplicemente intendo dire che collaboriamo con altre minoranze religiose per combattere per il principio generale della libertà religiosa, libertà per tutte le religioni.

Per considerare la cosa in un altro modo, immaginate cosa potrebbe accadere se non collaborassimo con questi gruppi. Immaginate che il governo, ad esempio, del Belgio approvi una legge contro i Testimoni di Geova. Forse noi nel WCER non faremmo niente perché non siamo d’accordo con l’ideologia religiosa del gruppo dei Geova. Quindi il governo approva una legge contro Scientology. Forse noi non risponderemmo, perché non è che Scientology ci piaccia poi tanto. Il governo allora approva una legge contro gli Hare Krishna, poi una contro i Sufi, poi una contro i Buddisti. Forse allora cominceremmo a preoccuparci. Forse cominceremmo a pensare ad una reazione, ma potrebbe essere troppo tardi. Fino a questo momento gli ufficiali di governo e i loro sostenitori nella società si sarebbero convinti che possono fare leggi restrittive nei confronti delle religioni più piccole. Leggi del genere dopotutto sarebbero molto popolari. Forse la prossima legge sarebbe contro i nostri amici Asatru. Sarebbe molto difficile opporsi o fermarla, perché non abbiamo detto niente quando altre religioni sono state perseguitate o discriminate.

Ma immaginate lo scenario opposto. Un giorno il governo approva una legge contro i Testimoni di Geova e immediatamente un’ampia coalizione di gruppi religiosi, dalle religioni Etniche ai Budditi, ai Sufi, ai seguaci di Scientology, ai Mormoni e altri, fa una forte dichiarazione che TUTTI si oppongono a questa legge riguardante i Testimoni di Geova, perché crediamo che qualsiasi restrizione ad una religione possa portare ad una restrizione a tutte le religioni. Potremmo fare una manifestazione o una marcia di protesta e fare una forte opposizione in favore della libertà religiosa per TUTTE le religioni. Con una coalizione del genere, anche le religioni Etniche avrebbero una migliore protezione che se fossero da sole ed evitassero gli altri gruppi religiosi.

Quindi, per riassumere il mio discorso fino a questo punto, ho cercato di enfatizzare che le associazioni religiose Etniche dovrebbero comprendere come il governo e il pubblico le percepiscano come “Nuovi Movimenti Religiosi”, con il sospetto che esse possano essere culti pericolosi e antisociali. Per difenderci da accuse simili, dovremmo fare ogni sforzo per comunicare con il governo, i media e altri settori della società per aumentare la comprensione pubblica della nostra natura pacifica e delle attività non nocive. Dal momento che siamo piccoli gruppi religiosi se paragonati a grandi organizzazioni come la Chiesa cattolica, dovremmo collaborare con altre religioni più piccole o di minoranza che sono considerate anch’esse “Nuovi Movimenti Religiosi” in particolare nell’organizzarsi contro leggi, regolamentazioni o politiche che i governi possano attuare contro le minoranze religiose. Consiglio inoltre di migliorare la nostra forza politica e sicurezza facendo in modo di aumentare il numero di membri nelle rispettive associazioni religiose.

Avendo parlato delle religioni Etniche come “religioni”, lasciatemi ora parlare della dimensione etnica e di come sia legata all’atteggiamento dei governi, delle istituzioni internazionali e del pubblico nei confronti delle nostre religioni. Questo è l’aspetto che ci distingue maggiormente da molti altri tipi di religione e ci dà certi vanatggi e svantaggi nel modo in cui trattiamo con il governo e il pubblico.

Come organizzazioni che si dedicano a preservare le tradizioni native culturali di particolari nazioni e regioni, le religioni Etniche possono cercare il riconoscimento e il supporto dal governo nazionale come le altre organizzazioni per le loro attività riguardanti il patrimonio culturale. Per esempio, possiamo far domanda di fondi per festival musicali, seminari di folklore, e altri progetti culturali e storici. Questo è il nostro grande vantaggio paragonato ad altri tipi di organizzazioni religiose. La nostra dimensione etnica può anche proteggerci dalle accuse di essere anti-sociali o non patriottici.

Comunque, il nostro lato etnico può essere anche uno vantaggio, perché il nostro dedicarci al patrimonio culturale etnico può essere percepito come razzismo, intolleranza o xenofobia. In risposta a questo problema, ogni gruppo religioso deve ovviamente far fronte alla propria particolare situazione sociale, politica e legale. Vorrei suggerire come regola generale che i gruppi religiosi etnici rispondano con buone relazioni pubbliche e comunicazioni aperte. Se spieghiamo al pubblico, ai media e al governo che siamo dediti ad un tipo particolare di patrimonio culturale, non a un qualsiasi programma di odio razziale, violenza o esclusione, e in più spieghiamo che il nostro gruppo religioso è aperto a chiunque abbracci questo tipo di eredità culturale, questo dovrebbe respingere la maggior parte delle accuse di razzismo e intolleranza. Se l’organizzazione ha un particolare statuto, credo o serie di principi che includono una chiara affermazione di opposizione al razzismo e all’intolleranza, questo dovrebbe essere condiviso con il governo, i media e altri settori pubblici, pubblicato su internet e così via.

So che non tutti i gruppi religiosi Etnici hanno lo stesso atteggiamento riguardo a questo argomento. Naturalmente ho la mia opinione, basata sulle mie esperienze avendo vissuto in un paese davvero multi-etnico come gli Stati Unici e in paesi molto mono-etnici come la Lituania e l’Islanda. So che non tutti i gruppi religiosi Etnici o Pagani da tutti i paesi rappresentati nel WCER saranno ugualmente entusiasti a proposito di una politica di totale apertura a gente di ogni gruppo razziale od origine etnica. Comunque, penso che questo sia un punto davvero critico, che potrebbe determinare se o no le religioni Etniche saranno pienamente accettate e supportate dai governi nazionali e dalle organizzazioni internazionali come l’Unione Europea, le Nazioni Unite e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, o trattate con sospetto e rifiutate. Con la crescente immigrazione e mobilità di persone in tutto il mondo, l’idea della maggior parte dei governi e delle organizzazioni internazionali è che la civilizzazione del ventunesimo secolo significhi integrazione e cooperazione tra persone e identità differenti, non separazione e sospetto. Se escludiamo persone di particolari origini razziali, etniche o nazionali dalla possibilità di unirsi alle nostre organizzazioni religiose Etniche, saremo considerati come razzisti reazionari o come una specie di nazisti. Saremmo dei paria nella comunità mondiale.

Il punto allora è: possiamo essere dediti ad un patrimonio etnico senza essere razzisti? O, considerandolo da una prospettiva diversa, possiamo essere anti-razzisti e allo stesso tempo pro-etnici? Io credo sia possibile. Penso che il segreto stia nell’enfatizzare la dedizione a particolari forme di cultura ed eredità etnica senza insistere su una particolare appartenenza razziale o etnica. Con i legami odierni tra immigrazione e comunicazione, una persona può provenire da qualsiasi background nazionale o razziale e, vivendo in un nuovo paese, essere attratta da una delle nostre tradizioni Etniche e volersi unire ad un gruppo religioso etnico come membro a tutti gli effetti. Dovremmo negarglielo? Penso che se queste persone vengono da noi con interesse sincero e affetto spirituale per le nostre tradizioni etniche religiose, dovremmo dar loro il benvenuto.

So che questo è un argomento controverso. Mi pare che sia legato ad un altro argomento di cui ho fatto menzione prima. Ho espresso la mia opinione che l’aumento del numero dei membri delle religioni Etniche sia uno dei modi migliori per assicurare la forza politica e l’accettabilità sociale delle nostre organizzazioni religiose. Lasciatemi dare un ulteriore suggerimento che aumentare il numero di membri permettendo alle persone di differenti origini razziali, etniche e nazionali di entrare a far parte delle nostre religioni Etniche sarebbe uno dei modi migliori per ottenere l’accettazione e il supporto delle organizzazioni internazionali.

Penso che questo sia davvero un bivio, una decisione estremamente importante che dobbiamo prendere e che avrà un profondo effetto sul futuro delle religioni Etniche e del WCER. Vogliamo essere piccoli, ristretti gruppi a margine della società, sospettati dai governi nazionali, rifiutati dalla comunità mondiale, permettendo solo alle persone con particolari origini razziali o etniche di farne parte; o vogliamo essere organizzazioni in crescita, in espansione, che siano aperte a molti generi di persone che apprezzino le nostre tradizioni religiose etniche ed essere accettati dalla comunità mondiale. Per me la scelta è molto chiara: etnico, , razzista, no.

Vi lascio con un ultimo pensiero. So che siamo tutti qui perché troviamo forza e nutrimento spirituale nelle antiche religioni etniche rappresentate nei nostri diversi gruppi religiosi. Mi sembra che se troviamo le nostre tradizioni spirituali così valide e positive, non dovremmo esitare a condividerle con altre persone che potrebbero beneficiare della grande ricchezza spirituale delle nostre antiche religioni Etniche.

Non pretendo di avere tutte le risposte a tutti i problemi di cui ho discusso in questo discorso. Ho fatto del mio meglio per fare suggerimenti che credo siano ragionevoli, onorevoli e positivi. Spero che prendiate sul serio queste idee, anche se non siete d’accordo, e attendo di sentire le vostre idee e di avere ulteriori discussioni.

GRAZIE

Raccomandazioni

Noi, Congresso Mondiale delle Religioni e Tradizioni Etniche,

-         Considerando che non c’è una soddisfacente definizione legale di ciò che la religione è veramente e perciò non ci può essere nessuna giustificazione per riconoscere una certa religione e un’altra no

-         Considerando che nel riconoscimento delle religioni la quantità di membri gioca un ruolo decisivo per il Governo

-         Considerando che religioni grandi e potenti hanno un’enorme influenza sulla politica nei confronti delle minoranze religiose

-         Considerando che i nostri movimenti religiosi tradizionali sono visti dal Governo come nuovi movimenti religiosi anziché continuazione delle antiche religioni dei nostri antenati, e che l’antichità delle religioni gioca anch’essa un ruolo importante nella procedura di riconoscimento

-         Considerando che i nuovi movimenti religiosi sono spesso visti come culti o sette pericolosi o antisociali

-         Considerando che l’amore per il patrimonio etnico è spesso erroneamente preso per razzismo e xenofobia

Perciò, attraverso la presente assemblea, le religioni e tradizioni partecipanti, attraverso i rappresentanti sottoscritti chiedono alle Nazioni Unite, all’Unione Europea e al Governo che…

Risoluzione 1

Dal momento che non c’è una definizione legale soddisfacente di religione, la legge dovrebbe definire i criteri per cui una religione può essere identificata, riconosciuta e sostenuta

Risoluzione 2

Dal momento che la quantità svolge un ruolo importante nella procedura di riconoscimento e dal momento che le religioni più grandi hanno più influenza di quelle piccole, e dal momento che il Governo considera erroneamente le nostre religioni tradizionali come nuovi movimenti religiosi, il Governo dovrebbe accettare che le religioni tradizionali sono una continuazione della religione degli antenati e che queste tradizioni e religioni hanno tutte la stessa struttura e principi. Non sono religioni separate, ma formano tutte assieme uno e uno stesso corpo che può essere etichettato come Sanatana Dharma.

Risoluzione 3

Dal momento che l’amore per il patrimonio etnico è spesso confuso con razzismo e xenofobia, il governo dovrebbe rendere chiara la differenza tra organizzazioni politiche e valori e principi religiosi basati sulle culture locali. Le religioni tradizionali sono tolleranti e di mente aperta.

MICHAEL STRMISKA



[1] Si veda Zsolt Enyedi “The Contested Politics of Positive Neutrality in Hungary” (Le contestate politiche di neutralità positiva in Ungheria) pp. 161-162

[2] N.d.T.: il termine inglese usato è outreach, letteralmente raggiungere all’esterno e per mantenere il significato ho usato la parola “esternazione”, non come semplice affermazione






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