FEDERAZIONE PAGANA

La sola Associazione Religiosa Pagana Politeista Italiana

La Religione Pagana e il suo vocabolario

Significato dei termini nella Religione Pagana

Stato mafia

Che cosa si intende per "Stato mafia" nella Religione Pagana?

Noi conosciamo gli Stati monarchici e gli Stati assolutisti sia quando gli Stati assolutisti sono determinati dal voto, dal suffragio universale, sia quando sono imposti da poteri esterni ai cittadini (esercito, industriali, capitale finanziario, ecc.). Tutti questi Stati sono di origine cristiana e si caratterizzano per la centralità dello Stato, che si identifica con l'assolutismo del Dio cristiano, rispetto ai cittadini a cui, come il Dio cristiano, lo Stato impone dei doveri. Il "Non rubare", negli Stati assolutistici, è rivolto ai cittadini, ma lo Stato, come il Dio cristiano, si riserva il diritto di derubare i cittadini fino a massacrarli, secondo i suoi bisogni, con una strage paragonabile al diluvio universale.

Uno Stato assolutista, sia cristiano che musulmano, ebreo o buddista, è sempre ad imitazione del Dio cristiano e, anche se ai cittadini vengono riconosciuti dei diritti, è sempre lo Stato, il Dio padrone cristiano, che quei diritti li dà e li toglie a seconda delle sue necessità.

Lo Stato mafia è una variabile dello Stato liberale fuso con l'idea cristiano-protestante secondo cui ciò che avviene nella società è voluto da Dio e, dunque, se un individuo ruba e non viene arrestato, ruba per volontà di Dio e, dunque, ha il diritto di beneficiare del mal tolto.

Questa idea è l'idea propria della mafia.

La mafia è un'organizzazione all'interno dello Stato che sfruttando collegamenti con le Istutuzioni si garantisce profitti aggredendo la concorrenza attraverso azioni illegali. Se la mafia, strettamente intesa, mette in atto azioni illegali per assicurarsi il profitto, gli uomini legati alla mafia nelle Istituzioni agiscono per garantire alla mafia sia l'impunità che il godimento dei profitti illegali.

Ci fu un tempo in cui lo Stato fingeva di reprimere la mafia e qualche disgraziato, che pensava a sé stesso come un mafioso, è effettivamente finito in galera. Ma lo Stato, inteso come Istituzioni sociali, ha pensato bene di usare i metodi mafiosi.

In questo modo, la Polizia di Stato viene usata per reprimere chi chiede giustizia o coloro che si sentono offesi da ingiustizie che non vengono sanate dallo Stato. La magistratura, anziché assicurare giustizia ai cittadini, reprime i reati in funzione di una vendetta dello Stato perché lo Stato, come Dio, si sente offeso dai "reati" dei cittadini che non fanno, obbedienti, il baciamano.

I cittadini che chiedono giustizia si devono rivolgere piangenti e ossequiosi al capo-mafia che può essere il maresciallo dei Carabinieri, il Sindaco, il Comando di Polizia o il prete cattolico a cui le Istituzioni concedono una certa libertà nello stupro dei bambini.

Lo Stato Mafia viene eletto dai cittadini perché quella mafia è migliore, secondo loro, nel garantire alcuni benefici rispetto ad uno Stato che si comporta con i cittadini come se fossero "bestiame di scarso valore". Poi, in un secondo tempo, schiarite le illusioni, i cittadini si accorgono che mafia e comportamenti dello Stato sono la stessa cosa perché allo Stato la Democrazia serve per giustificare l'azione mafiosa: se io ti calunnio, caro cittadino, lo faccio in base alla libertà di stampa; se tu cittadino ti ribelli, sei un terrorista o un eversore.

La mafia deruba i cittadini dei loro diritti sociali usando la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Magistratura, che deridono ed offendono i cittadini ogni volta che i cittadini rivendicano i loro diritti.

Lo Stato Mafia controlla l'informazione che usa la libertà di stampa come libertà di propaganda, calunnia, diffamazione spesso diffondendo notizie false e calunniose contro coloro che lo Stato Mafia vuole colpire.

I procedimenti penali, nello Stato Mafia, sono in funzione del dominio sociale della mafia. Non servono a fare giustizia, ma solo a reprimere i comportamenti sociali avversi alla mafia stessa.

Nello Stato mafia, la centralità è sempre dello Stato, come nello Stato assolutista o nello Stato monarchico, ma anziché avere come centro di dominio il re o il potere assoluto, hanno al suo centro gli interessi della mafia che sono difesi dalle Istituzioni perché le Istituzioni traggono profitto dall'attività mafiosa.

Nello Stato mafia non esiste una lotta alla mafia, ma esiste solo un lotta fra mafie in cui, grazia alla propaganda dei media, una mafia buona combatte una mafia cattiva preservando il diritto dello Stato mafia di disporre dei cittadini.

Nello Stato mafia, lo Stato favorirà tutti quei comportamenti che la mafia mette in atto per tutelare i propri interessi. La corruzione soggiacerà a pene che saranno lievi, quando la corruzione coinvolge interessi mafiosi, e pesanti quando si tratterà di fermare concorrenti delle organizzazioni mafiose. La persecuzione dello spaccio di droga, messo in atto dalla mafia, sarà perseguito solo nelle vesti dei piccoli spacciatori mentre i mafiosi, che li gestiscono, saranno favoriti da impunità generale o da comportamenti di magistrati che ne favoriranno l'assoluzione. Viene esecrata e censurata la persona povera che consuma droga mentre si deve tutelare, mediante la privacy, i ricchi, i deputati, i senatori, i poliziotti, i magistrati, che consumano droghe.

Nello Stato mafia la politica e l'amministrazione pubblica sono a disposizione degli interessi mafiosi nonostante una feroce propaganda dei media che censurerà la mafia come il cancro sociale del paese.

Se qualcuno leva la sua voce contro la mafia si provvederà a criminalizzarlo indicandolo come un criminale pericoloso contro l'ordine costituito.

Gli interessi dello Stato non sono più gli interessi dei cittadini, ma sono gli interessi della mafia che relegheranno i cittadini a puri "picciotti" che devono obbedire agli ordini.

Chi potrebbe combattere la mafia che si impossessa dello Stato?

Potrebbe essere il grande capitale internazionale se, il grande capitale internazionale, non fosse a sua volta colluso.

Lo Stato mafia, a differenza dello Stato assolutista o monarchico non è solo "nazionale", ma "sovranazionale" includendo più paesi nelle sue strategie di potere.

Marghera, 30 marzo 2023

 

Ontologia

Del termine "ontologia", scrive la definizione comune:

"La dottrina filosofica relativa ai caratteri universali dell'ente, corrispondente alla 'prima filosofia' del più maturo Aristotele, detta poi 'metafisica': è tradizionalmente considerata il fondamento di ogni sistema oggettivistico."

Proviamo a tradurre in termini comunemente più comprensibili questo:

"Dottrina filosofica relativa ai caratteri universali di Dio e corrisponde a quella che Aristotele chiamò metafisica ed è considerata il fondamento di ogni ideologia di dominio dell'uomo sull'uomo"

L'ontologia presuppone l'esistenza di un Dio che ha creato il presente (chiamatelo anche motore immobile di Aristotele interpretandolo come Dio creatore) che si erge a padrone e dominatore di un presente immodificabile perché, secondo l'ontologia, nessuno può modificare la creazione di Dio se non Dio stesso.

Il presente immodificabile è il fondamento dell'ontologia che perde di valore o di senso filosofico quando si pensa il presente in modificazione al di fuori della volontà dominatrice di Dio. In qualunque modo si pensi l'intervento di Dio in relazione al presente.

Nella visione ontologica, il presente è oggetto in sé, magari non si manifesta nell'intero in sé, oppure noi non lo percepiamo nell'intero in sé, ma il presente è oggetto in sé. Da qui il concetto platonico del "conosci te stesso" che si oppone al concetto di apprendimento e del conoscere democriteo che si sviluppa attraverso la ricerca e la modificazione dell'uomo e della conoscenza (contrapposizione fra monadi e atomi).

Sempre nella visione ontologica, l'uomo non percepisce il mondo per quello che è, ma solo all'interno dell'illusione della conoscenza del mondo. Questa idea, anziché stimolare nell'uomo l'esplorazione dello sconosciuto (Democrito) alimenta l'idea della stimolazione del fantastico fino alla formulazione dell'idea ontologica dell'esistenza di Dio che porta Anselmo a dichiarare:

"Ciò di cui nulla di più grande può essere pensato non può esistere solo nell'intelletto: infatti se tale realtà esistesse solo nell'intelletto se ne potrebbe concepire un'altra come esistente realmente e che in tal modo sarebbe superiore alla prima. Esiste dunque una qualche realtà di cui nulla di più grande può essere concepito."

Dizionario di filosofia BUR 1988

Che in soldoni significa: "Dio esiste perché io lo penso e dal momento che lo penso, non può che esistere!"

Ovviamente, la risposta è che io posso pensare anche che gli asini volano, ma non significa che gli asini volano, ma solo che io l'ho pensato.

La filosofia ontologica o metafisica è la sola filosofia che giustifica ogni potere di dominio dell'uomo sull'uomo e censura ogni modificazione sociale in quanto, ogni modificazione sociale che non parta dal dominatore della società, è una violazione del potere di dominio di Dio sull'uomo considerato come una massa informe creata uguale e priva di soggetti portatori di volontà d'esistenza. Il concetto di uguaglianza ontologico non è il concetto sociale di uguaglianza davanti alla legge dove Dio deve rispondere per i propri delitti, ma è il concetto di appiattimento e massificazioni degli individui perché privati da Dio della loro volontà d'esistenza. Gli individui ridotti a gregge di pecore condotti dal "buon pastore" Dio al macello della loro vita.

Dio che domina l'uomo è l'oggetto della filosofia ontologica. Negando all'uomo la sua volontà d'esistenza che indipendente dall'Ente, da Dio, porta l'uomo a divenire in sé e per sé lo trasforma in un oggetto d'uso per ogni dominatore, da Dio al tiranno di turno, dal capo ufficio ad ogni funzionario delle Istituzioni.

Ogni potere sociale giustifica il proprio dominio dell'uomo sull'uomo attraverso la filosofia ontologica. Il rapporto fra "Dio esiste e dice all'uomo che cosa deve fare" va di pari passo son "il dominio sociale dice all'uomo cosa deve fare" fino ad arrivare all'ideologia fascista in cui "lo Stato è Dio e l'uomo è l'oggetto che obbedisce allo Stato".

Ovviamente, nell'ontologia Dio non ha doveri nei confronti dell'uomo. Come nella bibbia lo può sterminare a piacere, così lo sterminio degli uomini avvenuto nel corso della storia è stato determinato da poteri sociali che hanno sempre imposto doveri ai singoli uomini e diritti a sé stessi fino al diritto di sterminare gli uomini a proprio piacere, come il Dio della bibbia ebrea e cristiana. Gli uomini sterminati in nome e per conto di Dio sono solo numeri, massa, non hanno un nome e cognome o un'individualità.

Non è un caso che l'attività di sterminio del nazismo abbia nell'esistenzialismo heideggeriano la sua definizione ideologica al di là dell'arbitrarietà della veicolazione sociale del concetto hedeggerriano di "cura" che ha fatto costruire i campi di sterminio in era nazista, ma che ha fatto, del colonialismo e dello schiavismo, l'elemento di cura delle società occupate.

La farneticazione Aristotelica sull'Ente è una farneticazione derivata direttamente dal delirio di onnipotenza di una malattia mentale che, vivendo l'insoddisfazione esistenziale nel presente, immagina super poteri e giustificazioni deliranti per dominare il presente. Non è un caso che Aristotele fosse l'addestratore di Alessandro Magno che, come delirio di onnipotenza, ha superato molti personaggi deliranti che lo hanno preceduto.

All'ontologia è legata quasi tutta la filosofia metafisica la quale ha provveduto militarmente, fisicamente, a reprimere ogni forma diversa del pensiero umano pur di fissare nella società la malattia mentale, in ogni singolo individuo, di dominio e di possesso: "O sei con Dio o sei con Mammona!".

In ambito ontologico non è possibile nessuna discussione: le certezze soggettive non possono essere discusse se non quando hanno la pretesa di diventare oggettive.

Nell'ambito della filosofia metafisica tutto si può discutere e a tutto si può opporre diverse interpretazione della realtà se nella società non bruciassero piccoli o grandi roghi sui quali bruciare e sacrificare chiunque manifesta idee di filosofia metafisica avverse alla filosofia metafisica del dominatore sociale.

Marghera, 19 marzo 2023

 

Economia

Che cosa intende la Religione Pagana per economia?

Che cosa significa intendere il termine economia in un sistema sociale in cui, con quel termine, intende cose diverse, oltre a quelle pagane, da quelle intese e circoscritte dalla Religione Pagana?

La Religione Pagana, per economia intende la trasformazione di merci in prodotti atti a soddisfare i bisogni umani.

Quando la Religione Pagana parla di economia, non parla della finanza, del denaro o della circolazione del denaro, ma del prodotto del lavoro umano inteso come trasformazione di ciò che è pensata come merce, oggetto privo della capacità di soddisfare i bisogni umani, al prodotto, cioè alla merce trasformata che diventa capace di soddisfare immediatamente i bisogni umani.

L'economia è una disciplina che serve a descrivere un aspetto dell'attività umana nel suo abitare il mondo. In questo aspetto è compreso anche la modificazione del mondo messo in atto dall'attività umana, ma non la misura con cui gli uomini determinano il valore di tale attività.

L'economia è l'arte di modificare il presente in funzione della soddisfazione dei bisogni dell'uomo e ha al suo centro il lavoro di modificazione degli uomini e la loro possibilità di fruire di quel lavoro.

Dal momento che la vita di una donna e di un uomo, in media (media immaginaria) dura 80 anni, cioè 960 mesi che equivale a 29200 giorni che corrispondono a 700800 ore che, tradotte in minuti, significano 42048000 frazioni della sua vita. Questo significa che, ogni minuto che una persona dedica a trasformare merci in prodotti, sottrae un minuto alla sua esistenza.

La trasformazione delle merci in prodotti, di fatto, nega l'esistenza di una persona per il tempo equivalente.

Nella Religione Pagana, il valore dell'economia e la sua importanza equivale al tempo di vita delle persone al di là dei mezzi che le persone usano impiegando il loro tempo e producendo una quantità più o meno grande di prodotti come risultato di trasformazioni delle merci.

E' indubbio che in una società attuale oltre alla trasformazione di merci in prodotti esiste l'esigenza di distribuire i prodotti e, allo stesso tempo, costruire una struttura di servizi a disposizione di chi trasforma merci in prodotti.

Si tratta solo una questione apparente. Il servizio sanitario è un servizio che permette a chi trasforma merci in prodotti di di trasformare sé stesso, malato o infortunato, una merce, incapace di agire per trasformare prodotti, in un prodotto che riprende la capacità di trasformare merci in prodotti. Lo stesso vale per il servizio scolastico il quale trasforma persone, incapaci di trasformare merci in prodotti in persone che trasformano merci in prodotti.

L'uomo e la donna sono, per la società in cui viviamo, sia produttori che consumatori di merci trasformate in prodotti, sia essi stessi merci che vengono trasformate in prodotti sociali.

Il salame che io mangio è il prodotto dell'allevatore del maiale che ha agito per trasformare il maiale in un oggetto macellabile. E' il prodotto del macellaio che ha trasformato la merce maiale in un prodotto commestibile. E' il prodotto del salumiere che ha tritato il maiale per presentarmelo pronto per essere messo nei panini.

Tutti costoro hanno preso una merce e l'hanno trasformata in un prodotto. Poi ci sono i servizi. Fornire l'acqua per la macellazione; fornire il trasporto; fornire i servizi medici, sanitari e scolastici, ecc.

Per l'uomo è lo stesso. Nasce come merce uscendo dalla pancia della madre e la società, con le sue strutture, lo trasforma in un prodotto sociale e, come prodotto sociale diventa funzionale alla società in cui vive.

Tutta l'economia è tesa a trasformare merci in prodotti e, quando parliamo di economia, parliamo solo di questo anche quando la società in cui viviamo, col termine economia, individua "l'econo-sua" privando di produttori del loro ruolo nella società e nella trasformazione delle merci in prodotti.

Un discorso a parte va fatto per la finanza.

L'economia, per la Religione Pagana, definisce la pratica con cui l'uomo si relaziona con la natura trasformando il mondo in cui vive e soddisfacendo i propri bisogni.

La finanza è un'altra cosa e, della finanza, ne parlerò in un'altra pagina.

Vorrei sottolineare il fatto che l'economia comprende un numero variegato di aspetti e, in questa pagina, mi interessava sottolineare un aspetto specifico su che cosa viene inteso dalla Religione Pagana per economia.

Marghera, 14 marzo 2023

 

Elenco dei vocaboli nel loro significato sociale e religioso.
tre in prima pagina a rotazione e gli altri in elenco.

La Federazione Pagana esprime la
Religione Pagana

Una religione si caratterizza per un proprio pensiero religioso che coinvolge l'uomo nelle relazioni con la divinità. Nel caso della Religione Pagana coinvolge l'uomo con gli Dèi.

Una religione deve rispondere a: Che cosa sono gli Dèi? Che cosa è l'uomo? Che cosa e perché delle relazioni fra gli uomini e gli Dèi?

Senza un pensiero religioso, non esiste una religione.

Il pensiero religioso espresso dalla Federazione Pagana

Per avere una panoramica veloce degli arogmenti del sito

Una religione si caratterizza per i propri riti religiosi coerenti con il proprio pensiero religioso. I riti caratterizzano la religione e ne sottolineano gli aspetti ideologici.

Una religione che chiede agli uomini di sottomettersi al suo Dio, manifesta una qualità di riti; una religione che libera l'uomo dalla sottomissione, esprime una diversa qualià di riti religiosi.

I riti religiosi della Religione Pagana

Costruire il pensiero religioso della Religione Pagana è un lavoro immenso. Si è reso necessario aprire altri due siti web pre presentare il lavoro teologico e di filosofia metafisica relativa alla Religione Pagana.

Il sito web di Stregoneria Pagana

Il sito web della Religione Pagana

Entrambi i siti sono estensioni del sito web della Federazione Pagana

Un pagano discute pubblicamente e confronta con altri le proprie idee religiose. Dal 1996 al 2007 attraverso una radio chi pratica Religione Pagana si è misura con i cittadini e, in particolare, con i cristiani.

Dieci anni di dibattiti sulla Religione Pagana

Chi pratica Religione Pagana cerca sempre di conoscere le persone, il mondo e le altre religioni esponendo la propria.

Per questo la Federazione Pagana ha partecipato a vari eventi esponendo il proprio modo di guardare e pensare il mondo.

Le attività pubbliche della Federazione Pagana

La Federazione Pagana si è data uno Statuto Associativo anche se per questioni di "opportunità" ha ritenuto di dover limitare le iscrizioni.

Lo Statuto serve per definire le attivà della Federazione Pagana, gli scopi e gli intenti dei vari membri della Federazione Pagana.

Lo Statuto Associativo della Federazione Pagana

Contattare i membri della Federazione Pagana è facile. Siamo presenti su Facebook dove quotidianamente pubblichiamo le nostre idee religiose.

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Alcune particolarità della Federazione Pagana

Articoli di stampa sulla Federazione Pagana

 

 

I riti della Federazione Pagana si celebrano presso il Bosco Sacro in Jesolo - Venezia presso il Bosco Sacro di Jesolo via Ca' Gamba 7^ traversa 3B.

Tutti sono invitati, NULLA DA PAGARE.

 

The Federazione Pagana and the tradition of Pagan Religion

 

     

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Sito di Claudio Simeoni

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima modifica 12 febbraio 2021

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