6) IL RUMORE DI FONDO

Di Claudio Simeoni

 

EMPATIA E CAPACITA’ EXTRASENSORIALI!




Cod. ISBN 9788891185822

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Percezione

Sulla formazione della percezione

e la selezione

dei fenomeni percepiti

 

 

Capita però che si scopra qualche cosa di impensato

Dal giornale Il Gazzettino del

 

Udine scopre nel cervelletto il radar delle stranezze

[...] Si era liquidato con un diminutivo, ma negli  ultimi anni si stava acquisendo sempre magior consapevolezza del fatto che il cervelletto, collocato nella parte posteriore della scatola cranica, non fosse semplicemente il regolatore dei movimenti volontari. Questa ricerca ha permesso di scoprire che è proprio in questa sede che parte l’allerta in caso di stimoli diversi da quelli noti: è il “radar” che capta le stranezze.

“E’ un direttore d’orchestra delle sensazioni” lo definisce Domenico Restuccia, direttore del day ospital de “la nostra famiglia” di Udine che ha condotto l’indagine. Così il passaggio di un treno ci fa sussultare durante una gita, ma diventa rumore di fondo, indistinto e neppure colto, per chi vive nei pressi dei binari. “Già una decina di anni fa il finlandese Naataanen aveva osservato che il cervello registra anche quello che non viene portato a livello dell’attenzione e che la risposta era diversa a fronte di uno stimolo regolare”. Ricorda Domenico Restuccia, “Si era visto che lesioni nel cervelletto inducevano incerti deficit sensitivi ma noi volevamo stabilire se si trattasse di un’anomalia a livello più elementare o che coinvolgesse processi più complessi”. Come e dove si elaborassero queste informazioni e sensazioni per indirizzarle poi al cervello non era noto. E non era semplice ottenere la prova che nel cervelletto fossero racchiuse queste potenzialità, così si è fatto ricorso da un “esperimento”. “Si trattava di somministrare un piccolo stimolo elettrico, non doloroso e regolare – come spiega il dottor Restuccia - , al pollice dei candidati al test, mentre, di tanto in tanto, veniva fatto giungere uno impulso sempre trascurabile al mignolo e frattanto l’attenzione veniva distolta da un’attività più impegnativa come la lettura”. Ebbene, il tracciato elettroencefalografico dei soggetti sani, per effetto degli stimoli percepiti inconsciamente come anomali, attivava anche aree cerebrali associative prossime a quelle coinvolte come risposta ad uno stimolo normale, l’“onda” insomma aveva una risposta più ampia, mentre questa capacità non sussisteva nelle persone che presentavano una lesione nel cervelletto. [...] (articolo di Patria Disnan)

 

Si scopre, in sostanza, la capacità di eliminare dall’attenzione tutto il rumore di fondo. Una capacità operata dal cervelletto.

Solo il rumore di fondo?

Quando si osserva un paesaggio e si dice: “Là c’è una mucca!”. La nostra attenzione si fissa sulla mucca e sparisce, dalla nostra attenzione, il paesaggio in cui la mucca è inserita. La mucca ha attratto la nostra attenzione, ma molti avvenimenti accadono nel paesaggio che sta sotto ai nostri occhi e noi o li vediamo e li collochiamo in una situazione di fondo, oppure ne ignoriamo l’accadimento in quanto non è di nostro interesse, oppure non ne cogliamo il significato. Eppure, tutto ciò esiste, ma per noi è solo “rumore di fondo” entro il quale si collocano gli eventi che sono oggetto della nostra attenzione.

Provate ad estendere l’azione del cervelletto in tutta l’attività quotidiana. Noi viviamo un quotidiano che può essere considerato SEMPRE come un rumore di fondo. In quel quotidiano, ogni tanto, ci sono degli accadimenti che attraggono la nostra attenzione o coinvolgono le nostre emozioni. Questi accadimenti vengono vissuti con passione, o, comunque, con intensità emotiva, ed entrano a far parte della nostra memoria e delle trasformazioni che noi mettiamo in atto nella nostra esistenza.

Quante volte avremmo potuto essere coinvolti in trasformazioni emotive e, invece, abbiamo chiuso gli avvenimenti in “rumore di fondo” senza concentrare su di essi la nostra attenzione e le nostre emozioni? In alcune persone la vita è solo un rumore di fondo. In altre persone la vita è una sequenza di avvenimenti che stupiscono. Alcune persone vivono con le emozioni esposte, altre persone hanno soffocato così tanto le loro emozioni che soltanto avvenimenti travolgenti o drammatici possono scuoterle.

C’è una base biologica in questi comportamenti, ma la base biologica è stata organizzata e funziona in base alle relazioni che l’individuo ha costruito fra sé e il mondo che lo circonda. E se quella base biologica è costruita mediante le scelte che l’individuo ha fatto, ci sono delle scelte che l’individuo può fare per modificare la sua stessa base biologica anche se queste scelte comportano una trasformazione dell’individuo e un grande dolore per avviare la trasformazione stessa.

Questa base biologica ci permette di osservare un principio fondamentale della magia: la capacità dell’Essere Umano di osservare quanto gli sta attorno. Scorgere e stupirsi degli accadimenti separandoli dal rumore di fondo della sua esistenza.

Una persona vive circa 80 anni solari. In questi ottanta anni affrontiamo un numero altissimo di situazioni che ci modificano, ma che tuttavia sono una piccola parte delle possibilità che abbiamo di trasformarci, imparare e divenire. Il cervelletto ci permette di non venir soffocati dall’immenso dei fenomeni che richiederebbero la nostra attenzione e la nostra analisi. Per contro c’è una tensione dentro di noi, un dolore, ogni volta che affrontiamo qualche cosa di nuovo e che quel qualcosa di nuovo ci costringe a modificarci nella relazione che esso e noi instauriamo. La trasformazione generata dalla relazione è MAGIA. Una magia che può entrare nella nostra consapevolezza o meno; che si può calare più o meno profondamente in noi; che può decidere la direzione delle successive modificazioni.

Il sistema individuato dalla scienza permette di acquisire e fagocitare il nuovo fino a farlo diventare “rumore di fondo”.

Il bambino, appena nato, non ha rumore di fondo. Tutto si presenta alla sua attenzione, con forza e determinazione. Poi il sonno, che disintegra la sua coscienza, gli permette di mettere molti fenomeni nel fondo della sua attenzione, lontani dall’eccitazione emotiva, ignorati. Questo processo, quando è troppo violento, ci porta ad ignorare il mondo, quando è troppo leggero, crea le ossessioni. Quando ne prendiamo il controllo mediante la nostra volontà spostiamo la nostra attenzione sullo sfondo della nostra esistenza facendo emergere i protagonisti della vita che ci circondano. Melinoe: i fantasmi dell’esistenza. Emergono da un indistinto i fenomeni importanti; li riconosciamo; li portiamo all’attenzione; li analizziamo e li NOMINIAMO. Ciò che era indistinto, ciò che era assodato, ora emerge come fenomeno preciso su cui si punta l’attenzione facendolo diventare un elemento importante della nostra vita. E’ un po’ come la ragazza che abbiamo frequentato per mesi, per lavoro, o per dovere, poi, un giorno, ci si innamora, la si guarda con occhi diversi. Ciò che era rumore di fondo, le mille persone che ogni giorno passano davanti ai nostri occhi, emerge, tocca le nostre emozioni, diventa importante.

E’ la magia di riconoscere ciò che per molti è ancora rumore di fondo.

 

Versione aggiornata'Come si forma la percezione in Stregoneria

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

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