L'origine dell'idea della creazione

Come viene dimostrato il creazionismo?

Claudio Simeoni

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Come si forma l'idea di creazione

 

L'idea dell'evoluzione, formulata da Darwin un paio di secoli fa, è stata confermata da tutta la ricerca scientifica e da tutte le scoperte sulla genetica.

La Teoria Darwiniana dell'evoluzione è una teoria scientifica nel senso che la dimostrazione di tale teoria è supportata da dimostrazioni scientifiche che certificano il legame fattivo fra tutti gli Esseri della Natura.

Viene chiamata teoria scientifica quell'insieme di formulazioni dimostrabili mediante prove che ricadono sotto i sensi dell'individuo (per quanto riguarda il discorso che sto facendo).

Nel corso dei secoli i cristiani alla teoria Darwiniana dell'evoluzione hanno contrapposta l'idea creazionista come manifestata dalla loro bibbia. L'idea dell'esistenza di un soggetto esterno al mondo che crea il mondo mediante la propria intelligenza e la propria volontà.

Non si tratta di una teoria, ma di una fantasia dell'immaginazione che per di più non ha nemmeno un valore simbolico. L'idea della creazione, come originariamente intesa dalla bibbia, fa dipendere tutto l'esistente da una volontà esterna al mondo e per di più separa le specie della Natura come se le specie non avessero legami fra loro. Sono state create separatamente.

La teoria dell'evoluzione non si può mettere in discussione. Troppe prove sono state accumulate. Si può discutere dei fattori che hanno portato all'evoluzione, alla diversificazione delle specie, ai salti qualitativi e quantitativi delle specie stesse. Ma la teoria dell'evoluzione, in quanto concetto di trasformazione della vita, non si può più mettere in discussione.

Così, negli Usa per salvare il creazionismo si è inventato "il disegno intelligente".

Che cos'è il disegno intelligente?

In pratica è una pessima versione del vecchio discorso cristiano di "destino" a cui il dio creatore sottopone le specie: il disegno della vita del dio creatore!

Negli USA i cristiani hanno tentato di spacciare questa loro fantasia per una "Teoria scientifica" e hanno tentato di imporlo come oggetto di insegnamento scolastico in alternativa alla teoria dell'evoluzione.

Il problema, per gli inventori del "disegno intelligente", è che né il soggetto che ha elaborato il "disegno intelligente" (il dio creatore), né gli elementi del "disegno intelligente" ricadono sotto i sensi o sotto la sperimentazione scientifica, l'unica pratica che può trasformare una semplice ipotesi di lavoro in una teoria.

A questo punto intervengono i cattolici.

Quando i cattolici apparvero sulla scena della storia iniziarono a distruggere la medicina, la scuola, i bagni pubblici e quant'altro privava il loro dio della possibilità di inviare la malattia o la salute. Quando poi Paracelso e gli Anatomisti fecero rinascere l'arte di Esculapio pensarono bene di impossessarsi del controllo sociale degli ospedali per costringere i pazienti a sottomettersi al loro dio. Ringraziare il loro dio anziché il medico che aveva inventato la cura per la loro malattia!

La chiesa cattolica sta tentando di fare la stessa operazione con la teoria dell'evoluzione.

Leggete questo piccolo articolo del Corriere della Sera e poi riprendiamo il discorso:

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/02_Febbraio/16/darwin.shtml

«Non c'è contrapposizione Darwin-fede»:«Civiltà Cattolica», rivista ufficiale della Compagnia di Gesù prende le distanze dalle tesi dei fondamentalisti americani. CITTA' DEL VATICANO - Tra «la concezione darwinista dell'evoluzione - dalla prima cellula dell'uomo - e la dottrina, in genere attribuita ai fondamentalisti evangelici americani» non c'è contrapposizione. Lo afferma Civiltà Cattolica che, nel suo ultimo numero, dedica ampio spazio al rapporto tra scienza e fede, in un articolo a firma del gesuita Emmanuel Carreira Perez. Nonostante esista «un annoso dibattito in merito» non c'è «alcun bisogno di scegliere tra essi come se fossero in contraddizione e affermassero sì e no sullo stesso argomento dal medesimo punto di vista», scrivono i gesuiti. Per il quindicinale - le cui bozze sono prima rivista in Segreteria di Stato - «siamo a un punto in cui dobbiamo accettare che né la scienza» né «la teologia offrono una risposta completa al "perchè" e al "come" dell'esistenza e dell'evoluzione dell'universo e degli esseri umani all'interno di essi». «Si tratta - conclude Civiltà Cattolica - di due modi limitati di conoscere una meravigliosa realtà che va al di là della nostra comprensione in quasi tutti i suoi stadi». Articolo di:Emmanuel Carreira Perez.16 febbraio 2006

E' un discorso vecchio di oltre 2000 anni: la scienza non è in grado di spiegare. Un discorso che trovate in Plutarco e in Giamblico.

Il fatto è che la scienza esplora uno sconosciuto e lo svela a mano a mano che lo penetra. Non antepone delle risposte prima di aver analizzato i fenomeni. Al massimo può formulare delle ipotesi di lavoro.

Ad esempio. Quando Darwin partì per il suo famoso viaggio intorno al mondo l'idea che lo condusse nella ricerca fu quella di trovare le prove della "creazione del mondo". Furono le prove che trovò che gli fecero comprendere che suo nonno non era uno stupido!

Poi, c'è sempre qualcuno che spaccia ipotesi di lavoro per teorie e lavora di fantasia.

Cosa dicono in pratica i cattolici?

La scienza spiega alcune cose, ma non dà la spiegazione finale del perché e del come dell'esistenza dell'uomo. I cattolici, pertanto, si ritengono assolti, perché loro, a differenza della scienza, dicono come e perché!

I cattolici accettano la teoria dell'evoluzione e vi aggiungono il come, "intelligenza, volere e disegno del dio creatore", e il perché "tutto questo affinché l'uomo adori dio".

La scienza stabilisca le modalità dell'evoluzione delle specie; noi, come cattolici, diciamo come è avvenuta l'evoluzione e perché è avvenuta!

Ad ogni diversificazione di specie, ad ogni trasformazione delle manifestazioni della vita noi cristiani scorgiamo la mano del dio creatore. Il suo disegno.

Se queste affermazioni ci fanno sorridere per la loro miseria, ci fanno arrabbiare quando quella miseria viene imposta a ragazzi indifesi al fine di privarli di quell'attrezzatura culturale con la quale dovrebbero affrontare la loro vita.

A questo punto ci poniamo il problema di capire come può essere avvenuto che una banale fantasia qual è l'idea creazionista si sia imposta al punto tale che è stato necessario attendere il 1840 (anche se nel frattempo altre teorie sono state elaborate) perché fosse messa in discussione.

Quanto scritto dalla bibbia è estremamente banale.

Non ha la forza di incidere nelle persone, si tratta di favole per bambini che non avevano nessuna possibilità di essere accolte fra gli strati culturali di 2000 anni fa.

Stabilito che la Genesi, come il Deuteronomio, l'Esodo e altri libri della Bibbia, sono un'invenzione di ebrei deportati a Babilonia che sono entrati in contatto con la cultura babilonese e ne hanno elaborato alcuni aspetti a proprio vantaggio, rimane da capire come l'idea del dio creatore si sia imposta fra gli Esseri Umani.

Per riuscire a capire come l'idea creazionista si sia impossessata degli Esseri Umani dobbiamo servirci di un altro scritto, molto comune e molto letto attorno al 300 d.c.

Si tratta di brani presi dal "Corpus Hermeticum" e precisamente dal "Discorso di Ermete al figlio Tat" dal sottotitolo "Dio è invisibile e il più visibile al tempo stesso.". (i brani vengono presi dall'edizione BUR del Corpus Hermeticum tradotto da Valeria Schiavone)

Come viene espresso il rapporto fra dio e le cose alla base dell'idea creazionista:

1. - Ecco, o Tat, il discorso che ti esporrò minuziosamente, affinché tu non sia non iniziato ai misteri di colui che è troppo grande per essere chiamato col nome di Dio; pensa quindi che ciò che ai più sembra invisibile, diverrà per te il più visibile. Non potrebbe infatti esistere sempre, se non fosse invisibile; ciò che appare è stato generato, giacché apparve un giorno, mentre ciò che è invisibile è sempre e non ha dunque bisogno di apparire, perché è eternamente. Rende inoltre visibili tutte le altre cose, poiché egli è invisibile ed esistente eternamente. Fa apparire, ma non si manifesta egli stesso, genera senza essere egli stesso generato; non si da a conoscere in una rappresentazione, ma dà immagine a tutte le cose. Vi è rappresentazione infatti solo degli esseri generati. Nascere del resto non è altro che comparire.

E qui inizia il gioco: è invisibile, ma manifesta gli oggetti! Gli oggetti che si manifestano dimostrano l'esistenza di un invisibile che li manifesta. Non gli oggetti attraggono il nostro flato emotivo, ma l'idea di un soggetto invisibile che manifesta gli oggetti. I soggetti che si manifestano diventano oggetto del nostro disprezzo in quanto la loro manifestazione non attrae la nostra attenzione per sé stessi. Ma la nostra attenzione viene spostata; scavalca il soggetto che si manifesta e si posa sull'idea di un invisibile che lo ha manifestato.

Il primo elemento che consente la nascita dell'idea creazionista è la negazione della volontà e dell'intelligenza nella manifestazione dei soggetti nel mondo per accreditarla ad un invisibile che viene immaginato.

Dopo di che deve seguire enfasi e stupore:

3. Se dunque vuoi vederlo pensa al sole, al corso della luna, alla disposizione degli astri: chi ha cura di conservare questa disposizione? Ogni disposizione infatti è circoscritta rispetto al numero e al luogo. Il sole, il dio più grande degli dèi del cielo, a cui tutti gli dèi celesti cedono il passo come loro re e signore; il sole, così immenso, più grande della terra e del mare, sopporta di avere astri più piccoli che ruotano sopra di lui. Chi onora e teme, o figlio? Ognuno degli astri che sono nel cielo non segue un corso simile o uguale? Chi ha determinato per ognuno il modo e l'ampiezza della corsa?

E dopo l'enfasi e lo stupore l'assurdo della creazione diventa apriori di ogni pensabile. Gli oggetti DEVONO essere pensati solo partendo da questo apriori. Senza questo apriori nulla si può pensare. Si produce quindi un'inversione delle categorie mentali per cui gli oggetti e le loro manifestazioni possono essere pensati soltanto se si pensa al soggetto che ne ha determinato numero e misura:

4. Pensa alla costellazione dell'Orsa, che gira su sé stessa e trascina con sé tutto l'universo: chi possiede questo strumento? Chi ha posto il mare nei suoi confini? Chi ha fatto la terra? Vi è qualcuno infatti, o Tat, che è creatore e signore di tutte le cose. Giacché è impensabile che il luogo, il numero e la misura siano stati salvaguardati senza che qualcuno li abbia creati. Ogni ordine infatti suppone un creatore e solo la mancanza di luogo e di misura non ne suppongono. Ma nemmeno tale mancanza è senza un signore, o figlio: infatti ciò che non ha un ordine è mancante, poiché suddito di un signore che non gli ha ancora dato ordine.

L'idea creazionista può entrare nell'uomo solo se si distrugge il corpo dell'uomo trasformandolo nell'opera di un soggetto diverso dall'uomo stesso. Io non sono il divenuto del mio corpo, ma sono un soggetto, un'anima, che viene messa in un corpo che altri hanno costruito. Il mio corpo non ha la potenza per venir in essere, ma un invisibile modella il mio corpo facendolo venir in essere. Gioie e dolori che io provo, attraverso il corpo, devono portarmi a considerare l'artefice del corpo. L'artefice ha fatto il mio corpo e proprio perché il mio corpo è fatto da un altro io non posso modificarlo e devo essere in balia dell'esistenza in quanto l'esistenza non è determinata anche dal mio vivere, ma è il prodotto di un artefice:

6. Se vuoi comprendere Dio anche attraverso gli esseri mortali, quelli che sono sulla terra e quelli che sono negli abissi del mare, pensa, figlio mio, come l'uomo è formato nel ventre della madre, esamina attentamente l'arte di quest'opera e apprendi chi è colui che forgia questa bella e divina immagine dell'uomo. Chi ha disegnato il contorno degli occhi? Chi ha forato i buchi delle narici e delle orecchie? Chi ha aperto la cavità della bocca? Chi ha teso e connesso i muscoli? Chi ha incanalato le vene? Chi ha reso solide le ossa? Chi ha ricoperto di pelle la carne? Chi ha diviso le dita? Chi ha allargato la pianta dei piedi? Chi ha aperto i pori? Chi ha disteso la milza? Chi ha fatto il cuore a forma di piramide? Chi ha connesso tra loro i nervi? Chi ha spianato il fegato? Chi ha creato la cavità dei polmoni? Chi ha fatto l'ampia cavità del ventre? Chi ha modellato le parti più onorevoli in modo che fossero visibili e nascosto quelle vergognose?

7. Vedi quante tecniche per un'unica materia e quante opere per una sola figura; tutte bellissime, tutte misurate, tutte diverse tra loro. Chi ha fatto tutte queste cose, quale madre, quale padre, se non il dio invisibile che ha fatto ogni cosa per sua volontà?

L'idea creazionista viene imposta disprezzando la vita. Il suo venir in essere, le strategie dei suoi adattamenti e del suo divenire. La vita viene svilita e privata della sua sacralità. Viene privata della sua volontà e della sua intelligenza per essere paragonata ad un'opera artigiana o artistica prodotta dall'uomo. Il prodotto come specie dalla vita, l'uomo, assume la propria attività quale modello attraverso il quale pensare il venir in essere dell'universo:

8. Nessuno afferma che una scultura o una pittura si siano create senza lo scultore o il pittore; e quest'opera si sarebbe originata senza un creatore? O somma cecità, o enorme empietà, incredibile sconsideratezza. Non sottrarre mai, o figlio Tat, le opere create al loro creatore [...] egli è anzi ancora più grande di ciò che il nome dio comporta: tale è il padre di tutte le cose. Egli è l'unico così e questa è la sua propria opera: essere padre.

Ed eccolo, l'uomo che ha paragonato la vita ad una statua o ad un dipinto ti spiega che il dio creatore può esistere eternamente solo creando le cose. La creazione è motivo d'esistenza e di eternità del dio creatore.

9. Se mi spingi a dire qualche cosa di più ardito, la sua essenza è di generare e fare tute le cose, e come è impossibile che senza artefice qualcosa si origini, così anche Dio non può esistere eternamente se non creando tutte le cose, nel cielo, nell'aria, sulla terra, negli abissi, in ogni luogo del mondo, in ogni luogo del tutto, in ciò che è e in ciò che non è. Poiché in tutto questo universo niente esiste che egli non sia; ed è ad un tempo le cose che sono e che non sono. Ha infatti reso visibili le cose che sono e ha in sé stesso le cose che non sono.

E così il concetto di creazione ad opera di una volontà esterna agli oggetti è imposto ad un soggetto che sta ascoltando e che non potrà mai più pensare gli oggetti del mondo senza focalizzare la sua attenzione sull'intelligenza invisibile che quegli oggetti ha creato. Ogni volta che questa persona userà le mani per costruire un oggetto dirà: "Sono l'artefice di questo oggetto!" E mentre lo dice penserà: "Ho fatto come l'artefice invisibile che ha creato tutte le cose; sono come l'artefice invisibile!"

L'idea prende sostanza, forma e corpo. Dentro la sua testa quest'idea assumerà numerose sfaccettature e numerose trasformazioni. Non solo ogni volta che farà qualche cosa il suo pensiero correrà verso l'artefice invisibile della creazione; ma si penserà artefice invisibile ogni volta che incontrerà altri uomini. Non è importante se si tratta dell'uomo che ha costruito le sette meraviglie del mondo o se è l'uomo che sta usando la zappa: lui è come l'artefice creatore dell'universo!

Ed ecco l'apoteosi finale.

Sia gloria al creatore dell'universo (che opera come me):

11. Quando ti canterò inni? Non è possibile infatti concepire né stagione né tempo appropriati. E per che cosa ti canterò inni, per le cose che hai fatto o per quelle che non hai fatto, per le cose che hai manifestato o per quelle che hai nascosto? Perché ti canterò inni? Ti considererò come appartenente, come avente qualche cosa di me o come altro da me? Poiché tu sei tutto ciò che sono e tutto ciò che faccio. Tu sei tutte le cose e non esiste niente che tu non sia; ciò che non è, tu sei, sei tutto ciò che è nato e ciò che non è nato, intelletto in quanto pensante e Padre in quanto Demiurgo, Dio in quanto operante, buono in quanto creatore di tutte le cose.

Ora sappiamo che cos'è l'idea creazionista!

E' un prodotto della struttura emotiva umana che si trasforma in apriori da cui scaturisce il pensato della ragione.

Un apriori che la ragione impone alle emozioni per sancire il proprio dominio sull'individuo di cui è manifestazione. L'idea immaginaria di una ragione di tutte le ragioni. Come la ragione pensa e dal suo pensiero, crede, si manifesta l'attività umana, così viene immaginata un'immensa ragione che pensa e dal suo pensiero si genera l'universo.

Il dubbio che assale in questa operazione è: l'uomo ha elevato il proprio operare alla gloria che ha manifestato la vita e che vede cantare attorno a lui, o ha svilito ed umiliato la natura equiparandola al proprio operare?

In questo modo l'idea creazionista, l'idea di un dio creatore, assume autorità dentro ad un individuo.

Quell'idea non è suffragata da nessuna realtà. Tutto è all'interno dell'immaginazione umana quale manifestazione di onnipotenza dell'individuo: lui e il dio creatore sono proprio bravi!

E quando la vita dice: guarda che ti devi togliere dal centro del mondo. Ecco che l'idea immaginata terrorizza le emozioni dell'individuo, attraverso la sua ansia alimenta le sue paure. La paura di non essere per nulla uguale al dio creatore. Di non essere nelle sue grazie. Di non godere dei suoi favori. La paura di essere un qualunque animale della Natura che si deve conquistare la propria quotidianità consapevole di una morte che pone definitivamente fine alla propria esistenza.

"No!" Gli dice l'immaginazione. "Tu sei di più, tu sei come il dio creatore dell'universo e il dio creatore dell'universo dà intelletto alla tua anima. Tu non sei il corpo, ma abiti il corpo e la morte non è la fine, ma il ritorno dell'anima al dio creatore!"

L'idea creazionista è dunque un'idea che sorge nella mente di "eunuchi per il regno dei cieli!". Nasce nella mente di coloro che hanno rinunciato a vivere, ad afferrare nelle proprie mani l'opportunità della propria esistenza. Quella rinuncia è il risultato di un lungo cammino, è il risultato di una sequenza di scelte di rinunciatarie. Questa idea si fissa come autoconvincimento e autocompiacimento per le proprie rinunce. Non è l'individuo che rinuncia, ma l'individuo è convinto di essere all'interno di un disegno divino che ha stabilito ogni cosa.

L'idea creazionista si può presentare in tante forme, ma sostanzialmente il meccanismo che è stato individuato nel Corpus Hermeticus attraverso il discorso di Ermete al figlio Tat è il modello a cui si può riferire ogni altro modello.

In questo modo e per questi motivi nasce l'idea creazionista e si conserva solo per il terrore che la sua rimozione provoca nella struttura emotiva dell'individuo.

Poi, come ogni idea di rinuncia e di morte, passa di generazione in generazione rinnovando la sua capacità di terrorizzare gli individui modificandosi e adattandosi, per meglio funzionare, in contesti culturali diversi.

Marghera, 18 febbraio 2006

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Claudio Simeoni

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E' sciocco nascondere la testa sotto la sabbia. La chiesa cattolica è una monarchia assoluta in nome e per conto del suo dio padrone. Fino a modificazioni sostanziali, l'Italia è una Repubblica Democratica. I due regimi sono antagonisti e la chiesa cattolica disprezza la libertà sociale della Democrazia che deve distruggere in ogni modo, spesso con la complicità di Istituzioni complici.