Lo scetticismo nel
Crogiolo del Male

(testo originale 1999)

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice il male nel crogiolo dello Stregone

 

Crogiolo del Male - capitolo undici

In questa trasmissione [nota: Il Crogiolo del Male nasce per essere discusso, capitolo per capitolo, nella trasmissione radiofonica "Magia, Stregoneria e Paganesimo" a RadioGamma5 di Padova] parleremo della distruzione dell'atteggiamento Scettico attraverso la manipolazione del bambino mediante l'educazione che, nel tentativo di adattarlo alla sottomissione gerarchica della società, viene definito: Condizionamento Educazionale o manipolazione della struttura emotiva del bambino.

Per chi "educa" il bambino alla sottomissione e all'obbedienza, l'atteggiamento scettico messo in atto dal bambino, è inconcepibile e socialmente riprovevole.

Quanto è inconcepibile, per un soggetto o per una cultura, non esiste, non deve esistere, la sua esistenza è impossibile e, per gli organi di controllo sociale, certamente esistono delle patologie mediche che spiegano questo strano atteggiamento che non dovrebbe esistere e che invece è presente nei bambini che oppongono una certa resistenza all'annientamento di tale atteggiamento.

L'atteggiamento scettico è un atteggiamento che predispone il bambino alla critica di quanto avviene e impedisce al bambino l'accettazione passiva delle sollecitazioni di adattamento che riceve dalla società.

Ricordiamo che quanto la descrizione non descrive, per l'individuo che non è in grado di uscire dalla descrizione, non esiste. Fuori della descrizione c'è il nulla in quanto nulla può esistere fuori della descrizione. Al massimo questo è concesso ai vari fantasmi. Il dio creatore, il pazzo di Nazareth, l'inferno o il paradiso.

L'atteggiamento scettico usato dai bambini fa paura agli Esseri Umani adulti che non sono in grado di uscire dalla descrizione. L'atteggiamento scettico li accusa. Li accusa di essere incapaci. Li accusa di essere degli sconfitti davanti alla vita. Li accusa di incompletezze che un adulto percepisce ma che non è in grado di individuare né sa da che parte cominciare. L'atteggiamento scettico porta il bambino o l'adulto a dichiarare nei confronti del "comando Sociale", "il re è nudo".

L'atteggiamento scettico è la base attraverso la quale il bambino guarda la società degli Esseri Umani in cui dovrà vivere e cerca tutti quegli elementi attraverso i quali svilupparsi.

Il bambino trova gli elementi su cui costruire il proprio giudizio, ma trova persone che sanno e che gli offrono un giudizio confezionato. Trova adulti divenuti e sconfitti che gli producono spiegazioni buffe e folli per il piacere di sottometterlo e stupidirlo. "Chi porta i regali?" "Babbo Natale o Gesù bambino!" Il cretinismo è atto impositivo dell'adulto nei confronti del bambino e ha come scopo quello di distruggere l'atteggiamento scettico attraverso il quale il bambino costruisce sé stesso.

Lo Scetticismo è inconcepibile per chi sviluppa la pulsione di morte attraverso l'esercizio della magia nera. Per chi pratica magia nera è necessario costringere il nuovo nato ad abbandonarsi fiducioso alla pulsione di morte in modo da soggettivarne intenti e bisogni.

Questo abbandonarsi fiducioso alla pulsione di morte i cristiani la chiamano fede.

Dal Sentiero d'Oro:

"Fede è l'irremovibile materializzazione nel fare della parola del dio; Fede è la relazione esistente fra la parola e il fare.

Fede è più antica di ogni Essere e indica all'Essere come il dire implica il fare. Deve implicare il fare altrimenti Fede costruisce Inganno.

Inganno, figlio di Estetica (apparenza), viene imposto ad altri dall'Essere che lo alimenta, ma Inganno coinvolge l'Essere costruendogli un adattamento da Ingannato.

Fede come costruttrice di Inganno. Fede come abbandono in contrapposizione allo Scetticismo col quale si affronta l'esistenza.

Il nuovo nato non ha ragioni per dubitare delle sollecitazioni che riceve dalla propria madre. Egli ignora di essere nato in un nuovo mondo dove le regole sono diverse; dove la necessità di adattamento lo costringono a distruggere la volontà con la quale è nato.

L'atteggiamento scettico del bambino è pericoloso all'interno del Sistema Sociale in cui è chiamato a vivere. L'atteggiamento scettico mette in evidenza l'importanza di costruzione del soggetto come determinazione attiva all'interno del Sistema Sociale. Questo non può tollerare una simile cosa in quanto abbisogna di individui sottomessi e obbedienti al ruolo più o meno imposto che il Sistema Sociale assegna loro. In quel ruolo gli individui si devono abbandonare; devono esaltarne i pregi; rendersi attivi per consolidare quel ruolo. Il Sistema Sociale chiede al nuovo nato di esaltarlo aderendo al modello che egli propone. Gli chiede di non aver dubbi, di non aver tentennamenti. Lo ammalia e lo lusinga; lo premia e lo punisce per ottenere il suo scopo, il suo fine: l'esaltazione della staticità della sua struttura.

La Sospensione del Giudizio riguarda l'intera vita; l'insieme degli Esseri. Lo Scetticismo riguarda la relazione del nuovo nato con l'insieme del Sistema Sociale Umano.

Leggiamo dal primo volume di "Problemi di Psicologia dell'età evolutiva " a cura di Anna Silvia Bombi, Maria Tallandini e Renzo Vianello edizione 1977:

"Tutti gli studiosi che hanno analizzato la produzione verbale infantile in questi primi stadi hanno, infatti, potuto constatare che il bambino produce anche enunciati che non ha mai udito e che a volte nemmeno assomigliano ad espressioni adulte. Il bambino è dunque creativo nella sua produzione. Egli, cioè, non apprende tanto (o non solo) una serie di frasi, quanto (anche) le regole che permettono la comprensione e la produzione delle frasi."

Lo scetticismo nel bambino è un fattore attivo. Un fattore di costruzione dell'individuo che un Sistema Sociale deve distruggere per trasformarlo in fede. Un abbandono che gli consente di appropriarsi del nuovo individuo.

La chiave per comprendere i meccanismi come questo può avvenire li leggiamo sempre nello stesso testo esposti dal Vianello:

"Un altro esperimento ci permette, tra l'altro, di constatare come lo stesso linguaggio del bambino possa avere una funzione stimolatrice sull'azione ma non inibitoria, dato che a produrre l'effetto è più l'atto del parlare che il significato delle parole usate. Se chiediamo ad un bambino di età compresa fra i 3 e i 3 anni e mezzo di dire "devo" e di premere la peretta di gomma ogni volta che si accende la luce rossa, e di non premere (restando in silenzio) quando compare la luce verde, constatiamo che il dire "devo" rafforza l'influenza delle istruzioni e gli permette di raggiungere dei risultati migliori che non nella situazione in cui deve rimanere sempre in silenzio (premendo la peretta con l'accensione della luce rossa e non premendola con l'accensione della luce verde). Se, però, chiediamo al bambino di dire "devo" quando appare la luce rossa e "non devo" quando appare la luce verde, si constata che questo compito risulta per lui più difficile perché il dire ad alta voce "non devo" invece di inibire la sua azione, lo porta a premere la peretta di gomma (Lurija, 1969, p.111)."

Le parole associate all'azione vengono articolate dalla famiglia per finalizzare i comportamenti e il pensiero del bambino in conformità alle loro aspettative. Oggi come oggi le aspettative non sono assolute, sempre più si tende ad offrire al bambino una banda di aspettative, ma una banda di aspettative a cui adeguarsi. Le parole e le azioni sono coerenti per ottenere la risposta da parte del bambino. Come con l'uso della peretta. Se dico bravo, tu bambino scemo, sorridi se dico cattivo tu, bambino scemo, piangi. Se ti dico cattivo (cioè non devi) e anziché piangere o sentirti afflitto ridi o manifesti indifferenza ti arriva un ceffone così impari a rispondere immediatamente allo stimolo che ti si è presentato.

Al bambino viene strappata la struttura del giudizio che stava elaborando soggettivamente per imporgli quella già confezionata offertagli dalla famiglia. Se la famiglia pratica un atteggiamento scettico nelle relazioni sociali il bambino non si vedrà costretto a distruggere la propria costruzione mentale che sta faticosamente elaborando. Il bambino affiancherà la propria costruzione a quella che gli viene proposta. Al proprio giudizio sommerà il giudizio di chi gli sta attorno arricchendosi. Il bambino che vive in un contesto familiare che pratica la fede si vedrà strappata la propria costruzione e sarà costretto ad adattarsi a quanto gli è imposto.

Le relazioni sociali sono imposte attraverso la fede che costruisce inganno. Così si inganna il bambino facendogli credere che i suoi genitori non hanno nulla da imparare. Si inganna il bambino facendogli credere che il giudizio del maestro sia necessariamente giusto. Si insegna al bambino a temere il vigile urbano, il poliziotto perché essi sanno cos'è la legge e i doveri. Si insegna al bambino che il prete cristiano è una persona affidabile perché è la parola di dio. Si distrugge lo scetticismo degli individui per imporre loro fede che costruisce il loro inganno. Tutte queste persone sono ruoli sociali non sono consapevolezze o modi di essere. Si costruisce inganno e inganno genera la distruttività umana.

Una volta che inganno si sostituisce allo sviluppo scettico il bambino reagisce per adattamenti.

Leggiamo da: "Anatomia della distruttività umana" di Erich Fromm ma potremmo leggere le stesse cose dalla cronaca quotidiana.

"Questa è stata esattamente l'esperienza di H. D. Ester, che ha individuato fra molti adolescenti di una scuola professionale maschile quella che lui definisce "depressione inconscia". Riporterò qui di seguito alcuni esempi per dimostrare che essa è una delle fonti di atti distruttivi che sembrano, in parecchi casi, l'unica forma di sollievo a questa condizione.

Una ragazza internata in un ospedale psichiatrico di stato si tagliò i polsi, dicendo, per spiegare il suo atto, che voleva verificare se avesse sangue nelle vene. Questa ragazza si sentiva non umana, incapace di una reazione per chiunque. Credeva di non poter esprimere, e nemmeno sentire, alcun affetto. (La schizofrenia fu esclusa dopo un accurato esame clinico.) La sua mancanza di interessi e la sua incapacità di reagire erano così abissali che vedere il proprio sangue era per lei l'unica possibilità per convincersi di essere viva e umana.

Uno dei ragazzi della scuola professionale, per esempio, buttò dei sassi sul tetto del suo garage e li fece scivolare giù, tentando di prendere al volo ciascun sasso con la testa. La sua spiegazione fu che questo era l'unico modo in cui potesse sentire qualcosa. Fece cinque tentativi di suicidio, tagliandosi in parti del corpo particolarmente dolorose e sempre informandone le guardie, in modo che potessero salvarlo. Spiegò che la sofferenza fisica gli procurava finalmente qualche sensazione.

Un altro adolescente confessò di camminare per le strade della città "con un coltello infilato nella manica, per punzecchiare i passanti", e di provare gusto a osservare la sofferenza sulla faccia della vittima. Portava dei cani nei vicoli e li uccideva, "soltanto per divertimento". Una volta esclamò vivacemente: "Adesso penso che certo quei cani sentivano qualcosa quando gli infilavo dentro il coltello". Lo stesso ragazzo confessò che, mentre faceva legna durante un'escursione nei boschi con un insegnante e sua moglie, vedendo quest'ultima da sola, provò un terribile impulso di piantarle l'ascia nella testa. Fortunatamente, notando la sua strana espressione, la donna reagì, chiedendo l'ascia. Questo ragazzo di diciassette anni aveva una faccia da bambino; quando un interno lo incontrò per la consulenza professionale, lo trovò simpatico, e non riusciva a capire perché mai fosse finito in un simile istituto. La verità era che quel fascino era costruito e molto superficiale."

Analoghi a questi ci sono molti fatti di cronaca successi nel Veneto cominciando dai sassi dai cavalcavia a vari episodi di cronaca nera.

L'atteggiamento scettico nel bambino era stato sostituito con la fede nel dio creatore che costruiva inganno distruggendo la capacità soggettiva di costruire il futuro

Questo divenuto è certamente orribile. Suscita emozione e angoscia in chi ascolta. Ma non pensate che la forza che ha prodotto questi divenuti sia diversa della forza che ha prodotto il magistrato, il poliziotto, l'avvocato, il professore e tutti gli altri ruoli sociali quando sostituiscono all'obbedienza assoluta alle leggi e agli intenti etici di queste la soggettività delle loro interpretazioni. Che differenza c'è fra il ragazzino che tortura i cani nei vicoli o il poliziotto che provoca una persona con la sua arroganza tanto un giudice la condannerà per resistenza a pubblico ufficiale? Nessuna; è la stessa tensione della pulsione di morte. E' la distruzione dell'atteggiamento scettico nel bambino che anziché appropriarsi della vita si assoggetta alla descrizione imposta; la subisce e costruendo il suo adattamento.

La distruzione dello scetticismo nei bambini è un atto di magia nera: distruzione del divenire nell'eternità dei mutamenti.

La distruzione dello scetticismo nel Crogiolo del Male avviene inserendo fede che costruisce inganno. Poco importa se è l'inganno del dio creatore o dell'assolutezza della ragione. Il dio creatore e la ragione sono fantasmi che piegano e distruggono nell'individuo la sua capacità di determinare l'esistenza.

Distruggere l'atteggiamento scettico nel bambino significa predisporlo alla distruzione del suo futuro e con esso la sua forza propositiva all'interno del Sistema Sociale.

In ultima analisi la distruzione dell'atteggiamento scettico ad opera del Sistema Sociale allo scopo di difendere sé stesso dal pericolo di cambiamenti e di variabili che potrebbero costringerlo ad ulteriori adattamenti finisce per costruire adattamenti distruttivi per sé stesso.

Un prodotto della distruzione dell'atteggiamento scettico nel bambini lo abbiamo nelle idee espresse in filosofia. Quando in filosofia leggiamo idee riconducibili all'ontologia dove ciò che si crede deve essere vero altrimenti non lo si crederebbe, come in Sartre, Heidegger, Jaspers o Habermas, siamo davanti ad un'azione feroce sull'infanzia che ha distrutto l'atteggiamento scettico di critica del presente per costringere il filosofo nella fede che giustifica mediante la logica ontologica che antepone ad ogni dato di critica alla realtà vissuta.

Nota: nel testo originale qui presentato, sono state fatte alcune precisazioni che precisano il pensiero, ma non alterano il significato e il meccanismo di quanto esposto.

 

Marghera 30 agosto 1999

 

Vai all'indice dei testi relativi al Crogiolo del male che distrugge l'uomo.

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo del Male

L'incapacità degli uomini di affrontare la loro vita viene costruita meticolosamente dal cristianesimo mediante la violenza sull'infanzia. Costruire la distruzione dell'uomo è un'invenzione ebrea e cristiana. Succede che negli USA molte persone, partite per le guerre che gli USA fanno nel mondo, ritornino psicologicamente ed emotivamente devastate. Educate ad essere sottomesse ad un dio padrone e convinte di essere in grado di uccidere chiunque, il loro delirio di onnipotenza si scontra con la realtà mandandoli fuori di testa.