Gesù, il lievito dei Farisei nel vangelo di Luca
e l'orrore del dominio cristiano sulla donna
L'ideologia dell'odio nel vangelo di Luca

(testo originale 1998)

di Claudio Simeoni

 

L'incitamento di Gesù all'odio religioso contro i Farisei

(E ogni altro popolo e religione)

Capitolo otto

 

Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, contiene l'analisi ideologica di Gesù

Cod. ISBN 9788893322034 (I capitoli che non sono entrati nel vol. 1 entrano nel vol. 2)

LA PAGINA CONTIENE:

Luca: Il lievito dei Farisei;
Commento al testo "Il lievito dei Farisei";

LA DONNA SOTTO IL DOMINIO CRISTIANO:

-- Una vergine è un dono di dio;
-- Alle fanciulle e alle adolescenti laiche;
-- Il dovere di obbedienza;
-- Da "il matrimonio" il libro della giovine;
Commento: "Il lievito dei Farisei" in Luca e la condizione della donna sotto il dominio cristiano!

 

Vai all'indice sulla relazione fra Gesù e i farisei e gli effetti nella storia

 

Scrive Luca nel suo vangelo:

Il lievito dei Farisei

Nel frattempo la folla era aumentata a migliaia fino al punto di schiacciarsi fra loro, ed egli incominciò a dire, prima ai suoi discepoli: "Guardatevi dal lievito dei Farisei che è l'ipocrisia. Non vi è niente di nascosto che non debba essere scoperto, e nulla di segreto che non venga ad essere conosciuto. Perciò, tutto quello che voi avrete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce, e quanto avrete sussurrato all'orecchio nell'interno della casa, verrà predicato sopra i tetti. Dico quindi a voi, che siete miei amici: non temete coloro che uccidono il corpo e dopo ciò non possono far niente più. Vi mostrerò io chi dovete temere: temete colui il quale, dopo aver fatto morire, ha il potere di gettare nella Geenna. Si, velo ripeto: questo dovete temere! Non si vendono cinque passeri per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato al cospetto di dio, ma anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete: voi valete molto più di molti passeri.

"Vi dico pure: chiunque mi considererà davanti agli uomini, anche il figlio dell'uomo lo confesserà dinanzi agli angeli di dio, ma colui che mi avrà rinnegato davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di dio. Chiunque parlerà male del figlio dell'uomo, gli sarà perdonato, ma chi avrà bestemmiato contro lo spirito santo, non sarà perdonato. E quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non vi preoccupate del come vi difendete, o di che dovrete dire, perché lo spirito santo vi insegnerà in quel momento come bisognerà parlare."

Vangelo di Luca 12, 1-12

Il significato ideologico del lievito dei Farisei

Gesù usa la scenografia, la parola, la battuta ad effetto per colpire gli astanti, dei fatti della vita non gli importa nulla. Ha paura dei Farisei in quanto la loro conoscenza e il loro sapere è superiore al suo e di questo Luca è cosciente. Gesù è ignorante mentre i Farisei, anche se non possono essere equiparati ai filosofi greci, comunque dispongono di una conoscenza e di una relazione fra se e il circostante assolutamente ignota a Gesù. Da qui l'invenzione dello spirito santo come ispiratore del pensiero di chi crede, ma non sa perché o percome deve credere. Da qui la paura di Gesù per i segreti cui lui non è in grado di accedere. Sicuramente dio sa e lui, in quanto figlio suo svelerà ogni segreto e ogni parola detta di nascosto. In altre parole il padrone degli schiavi deve sapere cosa gli schiavi dicono o fanno, altrimenti non è in grado di controllare le loro azioni e si sente impotente. Il problema, che Gesù nasconde, è che il segreto che uccide la vita è il segreto e la macchinazione del padrone, non quella dello schiavo che è comunque atto di liberazione. Ciò che per Gesù deve essere svelato non è la macchinazione di dio contro l'umanità, ma il tentativo dell'umanità di liberarsi dall'imposizione del terrore del macellaio di Sodoma e Gomorra.

A questo proposito è da notare come in culture pagane diverse come quella romana e quella greca ci siano due episodi diametralmente opposti. Nella religione romana assistiamo alla determinazione di Lara che sventa il piano di Giove di violentare Giuturna svelandone i segreti e nella tradizione greca alla ribellione di Prometeo agli dei dell'Olimpo cui ruba il fuoco per donarlo agli uomini. I segreti che sono nocivi all'umanità sono i segreti detenuti dal padrone, non le macchinazioni degli schiavi o degli Esseri Umani più deboli nel loro cammino verso la Libertà.

La contrapposizione fra Gesù che svela i segreti dei piccoli uomini mentre danno l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza e Lara che svela il piano di Giove contro Giuturna vale come esempio chiave del comportamento dei cristiani e dei pagani rispetto agli Esseri Umani: sottomissione contro Libertà!

E' Luca che dice di guardarsi dal sapere e dalla conoscenza dei Farisei (il lievito) in quanto quel sapere e quella conoscenza possono rappresentare un mezzo per uscire dal terrore cui il figlio del macellaio di Sodoma e Gomorra vuole cacciarli attraverso la minaccia di gettarli nella Geenna.

Non temete chi può solo uccidere il corpo, temete chi può farvi bruciare nel fuoco dell'inferno. Questo è il messaggio che i cristiani lanciano a chi stanno torturando. In fondo loro si limitano a torturare un corpo, uccidono un corpo, ma il dio cui loro demandano quell'anima può mandarli all'inferno, a bruciare nella Geenna. Non è dei cristiani che bisogna dunque aver paura, ma della capacità del loro dio di mandare quell'anima nella Geenna. Peccato che nella Geenna bruciassero i corpi e non l'anima in quanto Gesù non concepiva nessuna vita oltre la morte che non fosse resurrezione. Questo Luca lo sapeva bene, ma era un'affermazione troppo povera per essere vendibile ai popoli che conoscevano una ben più solida cultura filosofica. Una struttura filosofiche che in parte sarebbe stata fatta propria dai cristiani per meglio vendere il loro dio assassino.

Abbiate paura! Abbiate paura! Va farneticando Luca, la conoscenza dei Farisei è lievito! Guardatevi dalla conoscenza! La conoscenza allontana dal terrore del macellaio di Sodoma e Gomorra. Ci penseranno i cristiani a distruggere la conoscenza e a diffondere il terrore.

La seconda parte è una costruzione di Luca e di Paolo al fine di costringere, rimarcando, gli Esseri Umani alla sottomissione. "Vedete quanto è buono Gesù, vi perdona anche se parlate male di lui!" Come se fosse difficile con tutte le cretinerie che dice e con tutto il terrore con cui le chiese cristiane hanno seminato la storia. Memore della sua attività di controllo Paolo fa dire a Gesù che davanti ai magistrati lo spirito santo illuminerà chiunque rechi testimonianza di Gesù, peccato che non abbia preso in considerazione quando i magistrati erano cristiani o come si dovevano comportare gli Esseri Umani davanti al terrore cristiano., ma questo, in fondo, era messo in conto: gli Esseri Umani devono essere terrorizzati e messi in ginocchio chi meglio di un magistrato che si identifica con un dio che afferma: "o fai quello che voglio io o ti ammazzo" poteva farlo? Chi meglio di un magistrato cristiano poteva rendere vera la minaccia di gettare gli Esseri Umani nella Geenna? Ed ecco i magistrati cristiani identificarsi con lo spirito santo mentre si dilettano a condannare gli Esseri Umani per violazioni di leggi che essi stessi hanno provveduto ad elaborare al fine di poterli condannare per il diletto del proprio dio assassino!

Da: "L'operazione storica", Una vergine è un dono di dio.

Una vergine è un dono di dio, è un'offerta sacrificale dei suoi genitori, un sacerdozio di castità. Una vergine è una vittima pacifica per sua madre, e la potenza divina viene placata dal suo sacrificio quotidiano. Una vergine è un pegno inseparabile dei suoi genitori, perché non gli da pensieri per la dote, non gli abbandona per andar via di casa, non gli abbandona per torto veruno [...] Qualcuno mi dirà: "Allora tu sconsigli le nozze?" niente affatto [...] metto soltanto a confronto dei beni con altri beni, perché si veda meglio quali siano da preferirsi [...]. E considera quanti doni vi porta lo Spirito Santo, secondo la promessa della Scrittura divina: il regno, l'oro, la bellezza; il regno sia perché sei la sposa del re eterno, sia perché, con la tua invitta forza d'animo, non sei schiava delle lusinghe della sessualità, ma invece domini come una regina; l'oro, perché, come quel metallo passando al crogiolo acquista maggior preziosità, così l'avvenenza di un corpo verginale, suggellata dallo Spirito di Dio, aumenta il proprio incanto. Quanto alla bellezza, chi potrebbe raffigurarsene una maggiore di colei che è amata dal Re, approvata dal Giudice, offerta al Signore, consacrata a Dio, sempre sposa, sempre intatta, talché il suo amore non conosce tramonto, né subisce offesa la sua verecondia.

Ambrogio "LE VERGINI" ed. UTET, Torino 1969

Dal "De Eruditione Praedicatorum" del Domenicano Umberto da Romans (1193-1277)

Alle fanciulle e alle adolescenti laiche

Si noti dunque che queste fanciulle, soprattutto quando sono figlie di genitori ricchi, devono apprendere volentieri perché a questo studio sono destinate dai genitori; infatti grazie ad esso sono in grado di recitare al momento giusto il Salterio [i Salmi] , le Ore sulla Vergine Maria [le preghiere della giornata]; la funzione in onore dei morti o le altre orazioni che si devono dire a Dio; dopo questo studio sono più adatte alla vita religiosa se un giorno volessero entrarvi o comprendono meglio le sacre scritture [...]. Le fanciulle non devono perciò occuparsi della bellezza del loro abbigliamento [...]; devono guardarsi dalle frivolezze che ci sono nei canti e nelle danze e in cose simili, sull'esempio di Sara che disse: mai mi unii a quelli che si divertono, né ebbi a che fare con quelli che agiscono con leggerezza (tob., III). Davanti ad ogni genere d'uomo devono ritirarsi spaventate. Che non si presentino mai da sole davanti ad un uomo, perché non accada loro quello che accadde a Thamar, corrotta da suo fratello Amnon quando, allontanati gli altri, rimase sola con lui (II Re, XIII) [...].

Non devono andare in giro, ma stare con i genitori o con altre donne più anziane, come facevano le ancelle di Giuditta che se ne stavano rinchiuse insieme a lei (Giudit. ,VIII).

Devono volgere i loro cuori all'ardente amore di un solo uomo, Gesù Cristo, sull'esempio di quelle di cui sta scritto al capitolo primo del Cantico dei Cantici: Le fanciulle ti amarono.

Da "Storia delle donne - l'ottocento" di Duby e Perrot, ediz. Laterza

Il dovere di obbedienza

"Il marito deve protezione alla propria moglie, la moglie ubbidienza al proprio marito", dice l'art. 213 del Codice Civile Francese. E non è il solo in Occidente! Certe legislazioni adottano uno stile meno diretto: in Norvegia, nei codici italiani e tedeschi della fine del secolo. Comunque, questo concetto, esplicito o meno, è alla base di tutte le legislazioni. "Queste parole sono dure, eppure vengono da san Paolo, e questa autorità vale sicuramente quanto un'altra", ritiene uno degli estensori del codice civile.... Nei paesi a tradizione ebraico-cristiana, la concezione fondata sul primato della creazione dell'uomo e della colpevolezza della donna nel peccato originale ha prodotto vere e proprie devastazioni. Bisogna fare una pubblica lettura di questo testo al momento del matrimonio, diceva Bonaparte, perché è importante, in un secolo dove le donne "dimenticano il senso della loro inferiorità, ricordare loro con franchezza la sottomissione che devono all'uomo che diventerà l'arbitro del loro destino". L'antifemminismo del primo console è noto, ma sarebbe sbagliato vedere in tali propositi soltanto il dispetto e la vendetta di un generale ingannato e vanitoso, e nient'altro. Al contrario, ci troviamo davanti ad un modo tutto militaresco di formulare ciò che pensano gli uomini in genere, ciò che quasi tutte le donne accettano.

Da "Il Matrimonio, il libro della giovane" di Pierre Dufoyer Edizioni PAOLINE 1967

La società pagana, ancora ai giorni nostri, infligge alla donna una sorte profondamente ingiusta e indegna della sua personalità umana. Il suo destino non è di essere la serva o la schiava dell'uomo, ma la sua compagna; essa è identica a lui per natura, di razza umana come lui, e chiamata allo stesso destino eterno. Certo la donna è diversa dall'uomo, ma non gli è inferiore; essi sono complementari. Meno dotata di lui sotto certi punti di vista, meglio dotata sotto altri, è nell'insieme sua uguale. In fondo è lei la vera civilizzatrice dell'umanità. L'uomo ha la forza fisica, lo spirito inventivo e costruttivo, è capace di varcare gli oceani, di dissodare i continenti, di scoprire le ricchezze della terra, ma in ciò che riguarda quegli esseri fragili che sono i bambini, è meno adatto ad educarli nella finezza di animo, essendo egli troppo privo di sfumature e di delicatezza di sentimento. Questo compito è, in generale, saggiamente affidato alle donne, non solo perché la loro fisiologia vi è adatta ed esse ne hanno maggior comodità, ma anche perché sono indiscutibilmente meglio predisposte a quest'opera, tutta di flessibile adattabilità. Quando si tratta di affinare un'anima, di renderla delicata e sensibile, bisogna ricorrere alle donne

Una vera civiltà deve riservare alla donna il posto che le spetta, trattarla come persona umana uguale all'uomo e collocarla nella sua vera posizione di sposa-collaboratrice. Le civiltà antiche hanno a mala pena conosciuto questo posto e le civiltà non cristiane attuali lo ignorano ancora. Alcune tuttavia si evolvono verso questa concezione sotto l'influsso dell'esempio cristiano. Mustafà Kemal, commentando l'articolo della nuova costituzione turca che abolisce la poligamia, proclamava: "La nuova legge è la legge della civiltà".

L'orrore della sottomissione della donna sotto il terrore cristiano come emerso dall'ideologia del lievito dei Farisei nel vangelo di Luca.

Le posizioni che vengono prese in esame, come esempio, sono posizioni ufficiali. Posizioni che risentono di una cultura che deve mascherare la vuotezza e la miserabilità della condizione all'interno della quale l'Essere Umano femminile è costretto a vivere sotto il giogo cristiano. Sono posizioni ufficiali che scarsamente tengono conto della ferocia quotidiana, della repressione generata dal singolo prete e dalla singola situazione, difficilmente danno idea dei milioni di sogni infranti e delle rabbie che montarono dentro i cuori. Eppure, nonostante la ferocia cristiana, Diana vola sul suo bastone di nocciolo rincorrendo Libertà e, Necessità, spezza, mutamento dopo mutamento, ogni catena e ogni forma di coercizione del lato femminile della vita., ma la struttura morale e la coercizione cristiana si trasforma, si maschera, impone se stessa anche fuori dalla stretta cerchia religiosa. I cristiani diventano padroni del Sistema Sociale, impongono la loro morale come La Morale. La Morale è la catena con cui i cristiani inchiodano gli Esseri Umani, la catena con cui bloccano il divenire umano. La Morale si trasforma, si alimenta per bloccare ogni mutamento umano e, quando non riesce più a bloccarlo, si adatta per tentare di ricondurre il comportamento umano entro i suoi limiti strutturandosi per bloccare il mutamento successivo.

La Morale dei cristiani è l'espressione dell'infamia dei cristiani, è espressione pratica della pulsione di morte di cui essi sono i portatori.

"Guardatevi dal lievito dei cristiani che è l'ipocrisia!" "Guardatevi dal lievito di Gesù che è l'ipocrisia!"

Il dato costante che attraversa la storia è la considerazione, da parte dei cristiani, dell'Essere Umano femminile come di oggetto di appartenenza. E' da ricordare come nei dieci comandamenti, che i cristiani considerano come la parola divina, si dice che la donna appartiene all'uomo alla stessa stregua della roba, dell'asino, della pecora ecc. ecc.. Fin dagli albori del cristianesimo si è sostenuto che la donna non avesse nemmeno l'anima, a differenza dello gnosticismo di Simon Mago che fece di Sophia il soffio dell'esistenza e della vita., ma mentre Simon Mago concepiva lo sviluppo della scintilla divina dentro l'Essere Umano per consentirgli di fondare il proprio divenire oltre la morte del corpo fisico, per i cristiani la donna è merce, oggetto che deve subire le loro imposizioni e le loro regole per sacrificarla, come tutti gli altri Esseri, alla gloria del loro dio.

Durante il periodo romano la donna ha una serie di divinità e una serie di riti che qualificano la sua condizione all'interno del Sistema Sociale. E' una conquista in divenire. La triade Liber-Libera-Bacco qualifica il lato femminile come parte integrante del Sistema Sociale e del suo cammino lungo la via della Libertà.

I cristiani hanno paura dell'Essere Umano femminile. Questi ha due elementi che non consentono loro di sottometterla a loro piacere: partorisce e ha le mestruazioni. Queste due funzioni biologiche la mettono al riparo da ogni vessazione che, superando un determinato limite, blocca il divenire dello stesso Sistema Sociale. Purtroppo i cristiani non hanno rispetto per il divenire umano. Il loro desiderio di schiavi e di gente in ginocchio è tale da essere disposti a distruggere l'esistente per la gloria del proprio dio. Nonostante questo Diana continua le cavalcate, Bona Dea continua a seminare rispetto per il lato femminile della vita, Mater Matuta insegna la responsabilità delle scelte e Giunone indica all'Essere Umano femminile il dio che cresce dentro di lei come momento eterno del proprio divenire.

I cristiani devono distruggere. La loro distruzione ha dei limiti. I limiti sono quelli posti dall'esistenza oggettiva della vita. Gli schiavisti sono duri a morire, ma la morale entra nella struttura genetica, la strage seleziona gli Esseri Umani e il loro cammino verso la Libertà diventa difficile e faticoso. Nonostante questo, il cammino prosegue.

"Non temete quelli che uccidono il corpo, e dopo di ciò non possono far più niente" Così afferma Gesù di Nazareth indicando ai cristiani la via attraverso la quale costruire la repressione umana. "Dovete diffondere il terrore di chi ha il potere di gettare nella Geenna" nel frattempo non limitatevi a distruggere il corpo, ma costringeteli a soffrire e a strisciare. "Uno schiavo in ginocchi vale molto di più di un passero!" Questo è il senso del messaggio di Gesù e questo è l'insegnamento attraverso il quale la chiesa cristiana distrugge il divenire del lato femminile della vita.

Ma il circostante continua a trasmettere Libertà. Il circostante crea contraddizioni davanti alle quali l'Essere Umano Maschile è costretto a delegare al lato femminile gestione del fare concedendogli sprazzi di Libertà, di autodecisione.

Così le trasformazioni sociali intervengono tentando di liberare il lato femminile della vita dai gioghi che i cristiani impongono al lato femminile della vita. Essi abbisognano del lato femminile come produttore di schiavi. Come vacche da riproduzione (nel senso più dispregiativo che i cristiani vi attribuiscono). Non sono disponibili a cedere su questo lato. Le loro battaglie di resistenza davanti alla prepotente avanzata di Diana sono feroci. Impediscono il divorzio per lasciare la donna schiava; l'hanno privata per secoli del diritto all'eredità per impedirgli di ottenere indipendenza economica; impostano feroci lotte per impedire la liberalizzazione dell'aborto e costringere la donna ad essere schiava dei figli e dipendente dalla maternità; fanno lotte contro i contraccettivi per poter disporre di bestiame da vendere e di miseria attraverso la quale fondare il loro potere.

La parità fra coniugi, all'interno del rapporto coniugale, ha avuto bisogno di numerosi secoli per superare il terrore che i preti cattolici propagavano per evitare di essere costretti a sporcarsi le mani per poter mangiare. La Rivoluzione Francese, l'anticolonialismo, le costituzioni occidentali si affermano in un lungo processo di trasformazione sociale che porta gli uomini fuori dall'assolutismo cristiano. I cristiani vivono rubando il pane agli Esseri Umani più deboli e la donna è sempre stata considerata uno strumento di controllo della famiglia. In particolare modo la "vecchia", suocera o madre, era il poliziotto della casa. Era l'agente attraverso il quale il prete terrorizzava ogni anelito di Libertà.

Nel periodo dell'Inquisizione le donne che anelavano alla Libertà venivano messe molto facilmente sui roghi e venivano accusate di essere streghe senza nessun diritto alla difesa, come piace ai preti cristiani.

I brani citati indicano come ci sia stata, nel corso della storia, una trasformazione del controllo del ruolo sociale della donna. Eppure ai tempi del "paganesimo" c'erano i germi di un percorso in divenire. Non solo per il ruolo delle Vestali, ma per la presenza di numerosi culti prettamente femminili che prendevano spessore anche se erano sempre considerati marginali rispetto all'insieme dei culti. Anche attraverso il "Vangelo di Maria" si scorgono elementi di Libertà femminile, di una volontà di ribellione, ma quel vangelo è gnostico, non cristiano. E gli gnostici vengono distrutti militarmente dai cristiani. I vagiti degli Albigesi e dei Catari provocano una feroce reazione dei cristiani che li macellano a migliaia.

"Così impareranno ad aver paura della Geenna" dice Gesù!

Dai brani citati si insiste sulla sottomissione! La sottomissione come accettazione, per paura, per violenza, per convenienza. I cristiani impongono la sottomissione anche se preferiscono che la sottomissione avvenga per scelta dell'individuo. Preferiscono non far fatica a sottomettere.

Ma Libertà non accetta compromessi. Libertà si incunea nelle contraddizioni dell'esistenza e impone sé stessa. Qualche volta scende sull'Essere Umano femminile oblio e dimentica il cammino di Libertà. Quale sacrificio per ricostruirlo. Ogni volta che si dimentica, il ricordare passa attraverso violenze inaudite. Quando si dimentica il motivo per cui si esiste ci si ritrova in ginocchio. Quando si dimentica i cristiani indicano la loro soluzione: mettersi in ginocchio davanti al loro dio padrone.

Quando scende l'oblio, quando gli uomini dimenticano la fatiche che fecero per ottenere un po' di libertà sociale, il macellaio di Sodoma e Gomorra diventa sempre più forte e più aggressivo.

 

Scritto nel 1998

 

Vai al libro Gesù: e i Farisei, i fondamenti ideologici dell'odio religioso.

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015

Gesù e i Farisei

Nella relazione fra Gesù e i Farisei c'è l'insegnamento cristiano alla pratica dell'odio religioso contro chi non si mette in ginocchio davanti al loro dio padrone. Gesù esprime un odio violento incitando, di fatto, al linciaggio di chi non lo riconosce come dio e padrone. Questo insegnamento verrà sviluppato dai cristiani che insanguineranno il mondo distruggendo uomini e popoli in nome e per conto del loro dio padrone.