I sentimenti dell'uomo

L'Anticristo e la fondazione della libertà dell'uomo

Il Libro dell'Anticristo

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788891170873

Per chi vuole comprarlo in libreria

I sentimenti dell'uomo nella vita

PREMESSA

COMPASSIONE: moto dell'animo che porta a soffrire dei mali altrui come se fossero i propri: mostrare, provare ---- per qualcuno; Talvolta implica un senso di disprezzo verso la debolezza, la meschinità altrui: ho ---- di te; far ----; destare pietà anche in senso dispregiativo: una rappresentazione che faceva ----.

Dal latino tardo compassio-onis composto da cum "con" passio-onis "dolore" sul modello del greco sympatheia-simpatia.

SIMPATIA: 1) Sentimento d'attrazione spontanea, istintiva, verso altra persona o cosa; sentimento di partecipazione alla vita altruistica del prossimo, tendenza a condividere le emozioni e i sentimenti altrui: ---- spontanea, reciproca; provare, ispirare ----; coltivarsi la ----; giudicare, andare a ----; Contrario Antipatia.

2) affinità oggettiva esistente fra due cose, tra due elementi, tra due organi, per cui ad una modificazione avvenuta in uno corrisponde modificazione uguale, o congenere, nell'altro: infiammarsi, ammalarsi per ----; detto di organi del corpo; scoppiare per ----, si dice di ordigni esplosivi che scoppiano, pur non essendo collegati, per elevato grado di sensibilità. Dal latino symphatia . Dal greco symphatheia composto da syn "insieme, nello stesso tempo” e pathos "sentimento".

COMPATIRE: provare compassione per qualcuno: ---- qualcuno per le sue disgrazie; proverbio: meglio essere invidiati che compatiti. Sinonimi: commiserare, compiangere. Trattare con indulgenza, perdonare; giustificare; bisogna compatire i difetti degli altri. Trattare con disprezzo, con tono di superiorità: lo compatisco perché è un povero ignorante; farsi compatire: esporsi al ridicolo. Provare compatimento, compassione; essere indulgente. Dal latino tardo compati composto da cum e pati "soffrire"; sul modello del greco sympaschein.

EMPATIA: 1. (filos.) proiezione dei propri stati emotivi nell'oggetto estetico 2. (psicol.) capacità di immedesimarsi in un'altra persona, di calarsi nei suoi pensieri e stati d'animo. Dal greco empatheia 'passione' composto di en 'in' e pathos 'affetto'; nel significato 1 traduce il tedesco Einfuhlung.

Sono quattro vocaboli la cui caratteristica comune è quella di definire la relazione del soggetto col mondo circostante. Ad ogni vocabolo vengono attribuiti significati diversi, ma sempre affini. I vocaboli definiscono l'aspetto psicologico del soggetto, la sua capacità d'elaborazione del percepito nel descritto della ragione nonché la sua capacità di percezione dell'oggettività universale. Definiscono il soggetto per ciò che è, come divenuto attraverso tutte le trasformazioni. Definiscono il soggetto come prodotto delle proprie scelte in relazione al rapporto dialettico oggettività-soggettività. Definiscono il soggetto come determinazione della volontà e volere in un universo la cui oggettività altro non è che somme e insiemi di soggettività determinanti, o subenti, volontà e volere in relazione dialettica fra oggettività e soggettività.

Il mondo della forma nasconde, come un gioco d'ombre, il mondo dell'essenza.

Ma l'essenza è oggetto in sé!

La maschera è sugli occhi di chi guarda, non sull'oggetto. Gli Esseri coscienti di sé nell'universo percorrono un sentiero di sviluppo che, dal momento in cui la scintilla della Coscienza s'accende al momento in cui la "morte" mette "fine" a quel percorso, attraverso il superamento di sequenze di contraddizioni, permette loro d'espandere il proprio Potere Personale.

Non è un percorso lineare: a volte l'Essere "respira a pieni polmoni", altre volte "si rattrappisce su se stesso" per poi espandersi! In questo momento molti Esseri, la maggior parte, in seguito a feroci rattrappimenti non sono riusciti ad espandere le proprie ali cessando l'esistenza.

Tutto l'universo "respira"!

Quando l'Essere respira con l'universo percepisce le stesse tensioni, desideri, contraddizioni; egli percepisce il mondo circostante in maniera empatica. L'Essere vibra con l'essenza delle vibrazioni del circostante. L'Essere percepisce i bisogni e le necessità come vengono percepite dall'essenza del mondo circostante.

L'Essere ha soggettivato l'oggettività!

Raramente l'Essere, qualunque Essere, può estendere le ali della percezione al di fuori della propria specie per abbracciare l'essenza del circostante fino ad abbracciare l'Universo. L'Essere, e nella fattispecie l'Essere Umano, spesso, per gran parte del percorso della propria evoluzione soggettiva, è invischiato nelle contraddizioni della propria specie. Difficilmente rompe i limiti imposti dall'appartenenza ad essa. Difficilmente rompe i limiti imposti dalla descrizione della ragione, la quale tendono ad appiattire ed uniformare tutti gli Esseri Umani costringendoli entro i suoi limiti.

Nonostante questo, l'Essere percepisce il fare, i desideri, i bisogni, le costrizioni degli altri esseri della propria specie, assumendo nei loro confronti atteggiamenti propri del proprio percorso e delle proprie trasformazioni.

La Simpatia e l'Antipatia sono atteggiamenti derivati da sentimenti non compiutamente comprensibili dalla descrizione della ragione. Sono spinte generate dal profondo dell'Essere, eppure condizionate e modificate dalle scelte compiute dallo stesso Essere nel mondo descritto della ragione.

Le scelte operate nel quotidiano sono in grado di modificare la direzione della Simpatia e dell'Antipatia soggettiva.

Sentiamo insieme!

L'Individuo si unisce ad altri Esseri ai quali si sente simile, per "sentire" le stesse cose nello stesso modo. O, se si preferisce, per soddisfare le proprie esigenze percependo il circostante insieme a chi lo percepisce nello stesso modo, avendo modificato sé stesso attraverso una simile sequenza di scelte operate nel mondo quotidiano della ragione.

L'Antipatia è soltanto il suo opposto.

Simpatizzare con gli Esseri della propria specie appare una determinazione naturale del divenire degli Esseri la cui caratteristica è il vivere in branco, procacciandosi benessere in branco. Questo vale fintanto che l'Attenzione è rivolta verso l'esterno della propria specie e non verso l'interno. Questo vale finché qualche Essere Umano non realizza la possibilità della soddisfazione dei propri bisogni individuali all'interno e col concorso della propria specie.

La Simpatia e l'Antipatia appartengono all'Essere Umano in sintonia col mondo.

Sono stadi diversi del rapportarsi fra soggettività ed oggettività, dei quali il significato corrente del termine viene costruendosi storicamente attraverso il suo uso.

Dal punto di vista del Comando Sociale tali termini hanno un valore determinato dal proprio essere comando e dal proprio esigere obbedienza. Chi elabora il significato dei termini si identifica più nel Comando Sociale (o in un Comando Sociale Antagonista) che nel comandato e nei percorsi intrapresi dal comandato per liberarsi dal Comando Sociale stesso.

L'Essere Comando Sociale implica "comprendere" i desideri dei suoi comandati. Soltanto quando i comandati metteranno il Comando Sociale con le spalle al muro allora costui diventerà "democratico" e pronto al rinnovamento.

Quando il Comando Sociale non è con le spalle al muro egli trova "inconcepibili" le richieste dei comandati nei suoi confronti.

Sprezzante, il Comando Sociale compatisce i comandati quando strisciano per sollevarsi dal loro "fango" e per giungere fino a lui. Compatire, come forma esteriore del suo fare, in realtà gaudente di quel patire, che non a lui appartiene bensì ai suoi schiavi.

Di quel compatire egli si nutre.

Di "sfortune" e disgrazie da esso stesso provocate è asfaltato il potere del Comando Sociale. Dal piacere nel compatire egli trae forza. Lo stesso termine “compassione” per il Comando Sociale è sinonimo di compatire.

La compassione, per lui, è con dolore.

Non come desiderio di soddisfare qualunque bisogno.

Non come tensione dello spirito avente come scopo il raggiungimento di un fine. Gli schiavi, per il Comando Sociale, non possono avere un fine, uno scopo, se non quello di servire un Comando Sociale, magari diverso da sé stesso. Un altro Comando Sociale, un "grande vecchio", un qualunque altro "padrone".

Per lui gli schiavi non hanno sentimenti, scopi, fini o divenire. Il Comando Sociale non può assumere come proprie le passioni degli schiavi, ma pretende che gli schiavi facciano proprie le sue passioni, i suoi scopi, i suoi fini.

Il Comando Sociale è compassionevole nei confronti degli schiavi, ma costoro, per esso, devono vivere con passione i suoi fini e i suoi scopi.

Per il Comando Sociale l'empatia non esiste.

Il Comando Sociale può esistere soltanto attraverso il possesso d'individui.

Esso non può essere allo stesso tempo Comando Sociale e schiavo nei confronti dello stesso soggetto; non potrebbe esistere percependo le stesse vibrazioni dell'esistere degli schiavi ad esso sottoposti, ma neppure concependo lontanamente l'esistenza di forza interna ed autonoma agli schiavi stessi.

La simpatia, il Comando Sociale, la può avere soltanto per sé stesso. Tutto il resto lo disturba, lo irrita; quando può lo reprime con la massima ferocia e violenza.

Ogni Comando Sociale.

Percorso inverso è quello intrapreso dall'individuo che, partendo dal Condizionamento Educazionale impresso in lui dal "suo" Comando Sociale, tende a liberare il proprio Essere.

L'individuo "percepisce" e "concepisce" l'esistenza di altro diverso da sé, diverso dal proprio essere e dalla propria situazione. Concepire significa far diventare chiare al descritto della propria ragione situazioni ed esistenze diverse dalla propria. Quando l'individuo effettua questa operazione altro non fa che estendere il proprio pensato, la propria ragione.

Mentre la sua ragione si estende, aggiungendo continuamente nuovi concetti, nuove situazioni, nuovi fini, nuovi scopi, nuovo divenire, il suo essere giunge alla "comprensione" di scopi diversi, fini diversi, divenire diversi dai suoi. Il suo essere compie delle scelte, scegliendo per sé scopi più appropriati, fini più appropriati, divenire più appropriati.

Attraverso l'estendere della propria ragione l'Essere modifica i suoi fini e i suoi scopi, incrementando l'estendersi della propria ragione. Così facendo l'individuo pone le basi per lo sviluppo del proprio "Potere Personale".

Nell'estendere sé stesso, l'individuo scorge fini e scopi che non sono divenire.

Proprio perché non sono divenire, rappresentano una perdita non solo per l'individuo che li pratica, ma per l'intero Sistema Sociale in cui egli vive. Una perdita comporta sempre una sconfitta e molta tristezza per chi estese la ragione oltre i limiti socialmente imposti.

Non sempre è possibile allungare una mano per dare aiuto. Il sentimento percepito da chi osserva impotente la perdita è quello del "compatimento".

"Compatimento" per chi, distruggendo o danneggiando un Sistema Sociale, altro non ottiene che danneggiare sé stesso e, con sé stesso, altri Esseri della propria specie, aiutando con la propria azione il Comando Sociale nella sua azione per il controllo degli schiavi.

Nello stesso tempo egli condivide progressivamente le "passioni", i desideri, gli scopi e i fini di altri Esseri della propria specie. Egli vive con "passione" le passioni dei suoi simili, i loro piani, i loro fini, i loro desideri. Anche quando si tratta di scopi diversi dai suoi ma il cui percorso può incrociarsi con i suoi.

Vive con passione ogni sforzo fatto da ogni simile per scalare il cielo della conoscenza, della comprensione, del divenire.

Vive con passione ogni sforzo fatto per soddisfare i propri bisogni piegando al proprio volere il Comando Sociale. Soddisfare i propri bisogni non attraverso il lavoro di schiavi o rapinando lavoro di altre mani, ma come riappropriazione di spazi esistenziali nei confronti del Comando Sociale o di una qualche sua parte.

Compassione significa fare proprie le passioni e i desideri dei propri simili, dove per passione è inteso lo sforzo attraverso il quale l'individuo soddisfa i propri bisogni, le proprie aspirazioni, i propri scopi, il proprio divenire in contrapposizione all'azione coercitiva del Comando Sociale, sfruttando pieghe e debolezze del Comando Sociale (esistenti solo per permettere la sopravvivenza del Comando Sociale stesso) o contrapponendosi ad esso in qualche modo.

Per quest'Essere, la "compassione" è quasi un'adesione alle scelte altrui ed è completata dalla "simpatia" con la quale quest'individuo si pone davanti ad individui i cui percorsi di sviluppo di sé sono diversi dai suoi, ma non antagonisti né compiacenti al Comando Sociale. Compassione e simpatia si completano all'interno dell'individuo che è giunto ad estendere il pensato della propria ragione oltre i limiti imposti dal Condizionamento Educazionale voluto dal proprio Comando Sociale.

La ragione non si può estendere all'infinito.

I mutamenti e lo spazio sono i suoi limiti.

Oltre determinati livelli soggettivi, la ragione deve farsi da parte per lasciare il posto all'individuo stesso, alla totalità del sé di quest'ultimo. E l'individuo in sé può estendere se stesso oltre i limiti di spazio e dei mutamenti (esistono sempre dei limiti, ma questi si allargano con l'aumento del Potere Personale dell'individuo).

L'individuo in sé può compenetrare gli oggetti del suo concepito e vibrare con loro, percepire i loro bisogni e i loro fini. Gli oggetti del suo concepito non sono limitati agli Esseri della sua specie.

Muoversi, esistere, vibrare, percepire il circostante attraverso la capacità percettiva dell'oggetto percepito (nonché tutti gli stadi diversi di questo divenire): tutto questo si chiama "empatia".

L'atteggiamento del Comando Sociale e delle sue parti è antagonista all'atteggiamento e ai percorsi possibili dei loro schiavi. Il divenire dei suoi schiavi è antagonista al divenire del Comando Sociale. Antagonista è anche il modo di percepire il mondo circostante in quanto antagonisti sono i bisogni e i mezzi attraverso i quali soddisfarli e antagonisti sono scopi e fini. Eppure, solo se gli schiavi perseguono degli obiettivi antagonisti al Comando Sociale, il Comando Sociale può rinnovarsi anziché implodere.

La differenza fondamentale fra Comando Sociale e i suoi schiavi è che, mentre lo scopo ultimo del Comando Sociale è la conservazione e perpetuazione di sé, quello degli schiavi è la fondazione del proprio divenire attraverso lo sviluppo del proprio Potere Personale.

Il Comando Sociale deve continuare a vivere in sé e per sé temporalmente, lo schiavo può diventare eterno attraverso lo sviluppo del proprio Essere e, contrapponendosi alle mire del Comando Sociale e alla sua azione coercitiva, giungere ad abbracciare l'universo nella sua totalità.

Terza parte de “Il Libro dell'Anticristo” capitolo settimo: A PROPOSITO DEI SENTIMENTI!

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Non aspettatevi dal Libro dell'Anticristo
un'opera letteraria, un disegno, un ricamo.
Il cambiamento del modo di guardare il mondo
è un'insurrezione emotiva, una violenza,
con cui l'attenzione dell'individuo modifica
la sua descrizione del mondo.
Tale cambiamento non avviene nell'uomo
con atteggiamenti eleganti, con dolcezza,
gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità.
Avviene perché l'individuo se lo impone come propria necessità.
Il Libro dell'Anticristo fornisce gli strumenti
che consentono all'uomo di guardare al futuro,
anche quando questi strumenti possono risultare mal esposti!

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Formattazione attuale fatta il

Marghera, 10 aprile 2014

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Libro dell'Anticristo

Il Libro dell'Anticristo, fu scritto nel 1985. Quella versione è stata modificata fino al 1990. Il Libro dell'Anticristo è stato messo in web abbastanza presto, e ha subito formattazioni di pagina diverse a seconda di come i siti presentavano le pagine web. La versione che presento è la versione originale del Libro dell'Anticristo nella copia che per un anno è stata depositata in Siae come Opera prima. L'aver scoperto che il Libro dell'Anticristo, che apre con la visione del divenuto dell'Universo, altro non fa che risolvere il paradosso di Hegel che fa coincidere l'Essere col Nulla, nella previsione di affrontare questo argomento nella Teoria della Filosofia Aperta, mi ha indotto oggi 09 aprile 2014 a rifare la formattazione dell'intero libro.