L'arte del Sognare:
la pratica e il fine

Le tre arti sublimi della Stregoneria

Capitolo quattro

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice delle tre arti sublimi della Stregoneria

 

L'arte del Sognare

Parlare del Sognare significa parlare della terza Arte sublime della Stregoneria.

L'Arte del Sognare era presente fin dal Libro dell'Anticristo in cui si presentava la differenza fra Guardiani e Sognatori come differenti modalità d'approccio alla trasformazione soggettiva durante il percorso di Stregoneria.

L'impostazione del Libro dell'Anticristo rispecchiava il mio cammino iniziale in cui l'attività di pratica dell'Agguato e pratica del Sognare sono state sviluppate in due momenti distinti della mia vita.

Quando dovetti scrivere della terza Arte sublime della Stregoneria mi preoccupai di affiancare al Sognare il "Chiamare le cose col loro vero nome". Questo perché esiste una differenza fra Sognare e le patologie psichiatriche che riversandosi nel sogno creano sogni lucidi.

Il pezzo è del 1997, tuttavia è stato più volte ritoccato per inserire risposte e precisazioni a obbiezioni e osservazioni che mi venivano segnalate da ascoltatori radiofonici [vedi la prima sezione del Crogiolo dello Stregone].

Del Sognare ne parlai nel crogiolo del male per far comprendere come l'aggressione alla sessualità messa in atto dai cristiani aveva i suoi riflessi nel dormire e frenava ogni spinta spontanea verso il Sognare [vedi Crogiolo del Male, cap. 26].

Del Sognare ne scrissi nel Crogiolo dello Stregone nei Quattro Canti del Mondo perché il sognare non produce relazioni fra noi e il mondo, ma costruisce il campo in cui cresce, si sviluppa e si affina la percezione del corpo luminoso.

Prima di parlare del Sognare, dobbiamo parlare del dormire. A cosa serve il dormire?

Dormire serve a destrutturare la coscienza e ricomporla fagocitando l'esperienza fatta durante il giorno. La forza, in cui l'esperienza si fissa mediante la ristrutturazione della struttura neuro-vegetativa trasformando la struttura fisica mediante il meccanismo del psico-somatismo, dipende dal carico emotivo che noi abbiamo investito in quell'esperienza e quanto quell'esperienza, o esperienze simili, che abbiano lo stesso carattere fondamentale, si ripropongono giorno dopo giorno fissandosi nella struttura emotiva dormire dopo dormire.

E' il meccanismo della crescita dell'individuo che ha nel sonno, nel momento del rilassamento psico-fisico, la fase dell'accumulo che porta alla trasformazione psico-fisica del soggetto.

La formula reichiana di tensione-accumulo-carica-scarica-rilassamento ha nel rilassamento la fase dell'acquisizione del guadagno, come trasformazione, della struttura neuro-vegetativa, della modifica intervenuta dallo scarico della tensione psico-fisica accumulata giorno per giorno.

Il dormire non è solo un "riposare", ma è il momento in cui la coscienza si sospende mettendo in atto un processo di ristrutturazione per ricostruire la coscienza al risveglio.

In questo processo fisiologico il soggetto è passivo a meno che non pratichi il SOGNARE.

Il sogno non è sognare. Il sogno è una sequenza di immagini suscitate da un'esigenza emotiva, condotta dalle pulsioni espansive dell'individuo e visualizzata con una combinazione di ricordi. Una serie di associazioni di immagini che rappresentano le emozioni e diventano lucide quando il cervello secerne sostanze pseudo-allucinatorie.

Il sognatore, attraverso la sua volontà, interviene sul dormire per pilotare i suoi sogni.

Il sognatore impone alla sua coscienza di diventare consapevole che in quel momento sta sognando. Obbliga la ragione a controllare il sogno. Obbligandosi ad alzare le mani davanti agli occhi e dandosi il segnale razionale che in quel momento sta sognando, obbliga la sua coscienza a diventare consapevole di vivere in un sogno.

Nei processi neuro-vegetativi di disgregazione e riaggregazione della coscienza, la ragione tenta di aggregare descrizioni del mondo partendo da sollecitazioni pulsionali che riceve in una coscienza disgregata.

Il sogno è confezionato da immagini tolte dall'esperienza o immaginate mediante l'esperienza, capaci di descrivere i desideri pulsionali emotivi dell'individuo. Una realtà ricordata dalla ragione, ma modificata dal sentire pulsionale mentre la ragione non ha il controllo della coscienza dell'individuo. Il sogno appare come una sovrapposizione di immagini ricordate ma riassemblate per rappresentare alla coscienza le spinte pulsionali (stati psichici, angosce, aspettative, desideri e, in generale emozioni) che in quel momento agiscono concorrendo alla ricostruzione della coscienza.

Nel momento in cui la ragione tenta di aggregare descrizioni del mondo, è in atto una vera e propria guerra fra le pulsioni, le sensazioni e le percezioni elaborate dalla struttura emotiva dell'individuo e la necessità della ragione di circoscriverle entro la descrizione del proprio pensato.

L'individuo che ha usato la volontà per impadronirsi del sogno, deve usare la volontà per gestire i diversi momenti della propria coscienza. La coscienza del sogno non è la coscienza usata nel quotidiano e l'esperienza del sognare non è l'esperienza del quotidiano.

L'individuo, mediante la propria volontà, si inserisce nella manifestazione della propria struttura pulsionale nella coscienza disgregata condizionando e indirizzando il controllo della ragione nella descrizione delle sensazioni che emergono.

In questo modo la ragione "sognante" viene controllata mediante la volontà che costruisce nel soggetto la consapevolezza, l'attenzione soggettiva, di essere in un sogno, di vivere nel sogno, e di poter muoversi nelle immagini del sogno esplorando e seguendo le regole del sogno.

Questo atto di volontà del soggetto, rispetto alla sua ragione, permette all'individuo di sgomberare il terreno del dormire dal controllo della ragione e della razionalità.

In questo momento l'individuo diventa un SOGNATORE.

Da un lato libera il sistema pulsionale dal rigido controllo della ragione e, dall'altro, fornisce alla propria struttura emotiva e alla sua peculiarità nella percezione del mondo un campo, il terreno del sogno, in cui esprimere le sue interpretazioni del mondo senza dover sottostare al controllo della descrizione della ragione. Si attraversano i muri in sogno, non nel quotidiano della ragione. Ci si getta da un palazzo volando in sogno, non nel quotidiano della ragione. Si mangia nel quotidiano della ragione, non nel sogno. Si orina nel quotidiano della ragione, non nel sogno.

A mano a mano che le interpretazioni del mondo da parte della percezione della struttura emotiva dell'individuo possono esprimersi nel sognare concorrendo alla rimodulazione e alla ristrutturazione della coscienza, la ragione, per difendersi da questa intrusione, inizia ad alzarsi una barriera psicologica che impedisce alla percezione emotiva di "ricordare" il quanto sognato alla ragione. Fra la ragione e la struttura emotiva che si esprime nel sognare vengono alzate "bronzee e invalicabili porte".

Il sognare che all'inizio era vivido e nel quale l'individuo esercitava la sua volontà volando e viaggiando, ora tende a sparire.

Fra l'insorgere del sogno lucido e la sparizione del sogno lucido, si inserisce l'INGANNO DELLA RAGIONE.

Molte persone hanno grande facilità nel vivere sogni lucidi mentre altre persone sognano poco. Alcune persone si muovono nel sogno con disinvoltura. Altre persone nel sogno vivono i loro incubi e le loro paure. Altre persone vivono stati d'ansia che vengono visualizzati mediante immagini del sogno.

Tutte queste persone vorrebbero che i loro sogni AVESSERO UN SIGNIFICATO. Desiderano che i loro sogni avessero una "funzione finalistica" tale da poter essere utilizzata nel mondo razionale. Qualcuno per vedere il proprio futuro, altri per soddisfare questioni libidiche, altri per entrare in luoghi segreti, altri per comunicare col proprio dio padrone, con gli spiriti o con altre entità. Come le persone sono educate a cercare "un senso della loro vita", così tendono a cercare "un senso di questo o quel sogno".

Per questo nascono gli interpreti dei sogni mentre la psicologia cerca di scavare nella struttura pulsionale dell'individuo per adeguarla alle categorie razionali predeterminate.

In questo spazio del sogno lucido si inseriscono gli effetti delle droghe e delle droghe allucinatorie in particolare. Parte del sogno lucido è l'effetto di sostanze allucinatorie prodotte naturalmente dal corpo. Ingurgitando sostanze allucinatorie dall'esterno, si amplificano gli effetti e lo stato allucinatorio non solo viene amplificato durante il sonno, ma in molti casi prende il sopravvento anche nella vita quotidiana.

Lo stato allucinatorio indotto da droghe rimane solo uno stato allucinatorio. L'individuo circoscrive la sua attenzione nell'allucinazione prodotta e l'allucinazione prodotta si impadronisce del suo modo di pensare il mondo. L'allucinazione diventa il suo pensiero e il suo pensiero giustifica l'allucinazione con tutti gli elementi psichici che concorrono a formarla. Mediante le droghe si inducono allucinazioni che rimangono fine a sé stesse distruggendo la capacità psico-emotiva dell'individuo. Soprattutto la sua capacità di sognare e di progettare nella vita quotidiana.

Ogni sostanza si definisce droga quando ha la capacità di assumere il controllo psico-fisico dell'individuo e l'individuo viene indotto a cercare quella sostanza per cercare quello stato psico-fisico indotto dalla sostanza. Ogni droga ha la funzione di distruggere l'individuo paralizzandogli il meccanismo di disgregazione e riaggregazione della coscienza. Qui, però, entriamo in forme di malattia dalle quali emergono descrizioni patologiche di mondi immaginati e desiderati dei cui effetti preferisco non parlare se non come censura quando gli effetti patologici vengono trasformati in idee sul mondo e presentati come verità. Tutta la manipolazione dell'infanzia, mediante l'educazione, si riversa sotto forma di pulsioni emotive durante il sonno (i disturbi del sonno ne sono un aspetto) e le strategie di dominio e di potere della ragione consistono nel rivestire queste pulsioni con immagini tratte dalla sua "idea" del mondo, dalla sua "descrizione del mondo", dai suoi "ricordi esperienziali" del mondo per determin are l'uso che l'individuo fa delle immagini del sogno. L'individuo viene imprigionato nelle immagini del sogno.

L'educazione cristiana dell'infanzia ha la stessa funzione delle droghe: impediscono e rendono menomata la capacità dell'individuo di disgregare e riaggregare la propria coscienza. Pregare e farsi di eroina produce lo stesso effetto sulla struttura emotiva dell'individuo. Possiamo dire brevemente che la ragione riempie il dormire dell'individuo con i suoi fantasmi e i suoi mostri costringendo l'individuo a rivivere quei fantasmi e quei mostri nel sogno. Più l'individuo vive i fantasmi e i mostri della ragione nel sogno e meno potrà sognare o usare la sua volontà per i suoi bisogni.

Lo spazio in cui interviene il sognare è lo stesso spazio psichico in cui agisce la malattia psichiatrica, in cui agisce la struttura libidica delle persone, in cui agisce l'abitudinarietà e l'omologazione, in cui agiscono le droghe, in cui agisce l'eccitazione empatica che ci permette di costruire i legami emotivi col mondo. La struttura psico-emotiva coinvolta, la struttura neuronale, la capacità di adattamento fisiologico della persona al variare degli equilibri psico-emotivi all'insorgere e al tendersi delle pulsioni dipendono dallo spazio psichico in cui la persona esercita il sognare.

O si esercita la volontà della persona per diventare sognatori o si esercitano gli adattamenti soggettivi alle sollecitazioni esterne come accettazione passiva.

Qualunque sia la condizione di partenza del divenuto psico-fisico in cui l'individuo decide di iniziare a sognare, c'è sempre un atto di volontà che viene espresso nello sforzo di controllare il sogno. La qualità e la descrizione delle modalità del controllo del sogno sono diverse da individuo a individuo, dato lo specifico divenuto. Ciò che è uguale è L'ATTO DI VOLONTA' con cui il soggetto attua la sua decisione. Diverse sono le rappresentazioni nel sogno, nelle sensazioni, nel carico emotivo e nel peso psichico che tale atto di volontà fa ricadere sul soggetto che lo ha messo in atto.

Dall'atto di volontà in cui l'individuo decide di usare la sua consapevolezza nel sogno al momento in cui il sognare, vissuto con consapevolezza, sparisce, è il terreno (il momento) più insidioso per i possibili Stregoni.

Impossessarsi del terreno del sogno è l'obbiettivo della ragione del sognatore. La coscienza dell'individuo, sottoponendo la ragione a volontà, costringe la propria ragione ad impossessarsi del terreno del sogno. La ragione si impossessa del terreno del sogno quando l'individuo trova le mani e diventa consapevole che sta sognando, ma la ragione non è in grado di usare il terreno del sogno in quanto troppo intriso di tensione libidica, e ne viene separata. La tensione libidica, in quel momento, si organizza e se l'individuo esprime necessità derivate da relazioni emotivamente coinvolgenti in una vita quotidiana in cui "vive per sfida", non fa altro che modificare la sua struttura neuro-vegetativa permettendo la nascita del corpo luminoso.

Lo stregone usa la propria volontà per crearsi delle immagini attraverso le quali inviare alla propria coscienza il segnale razionale che in quel momento non sta vivendo razionalmente, ma sta sognando. Trova le sue mani nel sogno. Decide di spiccare il volo. Ascolta il vento. Decide di arrivare in un qualche luogo consapevole di star sognando

Il sognatore si toglie un'illusione. Il sogno è un inganno della ragione alla coscienza dell'individuo. L'individuo rifiuta l'inganno e organizza dei segnali attraverso i quali comunicare a sé stesso la condizioni che in quel momento sta vivendo: ha trovato le sue mani nel sogno.

La nascita del corpo luminoso dentro al sognatore si manifesta con sequenze di sogni lucidi, carichi di percezioni e di intuizioni tanto da dare alla ragione dell'individuo l'illusione di essere diventato una specie di "super-uomo" o "super-donna". A mano a mano che si modifica la struttura neuro-vegetativa e la percezione del corpo luminoso si integra con la percezione come usata quotidianamente, i sogni lucidi tendono a sparire. Spariscono quasi del tutto.

Il terreno del sognare diventa il terreno del corpo luminoso o "corpo di sogno". Una barriera separa la percezione della ragione dalla percezione del corpo di sogno, l'io-psichistico dal super-io. Si mettono in moto due vite parallele che lo Stregone, attraverso la sua autodisciplina, mantiene assolutamente separate salvo permettere all'intuizione del corpo luminoso di accedere alla coscienza quando le circostanze del "vivere per sfida" lo richiedono.

Nota: Esistono delle persone che praticano le tecniche del sogno senza "vivere per sfida". Forzare il sognare porta il cervello a secernere sostanze pseudo allucinogene (simil-mescalina e simil-marijuana) che toccano i centri del piacere sessuale (come la cioccolata). In queste condizioni, si può avere sogni lucidi, ma non la direzione per usare la libido e costruire il corpo luminoso. E' il "vivere per sfida" che costruisce il corpo luminoso, il sognare prepara l'individuo a supportare il corpo luminoso: è il terreno in cui il corpo luminoso cresce. Prima il terreno del sogno è pronto e prima il "vivere per sfida" sarà supportato da una percezione della realtà che supera quella della ragione. Se il terreno del sogno è pronto, ma l'individuo non vive per sfida, si vivranno gli effetti della secrezione di sostanze pseudo-allucinatorie pensando che quei sogni abbiano un qualche significato.

La barriera che separa la percezione del corpo luminoso dalla percezione razionale della realtà del mondo si definisce come "l'autodisciplina dello Stregone". Esistono delle persone che naturalmente, per varie condizioni hanno sia il corpo luminoso che percepisce realtà razionalmente separate, sia la percezione razionale. Normalmente queste persone si fanno lunghi periodo di psichiatria.

29 marzo 2013

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Gli Stregoni vivono il mutamento. La loro attenzione è spostata. Non vivono la realtà quotidiana che si presenta, ma il futuro che da questa realtà si sta costruendo. Questo è il motivo per il quale gli uomini comuni non capiscono il punto di vista degli Stregoni.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo dello Stregone

Praticare Stregoneria significa attrezzarsi per affrontare la vita. Significa costruire, giorno per giorno, la propria libertà. Fate vostra una vertà rivelata e vi troverete in ginocchio, pecora di un gregge che sacrifica la propria vita e quella dei propri figli per un padrone.