Alcune considerazioni sul concetto di ragione

Il Crogiolo dello Stregone nei quattro Canti del Mondo

(testo originale 1998)

Capitolo due

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice del crogiolo dello Stregone dell'uomo nel mondo

 

Ci fu una grande lotta per uscire dall'oscurantismo cattolico ed imporre la ragione come elemento fondamentale del divenire umano nelle società. Il libertinismo, l'illuminismo, il positivismo e l'idealismo altro non furono che espressioni della ragione che si imponevano al terrore fobico dell'oscurantismo cattolico. Quello scontro non è terminato: quello scontro è ancora in atto. Ogni struttura filosofica ampliava gli spazi di libertà nel mondo in cui si esprimeva per manifestare, nel tempo, i suoi limiti.

Secondo la Stregoneria si avverte nelle definizioni della filosofia un tentativo turpe di mescolare concetti e bisogni diversi per riproporre l'oscurantismo come unica condizione ideologica del divenire umano. Secondo la Stregoneria si avverte la sensazione che si stiano ricostruendo i campi di sterminio in forma planetaria partendo dalla costrizione imposta al singolo Essere Umano.

La ragione domina le relazioni umane!

Una legge deve essere formulata in base ai principi della ragione. Una legge va formulata elencando le esigenze che ne stanno alla base e gli scopi che si prefigge. Una legge non può essere formulata partendo dal sentire soggettivo e proiettato sull'oggettività come una verità.

Il bestiame muore, deduco che qualcuno fa il patto col demonio e uccide il bestiame: trovatelo torturando chiunque! Queste affermazioni, fatte dai papi cattolici per distruggere gli Esseri Umani giustificando la loro ideologia, non sono solo folli e criminali, ma rappresentano l'essenza stessa dell'oscurantismo. Le cause esistono e sono determinate dal demonio: esattamente come il Gesù di Nazareth era "combattuto" dal demonio. Un non senso, parto di fantasticherie malate di morte, determinava la distruzione degli Esseri Umani. La ragione deve prevalere nelle relazioni umane. Non solo la legge deve essere formulata partendo dagli elementi che la rendono necessaria e finalizzandola agli obiettivi come mediatrice delle esigenze sociali, ma anche la sua applicazione deve obbedire a canoni oggettivi e non essere espressione della soggettività di chi la gestisce. La legge deve essere applicata relativamente ai requisiti propri di quella legge, non deve rispondere alle fantasie perverse di chi è preposto alla sua applicazione.

Se devo agire per costruire il benessere della città devo elencare le cose da fare e stabilire gli obiettivi da raggiungere in base alle possibilità. Non posso fare delle fantasie accusando a destra e a manca di sabotaggio quando sono incapace di muovermi nella burocrazia all'interno della quale ho comunque deciso di amministrare quella città. Se sono incapace e accuso situazioni diverse, altro non faccio che riprodurre l'oscurantismo! La ragione impone all'individuo l'analisi dei fini e dei mezzi per raggiungere l'intento stabilito e nello stesso tempo la ricerca delle cause che impediscono o facilitano il raggiungimento dell'obiettivo stabilito.

L'incapacità di muoversi nella situazione oggettiva o l'incapacità di elaborare un progetto alternativo a cui concorrono tutti gli elementi indispensabili per raggiungere l'obiettivo prefissato costituisce una premessa a giustificazioni proprie dell'oscurantismo attraverso la proiezione della superstizione soggettiva su un'oggettività a cui si chiede di adeguarsi.

Il grande problema inizia quando si pretende di applicare la ragione e la razionalità da metodo con cui definire le relazioni sociali a metodo con cui definire la vita del singolo Essere.

Il singolo Essere Umano non è ragione, è magia. Le relazioni fra noi e il mondo sono relazioni emotive e non possono essere definite mediante la ragione.

Per voler semplificare dirò che il mio cuore batte comunque. Sia che io conosca la biologia della circolazione sanguigna, sia che io non la conosca. Gli Esseri Umani nascono e crescono obbedendo a stimoli e leggi anche senza essere in grado di descrivere quegli stimoli e quelle leggi. I comportamenti che un soggetto ha, obbedendo alla costruzione iniziale della propria struttura del DNA, sono uguali sia che egli conosca l'esistenza di quella struttura che non la conosca.

L'individuo è magia in quanto anche se lui non è in grado di conoscere la propria struttura, questa sviluppa un numero tali di stimolazioni per cui egli è in grado di crescere e svilupparsi comunque.

Il problema nasce quando si ha lo scontro fra la magia della vita e la magia nera. Quando qualcuno tenta di mettere obblighi e doveri a chi tenta di costruirsi. Quando qualcuno tenta di costruire fobie nella struttura psichica degli individui e a queste chiede adesione. Quando qualcuno pretende di impedire al bambino il suo sviluppo se non dopo averlo stuprato attraverso il battesimo. Il problema nasce quando ad un bambino si innestano le fobie e gli si chiede di descrivere il mondo partendo da quelle fobie. In quel momento la ragione altro non sarà che espressione di quelle fobie. I rapporti sociali saranno espressione di quelle imposizioni.

Il soggetto, ammalato di morte, descrive il sociale attraverso la sua malattia: la sottomissione.

Per sconfiggere la sottomissione, con essa la distruzione che porta nel Sistema Sociale, è necessario imporre la ragione come elencazione delle cose che determinano il giudizio che produce l'azione sociale. Ciò permette di agire sugli elementi elencati per modificare il giudizio e variare la direzione dell'azione: questo è il fondamento del progresso sociale.

Per sconfiggere la sottomissione all'interno dell'individuo è necessaria la magia del fare per costruire il suo Potere di Essere. Al potere di appropriazione dell'individuo va contrapposto il Potere di Essere dell'individuo stesso. Il Potere di Appropriazione non ha futuro. E' già sconfitto nel momento stesso in cui viene elencato e nel momento che qualche individuo comincia a sviluppare il proprio Potere di Essere. In quel momento il Potere di Appropriazione si vergogna di trafficare in schiavi anche se userà i suoi armati per impedire lo sviluppo del Potere di Essere degli individui.

Imporre la ragione all'individuo significa distruggerne il divenire. La ragione è elemento oggettivo nelle relazioni sociali, non è elemento oggettivo della soggettività dell'individuo. La soggettività dell'individuo non si sviluppa attraverso la ragione ma attraverso un sentire soggettivo di cui la ragione non ha il controllo. Le relazioni emozionali dell'individuo non possono essere descritte in maniera oggettiva dalla ragione ma devono essere subite da questa.

Il tentativo di imporre la ragione all'individuo è un tentativo di imporre l'oscurantismo all'individuo. Dove alla base della ragione imposta non sta uno scetticismo nelle relazioni fra l'individuo e il mondo circostante, ma stanno una serie di preposizioni socialmente definite e considerate socialmente utili. Dove per il socialmente utile si intende la capacità di un Sistema Sociale di piegare il soggetto alla propria verità.

Praticare la magia soggettiva ci permette di sottrarci alla ragione come imposizione oscurantistica. Nello stesso tempo è necessario praticare la ragione nelle relazioni sociali per impedire l'imposizione oscurantistica all'individuo. Diventa importante sapere che la ragione non è padrona dell'individuo in quanto l'individuo nasce e cresce attraverso elementi che non appartengono alla ragione mentre il Sistema Sociale, come relazioni fra gli individui, nasce e cresce con gli elementi della ragione.

Per questi motivi, anche se esposti in maniera carente, è necessario imporre la ragione nelle relazioni sociali ripulendola da tutti quegli elementi fobici e fantastici che individui malati di morte tendono a imporle. Nello stesso tempo è necessario impedire, sempre agli individui malati di morte, di imporre la ragione come elemento in cui risolvere il divenire dell'Essere Umano.

L'Essere Umano nasce come volontà e si esprime come volontà d'esistenza e come volontà deve imparare ad affrontare il mondo che lo circonda. Ma l'Essere Umano è un Essere sociale e come Essere sociale è un Essere razionale: come essere razionale deve costruire le relazioni sociali. Ma se l'Essere è volontà all'atto della nascita deve continuare a sviluppare volontà per l'intera esistenza e nello stesso tempo, se le relazioni sociali sono elaborate attraverso la ragione, deve sviluppare la ragione, arricchendola e dilatandola, per migliorare le relazioni sociali.

I cristiani vogliono imporre la ragione come strumento padrone del pensiero dell'uomo perché attraverso la ragione possono impedire lo sviluppo dell'Essere Umano esattamente come con l'oscurantismo potevano impedire all'Essere Umano di uscire dal proprio sentire. C'era pronto un dio padrone o un demonio che spiegava loro ciò che la ragione non poteva spiegare.

I cristiani vogliono piegare le relazioni sociali al loro dio padrone e per far questo devono distruggere la volontà negli Esseri Umani per trasformarla in volere di sottomissione.

La guerra di ragione per imporre sé stessa nelle relazioni sociali è ancora in corso, ma per far questo deve essere sostenuta dalla magia del divenire all'interno del singolo Essere Umano.

Quando non c'è magia del divenire nel singolo Essere Umano c'è il terrore della modificazione del presente; ci sono le fobie nelle relazioni con lo sconosciuto che ci circonda; c'è il terrore nel comportamento dei magistrati e in chi dovrebbe tutelare l'applicazione delle leggi. Allora la legge diventa feroce con chi è socialmente debole e complice con le mancanze e i delitti di chi è socialmente più forte.

La ragione, quale padrona delle relazioni sociali, deve fare ancora molto cammino!

Settembre 1998

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo nei Quattro canti del Mondo

Noi viviamo in un mondo che non è fatto di soggetti ed oggetti, ma viviamo in un mondo fatto di soggetti che agiscono e che modificano continuamente la realtà che abitano. Dèi e intelligenze che si adattano alle condizioni che incontrano e agiscono per modificare quelle condizioni. Agiscono modificando sé stessi e le stesse condizioni che hanno trovato nascendo.