L'UNDICESIMO ELEMENTO DELL'ARTE DELL'AGGUATO

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Così diceva, e la dea accennò col capo; e le fanciulle,

riempite d'acqua le fulgide brocche, le riportavano esultanti.

Rapidamente giunsero all'ampia casa del padre, e senza indugio alla madre

narrarono quel che avevano visto e udito; ed ella subito

le incitò ad andare, e a invitare la donna, promettendo un'immensa mercede.

Come cerbiatte o giovenche, nel tempo della primavera,

sazie di cibo balzano attraverso il prato,

così esse, sollevando i lembi delle belle vesti,

correvano lungo la strada avvallata, e le chiome

giù per le spalle ondeggiavano, simili al fiore del croco.

Ritrovarono l'augusta dea al margine della strada, là dove poco prima

l'avevano lasciata; quindi alla loro casa paterna

la guidavano: ed ella, piena di tristezza nel cuore,

le seguiva chiusa nel velo che le scendeva dal capo; e il peplo

scuro si avvolgeva intorno alle agili caviglie della dea.


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Già nei dibattiti sull'Arte dell'Agguato si è detto che l'ultimo elemento dell'Arte della Tigre, per chi pratica Stregoneria, deve manifestarsi da solo. Il mondo crea delle condizioni nelle quali agiamo e l'agire dell'Iniziato non piega quelle condizioni, ma le affianca aggiungendo nuovi fenomeni il cui scopo è piegare quelle condizioni.

E' l'arte degli DEI: costruire le condizioni affinché l'oggetto dell'Intento si manifesti in sé per sé e per il proprio bisogno di manifestarsi.

Troverete sempre, in tutto il mito antico, la costruzione delle condizioni in cui l'Intento si manifesta. Come nella Titanomachia di Esiodo: Zeus combatte al fine di poter determinare le condizioni attraverso le quali possa sgorgare la vita e le sue relazioni, da cui sorgono i suoi figli diretti e indiretti, altro non sono che condizioni ed opportunità attraverso le quali i figli di HERA possono a loro volta trasformarsi in DEI.

Questa imitazione della DEA è uno degli insegnamenti fondamentali dell'Iniziato. Attraverso quest'imitazione l'Iniziato allinea il suo fare in relazione al fare degli DEI. Armonizza la sua azione nel quotidiano in relazione all'azione nel quotidiano degli DEI.

Nel dibattito sull'Arte dell'Agguato, facendo l'esempio del corteggiamento ad un ragazzo o ad una ragazza, abbiamo detto:

“ 1) Conosciamo noi stessi e le nostre possibilità; 2) Conosciamo le motivazioni che ci spingono a fare la corte ad un ragazzo o ad una ragazza; 3) Conosciamo l'ambito sociale per cui lo facciamo; 4) Siamo consapevoli dei nostri bisogni; 5) abbiamo individuato il ragazzo o la ragazza che ci piace; 6) Ne abbiamo osservato i suoi bisogni e le sue predilezioni; 7) Abbiamo nascosti o limitato i nostri difetti e le nostre mancanze; 8) Quando lui o lei ci osserva ci siamo occultati con un po' di timore; 9) Abbiamo aspettato il momento opportuno della sua disponibilità! Cosa ci serve ancora? L'ultimo punto della nostra azione d'agguato! Nel Crogiolo dello Stregone Nei Quattro Canti del Mondo suonerebbe così: “La tigre distrugge l'oggetto soddisfacendo il suo bisogno e rilassando la sua tensione. Alimenta l'Intento della sua trasformazione!” Se così fosse, dopo aver lavorato tanto per costruire una strategia d'Agguato nei confronti della ragazza o del ragazzo gli saltiamo addosso e lo violentiamo? No, di certo! Il nostro scopo qual è? Noi vogliamo che dopo tutto quello che abbiamo fatto quel ragazzo o quella ragazza si offrano a noi manifestando, per noi, il loro amore e il loro affetto. In pratica, imitiamo gli DEI che proprio per percorrere i loro sentieri costruiscono le condizioni affinché altri Esseri possano costruire sé stessi e diventare DEI!”

E l'esempio di questo lo troviamo nell'azione di Demetra che agisce affinché il mondo in cui agisce si offra. La DEA allinea le proprie strategie d'esistenza alle strategie del mondo in cui vive e introduce una nuovo fenomeno, sé stessa, in un mondo senza alterare il mondo. La variazione del mondo avviene per il nuovo fenomeno introdotto al quale il mondo si adegua in relazione alle proprie necessità

L'azione di Demetra, come quella dell'Iniziato, è possibile perché Demetra, come l'Iniziato, è parte del mondo. Vive e respira di quel mondo. Manifesta le stesse passioni di quel mondo.

Per riuscire a comprendere a fondo la portata del comportamento di Demetra, che poi altro non è che la strategia che gli DEI hanno messo in essere per portare gli Esseri Umani ad uscire dall'orrore monoteista (per questo sono stati necessari 1.600 anni in quanto le condizioni dovevano spingere gli Esseri Umani ad uscire da quell'orrore) lo possiamo confrontare con il comportamento del dio pazzo dei cattolici: colui che si ritiene padrone del mondo e in diritto di distruggere gli Esseri Umani che non fanno quello che lui vuole. “Sterminerò dalla faccia della terra l'uomo da me formato: uomini e animali, rettili e uccelli dell'aria, poiché mi pento di averli fatti” Genesi 6,7 Ciò che hanno fatto i cattolici ad imitazione del loro dio sta davanti a tutti dopo 1.600 anni di orrori.

Il dio dei cattolici è estraneo al mondo, si ritiene padrone del mondo, odia il mondo per le sue trasformazioni come i cattolici odiano la vita che devono stuprare per sottometterla a loro.

E' proprio Demetra, in questo pezzo, che ci dimostra l'inconciliabilità fra il monoteismo e il politeismo!

Sono i Misteri Eleusini che indicano all'Iniziato il modo di comportarsi nel mondo in cui vive: è l'IMITAZIONE DEL DIO!

Il dio imitato qualifica le strategie d'esistenza della persona: chiedetegli che dio segue e conoscerete i metodi e gli intenti che intende perseguire che agisce le mondo!

I MISTERI ELEUSINI

COMMENTO ALL'INNO OMERICO A DEMETRA.

A cura di:

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 041933185

E-MAIL: claudiosimeoni@libero.it


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