CONCETTO DI ATEMPORALITA'

E

IL SENSO DELL'IMMENSO!

Vai all'indice generale del percorso di conoscenza di Eleusi


Vegliando tutta la notte, cercavano di placare la dea gloriosa,

tremanti di terrore; e all'apparire dell'aurora

al possente Celeo esattamente narrarono

ciò che aveva prescritto Demetra, la dea dalla bella corona.

Egli allora convocò in assemblea il popolo innumerevole,

e ordinò di costruire, per Demetra dalle belle chiome,

un pingue tempio e un'ara, sopra un contrafforte del colle.

Essi subito obbedivano, e davano ascolto alle sue parole:

costruivano il tempio come aveva ordinato, e questo sorgeva alto, per volontà della dea.

Quando poi ebbero terminato, e posto fine alla fatica,

si avviarono per andare ognuno alla sua casa; e la bionda Demetra

sedendo nel tempio, rimaneva in disparte da tutti gli dèi,

struggendosi nel rimpianto della figlia dalla vita sottile.


---


Quando si leggono i miti antichi, anche se i miti sono rappresentati in forma umana, vanno letti in una dimensione di atemporalità o, se si preferisce una definizione diversa: in un eterno presente.

Ricordare che quando avvennero gli episodi raccontati dai miti gli uomini non erano e la Natura era a quelli che noi pensiamo gli inizi è superfluo per una persona religiosa Pagana Politeista, ma sembra che sia fondamentale quando ci si rivolge ad una persona educata a pensare gli avvenimenti in termini temporali.

Quando leggiamo miti antichi stiamo descrivendo il divenire cosmologico della vita. Un divenire cosmologico che viene rappresentato in forma umana. Una volta che la rappresentazione simbolica perde la memoria del simbolo e del suo significato, rimane solo la forma rappresentata in sé stessa.

Il mito antico rappresenta la struttura filosofica e il racconto mitologico è un racconto simbolico della realtà e di come la realtà è venuta formandosi. D'altronde, i veggenti quando alteravano la loro percezione e guardavano alle antiche trasformazioni di Esseri Unicellulari scorgevano in essi sé stessi: gli stessi DEI che si dibattevano entro sé stessi. Non c'era differenza di percezione di una cellula con la forma attuale fisica che rivestiva il veggente: entrambe erano portatrici degli stessi DEI! Non c'era differenza fra gli DEI che allora agivano dentro gli Esseri e fuori gli Esseri della propria specie e della Natura in generale con gli DEI che agiscono ora dentro gli Esseri Umani, fuori gli Esseri Umani e dentro e fuori gli Esseri della Natura in generale. Sono gli stessi DEI con forme di divenuto diverse.

Così il mito assolve ad una duplice funzione. Da un lato descrive una situazione cosmologica dalla quale è divenuto il presente e dall'altro assolve alla lettura del presente affinché affronti e fondi il proprio futuro.

Eraclito ha tentato di porre le basi affinché il nuovo modo di interpretare la realtà che si suoi tempi stava nascendo non si discostasse eccessivamente dal “vecchio” modo di leggere la realtà. Ha fatto quanto potè! Il passaggio dalla descrizione mitica attraverso il quale il presente è venuto forgiandosi alla dimensione razionale di interpretazione soggettiva del presente è un incredibile baratro che solo gli Iniziati sono in grado di superare. Esistono sicuramente vari modi e vari approcci attraverso i quali superarlo, ma Eraclito era un uomo religioso e e come uomo religioso pose delle basi religiose alla sua azione.

La razionalità divenne proiezione delle interpretazioni soggettive sulle manifestazione del reale in cui il soggetto viveva. L'individuo cessava di essere il prodotto del mondo quale manifestazione dello scontro titanico dei divini dell'esistente, ma diventava colui che immaginava la sua presenza come centrale e necessaria della realtà e faceva della propria immaginazione la descrizione della realtà stessa.

Non più scontri di DEI a forgiare il presente, non più Ares manifestato dagli Esseri, ma l'individuo che declamava e faceva della propria capacità di declamare la realtà del mondo alla quale si adeguava.

I fantasmi di morte erano in agguato!


IL SENSO DELL'IMMENSO!


So quanto sia difficile leggere la cosmogonia mitologica quando si guardano delle forme e si raccontano storie di uomini e DEI in forma umana.

Però questo è il segreto del mito, o, se preferite, il modo col quale gli antichi dispiegavano la loro conoscenza e il modo col quale essi affrontavano la vita leggendovi i fenomeni. Mettetevi nei panni di un veggente che guarda l'origine del divenuto. L'origine del divenuto avviene per dispiegamento delle stesse forze e delle stesse tensioni che agiscano nel presente e, dunque, la forma dell'origine del divenuto ha la stessa forma con cui viene rappresentato nel presente.

All'apparire dell'Aurora al possente Celeo narrarono ogni cosa. Aurora apre le porte del futuro: Aurora dispiega il divenire degli Esseri. E' all'alba che inizia il giorno, anche il giorno di nuove vite.

Sembra di vederlo Celeo radunare il popolo innumerevole e ordinare di costruire per Demetra dalle belle chiome un pingue tempio ed un'ara, sopra un contrafforte del colle. Sembra di vederlo Celeo adunarsi con molti altri unicellulari, trasformarsi e mettersi insieme per costruire un corpo più complesso dell'Essere Natura affinché, esprimendosi Demetra, sia più facile affrontare le sfide dell'esistenza e dare l'assalto al cielo degli DEI. Gli Esseri pluricellulari della Natura sono dei templi in cui dimora la crescita: Demetra!

Ed essi obbedirono, dando ascolto alle sue parole!

E si trasformarono, generazione dopo generazione, finché il corpo degli Esseri Pluricellulari divenne trasformandosi come Demetra aveva ordinato. Il corpo divenne grande “per volontà della Dea”: il corpo divenne grande perché gli Esseri manifestarono la volontà della DEA.

Quando gli Esseri figli di Hera dettero il via alla loro trasformazione fisica si avviarono ognuno a trasformare sé stesso dando il via alla propria specie e alla diversificazione delle specie.

Ancora Demetra pensava alla figlia e in disparte se ne stava dagli DEI. Costruiva le trasformazioni degli Esseri, ma non collaborava con gli altri DEI.

I MISTERI ELEUSINI

COMMENTO ALL'INNO OMERICO A DEMETRA.

A cura di:

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 041933185

E-MAIL: claudiosimeoni@libero.it


TORNA ALL'INDICE