PERSEFONE RICOMPONE

LA CONTRADDIZIONE!


L'INIZIATO RICOMPONE

LA CONTRADDIZIONE!

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E davanti al carro d'oro i cavalli immortali

fece preparare il signore di molti uomini, Aidoneo.

Ella salì sul carro, e al suo fianco il possente uccisore di Argo

prendendo nelle mani la briglia e la sferza

lo guidava fuori dalla reggia; volentieri i cavalli si alzarono in volo.

Velocemente percorsero la lunga via: né il mare,

né le acque dei fiumi, né le valli erbose,

frenavano l'impeto dei cavalli immortali, né le montagne;

più in alto di esse muovendo, solcavano le dense nubi.

E dopo averli condotti là dove dimora Demetra dalla bella corona

li fece fermare davanti al tempio odoroso d'incenso. La dea scorgendo sua figlia,

si slanciò, simile ad una menade sul monte ombroso di selve.

A sua volta Persefone, quando vide il bel volto

di sua madre, lasciando il carro e i cavalli,

scese di corsa, e le gettò le braccia al collo, stringendosi a lei.

Ma ben presto, mentre ancora la dea teneva la figlia tra le braccia,

il suo cuore intuiva un inganno; fu presa da cupo terrore,

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Il nuovo equilibrio si sta formando. Ade lascia partire Persefone ormai legata a lui. Persefone è diventata autonoma, sia da lui che da Demetra. E' una persona che vive in sé e per sé.

Questo è l'“inganno” che Demetra intuiva. La “sua” figlia era diventata una donna che sa scegliere e che sa scegliere scegliendo di non far del male a Demetra nel scegliere.

Tutto il mondo gioisce per la soluzione della contraddizione e per le premesse che la soluzione della contraddizione pone al fine di costruire il futuro. Così i possente Hermes conduce i cavalli che volentieri si gettano nella folle corsa tanto che Hermes deve frenarne l'impeto.

Demetra conosce le regole!


e interrompendo gli abbracci, subito le domandava:

“Figlia, mentre eri laggiù, non hai mangiato, certo,

alcun cibo? Parla, non celarmi nulla, affinché io lo sappia con te.

Così infatti, ritornando dall'aborrito Ade,

con me e col padre Cronide dalle nere nubi

potrai abitare, onorata da tutti gli immortali.

Se invece hai mangiato, scendendo di nuovo nelle profondità della terra

lì abiterai ogni anno per una delle tre stagioni:

le altre due, con me e con gli altri immortali.

Ogni volta che la terra si coprirà di fiori odorosi,

multicolori, della primavera, allora dalla tenebra densa

tu sorgerai di nuovo, meraviglioso prodigio per gli déi e gli uomini mortali.

E con quale insidia t'ingannò il possente dio che molti uomini accoglie?”

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Quando eri laggiù: hai scelto?

Chiede Demetra!

Perché la tua scelta stabilisce le condizioni di vita e le condizioni di vita sono quelle che tu hai scelto. Nel chiedere Demetra legge le condizioni, le regole cui la scelta soggettiva costringe a sottostare.

Ed è un insegnamento per l'Iniziato. Quando un Iniziato sceglie ha accettato di sottostare a delle regole che la sua scelta ha posto. Nessuno ti chiese di andare a vivere in quel paese straniero, ma dal momento che lo hai fatto sii sottomesso a quelle leggi. Nessuno ti chiese di assumere quel cibo, ma dal momento che lo hai fatto accetta le modificazioni che quel cibo ha prodotto in te. Nessuno ti chiese di amare quella donna o quell'uomo, ma dal momento che l'amore ha travolto le tue emozioni prendi atto delle modificazioni che questo ha prodotto. Ogni volta che gli Esseri fanno un'azione, quest'azione li sottrae a regole vecchie e li sottopone a nuove regole. Regole che vengono accettate una volta che si è compiuta la scelta.

Che l'Iniziato, prima di scegliere, sia consapevole del mondo delle regole cui si sottometterà e soppesi cosa gli convenga accettare e cosa gli conviene lasciare; cosa mantenere e cosa variare! Perché una volta che nella propria vita un Iniziato ha introdotto una variazione non potrà più tornare indietro, ma da quella variazione prodotta dovrà incominciare a guardare il futuro e, se si accorgerà che non ha scelto per il meglio, comunque, da quella variazione dovrà iniziare per modificare quanto egli stesso ha modificato.

Non è difficile dire. “Vivere strategicamente!” Una volta sbagliata la scelta nella propria oggettività, l'errore resta. Quanto consideriamo l'errore diventa la base per la strategie per uscire dall'errore. Non esiste ritorno.

Così, da quando le antiche religioni vennero distrutte dall'arrivo del cristianesimo non è più possibile ritornare alle antiche religioni. Gli Iniziati che consentirono la sconfitta delle Antiche Religioni erano consci di questo. E' necessario guardare avanti, costruire la strategia d'uscita dall'orrore ben sapendo che l'Antico Sentire Religioso assume connotati diversi dopo essere stato sciacquato nell'orrore del monoteismo.

Così Demetra legge le condizioni nelle quali la figlia dovrà vivere e progettare sé stessa a seconda della scelta che fece. Ade la inganno? Lei volle essere ingannata da Ade? Ade non l'ingannò e lei scelse? Vedremo che i miti giocheranno molto sulle intenzioni di Persefone e Ade a seconda di cosa il racconto vuole mettere in rilievo dal punto di vista di chi lo scrive, ma nel Discorso di Demetra questo non interessa. Demetra elenca le regole e le condizioni in cui la figlia dovrà operare per costruire il proprio futuro.

Così ogni Iniziato sappia che ogni scelta apre un cammino e ne chiude altri, non solo per sé stesso, ma per l'intero mondo nel quale vive. Sappia l'Iniziato che le sue scelte possono essere gloriose o miserabili non solo nel momento in cui vengono fatte, ma per tutti i processi di adattamento che il mondo metterà in atto per le scelte che egli ha fatto.

Così Persefone scelse, Demetra scelse, Ade scelse, Zeus scelse e da allora la vita germinò nel cuore della Terra, negli uteri e nelle uova per venire alla luce e respirare Zeus ad ogni morte ed ad ogni rinascita.


A lei rispondeva, a sua volta, la bella Persefone:

“Certo, madre, io tutto ti narrerò sinceramente.

Quando a me venne Ermes il corridore, messaggero veloce,

da parte del padre Cronide e degli altri déi, progenie del cielo,

a dirmi di risalire dall'Erebo, affinché rivedendomi con i tuoi occhi

tu ponessi fine al rancore e all'ira inesorabile contro gl'immortali,

al vederlo io balzai in piedi, piena di gioia; ma Ade, insidiosamente,

mi porse il seme del melograno, cibo dolce come il miele,

e, contro la mia volontà, con la forza mi costrinse a mangiarlo.

Come poi egli mi abbia rapito, secondo la ferma decisione del Cronide,

mio padre, e sia fuggito portandomi nelle profondità della terra,

io ti dirò; e ti narrerò tutto, come mi chiedi.

Noi tutte sull'incantevole prato

-Leucippe e Fainò ed Elettra e Iante,

Melite, Iache, Rodeia e Calliroe,

Melòbosi, Tyche, e Okyroe dal roseo volto,

Criseide, Ianeira, Acaste e Admete,

Rodope, Plutò, e la graziosa Calipso,

e Stige, e Urania, e l'amabile Galaxaura,

e Pallade che suscita le battaglie, e Artemide saettatrice -

giocavamo, e raccoglievamo con le nostre mani fiori stupendi,

il delicato croco e insieme le iridi e il giacinto,

corolle di rose, e gigli, prodigio a vedersi,

e il narciso, che l'ampia terra generava come il croco.

Io dunque lo coglievo, piena di gioia: ma la terra dal profondo

si aprì, e ne balzò fuori il possente dio che molti uomini accoglie,

e mi portò via, sotto terra, nel carro d'oro

mentre gli resistevo, e levavo alte grida.

Tutto, nel mio dolore, io ti ho sinceramente narrato”.

Così allora, per l'intero giorno concordi nei sentimenti,

in mille modi confortavano l'una all'altra lo spirito e il cuore,

manifestando il proprio affetto; i loro cuori si liberarono dall'angoscia

e l'una all'altra dava gioia e la riceveva.

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HO SCELTO!

Ho scelto: dice Persefone alla madre.

Ho scelto, ma voglio evitarti il dolore che la mia scelta ti può procurare. Avrei voluto essere sempre con te, ma ho scelto.

Le circostanze mi hanno indotto a scegliere.

Madre, sono diventata una donna.

Sono diventata portatrice di divenire proprio per il fatto di essere figlia tua.

Madre, sono una donna, non una ragazza.

Madre, mi devo trovare il terreno, la famiglia, nella quale esprimere ciò che sono. Non io scelsi di crescere e di divenire, ma io crebbi e divenni.

Non ci sono colpe da imputare, né danni per i quali chiedere un risarcimento, ma c'è un mondo che si trasforma e delle sue trasformazioni noi siamo parte!

E' un insegnamento fondamentale per gli Iniziati di Eleusi.

Non io scelsi il cielo sotto il quale germinare, né scelsi la catena del dna che portò in essere ciò che io sono, ma proprio perché io sono ciò che io sono all'interno di queste determinazioni debbo costruire il mio futuro o essere partecipe della costruzione del futuro.

Io ero felice quando Ermes venne a prendermi affinché io risalissi in superficie per riabbracciarti, ma ho fatto la scelta mangiando quel chicco di melograno dolce come il miele.

Quel chicco di melograno io ho mangiato affinché gli Esseri germinassero nelle profondità dell'oscuro e venendo alla luce potessero abbracciarti.

Fu abile Ade nel porgermelo; fui io appassionata nel mangiarlo.

Solo che anche tua figlia, o madre, è donna e progetta. Non voglio crearti dolore nel dirti che da te mi staccai per costruire i miei progetti, ma voglio darti gioia e dirti che i miei progetti sono i tuoi progetti e che sempre unite camminiamo per costruire il futuro dell'universo.

Ho ceduto madre, ma solo davanti a condizioni che hanno imposto queste scelte alla mia volontà. Ho ceduto per costruire il futuro, come non mi ha chiesto sottomissione Ade, ma ha agito affinché io gli camminassi a fianco.

Tutta la storia ti racconto madre, ma tu comprendimi, io sono te stessa che ha abbracciato Ade.

La liberazione dall'angoscia ha questo significato: Persefone ha scelto.

Proprio perché Persefone ha scelto, Demetra è libera dal dolore. Ora, sia Persefone che Demetra possono progettare il nuovo futuro.

Non è solo l'affetto di Persefone che riversandosi su Demetra scioglie la sua angoscia, ma è la consapevolezza di Demetra che Persefone sta progettando un futuro. E su Persefone si riversa la consapevolezza che Demetra nutrirà quel futuro affinché divenga glorioso.

Scelga l'Iniziato e non rimpianga le condizioni che lo hanno obbligato a scegliere. Vari le condizioni della scelta l'Iniziato che impara ad agire nel mondo in cui vive al fine di ottenere scelte diverse.

Che l'Iniziato imiti gli DEI nei loro intenti e nei loro progetti e sappia scegliere in qualunque mondo si trovi. C'è sempre un futuro migliore da costruire; ci sono sempre dei problemi da affrontare; ci sono sempre delle questioni da risolvere!

Questo è il flusso della vita che l'Iniziato deve seguire perché l'Iniziato non ha scelta. L'Iniziato deve continuamente scegliere. Deve continuamente agire nel mondo in cui vive e non si può permettere di separarsi da esso. E' il suo vivere per sfida: l'occasione della sua esistenza.

Un giorno l'Iniziato dovrà mangiare quel chicco di melograno con cui sancire le sue scelte perché l'Iniziato non ha alternativa che proseguire la sua strada: avanti e indietro, per l'Iniziato, la strada non è ugualmente lunga e ugualmente stretta. L'Iniziato può solo andare avanti variando il presente nel quale vive: qualunque sia la sua Iniziazione, qualunque sia il presente in cui vive, qualunque sia la direzione che egli, a quel presente, imprimerà!

I MISTERI ELEUSINI

COMMENTO ALL'INNO OMERICO A DEMETRA.

A cura di:

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 041933185

E-MAIL: claudiosimeoni@libero.it


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