Crono, Rea e i loro figli nella
Teogonia di Esiodo

La Religione Pagana parla della realtà degli Dèi

di Claudio Simeoni

Se qualcuno vuole il libro cartaceo

 

Crono, Rea e i loro figli

La Religione Pagana e la Teogonia di Esiodo

Rea e Cronos sono due Titani, figli di Gaia e Urano Stellato. Questi due titani concorrono alla generazione della Natura, di cui noi siamo parte, in maniera tanto diretta da essere considerati il simbolo del mondo del tempo. Entrambi rappresentano sia il tempo che scorre sia il tempo come mondo, sia l'emozione che si esprime nel tempo.

Questi due Titani sono il tempo, come realtà oggettiva e come rappresentazione ideale in cui si inserisce la vita razionale.

Rea: colei da cui tutto scorre.

Cronos: lo scorrere.

Rea e Cronos sono figli di Urano Stellato e di Gaia.

Il tempo che scorre, il tempo come mondo, ha in Cronos la sua identificazione. Cronos è il mondo del tempo. Un mondo in cui l'emozione si esprime attraverso l'azione e l'azione è l'oggetto, la sostanza con cui l'emozione si plasma, modifica e veicola nelle relazioni.

Rea non poteva impugnare la falce di Gaia; la sua Coscienza di Sé era legata alla formazione delle Coscienze di Sé di Urano Stellato. Poteva, però giacere con Cronos. Rea è colei da cui tutto scorre. Colei da cui la vita scorre. Doveva essere lo scorrere, il tempo, ad impugnare la falce dentata di Gaia e far scorrere da Rea la vita.

Così le Coscienze di Sé, da colei da cui tutto scorre, giacendo con lo scorrere, trovarono l'oggettività, nella quale manifestarsi attraverso lo scorrere, il mutamento, la trasformazione e il loro divenire.

Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

E Rea, congiunta a Crono, die' a luce bellissimi figli,

Istia, Demètra, ed Era, la Diva dall' aureo calzare,

Ade ch'à sotto la terra la casa, dall' animo forte,

cuore spietato, ed Enosigèo che profondo rimbomba,

e Giove, saggia mente, degli uomini padre e dei Numi,

sotto il cui tuono tutta si scuote l'ampissima terra.

Ma l'inghiottiva, come ciascuno dall'utero sacro

su le ginocchia della sua madre cadesse, il gran Crono,

che questo in mente aveva, che niun dei mirabili Uràni

fra gl'Immortali avesse l'onore del regno: ché aveva

saputo dalla Terra, da Urano fui gente di stelle,

ch'era per lui destino soccombere al proprio figliuolo.

Per questo, ad occhi chiusi non stava: vegliava; ed i figli

suoi divorava. E Rea si strugge a d'amarissima doglia.

Ma quando essa alla luce già stava per dar Giove, padre

degli uomini e dei Numi, rivolse la prece ai diletti

suoi genitori, a Urano coperto di stelle, ed a Terra,

perché d'accordo il modo trovassero ch'ella il suo parto

nascondere potesse, far paghe l'Erinni del padre

e dei suoi figli, inghiottiti da Crono possente, astuto.

Esiodo, Teogonia 453 – 473

Rea è l'Essere Terra in Sé. Gaia è la terra come corpo inconsapevole; Echidna è il fuoco emotivo della Terra e Rea è la terra come intelligenza e come Coscienza di Sé. La consapevolezza di una manifestazione di Urano Stellato. Quella parte che ci riguarda e sulla quale concentreremo la nostra attenzione perché da quella parte noi discendiamo e costruiamo il nostro esistere. La sua quantità; la sua qualità!

Rea è l'Essere Terra in sé. Figlia dell'Energia Vitale, Gaia, e dei processi di consapevolezza propri di Urano Stellato.

Rea con Cronos costruisce le condizioni attraverso le quali nuove Coscienze di Sé possono costruirsi, imbracciare la falce di Gaia, determinare sé stesse nell'infinito permettendo a Rea di alimentare ulteriormente la qualità delle proprie trasformazioni. Sorvoliamo sulle motivazioni per le quali Rea reputa importante costruire le condizioni per cui altri Esseri possono costruirsi sulla sua superficie e consideriamo quanto Ella, con Cronos, partorisce per costruire le condizioni di nuove esistenze.

Queste condizioni ci hanno portato ad essere ciò che siamo e noi non siamo in grado di ignorarle. Queste condizioni sono Dèi che costruiscono sé stessi nell'infinito dei mutamenti e con i quali dobbiamo intrecciare le nostre sfide della vita.

Questi Dèi sono la strategia della nostra esistenza; l'oggettività per la quale esistiamo e l'oggettività con cui il nostro venir in essere si trasforma in strategia d'esistenza.

Cronos si manifesta in Rea. Il tempo fluisce attraverso Rea e genera le condizioni nelle quali può nascere e svilupparsi la vita. E Rea partorisce Estia e Demetra, Era e Zeus, Ade e Poseidone.

Questi sono i figli di Cronos. Nessuno di loro è fermo, nessuno di loro costruisce il suo divenire senza i mutamenti e le trasformazioni. Nessuno di loro costruisce il suo divenire senza una forma razionale che manifesti quelle tensioni divine. Essi non si manifestano in sé stessi, si manifestano in un corpo, in una forma e si dilatano in quanto li circonda. Essi non si manifestano in altri Esseri Alimentandosi della rappresentazione che di loro stessi altri Esseri costruiscono, essi sono l'oggettività che viene “sfruttata da altri Esseri. Essi sono Dèi che si manifestano in sé stessi in un corpo che definisce, per quanto alla ragione può apparire vaga, una forma che interagisce con gli Esseri della Natura. Sono Dèi che costruiscono sé stessi all'interno del mutamento e attraverso il mutamento si dilatano nello spazio e nel tempo alimentando il loro sapere e la loro consapevolezza.

Astrea si manifesta negli Esseri. L'atmosfera, come Zeus, si manifesta in sé stessa, contiene e alimenta gli Esseri della Natura, ma ha una sua fisicità indipendente. L'atmosfera è parte di Rea eppure è diversa da Rea. Sovrasta Rea e determina la qualità della manifestazioni di Rea stessa. Astrea è sì in sé stessa, ma la sua fisicità è fuori dalla fisicità nella quale gli Esseri della specie cui apparteniamo manifestano la loro fisicità. Zeus appartiene alla nostra esistenza. E' parte di noi! Ci comprende e, mentre ci comprende, noi lo modifichiamo.

Il DIO più antico, l'ultimo ad essere vomitato da Cronos, è Estia. Estia, come del resto Demetra, è un DIO che non rappresenta la sua Coscienza di Sé nella fisicità cui noi apparteniamo, ma si esprime all'interno e attraverso gli Esseri della Natura. Estia, come Demetra, è strategia dell'esistenza di ogni Essere della Natura. La fisicità di Estia e Demetra appartengono al campo psico-emotivo dell'individuo. Di ogni individuo della Natura qualunque sia la specie nella quale è germinato. E' un procedere degli Esseri della Natura. Un procedere divino senza il quale non esiste un procedere, una trasformazione. Un procedere fisico perché le pulsioni psico-emotive sono pulsioni che appartengono alla fisicità del corpo vivente. Tutti i figli di Cronos e Rea procederanno attraverso Estia e Demetra! Sia che manifesteranno la loro vita in Zeus, Era, Poseidone o Ade.

Zeus, Poseidone e Ade sono le oggettività in cui si manifesta Era. Estia E Demetra le strategie del manifestarsi dei figli di Era in Zeus, Poseidone e Ade.

Riuscire a capire come si manifesta questo sistema divino significa comprendere i meccanismi della vita e le sue strategie su questo pianeta: sulla Rea in cui viviamo!

Rea, con altre Rea, gira attorno all'Essere Sole fonte della vita. Rea, con altre Rea, respira quanto dal Sole proviene. Respira ed inspira. Ad ogni respiro assorbe e perde una quantità di Energia Vitale. Perché, anziché disperderla tutta, non se ne utilizza una parte per alimentare una nuova forma di vita che respirando a sua volta non ne modifica e mette in movimento una parte? Perché, anziché gettare via nello spazio tutta quell'energia che potrebbe generare altra vita, altra Coscienza di Sé, non la si utilizza, almeno una parte, per costruire Coscienza e consapevolezza?

Il grande figlio di Rea è Zeus!

Rea inganna Cronos per permettere l'esistenza di Zeus, l'atmosfera di Rea. Così Rea viene ricoperta ed avvolta da una Coscienza di Sé che assorbe l'Energia Vitale che da essa si espande nello spazio. Una Coscienza di Sé che si modifica. Una Coscienza di Sé che, sconfitto Cronos, può procedere attraverso Cronos nei mutamenti. Una Coscienza di Sé capace di trasferire il tempo e i mutamenti nella forma e nella quantità. Cronos cede ai suoi figli la caratteristica del mutamento e questi costruiscono loro stessi attraverso fasi di mutazione. Queste fasi di mutazione obbediscono al grande respiro del mondo: Estia e Demetra. Estia è la fissazione del grado di sviluppo della Coscienza di Sé nella specie in cui si è generata e Demetra è il continuo crescere, il continuo generare, il continuo mutamento, la continua ricerca di una verità, di una nuova Estia, attraverso la rimozione degli ostacoli che la vita degli Esseri della Natura, incontra. Una continua modificazione in crescita e divenire del numen divino all'interno degli individui di ogni specie. Il procedere strategico dell'evoluzione. Estia: fissare il meglio degli adattamenti soggettivi alle variabili oggettive raggiunte dalla specie; Demetra: variare il meglio raggiunto dalla specie per migliorarlo ancora e spingere quella specie a crescere ancora.

Le specie in cui Estia e Demetra agiscono sono le specie di Era.

Era è l'Essere Terra intesa come madre degli Esseri della Natura! Era è l'Essere Natura in relazione con Rea, l'Essere Terra in sé, quale figlia di Urano Stellato e di Gaia. In Era si esprimono i suoi fratelli. I fratelli che sono Rea e crogioli in cui Era genera le Coscienze di Sé.

Così Zeus non è solo la Coscienza di Sé che avvolge Rea di cui è figlio diventato Coscienza di Sé, ma è padre degli DEI!

Ogni DIO, di cui abbiamo parlato si esprime per la presenza di Zeus e nella presenza di Zeus, attraverso i figli di Zeus. Chi non è figlio di Zeus? Innanzi tutto Rea e Cronos. Rea è madre di Zeus, ma nello stesso tempo alimenta e viene alimentata da Zeus. Rea è l'Essere Terra in Sé e Zeus la sua atmosfera: la sua coperta. Cronos, in quanto mutamento, è parte di Zeus, si esprime in Zeus e non è compreso da Zeus. Cronos è all'interno di ogni possibile esistente oltre suo padre: Urano Stellato. Urano Stellato non è figlio di Zeus, ma ha costruito per Zeus l'opportunità d'esistenza che Zeus ha colto. Gaia è sostanza dell'esistente e sostanza sulla quale si innesta ogni Coscienza di Sé ed ogni consapevolezza. Pertanto, Gaia non è figlia di Zeus, ma materialità sulla quale Zeus innesta la sua Coscienza di Sé e la sua Consapevolezza. Fuori di Zeus rimane l'Intento: Eros! Necessità d'espansione alla quale Zeus si inchina. Rimane fuori da Zeus l'Erebo che lo contiene. Gli altri Dèi che abbiamo nominato sono paralleli a Zeus, parte dell'oggettività o comunque si esprimono attraverso Zeus. Attraverso Zeus Temi diventa potente fra gli Esseri della Natura. Iperione risplende e viene portato dall'Infinito, in cui risiede, fra gli Esseri della Natura: in Era!

Ogni aspetto divino che si è visto fino ad ora era in relazione ad Era!

Da Era siamo partiti per volgerci al passato e per leggere le trasformazioni che portarono a ciò che è ora. Noi, però, non siamo partiti dal passato per comprendere l'ora, ma siamo partiti dall'ora per comprendere i mutamenti che hanno portato ad ora. Noi siamo partiti dall'essere Esseri di Era per comprendere l'oggettività che ci ha portato ad essere esseri di Era, della Natura.

Quando una Coscienza di Sé, propria di un Pianeta ai confini delle Galassie, vuole comprendere gli Dèi che costruirono l'oggettività che permise la nascita della sua Coscienza di Sé: quanto diversi saranno gli occhi che guarderanno quelle trasformazioni!

Noi siamo nati sotto questo cielo: Zeus è il padre dell'esistente!

Zeus ha vinto la sua battaglia con Cronos ed è diventato figlio di Rea. Da Rea succhia il latte della vita e a Rea restituisce il respiro dell'Energia Vitale. Il latte della vita che dall'Essere Sole giunge sul pianeta Terra: Rea! Zeus cerca la sua sposa. La sposa con la quale generare la vita! Prima di Era genererà altre opportunità. Per ora a noi interessa questo: Zeus incestuoso avvolge l'Essere Terra e con essa genera Era. Come? Era non è figlia di Cronos? Certo! Era scorre da Rea. Rea è ciò da cui tutto scorre e Cronos è lo scorrere. Era può scorrere da Rea perché Zeus ha avvolto Rea. L'ha protetta. Ha rallentato i flussi dell'Energia Vitale che dall'Essere Sole si dirigono verso l'Essere Terra e ha rallentato i flussi dell'Energia Vitale che dall'Essere Terra si disperdono nello spazio.

Questo modo di pensare, proprio della Teogonia di Esiodo è precisato nel culto degli Orfici come espresso nella Cosmogonia descritta nel papiro di Derveni. La Natura nasce proprio perché l'Atmosfera, Zeus, si accoppia con la Terra, Rea, la madre.

Zeus ha permesso la nascita della Natura: la nascita di Era.

Per questo motivo Cronos, il tempo, vomita Era, l'essere Natura che teneva dentro di sé. Zeus permette ad Era di sbocciare alla vita facendo scorrere in sé stessa il tempo.

Zeus mette in moto altri crogioli della vita in cui Era può esprimersi: Ade e Poseidone. Le viscere della terra e il mare che diventeranno fecondi, grazie a Teti e Persefone, permettendo ad Era di svilupparsi anche in quegli ambienti (o svilupparsi da quegli ambienti).

Era si espande sull'intera Rea. Porta i suoi figli a cresce e svilupparsi nell'immenso Poseidone, nell'oscuro Ade e nel limpido e brillante Zeus. Era è sì figlia di Cronos perché i figli che la compongono sviluppano sé stessi e LEI attraverso LORO seguendo i mutamenti, ma Era è anche madre, figlia e sposa di Zeus perché i suoi figli respireranno Zeus e lo modificheranno. Zeus modificherà la sua Coscienza di Sé e la sua Consapevolezza attraversando ogni figlio di Era. Alimentandone il respiro, Zeus si trasforma. Per questo motivo Zeus è padre e figlio di ogni Essere che da Era inizia un proprio cammino nell'eternità dei mutamenti.

I più antichi figli di Rea determinano la strategia dei soggetti della Natura attraverso la quale costruiranno sé stessi nell'Infinito.

Estia è la loro VERITA'!

Estia è ciò che gli Esseri sono e per quanto si rappresentano davanti al mondo che li circonda. Io sono ciò che sono e ciò che riesco a comprendere del mio divenuto: sono Estia. Quando sono divenuto Estia? In ogni istante sono Estia. L'Estia che sono. Diverso dall'Estia che ero ieri, mentre nel presente conservo gelosamente il mio divenuto. Quando, prendendo nelle mie mani il mio presente, mi appresto a fondare il futuro io divento Demetra trasformando nella ricerca il mio presente e costruendo un diverso presente, una diversa Estia con cui mi presento nel mondo. Quando prendo elle mani il mio presente modifico me stesso affrontando le contraddizioni della mia vita, io mi faccio Demetra. Quando circoscrivo ed elenco quanto comprendo di me e della relazione fra me e il mondo circostante, cerco di capire l'Estia che sono. Quella comprensione è la mia verità! Quell'operazione non la faccio per comprendere me stesso. Non la faccio per cercare in me stesso cose nascoste. Questo non significa che negli Esseri, figli di Era, non si nasconda un universo di trasformazioni che dovettero mettere da parte nella fondazione di sé stessi nella condizione in cui sono germinati nella specie. Mille sono le armi che possiamo afferrare e con le quali entrare nella guerra della vita in relazione al mondo che ci circonda, ma due sono le mani e limitati i mutamenti degli Esseri per poterle usare tutte. Dunque, di volta in volta, attraverso i suoi adattamenti, l'individuo di ogni specie sceglie quali, degli strumenti messi a disposizione, prendere per affrontare le condizioni della vita, quali armi tenere di scorta e quali dimenticare. Nascendo, come Esseri Umani figli di Era, operiamo una selezione fra le possibilità che la nostra specie ci mette a disposizione. I figli di Era attraverso i mutamenti in milioni di anni si sono forniti di molti strumenti, ma hanno imparato ad usare quelli più opportuni, più immediati, con i quali fondare la propria vita. La comprensione non è per comprendere quali mutamenti mi hanno portato ad essere ciò che sono o quali segreti si nascondono in me, ma per fondare il futuro.

Facendomi Estia non comprendo l'interezza di ciò che potrei essere, ma classifico ciò che sono e come mi rappresento davanti al mondo. Facendomi Estia metto in ordine la mia verità: la verità di ciò che sono in relazione a come mi rappresento davanti al mondo.

Farmi Estia non è fine a sé stesso. Così quando nella mia casa entra Estia, entra la capacità dei suoi componenti di conservare il benessere che si manifesta in quella casa in relazione al mondo circostante. Quando uno Stato o una Nazione si fanno Estia altro non fanno che manifestare la predilezione dei suoi componenti ad agire per mantenere i livelli di benessere raggiunti da quello Stato o da quella Nazione in relazione al mondo che li circonda. Quando i componenti di una Specie della Natura si fanno Estia manifestano la determinazione di conservare la loro specie in relazione al mondo che li circonda. Estia è la difesa della libertà e del progresso raggiunto: indietro non si torna!

Estia!

Estia, dunque, è la conservazione dell'esistente. Una conservazione attiva in quanto implica il riconoscimento delle proprie capacità soggettive di agire e interagire con il mondo circostante. Estia, nell'arte della guerra, rappresenta la difesa. La difesa che proprio perché riconosce la necessità di tale azione, prelude all'azione di attacco: la modificazione dello stato in cui la Coscienza di Sé si trova e delle relazioni col mondo circostante: Demetra.

Proprio perché mi faccio Estia posso trasformarmi in Demetra!

Estia è la verità quale rappresentazione del soggetto; Demetra è la libertà attraverso la quale il soggetto modifica la verità della sua conservazione. Demetra è la crescita, ma anche la modificazione nella percezione del mondo. Crescita come modificazione di stato, modificazione di Estia e crescita come ampliamento della capacità dei soggetti di percepire il mondo. Demetra, fra le altre cose, è Dea della ricerca, la ricerca perenne della Persefone rapita. Farsi Demetra porta infinitamente lontano, in un'Estia talmente enorme da perdere il soggetto che non abbia sufficiente autodisciplina per modificarsi. Vivere Demetra è come quella nave che tolti gli ormeggi dall'Estia, porto della sua vita, salpa per mari sconosciuti cercando di giungere in nuovi e sconosciuti porti. Farsi Demetra porta a dilatare un Essere, ma questa dilatazione deve seguire la linea tracciata dall'Estia dalla quale partiamo per modificarci attraverso l'autodisciplina con cui il timoniere di una nave tiene la rotta dell'esistenza umana. La pratica della libertà deve essere funzionale alla specie: deve essere Demetra per l'intera specie a cui il soggetto appartiene; deve trasformarsi in Estia per fissarsi nuovamente e per, nuovamente, partire.

Una Libertà porta ad una verità, questa si fissa nell'Essere che ha espresso Libertà appropriandosi dello stesso finché la tensione accumulata da quest'Essere non lo spinge a praticare un altro percorso di Libertà (o un ulteriore percorso di...) giungendo ad un'altra Estia: un'altra Verità che non è mai antagonista alla precedente, ma un suo sviluppo.

Questi sono i percorsi attraverso i quali gli Esseri della Natura possono diventare Dèi che Rea e Cronos hanno imposto ai figli che da Era levano il loro sguardo nell'infinito per giungere all'Olimpo. Dèi essi stessi e fabbricanti di Dèi che nella loro azione modificano Era stessa.

I figli di Era altro non sono che il percorso di costruzione di Era stessa. Attraverso i suoi figli, attraverso tutti i figli dell'Essere Natura, Era percorre il proprio sentiero d'eternità. Non è Era che genera gli Esseri della Natura, ma sono gli Esseri della Natura che generandosi e costruendo le loro strategie esistenziali costruiscono Era che, a sua volta, guida gli Esseri della Natura per poter svilupparsi ulteriormente. Zeus ha liberato i suoi fratelli dall'oblio del tempo e in questo modo, attraverso la vita che è nata dalla relazione fra Zeus e la Terra è stata liberata Era. Era, nelle visioni di molti veggenti, appare come “l'immenso mare scuro della consapevolezza”. Evocatelo quel mare, mentre costruite la consapevolezza e nello sforzo plasmate l'Energia Vitale con la quale fondate il vostro cammino nell'infinito dei mutamenti e quel mare vi soccorrerà. Perché la vostra consapevolezza sarà la consapevolezza di quel mare che in cambio della passione che esercitate vi lascerà gli sforzi che farete per costruire la vostra consapevolezza. Quei sforzi plasmeranno la vostra Energia Vitale che vi porterà a trasformarvi nell'infinito dei mutamenti: l'infinita Demetra della vostra Libertà.

Evocate la grande Era ed Era vi fornirà le sfide della vita.

Sfide abbastanza potenti da costringervi a compattarvi.

Sfide non troppo distruttive da impedirvi di passare oltre!

Cosa riceve Zeus per aver sciolto i legami di costrizione dei suoi fratelli ingurgitati da Cronos?

Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

Essi del suo beneficio poi memori furono sempre,

e a lui diedero il trono, l'ardente saetta, il baleno:

li nascondeva prima la Terra nel grembo gigante:

in questi fida Giove, e agli uomini e ai Numi comanda.

Esiodo, Teogonia 503 – 506

Una volta che l'atmosfera di Rea diventa consapevole di sé stessa ed agisce per fondare il proprio futuro, diventa consapevole anche dell'uso del fulmine e del baleno con i quali l'atmosfera dell'Essere Terra si esprime. Dal fulmine e dal baleno nascono Esseri consapevoli di sola Energia Vitale. Col fulmine e il baleno Zeus contribuisce con Era alla nascita dei suoi figli che sono Era stessa. Il fulmine e il baleno sono le armi della trasformazione della vita che nelle mani di Zeus diventano le armi della germinazione delle Coscienze di Sé. E' Gaia che teneva nascosti il fulmine e la folgore. Li teneva nascosti in quanto non avrebbero potuto esprimersi se non nelle mani di Zeus. Nelle sue mani, questi strumenti, sarebbero diventati portatrici di vita.

Questo è quanto nacque da Rea e da Cronos dai torti pensieri!

Questo è quanto Gaia preparò per i suoi figli donando loro la grande falce dai denti aguzzi.

NOTA: Le citazioni della Teogonia di Esiodo sono tratte dalla traduzione di Ettore Romagnoli "Esiodo i poemi" Edito da Nicola Zanichelli Bologna 1929

Appunto trasmissione radiofonica del 2000 – inizio revisione 18 settembre 2014

Revisione

Marghera, 17 ottobre 2014

 

Pagina tradotta in portoghese

Tradução para o português 23/B) Cronos, Reia, e os seus filhos na Teogonia de Hesíodo

vai indice delle pagine di commento alla Teogonia

 

 

 

 

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Claudio Simeoni

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L'analisi della Teogonia di Esiodo

La Religione Pagana ha forgiato una propria visione del mondo, della vita e del venir in essere delle coscienze fin dalle origini del tempo. Tali idee collimano nel tempo presente con le idee delle religioni e dei culti prima dell'avvento della filosofia e furono osteggiate militarmente dall'odio cristiano contro la vita. Analizzare Esiodo ci permette di chiarire il punto di vista della Religione Pagana.