Inno a Pan
Equinozio di Primavera della Religione Pagana

L'attività magico-ieratica della Religione Pagana

di Claudio Simeoni

Celebrazione Equinozio di Primavera

Nell'Inno a Pan ci sono vari aspetti del comportamento di Hermes che dobbiamo sottolineare. Come corteggia Driope, come protegge il figlio quando la madre fugge. E come Driope (che come simbologia del mortale si ferma alla forma apparente) abbia il diritto di fuggire mentre Ermes non vede la forma del figlio, ma la qualità del divino che il figlio esprime e accorre veloce: non sono forse azioni che dovremmo SEMPRE tenere presenti come Pagani?

Inno a Pan

Omero

Pan ad Asiago

Musa cantami il caro figlio di Ermes, bicorne,

dai piedi di capra, amante del frastuono, che vaga

per le valli boscose in compagnia con le Ninfe danzatrici:

esse amano percorrere le cime delle rupi scoscese,

invocando Pan, il dio dei pascoli, dai capelli lucenti,

irsuto, che frequenta tutte le alture nevose

e le cime dei monti e i sentieri pietrosi.

Si aggira in su e in giù per le fitte macchie:

ora è attratto dall'acqua di tranquilli ruscelli,

ora si arrampica su rocce inaccessibili,

salendo sulla cima più alta, per sorvegliare le greggi.

Spesso corre per le grandi montagne biancastre,

spesso attraversa le valli, facendo strage di selvaggina

grazie alla vista acutissima. Solo al tramonto,

tornando da caccia, intona sulla zampogna una dolce

melodia: non lo vince nel canto

l'uccello che a primavera effonde un lamento

con voce di miele tra i fiori e le foglie.

Allora si uniscono al suo canto le Ninfe montane

dalla limpida voce, danzando con passi rapidi presso la fonte

profonda, e l'eco risuona dalla vetta del monte.

Il dio ora danza in tondo, ora entra nel mezzo,

con rapidi passi - porta sul dorso una fulva pelle

di lince - e si esalta nel cuore a quel canto ritmato,

sul tenero prato dove il croco e il giacinto

odoroso si mescolano all'erba, fiorendo in gran copia.

Cantano gli DEI beati e il vasto Olimpo;

per esempio, più di ogni altro esaltano il rapido Ermes,

dicendo com'è messaggero veloce per tutti gli dèi,

e come arrivò nell'Arcadia ricca di fonti, madre

di greggi, dove c'è un tempio per lui, il signore Cillenio.

Lì pur essendo un dio pascolava le greggi lanose

di un mortale: infatti ardeva in lui il desiderio struggente

di unirsi in amore con la ricciuta figlia di Driope.

Ottenne le nozze fiorenti, ed essa nel palazzo partorì

a Ermes un figlio, già subito strano a vedersi:

bicorne, dai piedi di capra, rumoroso, dal dolce sorriso.

La madre balzò in piedi e fuggì, lasciando il bambino:

ebbe paura infatti, quando vide il viso ferino e barbuto.

Ma il rapido Ermes lo prese subito in braccio

e l'accolse: la gioia traboccava dal cuore del dio.

Salì in fretta alle sedi degli immortali, con il figlio

avvolto in una folta pelliccia di una lepre montana;

si sedette vicino a Zeus e agli altri immortali

e mostrò suo figlio: tutti gli dei si rallegrarono

in cuore, e più di tutti il delirante Dioniso.

Lo chiamarono Pan, perché a tutti aveva rallegrato il cuore.

Così ti saluto, signore, e ti placo col mio canto;

e io canterò te e anche un'altra canzone: la canzone della mia vita!

 

[Inni Omerici a cura di Giuseppe Zanetto ed. Bur]

 

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Celebrazione Equinozio di Primavera

 

I riti della Religione Pagana

I riti della Religione Pagana scandiscono le tappe della vita dell'uomo. Celebrano la nascita, la conoscenza, le relazioni con gli DEI, la morte e la vita nei mondi oscuri. Ricordano, inoltre, il passato per poter meglio costruire il futuro degli uomini.

La magia della Religione Pagana consiste nel predisporre le persone per affrontare attivamente il futuro anziché attendere passive e speranzose gli eventi.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

 

Ultima formattazione dicembre 2021

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