Oceano, Teti e i loro figli nella Teogonia di Esiodo

Claudio Simeoni
capitolo 18

Significato di Teogonia:
L'insieme dei miti che illustrano l'origine e la discendenza degli Dèi in chiave simbolicamente antropomorfica.

La Religione Pagana, i poeti e la filosofia

Oceano, Teti e i loro figli

La Religione Pagana e la Teogonia di Esiodo - Indice Generale

Lo scorrere è il senso intimo dei figli di Oceano e Teti.

I fiumi della vita, i fiumi dell'esistenza degli Esseri della Natura. Uno scorrere continuo in un mutare senza sosta verso una meta più o meno pensata e considerata.

Lo scorrere dei fiumi emotivi che generano la vita là dove trovano vortici e gorghi che possano compattare in qualche modo Eros che emerse dall'uovo luminoso. Lo scorrere dell'universo e lo scorrere del torrente sotto casa che, gonfio da una pioggia improvvisa, allaga villaggi, città e campi. Tutto si trasforma, nell'universo come sotto casa.

Oceano, lo scorrere della vita e Teti, l'ava, la Nonna, colei che giacendo con Oceano genera i fiumi turbinosi dell'esistenza umana. Teti è la fonte dalla quale i fiumi sgorgano e l'infinito è il mare a cui tendono.

Tutto scorre.

Tutto diviene e si trasforma in un cessante mutare che ha il suo presente nel mondo del tempo in cui, l'azione e lo scorrere, sono un presente che si manifesta ora. Lo scorrere, il trasformarsi continuo, è il presente in cui genero l'azione che, agendo nello scorrere, si fa sostanza e rappresentazione della mia esistenza. Nello scorrere dell'universo tutto lo scorrere è presente ora, perché le infinite azioni dello scorrere si fanno oggetti nel tempo che determinano le mie decisioni al di fuori dell'ordine razionale che vuole mettere un ordine temporale alle azioni.

Capire Oceano significa capire il mondo del tempo in cui lo scorrere altro non fa che costruire azioni come oggetti che arricchiscono un presente sempre in essere e sempre pronto a determinare le mie scelte e le mie azioni che diventano oggetti che arricchiscono un presente e richiede nuovi oggetti, nuove azioni, per definire quel mondo.

Scrive Esiodo tradotto da Romagnoli:

E Teti generò i fiumi ad Ocèano: Nilo,

Eridano, che fondi mulina i suoi vortici, Alfeo,

Istro dall' acque belle, Strimòne, Meandro, Acheloo

argenteo, Fasi, Reso, Aliàcmone, Ròdio, Nesso,

Eptàporo, Granico, Simèta divino, ed Esèpo,

Ermo, Penèo, Calco dai fluidi rivi, Ladone,

Sàngaro il grande, Eveno, Ardesco, Partenio, Scamandro.

E generò delle Figlie la sacra progenie, che sopra

la terra, hanno tutela degli uomini, insieme coi Fiumi,

e con Apollo: questo l'ufficio prescritto da Giove:

Suada, Ianta, Elettra, Celeste d'aspetto divino,

Poppèa, Letizia, Rosa, Ginnetta, Ondabella, Climène,

Dòride, Chiara, Saputa, Miranda, Giuntina, Divina

l'amabile, Scotiàura, Biancàura, Spolina la bella,

Rapida, Donibella, Divizia dagli occhi rotondi,

Gioiadeicuori, Biondella, Fulgenzia, Persèide, Europa,

Petrina la vezzosa, Tenace, Potenza, Prudenza,

Asia, Doretta, Fortuna, Vittoria dal peplo di croco,

Corrisulonda, Girasulonda, Signoradeidoni,

e, mèta al desiderio dei cuori, Calipso; e di tutte

la più possente, Stige. Son queste d'Oceano e Teti

le più divine figlie: però ce ne sono altre molte:

ché son le Oceanine dai lunghi malleoli tremila,

che, sparse in ogni dove, sovressa la terra, o nei cupi

vivon del mare abissi, di Dee fulgidissime figlie.

Ed altrettanti i fiumi che strepono e corrono al mare,

figli d'Oceano e Teti, la Dea veneranda a lor madre.

Ma dir di tutti il nome è ardua cosa a un mortale:

quelli che accanto ad essi dimorano, bene li sanno.

Esiodo Teogonia 337 – 370

Teti e Oceano generano gli Dèi: i Fiumi, lo scorrere nella forma!

I Fiumi sono Dèi in sé stessi. Essi sono gli Dèi! Non esiste un DIO del fiume inteso come un DIO che prende il possesso del Fiume o che governa il fiume. E' il Fiume il DIO generato da Oceano e Teti. Questo al di là di come gli Esseri Umani che vivono sulle sue rive del fiume antropomorfizzano rappresentando la Coscienza di Sé di quel Fiume. Il fiume scorre nel mondo della ragione, la Coscienza di sé del fiume abita il mondo del tempo perché il suo scorrere è azione che in quel mondo è oggetto in sé.

Quando la rappresentazione soggettiva prende il sopravvento sul fenomeno che la genera, allora nasce l'oblio e la disperazione perché si pongono le basi della sottomissione. Il Fiume è un fenomeno che si presenta agli Esseri Umani e questi lo descrivono attraverso gli attributi che intuiscono. I fenomeni che il Fiume manifesta sono rappresentazione soggettiva del Fiume nei confronti dell'oggettività; la descrizione che della Coscienza di Sé ne fanno gli Esseri Umani che vivono sulle sue rive è data dalla loro capacità soggettiva di percepire un numero di fenomeni mediante le sensazioni che suscita l'abitare su quelle rive e di tradurli, più o meno simbolicamente, all'interno della descrizione della ragione.

Non si tratta del DIO del Fiume, ma del Fiume come DIO!

Questo generarono OCEANO e TETI.

"E generò delle Figlie la sacra progenie, che sopra

la terra, hanno tutela degli uomini, insieme coi Fiumi,

e con Apollo:"

Oceano e Teti posero le basi per la nascita della vita della Natura sull'intero pianeta ed ogni Oceano e Teti fanno, o tentano di fare, la stessa cosa in tutto l'universo. Teti che cura la crescita di Era e Era si preoccupa quando Oceano e Teti non scopano perché non scopando (accedere al talamo) non alimentano le condizioni per favorire lo sviluppo della Natura.

Era è l'Essere Natura. L'Essere Natura generatore di vita. Teti è l'Antenata, l'ava, da cui le acque della vita sgorgano. Sono queste trasformazioni che, favorite da mille altri Dèi che manifestano la loro presenza come condizioni, portano allo sviluppo del mondo in cui viviamo. Lo scorrere di Oceano è dentro a tutti noi nello scorrere delle nostre trasformazioni che modificano la nostra materia e la nostra esistenza. La nostra vita è come un fiume che nato da una sorgente percorre la sua via per giungere al mare dell'infinito. Siamo frammenti di Oceano, come siamo frammenti di ogni Dio che ha partecipato a costruire un presente nel quale viviamo.

NOTA: Le citazioni della Teogonia di Esiodo sono tratte dalla traduzione di Ettore Romagnoli "Esiodo i poemi" Edito da Nicola Zanichelli Bologna 1929

Appunto trasmissione radiofonica del 2000 - inizio revisione 18 settembre 2014

Revisione: Marghera, 11 ottobre 2014

Pagina tradotta in Portoghese

 

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Quando si percorre un sentiero di Stregoneria
si conosce l'inizio, ma non si sa dove porterà.
Per questo motivo l'impeccabilità deve essere a fondameto
di ogni nostra decisione.

L'analisi della Teogonia di Esiodo

La Religione Pagana ha forgiato una propria visione del mondo, della vita e del venir in essere delle coscienze fin dalle origini del tempo. Tali idee collimano nel tempo presente con le idee delle religioni e dei culti prima dell'avvento della filosofia e furono osteggiate militarmente dall'odio cristiano contro la vita. Analizzare Esiodo ci permette di chiarire il punto di vista della Religione Pagana.

Oggi possiamo dire che le religioni del Mito erano religioni evoluzionistiche in cui gli Dè erano parte della materia e dell'energia in perenne modificazione e in trasformazione e la religione non stabiliva le "verità del Mito", ma stabiliva le condizioni opportune affinché uomini e donne potessero trasformarsi in Dè come parte di un mondo in trasformazione.

La bellezza non è un oggetto in sé, ma dipende dagli occhi "belli" di chi guarda l'oggetto e scorge in esso la "bellezza che lui è". In questo senso solo chi è aperto al mondo scorge la bellezza nel mondo. Solo chi è aperto agli Dèi scorge l'intelligenza negli oggetti del mondo e le relazioni fra questi e la sua stessa intelligenza.

In altre parole, le Antiche Religioni, prima della filosofia, erano "evoluzioniste" e non "creazioniste"; dal punto di vista sociale diremmo che erano religioni "democratiche" e non "assolutiste" o "dittatoriali". La divinità era la materia e l'energia e non un soggetto esterno alla materia e all'energia.

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Ultima modifica marzo 2024

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