WCER 2010 - Una questione personale che mi è indigesta

Capitolo quattro

La Federazione Pagana esce dal WCER dopo esserci stata dal 2002 - 2010

 

Avventura WCER

 

Inoltre, consentitemi un appunto personale: com’è stato possibile organizzare un Congresso a Bologna di un’associazione internazionale in cui è presente la Federazione Pagana per la quale i sindaci preferiscono farsi denunciare piuttosto che concedere una sala per una banale conferenza pubblica? Dove si mobilita tutto l’apparato mafioso dell’AGCOM pur di costruire un conflitto e togliere una trasmissione radiofonica ai Pagani?

La questione mi ha lasciato molto perplesso. Una perplessità suffragata dal fatto che un Congresso internazionale a livello europeo con partecipazione di persone provenienti dall’India e dagli USA, non ha ricevuto una sola riga di attenzione sui giornali locali. In agosto, quando non c’era nulla da scrivere.

Ricordo il primo giorno che sono arrivato alla villa dell’ostello, il luogo d’appuntamento per i convenuti, c’era un grande fermento per registrare le persone, preparare il rito della sera, preparare la cena offerta da Gentilitas (diventata nota nell’ambiente Pagano col nome di “la dieta Gentilitas”) per la quale mancava tutto. Per sessanta persone offrirono un paio di cetrioli fatti a fettine, una ricotta mentre la maggior parte delle cose da offrire, lasciate e dimenticate nell’auto sotto il sole deperì e dovette essere buttato. Con un viaggio che feci con la mia auto, portai Marina a casa dei suoceri da cui furono prelevate alcune torte fatte in casa e c’era qualche bottiglia di vino (ma non ricordo bene questo particolare).

Mancava tutto: piatti, posate e quant’altro.

Erano circa le quattro del pomeriggio di quel mercoledì di sole d’agosto che Alessandro mi propose di andare al mercato vicino per comperare le stoviglie necessarie (per inciso: le ho pagate di tasca mia, almeno una buona parte). Alessandro era letteralmente senza controllo. Come salimmo in macchina andò immediatamente a sbattere contro una colonnina dell’antincendio. Per raggiungere il supermercato dalla villa dell’ostello era necessario passare per una rotonda sulla quale si immettevano alcune strade. Andammo al supermercato ed acquistammo la merce. Incontrammo Stefano Sogari e Roberto Starace che stavano chiacchierando e riposando, come se l’organizzazione del congresso fosse una questione che non li riguardava. Ci fu un incrocio di telefonate per cui dovemmo tornare nel supermercato più volte finché, da ultimo, salito in macchina Alessandro, mi pose la domanda che, sicuramente, stava covando fin dalla mattinata (si dice che quella mattinata, oltre allo scontro con la colonnina antincendio, abbia fatto altri due incidenti d’auto danneggiando, fra l’altro, l’auto di suo padre) e forse, sospetto, sia stato lo scopo dell’organizzazione del congresso.

Grosso modo, dopo aver dettomi di essere stato un ufficiale della Polizia di Stato e di aver fatto varie cose, affermava di aver letto dei “rapporti di polizia” in cui non si capiva bene del mio passato. Secondo lui io avrei avuto contatti o rapporti con numerose persone che sono risultate essere dei “capicolonna delle Brigate Rosse”, ma dalle indagini non risultava nulla a mio carico.

La domanda non era stupida, nel senso che io fui torturato per giorni accusato di aver sequestrato il criminale Tagliercio. Con le torture il poliziotto La Barbera mi fece scrivere che avevo sequestrato Tagliercio. Io considero tutt’ora Tagliercio un criminale assassino responsabile di massacro degli operai Montedison che avrebbe dovuto essere in galera per questioni di giustizia e non ammazzato da dei cretini. Ciò non toglie che quei cretini, molti dei quali miei ex amici, hanno fatto tutto dopo avermi isolato per poter aderire alle Brigate Rosse. Ho conosciuto decine di persone al di là che queste, nel proseguo della loro vita, siano diventati dei capicolonna delle Brigate Rosse, militanti di Prima Linea, dei Proletari armati per il comunismo, o abbiano imboccato qualunque altra strada. Ognuno di loro poteva raccontare di avermi conosciuto. Nessuno di loro poteva dire che io avevo fatto un qualche “reato” assieme a loro. Molti, probabilmente, ipotizzavano che io avessi aderito a qualche cosa. Nella testa di un poliziotto idiota, ammalato di complottismo, probabilmente io apparivo tanto importante che nessuno osava parlare di me, mentre le cose erano molto più banali: c’era incompatibilità assoluta fra i miei interessi per il benessere sociale e gli interessi di coloro che andavano alla ricerca di trame segrete. In fondo, nei tentativi di colpo di Stato nei primi anni ’70, nessun elicottero si alzò per elitrasportare truppe a Roma anche se gli ufficiali, su indicazione di Andreotti (per due volte fece visita al campo e incitava a prepararli perché “la patria fra poco avrebbe chiamato”), si davano un gran d’affare. L’Italia non divenne come la Grecia, tuttavia la P2 agì in altro modo.

Dopo avermi fatto quella domanda, Alessandro finì per andare completamente fuori di testa. Non capiva più nulla. Per sei volte consecutive sbagliò l’uscita da quella rotonda e per sei volte dovemmo tornare indietro per rifare la rotonda. Alessandro impiegò più di 40 minuti per fare un tragitto per il quale occorrevano 10 minuti.

Una domanda simile me l’avrebbe potuta fare mentre si beve una birra al bar, ma per farla è necessario avere delle informazioni a cui le persone non hanno accesso, oppure una fantasia mirata armata di segretismo, complottismo e cappucci da setta segreta che di solito funzionano solo in Vaticano.

Il mio dubbio è che sia stato possibile organizzare il congresso solo per poter farmi questa domanda. Certo, è solo un dubbio da “complottista”, ma provate ad immaginare quando si mobilitano i vescovi per impedirti di avere una sala per tenere una conferenza o il professore amico di Scola che fa chiamare la Digos (non che a noi sia importato qualcosa, si tratta di far capire la metodologia comportamentale) e minaccia i professori universitari se discutono delle tesi sulla libertà di religione della Federazione Pagana, hai poco da fingere che non sia in atto un’attività ostile alle tue spalle.

In questo caso si spiegherebbe perché la chiesa cattolica non è riuscita ad impedire l’uso della sala (c’erano interessi sui quali non poteva agire) e si spiega la totale assenza di giornalisti sia del Resto del Carlino che della Repubblica (questi si potevano fermare con una telefonata: “Il congresso lo fai, ma a Bologna nessuno deve sapere che sta avvenendo”). In quest’ottica si spiega il totale disinteresse di Stefano e Roberto per il Congresso e la progressiva perdita di interesse, per la sua organizzazione, da parte di Alessandro. Tutto venne lasciato cadere sulle spalle di Maria e di Marina. Il lavoro e l’impegno era talmente tanto da portarle sull’orlo di vere e proprie crisi di pianto. Nessuno di Gentilitas era presente per sostenerle moralmente.

Perché stupirsi se Gentilitas si è sciolta?

Ciò che Gentilitas ha fatto implica un grande sforzo personale. I membri di Gentilitas hanno dovuto farsi violenza per poter organizzare il Congresso WCER – ECER di Bologna. Forse, in fondo, non avrebbero nemmeno voluto organizzarlo, ma a Roma, qualcuno, con la spavalderia dell’onnipotenza si era, probabilmente, assunto un compito che non poteva portare a termine. Quando si vive di illusioni e di manie di grandezza si perde la percezione della reale relazione fra noi e il mondo in cui viviamo.

Fallita la possibilità di fare il congresso a Roma, da Roma qualcuno si è rivolto disperato a Gentilitas affinché ci mettesse una pezza. Gentilitas è accorsa a dar loro una mano, ma anch’essa non aveva fatto un corretto bilancio fra le forze che disponeva e le possibilità di portare a termine l’intento. possibilità che non è data solo dal numero di persone, ma dalla capacità di quelle persone di esporre sé stesse, metterci la faccia, per organizzare quel tipo di evento.

Marina e Maria hanno sputato sangue per riuscire nell’impresa. L’effetto di tutto questo è l’investimento di un grande patrimonio emotivo che sfascia la rigidità psicologica con la quale le persone fingevano di non vedere i problemi della loro vita privata. Una full immersion nei cinque giorni di organizzazione del congresso è talmente intensa, fra chi l’ha vissuta, non fra chi se né “fregato” che la personalità viene completamente alterata. Questo lo dovrebbe sapere ogni Pagano. Il Pagano mette in atto azioni per sfruttare la situazione di stress a proprio vantaggio. Ma questa è una condizione che si impara solo praticando la VIA ALLA CONOSCENZA DELLA RELIGIONE PAGANA: Il Crogiolo dello Stregone.

Il Crogiolo dello Stregone corrisponde a quella che i cristiani chiamano “la via della salvezza” solo che anziché creare sottomissione ad un dio padrone fornisce alle persone gli strumenti con cui affrontare la loro vita al meglio costruendo il dio che cresce dentro di loro. Il coraggio è ciò che distingue il Pagano dal cristiano. Questo perché un cristiano potrà mettere bombe o sparare, ma non potrà mai modificare sé stesso considerandosi una creazione del suo dio. Un Pagano non si considera creato da un dio, ma egli stesso, usando il dio che è, costruisce il dio che sarà manifestando gli Dèi dentro sé stesso. Ci vuole coraggio per uscire dall’ottica cristiana che ai bambini impone sottomissione e deferenza per diventare degli individui che costruiscono il loro FATO.

 

Marghera, 31 agosto 2011

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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