In un bosco la chiesa dei nuovi pagani

(Articolo apparso su Libero, 12 giugno 2004)

di Claudio Antonelli>

Commento all'articolo:

a cura di Claudio Simeoni

Tutte le imprecisioni fatte dall'articolista sono assolutamente giustificabili.

Lo sforzo del giornalista per comprendere il Paganesimo è stato notevole ed encomiabile.

Fate conto che in poco più di quattro ore di discussione è riuscito a cogliere aspetti importanti e significativi del pensiero del Paganesimo, cosa che non è riuscita ad altri giornalisti e nello stesso tempo ha messo in rilievo aspetti che lo hanno colpito.

Una cosa che non ha scritto, ma che ricordo perfettamente, è stato il suo stupore davanti e nel Bosco Sacro per la bellezza del Bosco e delle piante.

 

Testo integrale

Viaggio nel bosco dei pagani

In provincia di Jesolo rinascono gli antichi riti per le divinità del cosmo. A Jesolo c'è un bosco con un migliaio di piante, che oltre a fare fresco, ospita i riti della Federazione Pagana. L'unica associazione italiana guidata da un pontefice, con tanto di statuto e un "bosco sacro" dove venerare le divinità agresti del pantheon romano. Cerimonie del fuoco, dei solstizi e degli equinozi, durante i quali gli adepti recitano inni orfici attorno a un fuoco. Niente cappucci, né abiti neri. Niente satanismo.

In un bosco la chiesa dei nuovi pagani

A ogni solstizio celebrano i riti dell'antica Roma con fuochi, canti e danze rituali.

Jesolo (VE) - Le sessanta galline che vivono nel bosco comunicano al loro padrone, Franco, dove andranno a deporre le uova. Sono anch'esse divinità che partecipano dell'energia cosmica. Vivono libere in un ettaro di aceri, carpini, noci e bagolari. Razzolano in compagnia di oche e papere e vivono come piccoli dèi. «Perché dio è ogni essere che detiene la propria esistenza». Le galline sono normali galline, le ovaiole, quelle paffute che fanno le uova, ma il bosco è sacro e Franco ne è il proprietario. L'appezzamento di terra in via Cà Gamba a Jesolo, in provincia di Venezia, dal 30 maggio 2003 è riconosciuto ufficialmente come luogo di culto. Un migliaio di piante, che oltre a fare fresco, in mezzo a campi di granoturco, ospitano i riti della Federazione Pagana. L'unica associazione italiana di pagani con tanto di statuto depositato e un "bosco sacro", dove venerare le divinità del pantheon romano.

Cerimonie del fuoco, dei solstizi e degli equinozi, durante i quali si recitano inni attorno al fuoco. Niente cappucci, né abiti neri. Niente satanismo. Normali vestiti borghesi, come per la celebrazione dell'equinozio di primavera. Una manifestazione che serve ad armonizzare gli intenti con quelli del cosmo. Per eseguire il rito servono: legna, candele e torce per leggere gli inni. Ciascun partecipante, dopo che è stata preparata una grande catasta di legna, accende una candela. Gli adepti circondano la catasta e poi viene fatta la scelta di chi reciterà gli inni sacri. Il Pontefice accende il falò, un'altra persona nei quattro punti cardinali evoca la presenza delle potenze divine.(All'ultimo rito si è messo a cantare anche un gallo, simbolo del dio Mercurio e segno di buon auspicio). Tutti i partecipanti gettano un pugno di sale e di zucchero nel Fuoco sacro. È un modo per buttare qualcosa di sè nelle fiamme. Una metà dei partecipanti forma un cerchio e si mette a fare rumori e suoni. L'altra metà, quella che deve recitare gli inni, inscrive un secondo cerchio. Inizia la lettura degli inni. Alla fine i fogli degli inni vengono gettati nelle fiamme. A questo punto il Pontefice divide il fuoco con un forcone, le due cataste vengono nuovamente alimentate di legna, per consentire il salto liberatorio in mezzo alle fiamme: il gesto che conclude la cerimonia e riavvicina i partecipanti al divino.

Per il momento la Federazione è formata da 10 adepti, una trentina di simpatizzanti, 240 assidui frequentatori del sito internet (www.federazionepagana.it) dove si discute di paganesimo, divinità, stregoneria e centinaia di ascoltatori durante le 4 ore di dibattiti che ogni giovedì vengono trasmessi dalla sede padovana di "Radio gamma 5". La voce dello speaker è sempre la stessa, quella di Claudio Simeoni, il più alto rappresentante dell'associazione. Siamo in macchina a passo d'uomo lungo il viale che porta a Jesolo Lido. Al terzo tentativo fallito di cercare un bar aperto, dico: «Pazienza. Sarà destino». Risposta: «Col cavolo. Io sono un pagano. Niente destino». Con questa frase comincia il pomeriggio trascorso in compagnia di Simeoni, il pontefice della Federazione Pagana.

Cinquantadue anni, compiuti il 18 maggio, lo stesso giorno di Wojtyla e Khomeini. Lavora in fonderia. Simeoni si definisce apprendista stregone e presiede l'associazione su nomina del consiglio interno. «Gli dèi non sono altro che le linee di tensione che attraversano le cose reali», racconta Simeoni, «e grazie a questa tensione ho la possibilità di vivere la quotidianità con consapevolezza e con passione per far crescere un dio dentro di me». Simeoni, mentre guida e gesticola, mescola frasi della filosofia presocratica, passi degli "oracoli caldei", testi esoterici del III secolo d.c., a frasi che ricordano il buon senso dei contadini padani dei primi del '900. «Ciascun gesto è espressione del divino. Ritualizzando i gesti, coltiviamo le energie della trasformazione del cosmo», ci spiega Simeoni. «Sono concetti, questi, espressi dai testi vedici del Brahma, ma la Federazione Pagana vi aggiunge una personale elaborazione legata alla stregoneria». Non si pensi a gente incappucciata o a orge sataniche, ma l'ostilità verso la dottrina pagana, secondo la Federazione, è forte. «Abbiamo sempre avuto difficoltà a diffondere le nostre idee», continua Simeoni, «e vedrà che anche "Libero" riceverà pressioni per non scrivere del nostro credo. Evidentemente facciamo paura a molti. Eppure non ne capisco il motivo. Parliamo solo di Libertà». Nessuna costrizione, né imposizione per i pagani che si riuniscono nel bosco della traversa settima di via Cà Gamba. «Da quattro anni cerchiamo di diffondere il nostro credo attraverso conferenze o monologhi teatrali. Ma veniamo sempre boicottati». E quando chiedo: «Da chi?». La risposta è vaga. «Molti cristiani non accettano il nostro pensiero e vogliono a tutti i costi associare la stregoneria con biechi riti a sfondo sessuale. Ma non è così i nostri riti sono ben altro».

La Federazione Pagana

L'idea della Federazione Pagana nasce nel 1980, ma bisogna aspettare il 1996 quando Claudio Simeoni e Francesco Scanagatta tengono la prima Conferenza sul paganesimo e la stregoneria in una sala del comune di Marghera, in provincia di Venezia Il Bosco Sacro Nel gennaio 2001 inizia il ciclo di dibattiti pubblici e nasce la mailing list paganesimo che attualmente conta 240 iscritti. Ancora nel 2001 avvengono i primi contatti e l'adesione al WCER (Concilio Mondiale delle Religioni Etniche). Infine, nel 2003 il primo nucleo di fedeli fonda il "Bosco Sacro".

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

La Religione Pagana si costruisce con le idee che sorgono dall'abitare il mondo