Maghi e streghe per il Solstizio d'Estate

(Articolo apparso su La Nuova, 21 giugno 2004)

di Giovanni Cagnassi

Setta pagana offre agli dei il rogo d'estate

Jesolo, festeggiato il solstizio: capo degli adepti un operaio di Marghera

JESOLO. In tempi di maghi, streghe e sette sataniche, fa un certo effetto assistere al raduno della "Federazione pagana". E' accaduto nella notte fra sabato e domenica, a Jesolo, dove un gruppo di adepti ha offerto agli dei un grande rogo per il solstizio d'estate. Niente cappucci neri, sesso sfrenato né sacrifici bagnati nel sangue, però.

Si tratta di una federazione con le carte in regola, costituita a Marostica nel 2002, alla quale aderiscono impiegati, professionisti, operai con famiglie e bambini al seguito. Chi non è iscritto non può assistere al rito. Il pontefice è un operaio di fonderia di Marghera, Claudio Simeoni: "Celebriamo quattro riti all'anno, in corrispondenza del cambio di stagione. Portiamo il fuoco nei quattro punti cardinali, evocando le potenze sacre".

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La Federazione pagana celebra a Jesolo gli dèi con un grande rogo

Niente sangue e sesso di gruppo "Liberiamo la nostra energia interiore"

JESOLO. Jesolani tremate, le streghe sono tornate... La Federazione Pagana si è riunita sabato sera al tramonto per celebrare con il rito del fuoco al bosco sacro di via Cà Gamba la notte del solstizio d'estate. Una grande catasta in mezzo all'appezzamento di Franco Santin che abita in corrispondenza della settima traversa di via Ca' Gamba a pochi chilometri da Lido di Jesolo. Niente cappucci neri, riti satanici, sesso sfrenato o sacrifici bagnati nel sangue di giovani vergini. Gli adepti credono in ciò che fanno, nei riti che richiamano gli dei del Pantheon ed il crogiuolo di divinità dei tempi antichi.

Maghi e streghe? Assolutamente sì, ma non nel significato spettacolare del termine. Nessuno trasformerà un sasso in una pepita d'oro con alchimie e formule magiche. L'obiettivo è quello di vivere la vita nella massima libertà. La magia significa trasformare le proprie emozioni. E' almeno questo ciò che tentano di spiegare una volta giunti davanti alla casa di Santin, che abita a Jesolo e ha messo a disposizione un ettaro coltivato a gran turco, poi coperto di una massa rigogliosa di alberi. Ci sono tante galline, una cinquantina almeno che corrono da una parte all'altra e ti guardano. La gallina è un animale sacro nella simbologia pagana così come l'uovo. Ma al rito vero e proprio, isolato vicino al canale, con una catasta di legna da accendere, torce e campane dal suono penetrante, possono assistere solo loro, gli adepti, o più burocraticamente, gli iscritti alla federazione nata a Marostica con regolare atto costitutivo nel 2002. Oggi gli iscritti sono una trentina, anche se di adepti ce ne sarebbero molti di più. Il concetto di base è che se il cattolico crede ad una verità rivelata, il pagano invece cerca di risvegliare gli dei che sono in noi. Nel 2004 non ha più senso squartare un animale e immergersi in passionali riti sessuali. Oggi, secondo loro, la stregoneria può aiutare a vivere secondo strategie precise, traendo energie dalla natura da utilizzare di volta in volta seconda delle esigenze, magari contro il mobbing in ufficio o i problemi di tutti i giorni. E infatti a Jesolo sono arrivati impiegati, professionisti, ragionieri e chi più ne ha più ne metta, compresi ovviamente bambini vocianti e vivaci. Il pontefice, massima autorità coordinatrice, anche se in realtà tutti sono uguali in quanto capaci di risvegliare i propri dei, è Claudio Simeoni di Marghera che lavora in una fonderia e ti guarda due occhi molto penetranti. "E' autosuggestione, io sono una persona normale - spiega subito - la stregoneria nasce nell'800 quando Carlo Magno fece uccidere 4500 pagani sassoni. Oggi noi cerchiamo di instaurare un rapporto con la natura e le sue forze, celebrando i nostri riti, quattro all'anno in incorrispondenza di solstizi ed equinozi. Portiamo la luce, il fuoco che è conoscenza nei quattro punti cardinali evocando le potenze sacre". E poi? tutti a casa come se avessero partecipato ad una scampagnata, ad un «pan e vin». Anche se sicuramente c'è molto di più. Diciamo ad una signora: "ma lei allora è una strega?" E lei: "Certo, ma tutte le donne lo sono". D'altronde, spiegano, nel mondo ci sono due grandi magie, la vita e la morte, che altro non sono che energie prima imbrigliate e poi disperse. Poi se ne vanno contenti.

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«Qui la gente ci ha accettato e facciamo i nostri riti in pace»

JESOLO. Il bosco sacro di Franco Santin in via Ca' Gamba, settima traversa, è stato consacrato come luogo di culto della Federazione Pagana nel marzo del 2003. La Federazione invece è stata fondata il 17 dicembre del 2002 a Marostica e poi anche a Merghera. A Jesolo non ci sono mai stati problemi, se non in un'occasione quando i vigili chiesero di abbassare la musica, lo scampanellio e gli inni cantati ad alta voce. Ma gli jesolani, come spiega il pontefice Claudio Simeoni insieme all'altro «stregone» Francesco Scannagatta, sembra vogliano bene a questi maghi del 2000, sbarcati come dei baldanzosi Harry Potter sul litorale jesolano. Li guardano rigorosamente da lontano, quando quattro volte all'anno, e poi per altri incontri, si trovano a celebrare il rito dei fuochi tra musiche e, perchè no, magia. Dalle case vicine si chiedono cosa stia accadendo in mezzo ai campi, quali rituali e pratiche siano consumate in quel gruppo folto di persone danzanti. C'è spazio per la fantasia e poi ovviamente lo scherno. A Jesolo però non hanno mai disturbato nessuno, a parte il volume della musica. «Qui ci troviamo bene - spiegano Simeoni e Scannagatta - gli jesolani hanno dimostrato un certo affetto, forse perchè hanno capito che portiamo qui tanta energia». Presto tenteranno di portare sul litorale anche conferenze e spettacoli teatrali. Le sistituzioni non si esprimono, anche se il Comune di Cittadella ha negato loro il teatro per lo spettacolo «Sesso, streghe e Belzebù». Presto toccherà a Jesolo, città che tra scontri e dibattiti ha accettato un po' di tutto, i primi sexy shop, la lap dance, lo scambio di coppie, ha dato addirittura le chiavi del città ad Haider in tempi più che mai sospetti. (g.ca.).

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Claudio Simeoni

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