Ecate o Hekate, nella Teogonia di Esiodo

Claudio Simeoni
capitolo 22

Significato di Teogonia:
L'insieme dei miti che illustrano l'origine e la discendenza degli Dèi in chiave simbolicamente antropomorfica.

La Religione Pagana, i poeti e la filosofia

Ecate o Hekate

La Religione Pagana e la Teogonia di Esiodo - Indice Generale

La stella che si cala nelle coscienze e "Perse, che sovrasta su tutti per mente e per senno" (403) hanno un'unica figlia che prende la stella della consapevolezza alimentata nelle sfide della vita attraverso intelligenza e strategia e trasforma la quantità del suo divenuto in qualità del suo divenire.

Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

"E Asteria incinse, e a vita diede Ecate, cui sopra tutti

Giove Cronide onorò, le die' fulgidissimi doni:

parte le die' della terra, del mare che mai non si miete:

ed anche ella ha potere nel cielo gremito di stelle,

e più d'ogni altra, onore fra i Numi immortali riscuote.

Esiodo, Teogonia 409 - 415

I doni del potere che "gli darebbe Zeus" sono quella della triplice Dèa.

Lei accompagna gli Esseri che vivono nel mondo emotivo e nel mondo emotivo costruiscono le loro strategie d'esistenza.

Lei accompagna gli Esseri che vivono nel mondo del tempo e nel mondo del tempo costruiscono le loro strategie d'esistenza.

Lei accompagna gli Esseri che vivono nel mondo della ragione e nel mondo della ragione costruiscono le loro strategie d'esistenza.

Triplice Dèa che appartiene a tutti i mondi e che accompagna Zeus stesso oltre la morte del suo corpo fisico per partorire il suo corpo luminoso.

C'è un Olimpo, in cui gli Esseri della Natura e gli Esseri Umani nel nostro caso, vivono e c'è un Olimpo a cui gli Esseri della Natura e gli Esseri Umani nel nostro caso, tendono. C'è un Olimpo, in cui vivono gli Dèi Olimpi e c'è un Olimpo a cui gli Dèi Olimpi tendono oltre la morte del loro corpo fisico. Certo che sono immortali, ma l'immortalità degli Dèi non è la persistenza nello stato in cui sono ora, ma nell'infinto dei mutamenti, trasformazione dopo trasformazione.

Quello di Ecate è il potere degli Esseri della Natura. La possibilità di accedere all'Olimpo che Ecate sollecita dentro di loro. Questa presenza numinosa degli Dèi è una presenza oscura alla ragione. Una presenza che indica alla ragione la sua fine, la sua distruzione. La ragione non ha spazio là dove Ecate vive e si riproduce. La trasformazione della morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso comporta la distruzione della ragione e una trasformazione di cui la ragione non è parte. Questa è la leggenda di Ecate che si muove nell'oscurità. E' l'oscurità della ragione; quanto la ragione non comprende: lo splendore degli Dèi.

Quando l'Essere della Natura, e l'Essere Umano nel nostro caso, evoca Ecate, così scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

"Ed anche adesso, quando qualcuno degli uomini in terra

fa sacrifizi, e placa, secondo le usanze, i Celesti,

Ecate invoca per nome. E onore accompagna un mortale,

quando la Dea le sue preghiere benevole intende;

e gli concede prosperità: ché ben grande è sua possa.

Esiodo, Teogonia 416 420

Il grande favore è il risultato della propria determinazione, della propria capacità di vivere strategicamente in modo da trasformare la morte del corpo fisico in nascita del proprio corpo luminoso. Quando un Essere Umano si rivolge ad Ecate lo fa manifestando la propria determinazione, la propria rabbia e il proprio intento. Già in quel momento, quell'Essere Umano, sta vivendo strategicamente e dunque è in grado di evocare dentro di sé la forza di Ecate che accorre in suo soccorso perché Ecate si sta manifestando dentro di lui e ne alimenta i percorsi di costruzione e di trasformazione.

A lui concede la grande ricchezza. La grande ricchezza che gli Dèi possono concedere agli Esseri Umani: l'apertura delle porte dell'Olimpo. Questa è la grande ricchezza. Alimentare il DIO che cresce dentro l'Essere Umano imparando a vivere strategicamente porta alla costruzione dell'individuo in ogni istante della sua esistenza e, per conseguenza, costringe gli Dèi ad aprire le porte dell'infinito all'Essere Umano che evocando Ecate ha trasformato la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Ecate lo accoglie nel nuovo mondo come Hera accoglie nel nuovo mondo il feto che muore.

Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

"Perché di quanti nacquer da Terra e da Urano, ed onori

ebbero, questa Dea parte ha degli onori d'ognuno;

perché duro con lei non fu Giove, né nulla le tolse

di quanto ella avea già fra i Numi pi antichi, i Titani,

bensì tutta la parte che allor possedeva, possiede.

Né meno onor la Dea, perché figlia è unica, ottenne,

non della terra parte minore, del cielo e del mare,

ma anzi assai di più, : ché molto l'onora il Cronide.

E sta presso a chi vuole proteggere, e molto gli giova.

Nell'assemblea, prevale fra gli uomini l'uom ch'ella brama:

quando alla guerra, sterminio degli uomini, s'arman le genti,

Ecate qui, la Diva, si mostra, ed a quelli che vuole,

volonterosa gloria concede, concede vittoria:

dove giustizia si parte, vicino ai re giusti ella siede:

anche allorché negli agoni contendono gli uomini, giova:

ché anche presso a loro si reca la Diva e li assiste

e chi di gagliardia prevalse, di forza, il bel premio

agevolmente guadagna, ricopre i suoi figli di gloria.

Ai cavalieri anche sa, quando vuole, recare assistenza.

E a chi nel glauco mare travaglia, e tra l'ira dei Rutti

Ecate invoca, e l'Enosigèo che profondo rimbomba,

la celeberrima Dea, facilmente concede ogni preda,

agevolmente, e, dopo scovata, se vuole, la toglie.

Moltiplicare il bestiame nei chiusi ella può con Ermète.

Le mandre dei giovenchi, le greggi gremite di capre,

le mandrie lanose di pecore, ovessa lo voglia,

da pochi a molti capi, da molti riduce a ben: pochi.

Così costei, che fu di sua madre l'unica figlia,

onor su tutti i Numi che nacquer più antichi, riscote.

E protettrice il Cronide dei pargoli tutti la fece

che gli occhi dopo lei dischiusero ai raggi del sole:

così da prima fu tutrice onorata ai bambini.

Esiodo, Teogonia 421 - 452

Questa è la descrizione del Potere di Ecate.

Questo è Ecate in quanto espressione del Potere di Essere di ogni ESSERE.

Questo è Ecate!

Ecate accompagna tutti coloro che nacquero da Gaia e da Urano Stellato. Tutti coloro che nacquero, sono accompagnati da questa Dea al momento della trasformazione soggettiva dal momento presente. La qualità emerge dalla quantità di trasformazioni: muoiono e nascono! Nemmeno Zeus poteva agire su Ecate e Ecate non poteva prendere parte ad una contesa perché lei è al di sopra di ogni contesa: Ecate accompagna qualunque cosa dalla contesa emerge.

Perché di quanti nacquer da Terra e da Urano, ed onori

ebbero, questa Dea parte ha degli onori d'ognuno;

perché duro con lei non fu Giove, né nulla le tolse

di quanto ella avea già fra i Numi più antichi, i Titani.

Tutti coloro che vivono con passione, determinazione, impegno sono coloro a cui Ecate è benigna sia durante i conflitti, sia nel lavoro o col bestiame.

Proviamo ad analizzare quanto si è appena letto sulle prerogative di Ecate ed osserviamo l'Essere Umano che sta alimentando Ecate dentro di Sé mentre agisce per trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Il suo vivere strategicamente. Il suo prepararsi alle sfide della vita. Il suo affrontare le sfide della vita fintanto che non giunge ad Ecate: la nascita del corpo luminoso, l'ingresso nell'Olimpo degli Dèi.

La DEA è unigenita. Una sola Ecate per ogni Essere della Natura o per un insieme che forma un singolo Essere, una singola Coscienza di Sé. Una Ecate per ogni Essere capace di farsi Ecate, una grande Ecate da alimentare mentre le Coscienze di Sé si fanno Ecate imparando a vivere strategicamente. C'è una sola Ecate che l'Essere della Natura manifesta alla morte del corpo fisico. Una sola Ecate viene manifestata dal processo di costruzione proprio Potere di Essere, di ogni Essere, costruito nelle sfide della vita.

Attraverso le sfide che la vita presenta si costruisce il proprio Potere di Essere che si manifesta facendosi Ecate al momento della morte del corpo fisico. Diventare Ecate, attraversando Ecate quando l'Essere della Natura si trasforma in Essere Luminoso.

Le sfide avvengono in qualsiasi arena socio-emotiva in cui l'Essere Umano si confronta. In cielo, in terra o in mare; nel mondo emotivo, nel mondo del tempo, nel mondo della quotidianità razionale. Ogni arena in cui la sfida si svolge vede Ecate assistervi.

A chi concede aiuto Ecate? A chi vuole! A chi ha sviluppato la possibilità di trasformarsi in Ecate; a chi è pronto per attraversare la soglia di Ecate trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

Ecate concede aiuto solo a sé stessa. Concede aiuto a chi è in grado di attraversare Ecate, a chi ha sviluppato sufficiente Potere di Essere per trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Questo è il significato di aiutare chi vuole. Non si tratta di un desiderio astratto o del frutto di un capriccio. La decisione soggettiva appare soltanto allo spettatore esterno; colui che avendo fallito nella propria esistenza attribuisce il proprio fallimento alla sfortuna o alla mancanza di assistenza da parte di Ecate. Come se Ecate fosse serva di qualcuno.

Lo spettatore non si avvede come i contendenti della sfida abbiano agito per costruirsi strategicamente. Non vede Cronos che ha preceduto i contendenti alla sfida. Non vede la loro preparazione strategica e le loro trasformazioni. Lo spettatore vede dispiegarsi nell'arena le forze della contesa. E vede gli occhi di fuoco di Ecate agire nella sfida. Vede Ecate uscire dall'Essere che partecipa alla sfida e dispiegare il suo Potere nell'infinito, non ha visto, né vede, il processo di trasformazione soggettiva, scelta dopo scelta, la costruzione da parte dell'individuo del potere di Ecate dentro sé. Ora vede l'individuo che esprime Ecate, vede in quell'individuo gli occhi di fuoco di Ecate ed è convinto che Ecate sia stata benigna con quell'individuo anziché con l'altro. Vede una parte della sfida giganteggiare e in questo giganteggiare ammira l'espressione di Ecate, la sua forza, la sua magnanimità, il suo intervenire. In questo modo, questo spettatore, inganna chi avrebbe potuto costruire l'Ecate dentro di sé, invece ha costruito la sua distruzione pregando, sottomettendosi e supplicando l'intervento di Ecate.

A chi vuole il suo favore concede! A chi vuole concedere il suo favore? A sé stessa! A chi manifesta il proprio Potere di Essere! Ecate siede tra i re rispettati! Perché quei re sono rispettati? Perché il loro essere re non è dato dal possedere gli Esseri Umani, ma dal servizio che danno agli Esseri Umani. Per questo motivo fra loro siede Ecate. Come fecero quei re ad essere rispettati? Perché vissero strategicamente alimentando dentro di sé il loro Potere di Essere. Un Potere di Essere che permette loro di trarre la sicurezza dal loro cuore, dalle loro decisioni e non dalla quantità di Esseri Umani che possiedono.

Per questo sono re rispettati! Non sono re per la quantità di servi che hanno, ma sono re in virtù del servizio che agli Esseri Umani sono in grado di dare traendo saggezza e forza dal Potere di Essere che hanno costruito in sé stessi nel corso della loro vita. Hanno costruito facendosi Ecate; hanno costruito apprestandosi a varcare la soglia di Ecate!

Così nelle assemblee delle genti Ecate fa brillare colui che lei vuole. Chi vuole far brillare Ecate? Chi ha costruito sé stesso. Chi nell'assemblea degli Esseri Umani espone sé stesso. Chi ha il coraggio e l'ardimento per dire io sono! Io faccio! Io propongo! Io mi espongo in quanto io mi sono costruito e nell'assemblea degli uomini io presento ciò che sono diventato. E nel presentare cosa sono diventato sfido Ecate. Lego Ecate con l'incantesimo della determinazione che sono riuscito a sviluppare costruendomi. Lego ed incateno il Potere di Ecate col Potere di Essere che ho costruito, scelta dopo scelta, e che nell'assemblea degli Esseri Umani io presento.

E così nelle sfide a morte dell'esistenza degli Esseri della Natura. Quali Esseri alimenta Ecate? Quelli che sono vissuti strategicamente alimentando il Potere di Essere dentro di loro. Coloro che si apprestano a varcare la soglia dell'infinito che Ecate custodisce. Custodisce assieme a Proserpina e a Speranza. Dèi che si nutrono dai processi di preparazione, sforzi e adeguamento che gli Esseri della Natura mettono in essere per affrontare al meglio lo sconosciuto che li circonda. Sia per quanto riguarda lo sconosciuto in termini spaziali, sia per quanto riguarda lo sconosciuto nei mutamenti e nelle trasformazioni: sia lo sconosciuto oltre la morte del corpo fisico.

Le sfide alimentate da Ecate non sono solo quelle della lotta, della diatriba o delle guerre. Non sono solo le lotte nel Sistema Sociale degli Esseri Umani, ma sono le lotte nell'interezza della loro esistenza. Così i pescatori quando affrontano l'azzurro e tempestoso mare; così quando gli allevatori accudiscono le greggi, le mandrie, devono vivere strategicamente, devono essere previdenti, attenti, disciplinati. Devono comprimere la propria Energia Vitale perché il loro lavoro in realtà è sfida nell'esistenza. In ogni azione che facciamo nel corso della nostra esistenza è una sfida attraverso la quale comprimiamo, lisciamo e prepariamo la nostra Energia Vitale e l'intero nostro essere per affrontare le condizioni della vita. Ogni sfida della vita deve essere vissuta con tutto il nostro Potere di Essere e deve essere preludio e preparazione per la sfida che segue. Tutto questo è manipolazione del soggetto di cui Ecate si nutre ed alimenta, mentre è espressa dall'individuo che percorre il proprio cammino nell'infinito.

Per questo motivo:

"e chi con forza e vigore consegue vittoria, bello il premio

coglie felice e i genitori onora di gloria."

Vigore e forza significano determinazione e volontà nelle sfide dell'esistenza per trasformarsi. Questa trasformazione è il premio. Il superamento della soglia; la trasformazione della morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Questo è quanto onora i genitori. Loro hanno seguito un figlio. Loro hanno generato. Quanto hanno generato prosegue nell'eternità. Non hanno generato dolore. Non hanno generato sottomissione. Hanno generato un combattente d'eternità. La loro vita non è stata inutile. Il loro lavoro, attraverso il quale hanno accudito il figlio, non è stato inutile. Loro hanno lavorato per diventare eterni. Il successo appartiene a loro, ma hanno dato anche l'opportunità ai loro figli di fruire di quest'occasione. E il loro figlio ce l'ha fatta. E' stato coraggioso. E' stato audace! Non si è arreso davanti alle difficoltà. Ha plasmato la propria Energia Vitale ed ha evocato Ecate con la voce del fuoco della propria determinazione costringendola a correre in suo aiuto. Questa è la gloria del genitore nel suo essere genitore!

Ecate è l'Intento degli Esseri della Natura che la manifestazione di Eros rende manifesta!

NOTA: Le citazioni della Teogonia di Esiodo sono tratte dalla traduzione di Ettore Romagnoli "Esiodo i poemi" Edito da Nicola Zanichelli Bologna 1929

Appunto trasmissione radiofonica del 2000 inizio revisione 18 settembre 2014

Marghera, 15 ottobre 2014

Tradução para o português 22/B) Ecate ou Hekate, na Teogonia de Hesíodo

 

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Quando si percorre un sentiero di Stregoneria
si conosce l'inizio, ma non si sa dove porterà.
Per questo motivo l'impeccabilità deve essere a fondameto
di ogni nostra decisione.

L'analisi della Teogonia di Esiodo

La Religione Pagana ha forgiato una propria visione del mondo, della vita e del venir in essere delle coscienze fin dalle origini del tempo. Tali idee collimano nel tempo presente con le idee delle religioni e dei culti prima dell'avvento della filosofia e furono osteggiate militarmente dall'odio cristiano contro la vita. Analizzare Esiodo ci permette di chiarire il punto di vista della Religione Pagana.

Oggi possiamo dire che le religioni del Mito erano religioni evoluzionistiche in cui gli Dè erano parte della materia e dell'energia in perenne modificazione e in trasformazione e la religione non stabiliva le "verità del Mito", ma stabiliva le condizioni opportune affinché uomini e donne potessero trasformarsi in Dè come parte di un mondo in trasformazione.

La bellezza non รจ un oggetto in sé, ma dipende dagli occhi "belli" di chi guarda l'oggetto e scorge in esso la "bellezza che lui è". In questo senso solo chi è aperto al mondo scorge la bellezza nel mondo. Solo chi è aperto agli Dèi scorge l'intelligenza negli oggetti del mondo e le relazioni fra questi e la sua stessa intelligenza.

In altre parole, le Antiche Religioni, prima della filosofia, erano "evoluzioniste" e non "creazioniste"; dal punto di vista sociale diremmo che erano religioni "democratiche" e non "assolutiste" o "dittatoriali". La divinità era la materia e l'energia e non un soggetto esterno alla materia e all'energia.

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Ultima modifica marzo 2024

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