Giove - L'atmosfera come coscienza

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Giove è il cielo.

Il cielo, come insieme vivo e imperante, sopra il pianeta sul quale vive l'Essere Umano e gli altri Esseri della Natura.

Non il cielo del profondo degli spazi siderali, ma l'atmosfera terrestre nel suo insieme che avvolge la Terra come un manto protettivo.

Ogni suo componente è una Coscienza di Sé e in sé (come il vento, o il temporale, o l'uragano) ma, insieme, formano una Coscienza di Sé in sé.

Giove esiste in sé, indipendentemente dall'esistenza dell'Essere Umano e della Natura.

Eppure, soltanto la trasformazione di Giove da parte della Natura permise l'esistenza dell'Essere Umano.

Giove si trasforma, muta, diviene attraverso mutamenti continui in relazione con l'oggettività, ma non è legato all'Essere Umano, in quanto da questo circoscritto, bensì ha una dimensione propria.

Venere prende forma e Coscienza dal fare degli Esseri Viventi nella Natura, Vulcano e Vesta dal fuoco, Silvano e Fauno da Coscienze formatesi nei processi di divenire della Natura in relazione agli Esseri Umani, Giove, invece, è più antico di tutto ciò e prende forma ed esistenza prima ancora che la Natura inizi i suoi processi di trasformazione.

Giove è la coperta del pianeta prima ancora che questo ruolo fosse coadiuvato e integrato dalla Natura.

La nascita e lo sviluppo della Natura implicherà una trasformazione di Giove, come processo di adattamento soggettivo alle variabili oggettive, ma la sua Coscienza si svilupperà ben più prodigiosamente di quanto non avverrà per la Natura.

Giove è l'aria che gli Esseri della Natura respirano. Giove è il cambio delle stagioni, Giove sono nubi, grandine, pioggia, tuoni e fulmini.

Giove sono le contraddizioni del cielo che sovrastando l'Essere della Natura determinano il suo adattamento.

Giove è ovunque: come l'aria respirata.

Giove è potente nel piccolo, come il fulmine; Giove è potente nell'immenso come una terra spazzata da un uragano.

Giove è il sommo Essere per tutti gli Esseri della Natura, l'ultimo incontrato prima di giungere nello spazio siderale in cui ci si può muovere soltanto in forma di Energia.

Giove è l'Essere sovrastante, colui che media l'Energia giunta dall'Essere Sole per l'Essere Terra e viceversa.

E' un Essere la cui Coscienza è grande quanto il Pianeta.

Egli si ciba prevalentemente di Energia Vitale proveniente dallo spazio, a differenza dell'Essere Natura che si ciba prevalentemente dell'Energia Vitale proveniente dal Pianeta.

Si può dire che Giove manipola l'Energia Vitale proveniente dal Sole, e dalle Stelle, prima di scaricare la propria alla Terra; la Natura manipola l'Energia Vitale proveniente dalla Terra prima di scaricarla nello spazio attraverso Giove.

Giove è il giorno della vita per la Natura; questa poté svilupparsi soltanto per la presenza di Giove e per il suo ruolo di coperta del Pianeta.

Giove; luce del divenire!

Poco importa se per il suo consolidamento la Natura dovette trasformare Giove; ogni elemento dell'oggettività riversa su altri il proprio esistere e questo riversare è modificazione continua.

Come ci si rapporta con Giove?

Esistendo!

Sviluppando il proprio Potere di Essere, determinando il proprio divenire riempiendosi gli occhi dell'immenso spettacolo del cielo.

Come si accumula Energia Vitale attingendo da Giove?

Quando, alterando la percezione dei sensi, ci si fa trasportare dal vento in altri luoghi, in altre "dimensioni" del percepito.

Quando si cede Energia Vitale a Giove?

Quando si costruiscono momenti di calma interiore mentre ci si armonizza, nell'attesa, con il cambiamento degli eventi atmosferici come manifestazione fisica degli eventi emotivi.

Qual è il desiderio di Giove?

Subire impulsi dagli Esseri della Natura attraverso i quali costruire nuovi adattamenti, nuovo divenire e, con questo, sviluppare ulteriormente la propria Coscienza di Sé.

Cosa aborrisce Giove?

Individui in ginocchio che hanno rinunciato allo sviluppo della propria volontà schiacciati, o schiaccianti, i propri simili. Per questo considera Numa "…degno di parlare con lui".

Cos'è indifferente a Giove?

Il saccheggio!

Il disprezzo per l'atmosfera perpetrato dagli Esseri Umani che, anche se parte e condizione del proprio divenire, danneggia loro stessi più che Giove.

Qual è la relazione fra Giove e gli Esseri Umani?

Quella che gli Esseri Umani desiderano, ogni qual volta che mettono in atto un’azione e quell’azione coinvolge e modifica il cielo stesso.

Per Giove gli Esseri Umani sono indifferenti ma, come il cielo è mutabile così le azioni degli Esseri Umani mutano il cielo e sono a loro volta mutabili nella direzione in cui operano mutando la direzione nella quale il cielo si trasforma. Cielo e Esseri Umani sono mutabili convivendo le reciproche mutazioni in una continua relazione. Si mutano gli impegni quando il cielo interviene perché il cielo soprassiede il fare umano e, col fare umano, intrattiene relazioni e dal fare umano può arricchire la specie così come il fare umano può indebolire la specie.

Al cielo vanno bene i cambiamenti e il divenire, ma non gradisce i cambiamenti troppo rapidi ai quali non è possibile rispondere con un adattamento soggettivo che richiede tempi rapidi. I tempi di intervento e di trasformazione del cielo non sono i tempi di intervento e di trasformazione degli Esseri Umani.

Giove soprassiede ai contratti, alle regole, alle leggi, in quanto queste delimitano e disciplinano le azioni dell’uomo determinandone la direzione di mutamento del presente secondo gli scopi che gli uomini si prefiggono modificando i limiti "morali" giuridicamente imposti in quanto, l'esistente, ha già in sé i limiti dell’azione umana.

Comando Sociale si sostituisce all'oggettività dell'esistente e proietta la propria soggettività imponendola come oggettività utile e necessaria. Prima Augusto si eleva al rango di Giove e poi il dio padrone cristiano caccerà l’uomo dai rapporti con il cielo.

Ma mentre Giove è oggettività della vita, il Comando Sociale è gestione della miseria nella propria specie per riprodurre se stesso.

Il Comando Sociale proclama se stesso Optimo Maximo e proclama il proprio potere delega e volere del dio padrone. Con ciò, il Comando Sociale, apre la via a ben altre forze dalle quali far derivare il proprio "potere" e ben altri Déi il cui fine non è espandere sé stessi nella loro esistenza, ma creare miseria fra gli Esseri Umani della quale nutrirsi.

Ogni volta che un Essere Umano espande le ali della percezione librandosi oltre le barriere del pensato della ragione, il suo volo è all'interno di Giove; del suo Sapere, della sua Conoscenza, della sua Consapevolezza.

Ogni volta che un Essere Umano rivendica il diritto alla Conoscenza e alla Consapevolezza lo rivendica nei confronti di Giove.

Ogni volta che un Essere Umano sfida l'esistente, concentrando allo scopo nervi e tendini, impone a Giove di schierarsi al suo fianco dandogli (il termine dandogli è usato nelle due direzioni, nel senso che io do e io chiedo di darmi e, il Potere di Essere, è sia del soggetto che di Giove) Energia per sviluppare il suo Potere di Essere. Da Giove riceve energia per alimentare le sfide nella sua vita.

Testo 1993

Sistemazione attuale: Marghera 13 maggio 2015

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Júpiter a atmosfera como Consciência, os Deuses na Religião Romana

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.