Pilunno - volontà coscienza e necessità

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Pilunno è la volontà della nascita.

Chi ha visto un bambino venire al mondo sa perfettamente come la nascita sia un atto di volontà.

La trasformazione dell'Essere Umano da feto a bambino è un atto estremamente potente. Una vera e propria morte del feto e una vera e propria resurrezione di quella coscienza nel bambino.

E' questa volontà ad allontanare Silvano dai nuovi nati nella Natura. Il Bosco, Silvano, nel momento in cui una nuova coscienza viene in atto, è cosa diversa da quella coscienza che, nella crescita, diventerà Silvano (o Quirino) a sua volta. La volontà espressa nella nascita allontana l'insieme Silvano dalla culla del nuovo nato.

Silvano non ama specificatamente gli Esseri Umani. Questi, crescendo continuamente di numero, tagliano i boschi e le foreste: distruggono Silvano. La sua rabbia e la sua determinazione è grande, ma egli non può nulla contro la volontà di chi nasce e intende rimanere nel proprio corpo fisico per sviluppare la propria Coscienza di Sé lungo la via del Se.

La volontà spesso non basta, è necessario che questa venga aiutata. Aiuti esterni e pulizia da agenti che potrebbero attaccare il nascituro.

Nasciamo come prede in un mondo di predatori.

L'aiuto della madre attraverso le contrazioni e l'aiuto dell'ostetrica attraverso l'igiene.

Intercidona è l'azione divina della madre attraverso le sue contrazioni e la sua volontà per favorire quella nascita. Deverra è l'azione divina attraverso il quale viene predisposto l'ambiente nel quale il nuovo nato verrà alla luce.

Grazie agli sforzi congiunti Silvano sarà costretto ad accettare che un nuovo Essere Umano è venuto al mondo e che, forse, altri boschi, altre foreste, verranno messe in difficoltà.

Pilunno è un essere divino che si esprime nelle azioni dell'uomo; un imperativo, una necessità, dell'azione umana volta a stimolare la costruzione del futuro.

Pilunno è uno degli infiniti Dèi che si esprimono attraverso le azioni umane e che l'Essere umano esprime per trasformare il presente in cui vive. Questa forza divina soccorre l'Essere Umano soprattutto quando la ragione non è sufficientemente attrezzata per affrontare il presente vissuto. Quali erano le conoscenze scientifiche dei meccanismi della nascita un milione di anni fa? Qual era la conoscenza per mettere in atto azioni affinché la nascita andasse a buon fine? Eppure, spesso andava a buon fine. Era il divino Pilunno che si affacciava nella coscienza dell'uomo e sollecitava una scelta anziché una diversa scelta.

Pilunno, come tutti gli altri Dèi che si esprimono nella nostra coscienza all'apparire delle contraddizioni dell'esistenza, sono piccole esplosioni di Energia Vitale lungo la propria catena del DNA quando la necessità di diventare eterni, o la possibilità di generare qualcuno che diventi eterno, è messa in pericolo.

Né Pilunno, né Intercidona o Deverra rappresentano l'assoluto; esse sono quanto di meglio l'Essere Umano può fare in quel momento della sua esistenza. In quella contraddizione.

Questi Dèi non possono essere né onorati né rispettati: devono essere praticati, ascoltati, manifestati comprendendoli nella volontà con cui agiamo nel mondo.

Giorno dopo giorno, attraverso la sua Conoscenza e la sua Consapevolezza, ogni singolo Essere Umano acquista confidenza con i poteri che giacciono dentro di lui. Così il suo nuovo nato avrà maggiore volontà: verrà alla luce un grande Pilunno. Predisporrà di una consapevolezza plastica capace di far affluire alla propria coscienza il sentire di tutti gli Dèi che vivono entro di lui.

Ascoltando sé stessa la madre svilupperà una grande Intercidona mentre verrà predisposta una stanza pulita e vesti morbide per il nuovo nato, accolto da una grande Deverra.

Questo è Pilunno!

 

Testo 1993

Revisionato nella forma attuale: Marghera settembre 2018

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Pilunno, vontade, consciência e necessidade na Religião Romana

 

 

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

 

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.