Proserpina - la socorritrice di vite dissolute

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Proserpina non è Persefone. Anche se il sincretismo ha associato l'immagine italica con l'immagine greca, no sono la stessa entità divina. Persefone è la figlia di Demetra, la piccola Demetra, che si cala nell'Ade rendendo fertile ogni utero, ogni seme e ogni uovo.

Proserpina sono gli inferi, una visione oltre la vita del corpo fisico.

Per la precisione i veggenti non videro realmente "gli inferi", videro forme di Esseri Umani, e Esseri Animali, che diventavano tutt'uno col Pianeta Terra. Sembrava discendessero nelle sue viscere, diventandone un tutt'uno.

I veggenti interpretarono Proserpina come il tramite, o la forza, che legava la Coscienza di Sé di questi Esseri al Pianeta Terra. Inizialmente questa funzione era chiara, per quanto riguarda gli Esseri che formano la Coscienza di Sé detta Natura. Il loro sedimentarsi su questa Coscienza era visto dai veggenti come una possibilità per gli Esseri della Natura di continuare il loro divenire anche se nella loro vita non erano riusciti a forgiare un corpo luminoso talmente forte da proseguire in sé e per sé nella sequenza delle trasformazioni della loro coscienza

Poi, quando si accorsero che anche gli Esseri Umani venivano sedimentandosi con l'Essere Natura e con l'Essere Terra per continuare lo sviluppo della propria Coscienza di Sé all'interno dello sviluppo della Coscienza di Sé dell'Essere Terra e dell'Essere Natura in contrapposizione alla ricerca di Libertà, interpretarono Proserpina non come la forza che permette ad una coscienza, non sufficientemente forgiata, di sopravvivere alla morte del corpo fisico, ma come l'autrice di questo "destino".

Per i veggenti, lo scopo del divenire umano era la libertà come fine assoluto dell'esistenza.

Essere costretti a rinunciare alla libertà per sedimentarsi con l'Essere Natura, o con l'Essere Terra, era per loro una sconfitta del divenire come Esseri Umani. Loro ignorarono, quasi di proposito, che per l'Essere Umano sottoposto alle angherie del Comando Sociale riuscire a mantenere compatta la Coscienza di Sé dopo la morte del corpo fisico, sedimentandosi con l'Essere Terra e l'Essere Natura e continuando comunque lo sviluppo della propria Coscienza di Sé, era un grande successo.

I veggenti parlavano per sé, ma non erano i soli Esseri Umani ad aspirare al proprio divenire come Esseri Eterni.

Proserpina mette una grande quantità di Energia Vitale riversandola sugli Esseri Umani al momento della morte del corpo fisico nel tentativo che questi mantengano compatta la propria Coscienza di Sé, sedimentandosi con l'Essere Terra o l'Essere Natura anziché disperderla.

Proserpina è una specie di carica vitale che non permette la dispersione, qualora sia possibile, di Coscienza di Sé. Perché sprecare gli sforzi fatti durante tutta l'esistenza? Non saranno stati sforzi volti alla ricerca della Coscienza di Sé lungo la via del Sé, ma erano comunque sforzi volti alla soluzione di esperienza nelle contraddizioni e nei problemi del vissuto quotidiano. Meritano comunque, quando è possibile, di essere conservati e memorizzati nel divenire dell'Essere Terra o dell'Essere Natura.

I cristiani immaginarono gli inferi come un luogo spettrale nel quale cacciare i peccatori del loro dio malvagio. In realtà Proserpina salva il salvabile e, là dove è possibile, aiuta gli Esseri Umani nella ricerca della loro libertà. A lei interessa non disperdere Coscienza e Consapevolezza.

Comunque dipingiamo Proserpina, dobbiamo tener presente che quest'Essere è un raccoglitore di quanto matura e porta, quanto raccoglie, all'ammasso: alla Coscienza di Sé dell'Essere Terra o dell'Essere Natura.

Proserpina esiste in sé. Esiste come necessità del divenire umano qualora le condizioni impongano questa necessità all'esistenza e all'azione.

Le prime visioni di Proserpina erano visioni agresti: erano contadini i veggenti, erano contadine le immagini prelevate dal mondo della ragione per descrivere la forza divina che si presentava loro.

In onore di Proserpina venivano celebrati, ogni cento anni, i "ludi Saeculares" non solo a ricordo, ma a ringraziamento della Specie Umana per il le azioni e le tensioni di Proserpina.

Proserpina trasforma in Dèi quegli Esseri Umani che nella loro vita non hanno vissuto con passione e partecipazione, ma nemmeno sono vissuti per sottomissione ed obbedienza acritica. Proserpina li carica di Energia Vitale per permettere alla loro coscienza di continuare ad esistere oltre la morte del corpo fisico.

 

Testo 1993

Revisionato nella forma attuale: Marghera ottobre 2018

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Prosérpina, a auxiliadora de vidas dissolutas na Religião Romana

 

 

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

 

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.