Sole - il prigioniero mai domato

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Nonostante si conoscesse la Coscienza di Sé dell'Essere Sole fin dai tempi dei Sabini, in quanto il culto sembra sia stato introdotto a Roma da Tito Tazio, tale Essere non acquista mai un'importanza particolare nella Religione di Roma antica.

La famiglia degli Aurelii si diceva discendente dell'Essere Sole e ne manteneva vivo il culto esercitando sulla divinità la propria attenzione e la propria tradizione.

Il culto del Sole non si affermò mai nella Roma Repubblicana. La Religione di Roma è caratterizzata dalla relazione fra l'uomo e il mondo circostante con cui l'uomo sigla un patto di mutuo soccorso. La Coscienza di Sé dell'Essere Sole appariva molto lontana, distante dalle necessità quotidiane anche se la sua luce illuminava il cielo giorno dopo giorno.

I culti relativi all'Essere Sole, anche nel vicino oriente, erano culti di persone "colte" e "nobili", in altre parole persone che non si occupavano direttamente dei problemi della vita quotidiana. Persone che potevano tranquillamente impiegare il proprio tempo nell'esercizio della propria attenzione facendola spaziare oltre i confini del quotidiano nel quale la massa delle persone erano costrette. Il culto era importante in Egitto, fra i Sumeri, in Grecia, a Roma il cu

Serve un grande sforzo per percepire la Coscienza di Sé dell'Essere Sole, così vicina alla nostra coscienza e così estranea al nostro quotidiano. La Coscienza dell'Essere Sole è molto selettiva nei confronti di chi la contempla. Questo perché la Coscienza di Sé dell'Essere Sole è una coscienza che contempla tutto ciò che con i suoi raggi riesce ad illuminare.

Durante il periodo imperiale Sol diventa una divinità importante. A Roma il culto vero e proprio viene importato da Eliogabalo. Costui, prima di diventare imperatore, era stato un sacerdote, da qualche parte dell'Asia, di un qualche tempio dedicato ai "misteri" del dio Sole. Nell'oriente siriano e in Egitto la divinità era importante. La sua presenza chiedeva attenzione anche per affrontare la propria quotidianità.

I culti orientali del Sole vennero introdotti a Roma con altri culti misterici dell'oriente. Con i culti orientali a Roma entra di tutto, compreso l'ebraismo e il cristianesimo, spesso religioni legate a gruppi specifici di persone e non diventano un patrimonio sociale. Inoltre, la molteplicità impedisce di cogliere ciò che è utile all'uomo da ciò che lo danneggia ed è ciò che lo danneggia che finisce per imporsi secolo dopo secolo.

Il Sole introdotto a Roma è una divinità lontana dall'uomo. Non è Giove che partecipa alla vita quotidiana e nemmeno Giunone che partecipa della nascita, all'attività delle donne, alla gestione della casa.

Il Sole è in alto, nel cielo, quasi un estraneo che si offre all'ammirazione ma che non partecipa alla vita dell'uomo eppure, se non ci fosse l'uomo non sarebbe. Il Sole è uno, come il singolo individuo. E come il singolo individuo nasce all'alba percorre il proprio cammino e rientra nella tomba. Il Sole è l'uomo che vive e che in un periodo dell'anno accorcia i suoi giorni come se questi dovessero sparire.

Il Comando Sociale vide quanto gli necessitava. Un Essere sufficientemente lontano, simboleggiante l'unicità della figura dell'imperatore, a cui gli Esseri Umani del Sistema Sociale difficilmente potevano rivolgere l'attenzione.

I veggenti nell'Essere Sole videro l'uomo, la sua vita, le sue trasformazioni.

Fu Aureliano che potenziò il culto introducendo la festa del Sol Invictus il 25 dicembre che i cristiani, appena poterono, trasformarono in natale del loro profeta.

Che cos'è il Sol Invictus?

E' il Sole imprigionato. Costretto ad accorciare i suoi giorni. Costretto a lasciare gran parte del giorno alle tenebre. E' l'uomo rinchiuso in una prigione con le catene ai polsi che non può vedere che attimi di luce, ma il cui spirito si rifiuta di accettare la condizione del prigioniero. E così il prigioniero si scuote, si dimena, mette in atto strategie per spezzare le proprie catene. E il Sol Invicto (mai vinto) spezza le catene e il prigioniero fugge. Fugge verso nuove battaglie che riaffermino il proprio diritto all'esistenza. In questo modo il Sole allunga i suoi giorni e aumentano le ore di luce.

L'Essere Sole è l'Entità centrale in questo settore di spazio. E' l'Entità nella quale sedimenteranno tutte le Coscienze di Sé, in formazione nel Sistema Solare, capaci di proiettare le proprie trasformazioni nell'infinito.

Questo è quanto videro i veggenti asiatici e gli Egiziani in particolare. Le "anime" dei loro morti dirigersi verso il Sole. Questa visione è possibile soltanto quando, all'interno del Sistema Sociale in cui vivevano questi Esseri Umani, c'era un grado di libertà esistenziale ben maggiore di quanto non appare dai libri di storia oggi in circolazione, eppure è così.

Come ci si relazione con l'Essere Sole? Concentrando la propria attenzione su di Esso. Concentrando il proprio sognare su di Esso. Manipolando la propria attenzione liberandola dai bisogni contingenti.

In pratica, ascoltare con calma il fluire dei mutamenti sull'Essere Sole, possibilmente senza danneggiarsi la vista.

 

Testo 1993

Revisionato nella forma attuale: Marghera dicembre 2018

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Sol, o prisioneiro jamais domado na Religião Romana

 

 

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

 

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.