Trascendenza e immanenza
nella Religione Pagana

Di Claudio Simeoni

Conferenza-dibattito tenuto a Radio Gamma5
Via Belzoni 9 Cadoneghe - Padova
il 26 giugno 1998

 

Indice:

1) Il soggetto della trascendenza;
2) La trascendenza in Stregoneria e l'inganno;
3) L'Essere Umano dal punto di vista della Stregoneria e del Paganesimo Politeista;
4) La trasformazione dell'Essere Umano e l'accesso alla trascendenza;

 

1) Il soggetto della trascendenza

Prima di definire il trascendente è necessario definire il soggetto cui il trascendente si riferisce.

Noi, considerandoci Esseri Umani nella loro totalità, non siamo soggettivamente in grado di parlare o di disquisire su ciò che ci trascende in quanto il fatto stesso che qualcosa ci trascenda non può essere parte di noi.

Perché dobbiamo affermare questo? Perché su questo viene costruito l'inganno!

Se non possiamo parlare di qualche cosa che ci trascende perché dunque lo immaginiamo?

Perché qualcuno, che non ci trascende, afferma e impone di parlare di ciò che ci trascende!

In altre parole, un oggetto di cui noi non possiamo parlare, ci racconta di ciò che trascende noi in quanto Esseri Umani.

La cosa è un po' incongruente e sta ad indicare come l'inganno non è solo nella presentazione della trascendenza ma nell'impostazione della relazione che impone la trascendenza.

Anziché discutere della natura dell'oggetto che mi presenta la trascendenza discuto sulla trascendenza presentata.

Anziché discutere sui bisogni che inducono l'oggetto a presentarmi ciò che secondo lui mi trascende discuto su ciò che mi viene presentato presupponendo che quanto mi viene presentato mi sia utile aprioristicamente.

In questo modo scompare la natura di chi presenta la Trascendenza. Mentre gli Esseri Umani disquisiscono sulla Trascendenza presuppongono che questa sia reale giustificandone le incongruenze. Con la loro impossibilità di descrivere la Trascendenza impongono la Trascendenza come oggetto apriori del loro pensiero. A quell'oggetto apriori impongono deferenza e presupposto universale da cui far nascere ogni descrizione.

Tutto questo non è ammissibile né nel Paganesimo Politeista né in Stregoneria.

Sia nel Paganesimo Politeista che in Stregoneria non esistono dei concetti apriori tali da trascendere l'Essere Umano ma esiste uno sconosciuto da affrontare nella misura in cui mi può svelare fenomeni e conoscenza che mi permettono di svilupparmi. Di sviluppare il mio Potere nell'esistenza: il mio Potere di Essere!

Ciò che trascende l'Essere Umano non può essere oggetto di discussione semplicemente perché non può esistere se non nella forma di inganno e di truffa.

 

2) La trascendenza in Stregoneria e l'inganno

In Stregoneria l'oggetto che trasmette il messaggio o il fenomeno è il primo elemento su cui lo Stregone interviene. La prima domanda che lo Stregone si pone è:

Perché io ti ho incontrato?

Perché tu mi trasmetti quel messaggio?

Qual è il tuo intento nel trasmettermelo?

Quel messaggio mi è utile nella mia vita quotidiana?

Quel messaggio è utile agli Esseri Umani con cui vivo?

L'oggetto che trasmette il messaggio è analizzato dallo Stregone in quanto il messaggio è fenomeno del messaggero. Potremmo dire che il messaggero qualifica il messaggio; oppure che il messaggero è causa del fenomeno.

Se un messaggero è in grado di entrare in relazione con i miei sensi, in qualunque stato percettivo io mi trovi, questo non può essere trascendente ma deve essere necessariamente immanente. In altre parole, se il messaggero può venire da me io posso, al di là dei mezzi e delle disquisizioni, andare da lui!

Non è possibile ammettere che un oggetto possa agire sul mio sentire senza ammettere che io possa, in un qualche modo, agire sul suo sentire.

In Stregoneria è dato il principio: CIO' CHE MI RAGGIUNGE IN QUALCHE MODO POSSO RAGGIUNGERLO.

Se non lo raggiungo può essere che non sia sufficientemente attrezzato per raggiungerlo ma anche questo non deve trarre in inganno in quanto se il messaggero può interferire con me significa che io sono pronto ad interferire col messaggero.

Prendiamo ad esempio la formazione del giudizio nell'Essere Umano in forma fetale. Si può dire che, eccetto la madre, nessun Essere Umano è in grado di farsi messaggero e di intervenire sul suo modo di affrontare il mondo. Se nessun Essere Umano è in grado di intervenire nella sua formazione del giudizio appare ovvio che l'Essere Umano in forma fetale non è in grado di intervenire nella formazione del giudizio di un Essere Umano adulto. Le cose cambiano quando l'Essere Umano fetale muore e nasce il bambino. L'Essere Umano adulto può intervenire per modificare la percezione del mondo del bambino e il bambino ha la capacità di percepire il messaggio e modificarlo. A sua volta è in grado di intervenire per modificare la formazione del giudizio dell'Essere Umano adulto.

Cosa non posso raggiungere?

Ciò che non esiste! Ciò che è frutto di fantasia, illazione, ipotesi che quando diventano oggetti attraverso i quali costruire il giudizio diventano inganno.

 

3) L'Essere Umano dal punto di vista della Stregoneria e del Paganesimo Politeista

La descrizione dell'Essere Umano nel Paganesimo Politeista e in Stregoneria non è quella di un Essere Umano creato ad immagine e somiglianza di un apriori ma è quella di un Essere in costante costruzione.

Come Essere in costante costruzione, a seconda delle fasi di sviluppo che percorre, si è dato degli strumenti attraverso i quali affrontare la fase che sta vivendo.

Come Esseri della Natura noi Esseri Umani ci siamo dati uno strumento che è la ragione. La capacità di descrivere il mondo che incontriamo mediante le parole per quello che possiamo comprendere e capire. La ragione è uno strumento col quale costruiamo delle relazioni, col quale comunichiamo in questa forma. La ragione è uno strumento funzionale alla costruzione di alcune relazioni che ci permettono di svilupparci.

La ragione non è il solo strumento di cui l'Essere Umano si serve. Non solo la ragione e la sua descrizione possono essere ampliate all'infinito (i limiti sono quelli fisiologici dell'Essere Umano, non quelli della descrizione), ma la ragione è uno strumento di cui la Specie Umana si serve soltanto negli ultimi dieci quindicimila anni. Se ipotizziamo di essere usciti dal brodo primordiale un miliardo di anni fa e in tutto questo tempo la specie si è trasformata affrontando e descrivendo il mondo con cose che non erano la ragione. Si può ipotizzare che essendo noi l'ultimo prodotto di una catena lunga un miliardo di anni noi comprendiamo la percezione del mondo di quando il nostro antenato era un Essere Ameba; di quando era un Essere "Insetto"; di quando era un Essere "rettile"; di quando era un Essere "Topo"; di quando era un Essere "proscimmia".

In questo modo, con Castaneda, possiamo affermare che la percezione della ragione altro non è che una parte, un'isola, della totalità della percezione umana o delle potenzialità di essa.

Nell'Essere Umano ci sono forze che premono affinché egli percepisca il mondo in forme diverse che non siano quelle della ragione e ci sono forze sprigionate dalla ragione che tendono a chiudere in essa l'intera percezione umana.

Questa lotta è il senso della percezione in Stregoneria e va a qualificare le relazioni fra l'Essere Umano e il divino che ci circonda descritte nel Paganesimo Politeista.

Parlare di Trascendenza in Stregoneria e nel Paganesimo Politeista significa parlare di Trascendenza relativa alla ragione.

In Stregoneria e nel Paganesimo Politeista il divino che ci circonda è trascendente rispetto alla descrizione della ragione ed è immanente rispetto all'Essere Umano nel suo insieme.

 

4) La trasformazione dell'Essere Umano e l'accesso alla trascendenza

In Stregoneria il trascendente è a portata di mano. Non come definizione fantastica, ma come incontro dell'Essere Umano nel suo percorso di trasformazione.

In Stregoneria l'Essere Umano non si trasforma in funzione di un obiettivo da raggiungere; di una verità da conquistare.

In Stregoneria un Essere Umano si trasforma in risposta ai suoi bisogni e alle sue necessità e quanto raggiunge e conquista diventa descrizione della Trascendenza.

L'Essere Umano si trasforma uscendo dalla ragione e alterando la percezione e quanto incontra è la Trascendenza che riesce a raggiungere e a descrivere attraverso gli elementi presi a prestito dalla sua descrizione.

Ci sono due cose da considerare: quanto l'individuo percepisce e quanto della percezione riesce a descrivere.

Se io percepisco il mondo con gli occhi di un Essere Lucertola le sensazioni e i fenomeni che ne ricavo o li trasformo in azione (che è l'arte della Stregoneria) oppure tento di descriverli e comunicarli. Dal momento che non ho una descrizione fondata sulla percezione dei fenomeni con gli occhi dell'Essere Lucertola, devo necessariamente adattare gli elementi della descrizione della ragione per definire quanto il mondo percepito con quegli occhi mi trasmette. Una descrizione parziale, incompleta, imprecisa e monca: come ogni descrizione della ragione!

Alterando la percezione io costruisco una relazione con la Coscienza di Sé atmosfera o cielo.

Fintanto che questa relazione è partecipe alla mia azione, al mio modo di rapportarmi col mondo, non ho nessun problema. Il problema nasce quando devo descrivere e comunicare agli altri Esseri Umani alcuni elementi di quanto percepisco e formare una descrizione. Comincio col dire che la Coscienza di Sé con cui mi relaziono è composta da Volontà, determinazioni e intenti di crescita e trasformazione che riconosco della stessa natura dei miei. Se le tensioni dell'esistenza che riconosco nella Coscienza di Sé con cui mi relaziono sono della stessa natura delle mie, la rappresentazione nel mondo della ragione è quella di un altro Essere Umano (come maschio la rappresento in forma maschile). Fatto questo riconosco che la Coscienza di Sé con cui mi relaziono è molto più vasta della mia; la rappresentazione avrà un che di enorme. Riconosco che è antica in quanto ha attraversato un grandissimo numero di mutamenti. Anche questo elemento rientra nella rappresentazione. Le riconosco molta conoscenza dalla quale io attingo. Anche questo elemento deve essere rappresentato. Inoltre, per rappresentare questa descrizione come cielo devo innalzarla come l'atmosfera che mi avvolge. Alla fine di tutta questa operazione per descrivere e comunicare quanto percepisco avrò rappresentato un Essere Umano vecchio e saggio per i molti anni ma robusto e vigoroso che sprizza volontà e determinazione da ogni parte, molto grande e sospeso nel cielo. Questa rappresentazione la chiamo Giove, la chiamo Zeus o come volete, ma è la Coscienza di Sé dell'atmosfera terrestre. Se io la rappresento all'interno della ragione in questo modo fuori della ragione non ho rappresentazione in quanto quella Coscienza di Sé non ha forma né descrizione; è solo consapevolezza, volontà e determinazione e sono le cose con le quali costruisco la relazione e alimento la mia azione.

Questa Coscienza di Sé è trascendente alla ragione ma è immanente rispetto all'Essere Umano. Può avere una sua rappresentazione nella ragione sia come forma scientifica che come descrizione magica, come divinità. Nonostante questo in Stregoneria non è né forma scientifica né divinità è Coscienza e Consapevolezza attraverso la quale costruire una relazione.

Nel Paganesimo Politeista la descrizione che viene fatta nella ragione della Consapevolezza percepita ci permette di costruire un ponte fra la descrizione della ragione e la percezione alterata permettendo al viaggiatore nei mondi della percezione di essere intrepido. Permette di affrontare ogni cosa strana senza necessariamente doverla descrivere ma senza farsi assoggettare da questa.

Il Paganesimo Politeista ci permette di continuare il cammino di Libertà senza essere assoggettati ad una verità che lo fermerebbe.

Sono circondato da Coscienze e da Consapevolezze che riconosco come divine uguali a me ed anche se non le descrivo le posso usare per arricchire il mio fare. Quando descrivo le Coscienze e le Consapevolezze che mi circondano lo faccio per costringere la mia ragione a dilatarsi, a riconoscere fenomeni che lei non considerava esistenti permettendo alla mia percezione di rimuovere tutti quei fantasmi voluti dalla ragione che mi impediscono di riconoscere il divino che mi circonda uguale a me stesso.

Nel Paganesimo Politeista e in Stregoneria Trascendenza e Immanenza vanno lette nella specificità di un cammino di libertà. Un cammino di Libertà che porta alla costruzione del Potere di Essere dell'Essere della Natura. Se l'Essere Umano non incontra quanto trascende la ragione nel corso del suo sviluppo è bene che neghi l'esistenza di ogni trascendenza in quanto questa, per lui, è solo inganno volto ad assoggettarlo.

La fede, intesa come fiducia in cui riporre delle aspettative, si può concedere solo al messaggero di cui si conoscono bisogni e finalità. Se non lo si riconosce come oggetto e si immaginano i bisogni e le finalità che noi vorremmo che costui avesse abbiamo costruito la nostra sconfitta.

Quando sull'oggetto percepito si proiettano aspettative soggettive si distrugge il principio speranza sostituendolo con fede acritica. Ma se fides non è seguita immediatamente da facto, azione, allora è madre di inganno e ogni fantasma che blocca l'uscita dalla ragione della percezione umana è pronto a servirsene.

Fine per Conferenza-Dibattito a Radio Gamma 5 per il 26 Giugno 1998

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