Bellona - la Furia in noi

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Bellona è la diga dentro ogni Essere Umano il cui scopo è guardare la realtà circostante con la quale vivere e convivere.

Una diga costruita per frenare l'azione e consentire alla ragione di valutare quale sia il miglior comportamento per affrontare quella specifica contraddizione che si sta vivendo in quel momento.

Non serve buttare sempre bombe atomiche per risolvere i problemi che ci si presentano.

Dietro la diga, nel nostro profondo, giacciono le Erinni nate dalle gocce di sangue di Urano Stellato. Oltre quella diga c'è Zeus e i suoi figli, non solo Ares, ma Atena e Efesto. Per vivere batte il ferro della vita Vulcano; Minerva mette in atto le strategie esistenziali e quando queste non bastano, Marte inizia ad affrontare la contraddizione.

Quando la diga si rompe, la Furia, dentro di noi, prorompe.

Il nome della diga e ciò che si abbatte furioso nell'oggettività dell'esistente, è Bellona.

La furia non ammette né ragioni, né argini né mediazioni. Per fermare questa furia è necessario distruggere l'Essere Umano o l'Essere Umano distruggerà l'oggettività in cui vive che provocò quel "moto dello spirito".

Non è la carica del rinoceronte o la corsa dei bisonti; Bellona appartiene all'animo degli Esseri Umani e a quello di poche altre specie animali (l'Essere Tortora, alcuni Esseri Scimmia, alcuni Esseri Roditori ecc.).

Bellona non è l'Essere mentre combatte l'oggettività per modificarla, è l'odio frammisto a determinazione mentre scaccia la ragione dal suo posto prendendo il controllo dell'Essere Umano.

Un'esplosione di Energia Vitale di tale forza che tutto attorno annichilisce. Lo stesso oggetto della furia diventa impotente, come se Bellona ne succhiasse in un solo istante tutta la sua Energia Vitale.

Bellona può essere tranquillamente associata a Marte. Marte è la contraddizione che, nell'estrema rappresentazione, si risolve mediante la guerra; Bellona è la furia distruttrice che sorge da chi non ha altra scelta.

Forse Bellona è il solo Essere che possiamo definire col nome di Furia. Probabilmente esistono altri Esseri, in altre situazioni, in cui possiamo veder emergere Fura dentro di loro; ma Bellona è all'interno dell'animo umano.

Da Bellona gli Esseri Umani possono attingervi forza nei momenti di pericolo e bisogno; possono attingere Energia Vitale diventando essi stessi Bellona, permettendo a Bellona di diventare tutto Sé stessi.

Quando Bellona prende il sopravvento in un Essere Umano, difficilmente poi si fa rinchiudere in un angolo sperduto della sua Coscienza di Sé.

Bellona tende ad appropriarsi dell'Essere Umano al fine di diventare esprimere sé stessa nelle sue azioni. Bellona è azione. Un'azione violenta, distruttiva, determinata, appassionata capace di travolgere ogni ostacolo. Quando Bellona si esprime negli Esseri Umani all'interno delle società, spesso porta quel singolo Essere Umano alla distruzione. Per questo motivo Giove ha separato, nell'uomo, il regno dell'emozione con cui l'uomo affronta le condizioni dell'esistenza, dalla ragione con cui l'uomo affronta i problemi sociali.

Quando cade la separazione in un'oggettività che non richiederebbe una tale Furia per risolvere i problemi, per quell'Essere Umano il risultato è disastroso.

Bellona non costruisce; Bellona distrugge.

Distrugge anche l'Essere che l'ha evocata senza mettergli forti briglie.

La disciplina dell'Essere Umano è la forza con la quale si può usare Bellona. La non disciplina è la garanzia per Bellona di appropriarsi dell'Essere Umano.

La lancia gettata nel recinto dai "bellonari" era il simbolo della rottura della diga e della forza lanciata contro i nemici. Era la dichiarazione di guerra.

Bellona è qui, dentro ognuno di noi, e sta a noi farcene un forte alleato o permetterle di autodistruggerci.

 

Testo 1993

Revisionato nella forma attuale: Marghera 29 ottobre 2016

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Belona, a Fúria em nós na Religião Romana

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.