La metafisica in Esopo

Claudio Simeoni
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Metafisica

Chi è Esopo?

Di Esopo non si sa nulla per certo.

Non si sa chi era, da dove veniva, dove aveva preso la sua cultura, come morì.

Non si sa nemmeno se molte "fiabe" siano state scritte da altri e inserite nell'insieme delle fiabe di Esopo per altri e diversi scopi.

Esiste un "si dice" che tenta di definire la vita di Esopo, ma i "si dice" vanno sempre trattati con sospetto.

Una cosa è certa: Esopo non era un tiranno, un dominatore o un servo di tiranni. Le sue "favole" non avevano lo scopo di ingraziarsi un qualche potente o di imporre condizioni morali o etiche alle persone.

E' come se Esopo fosse un osservatore del comportamento umano, in un mondo che rispondeva a tali comportamenti, e tentasse di descrivere le relazioni e le conseguenze delle azioni.

La metafisica di Esopo coglie il senso delle azioni, la relazione fra scelte, attraverso le quali si agisce, e le conseguenze come risposte dell'ambiente in cui le azioni si inseriscono. Il principio primo della realtà in Esopo è l'azione prodotta da scelte che introduce la modificazione dell'ambiente o induce scelte conseguenziali da parte di altri soggetti.

La modificazione, in conseguenza di una scelta, è forse il concetto metafisico più importante introdotto, o definito, da Esopo attraverso le sue favole.

Secondo i racconti che vorrebbero fornire informazioni sulla vita di Esopo, Esopo poteva forse venire dall'Africa e servire come schiavo di un certo Xanthos sull'isola di Samo. Liberato dalla schiavitù, secondo Aristotele, nel secondo libro della retorica, tenne un discorso in difesa di un demagogo dell'isola di Samo.

Sembra che sia vissuto, per un certo tempo, presso Creso dove conobbe Solone e a Corinto dove incontrò i sette saggi.

Secondo Erodoto fu linciato dalla popolazione di Delfi dopo un suo discorso pubblico.

Il "si dice" si spreca. Prendiamo atto del "si dice", ma non accettiamolo come una verità.

Esopo non è mai stato considerato un filosofo. Non è mai stato preso in considerazione in quanto metafisico, ma solo come un "favolista" alle cui favole si poteva attribuire il significato o la morale che faceva comodo. La Fontaine nel 1600 usò le favole di Esopo per prendere in giro le persone in nome della monarchia. Disprezzare le persone per far apprezzare il re.

Nessun dizionario di filosofia tratta di Esopo come filosofo, il suo concetto di cause generate dalle scelte viene completamente ignorato dalla filosofia come se lo stesso concetto non fosse alla base di Omero e di Esiodo.

Io ho affrontato alcune favole senza un vero e proprio ordine ricavandone i principi sociali di Esopo e ignorando le affermazioni moraliste di La Fontaine (e forse di altri).

Ritengo Esopo il maggior metafisico del suo secolo. Una filosofia dell'esistenza che ha, praticamente, preceduto la nascita di quella che viene chiamata "filosofia".

Esopo racconta, quasi sempre, favole con animali come protagonisti. E' mia convinzione che nel suo tempo gli ascoltatori sapevano a quale persona, per quale comportamento, quella favola era stata scritta.

Questo potrebbe essere stato il motivo per il quale la popolazione di Delfi lo ha linciato, ma non è detto.

 

Prime riflessioni su Esopo

 

[non presente nel libro] Esopo: il leone e l'asino che andavano a caccia insieme

I principi etici e morali in Esopo

Esopo - La cornacchia e il corvo

Riflessioni su Esopo e le strategie dello schiavo

Esopo - l'astronomo 62

Il "popolo" che volle un re

Ponderare

Esopo: medico cura te stesso

Esopo: i buoi e le persone sul carretto

Esopo: il leone e l'asino che andavano a caccia insieme

Esopo tratta del principio di uguaglianza.

Esopo: Il leone, Prometeo e l'elefante

Esopo: osservare il mondo circostante

La filosofia metafisica in Esopo

Esopo e la filosofia metafisica della corteccia cingolata anteriore

Esopo e l'attesa che uccide

Esopo e il millantare

Esopo e l'incapacità di farsi gli "affari propri"

Esopo e il "serrare i ranghi"

Esopo: se non li fermi prima, ora lascia perdere

Esopo: l'andare in battaglia

Esopo: i cani che tradiscono gli uomini in nome di Dio

Esopo: agisci che gli Dèi ti aiutano

Esopo: se devi ammazzare qualcuno, ammazzalo e basta

Esopo e il diritto di sopravvivenza dello schiavo

Esopo: la prima regola consiste nel difendere il presente

Esopo e la presunzione

Esopo: l'invito a migliorare la situazione

Esopo e i proclamatori di intenti

Esopo e la logica del genocidio

Esopo e il concetto di partecipazione morale

Esopo e il rapporto schiavo padrone

Esopo e il diritto soggettivo a scegliere

Esopo: parole e intenzioni

Esopo: il lupo e l'airone

Esopo e l'arte del venditore

Esopo, la schiavitù e il benessere

Esopo e la proprietà privata

Esopo e il principio di reciprocità

Esopo e il concetto di "affidare e di fidarsi"

Esopo: il sentimento del disperato

Esopo: il concetto di bene e male

Esopo: domanda e offerta

Esopo: l'attesa del momento opportuno

Esopo, lo sconosciuto che ci circonda e l'umiltà

Esopo: conosci te stesso

Esopo: il ragionamento dello schiavo che permane nella schiavitù

Esopo: il dolore del tradimento

Altre riflessioni su Esopo scritte successivamente.

Esopo e la filosofia

Esopo: la difesa delle condizioni presenti

Esopo: l'usignolo e la rondine

Esopo e i venditori d'inganno

Esopo e la discriminazione

Esopo e i politici sovranisti

Esopo e il Dio dei cristiani

Esopo e l'attenzione da mettere nei confronti dei politici

Esopo e l'evidenza

Esopo e gli amici

Esopo e il fascino

Esopo, l'esultanza e la propaganda

Esopo e i galli nella società

Esopo e il cogliere l'opportunità

Esopo e il gettare le reti

 

 

 

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Ultima formattazione:

Marghera, settembre 2025

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Ultima modifica settembre 2025

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