Chi è Esopo?
Di Esopo non si sa nulla per certo.
Non si sa chi era, da dove veniva, dove aveva preso la sua cultura, come morì.
Non si sa nemmeno se molte "fiabe" siano state scritte da altri e inserite nell'insieme delle fiabe di Esopo per altri e diversi scopi.
Esiste un "si dice" che tenta di definire la vita di Esopo, ma i "si dice" vanno sempre trattati con sospetto.
Una cosa è certa: Esopo non era un tiranno, un dominatore o un servo di tiranni. Le sue "favole" non avevano lo scopo di ingraziarsi un qualche potente o di imporre condizioni morali o etiche alle persone.
E' come se Esopo fosse un osservatore del comportamento umano, in un mondo che rispondeva a tali comportamenti, e tentasse di descrivere le relazioni e le conseguenze delle azioni.
La metafisica di Esopo coglie il senso delle azioni, la relazione fra scelte, attraverso le quali si agisce, e le conseguenze come risposte dell'ambiente in cui le azioni si inseriscono. Il principio primo della realtà in Esopo è l'azione prodotta da scelte che introduce la modificazione dell'ambiente o induce scelte conseguenziali da parte di altri soggetti.
La modificazione, in conseguenza di una scelta, è forse il concetto metafisico più importante introdotto, o definito, da Esopo attraverso le sue favole.
Secondo i racconti che vorrebbero fornire informazioni sulla vita di Esopo, Esopo poteva forse venire dall'Africa e servire come schiavo di un certo Xanthos sull'isola di Samo. Liberato dalla schiavitù, secondo Aristotele, nel secondo libro della retorica, tenne un discorso in difesa di un demagogo dell'isola di Samo.
Sembra che sia vissuto, per un certo tempo, presso Creso dove conobbe Solone e a Corinto dove incontrò i sette saggi.
Secondo Erodoto fu linciato dalla popolazione di Delfi dopo un suo discorso pubblico.
Il "si dice" si spreca. Prendiamo atto del "si dice", ma non accettiamolo come una verità.
Esopo non è mai stato considerato un filosofo. Non è mai stato preso in considerazione in quanto metafisico, ma solo come un "favolista" alle cui favole si poteva attribuire il significato o la morale che faceva comodo. La Fontaine nel 1600 usò le favole di Esopo per prendere in giro le persone in nome della monarchia. Disprezzare le persone per far apprezzare il re.
Nessun dizionario di filosofia tratta di Esopo come filosofo, il suo concetto di cause generate dalle scelte viene completamente ignorato dalla filosofia come se lo stesso concetto non fosse alla base di Omero e di Esiodo.
Io ho affrontato alcune favole senza un vero e proprio ordine ricavandone i principi sociali di Esopo e ignorando le affermazioni moraliste di La Fontaine (e forse di altri).
Ritengo Esopo il maggior metafisico del suo secolo. Una filosofia dell'esistenza che ha, praticamente, preceduto la nascita di quella che viene chiamata "filosofia".
Esopo racconta, quasi sempre, favole con animali come protagonisti. E' mia convinzione che nel suo tempo gli ascoltatori sapevano a quale persona, per quale comportamento, quella favola era stata scritta.
Questo potrebbe essere stato il motivo per il quale la popolazione di Delfi lo ha linciato, ma non è detto.
Prime riflessioni su Esopo
[non presente nel libro] Esopo: il leone e l'asino che andavano a caccia insieme
I principi etici e morali in Esopo
Esopo - La cornacchia e il corvo
Riflessioni su Esopo e le strategie dello schiavo
Esopo: i buoi e le persone sul carretto
Esopo: il leone e l'asino che andavano a caccia insieme
Esopo tratta del principio di uguaglianza.
Esopo: Il leone, Prometeo e l'elefante
Esopo: osservare il mondo circostante
La filosofia metafisica in Esopo
Esopo e la filosofia metafisica della corteccia cingolata anteriore
Esopo e l'incapacità di farsi gli "affari propri"
Esopo: se non li fermi prima, ora lascia perdere
Esopo: i cani che tradiscono gli uomini in nome di Dio
Esopo: agisci che gli Dèi ti aiutano
Esopo: se devi ammazzare qualcuno, ammazzalo e basta
Esopo e il diritto di sopravvivenza dello schiavo
Esopo: la prima regola consiste nel difendere il presente
Esopo: l'invito a migliorare la situazione
Esopo e i proclamatori di intenti
Esopo e la logica del genocidio
Esopo e il concetto di partecipazione morale
Esopo e il rapporto schiavo padrone
Esopo e il diritto soggettivo a scegliere
Esopo, la schiavitù e il benessere
Esopo e il principio di reciprocità
Esopo e il concetto di "affidare e di fidarsi"
Esopo: il sentimento del disperato
Esopo: il concetto di bene e male
Esopo: l'attesa del momento opportuno
Esopo, lo sconosciuto che ci circonda e l'umiltà
Esopo: il ragionamento dello schiavo che permane nella schiavitù
Esopo: il dolore del tradimento
Altre riflessioni su Esopo scritte successivamente.
Esopo: la difesa delle condizioni presenti
Esopo: l'usignolo e la rondine
Esopo e l'attenzione da mettere nei confronti dei politici
Esopo, l'esultanza e la propaganda
Esopo e il cogliere l'opportunità
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Marghera, settembre 2025
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