La guerra, la contraddizione e il divenire
nella Religione di Roma

Capitolo quindici - diventare eterni

di Claudio Simeoni

indice di ciò che porta a diventare eterni
nella religione di Roma antica

 

Che cos'è la guerra? E' l'atto più estremo attraverso il quale gli Esseri Umani risolvono le contraddizioni più drammatiche della loro esistenza. La guerra è un sistema estremo per risolvere i problemi fra gruppi sociali che si ritengono diversi.

Chi è in grado di affrontare le contraddizioni sociali è in grado di affrontare la contraddizione che porta alla guerra; non tutti coloro che affermano di poter condurre una guerra sono in grado di affrontare le contraddizioni che si presentano nella loro vita e che non necessitano, per la loro soluzione, di distruggere il "nemico". Per questo alcuni vincono la guerra e altri perdono la guerra, ma la vita che prosegue dopo la guerra non può prescindere da quella guerra che ha modificato definitivamente il corso delle sue trasformazioni e dei suoi mutamenti.

Considerare il mezzo affinché sia adeguato al fine che si prefigge. Il mezzo usato per risolvere la contraddizione qualifica la soluzione che può scaturire da quella contraddizione. Il mezzo determina la qualità del fine da raggiungere.

Quando il mezzo per risolvere la contraddizione è assoluto il genocidio è la via razionalmente più semplice per risolvere la contraddizione. Se stermini tutti i nemici, non hai più nemici. Se stermini i nemici esterni al tuo gruppo sociale, non hai più nemici esterni. Solo che la vita prosegue per contraddizione e se non hai nemici esterni, devi cercare nemici interni su cui concentrare l'attenzione perché, senza nemici, sei tu che muori consumandoti su te stesso.

La guerra fatta con le armi, è il sistema più facile per risolvere le contraddizioni, ma crea un problema: il nemico viene annientato e non viene conquistato. Nella guerra ci sono parti che agiscono per il conflitto attivo e parti che subiscono il conflitto attivo e che sono costrette ad adattarsi alle condizioni di chi mette in atto un conflitto attivo.

Normalmente si ha un Comando Sociale che agisce mediante la guerra e i comandati da quel Comando Sociale che subiscono le conseguenze del conflitto.

Quando il Comando Sociale vive le relazioni con il Sistema Sociale in termini di appropriazione, può considerare la soluzione delle contraddizioni che incontra soltanto attraverso un atto di violenza. Nel contempo, non essendo in grado di percepire lo sviluppo di una contraddizioni né la sequenza dei mutamenti che questa innesta, può soltanto operare per annientamento della parte in conflitto.

Il mezzo adottato per risolvere il conflitto si appropria dell'individuo. Il mezzo si trasforma in fine nelle azioni dell'individuo. Il mezzo, trasformato in fine, distrugge il divenire dell'individuo.

La contraddizione che chiamiamo guerra è una contraddizione che viene imposta da una delle parti in conflitto e viene subita da un'altra parte in conflitto. Spesso le due parti arrivano al conflitto solo perché entrambe manifestano lo stesso sistema ideologico che implica il conflitto armato per risolvere quella contraddizione. Ognuna delle parti si pensa "astuta" rispetto all'altra e astuzia dopo astuzia creano le condizioni per il conflitto definitivo.

La guerra è un atto subito quando una parte, per astuzia, rompe un patto pensando di trarre un maggior beneficio. Onorio non onorò l'impegno con Alarico per l'aiuto in guerra e Alarico occupò e devastò l'Italia. Le popolazioni subirono le devastazioni che non coinvolsero i beni e le ricchezze di Onorio.

Le popolazioni subirono la guerra per un patto che non fu onorato da un Comando Sociale che, non onorando quel patto, ritenne che la devastazione delle popolazioni italiche gli avrebbe garantito vantaggi maggiori. Infatti, si consolidò il dominio della chiesa cattolica che fu favorita nell'imporre l'assolutismo e centinaia di anni di oscurantismo esistenziale ai suoi fedeli.

Quando la guerra è atto subito? Quando un patto viene rotto e ne viene imposto un altro che diminuisce i margini di libertà e di sviluppo della parte soccombente. La guerra è atto di appropriazione. La guerra è un atto di rapina. La guerra è un atto di distruzione del divenire dell'individuo o dei Sistemi Sociali. Quando la guerra è un atto di liberazione? Quando è attività atta ad impedire l'appropriazione! Quando si agisce per salvare e per proteggere il divenire dell'individuo o del Sistema Sociale.

Dall'avvento del cristianesimo ad oggi si è presentato un nuovo tipo di guerre atte a raggiungere fini diversi dalla rapina e dall'appropriazione. Si tratta delle guerre della religione cristiana il cui fine è appropriarsi degli uomini mediante la distruzione sistematica della loro cultura e delle loro società.

La religione cristiana si appropria degli uomini con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima e per farlo pratica la discriminazione, l'esclusione, il razzismo, l'emarginazione e l'odio sociale contro le donne

Questo tipo di guerra obbedisce a leggi diverse delle precedenti. Impongono la distruzione sistematica degli individui e di tutti quelli strati sociali e quelle infrastrutture che potrebbero, un giorno, ricostruire un Sistema Sociale tale da rivendicare il proprio diritto di esistere per sé stessi.

La guerra di annientamento per l'annientamento che abbiamo vissuto negli ultimi 1600 anni è la novità portata dai cristiani e imposta come comportamento nella vita degli uomini.

La guerra di religione imposta dai cristiani non esisteva nei comportamenti degli antichi e viene idealizzata sia da Platone (l'anninetamento di Atlantide) che dagli ebrei (che sterminano i loro nemici per conto del loro dio) e dai cristiani che passano dall'idea alla pratica macellando popolo dopo popolo.

Le religioni rivelate da un dio padrone hanno la loro ragione di esistere solo nelle guerre di annientamento. Imitano il loro dio padrone che macella gli abitanti di Sodoma e Gomorra e annienta l'umanità col diluvio universale.

Mentre il paganesimo è relazione fra l'individuo e il circostante, nelle religioni rivelate l'individuo deve essere sottomesso per essere sacrificato ad un dio padrone. La necessità di sottomettere l'individuo (con tutto il suo corpo, con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima, con tutti i suoi sentimenti e con tutta la sua morale) è un'esigenza nuova che appare sulla soglia della storia imposta dalle religioni rivelate.

Le religioni rivelate hanno la necessità di sottomettere l'individuo come sacrificio rituale al loro dio. Questa necessità si innesta sulla pratica della guerra per rapina, ma spesso la sostituisce e l'aspetto del sottomettere diventa prioritario rispetto alla necessità di rapinare.

E' come se fosse più importante predisporre gli individui per essere rapinati che non rapinarli. Sottomettere, assoggettare significa predisporre per essere rapinati ed utilizzati come bestiame. Significa predisporre la vittima per il sacrificio. Dove il sacrificio della vittima consiste nel privarla del suo corpo luminoso distruggendo le possibilità dell'uomo di costruire il proprio divenire, le proprie trasformazioni.

Lo spirito che si è spacciato per dio creatore nelle religioni monoteiste si nutre di Energia Vitale Stagnata, si nutre di sottomissione, si nutre del dolore degli uomini, e per ottenerlo deve allevare bestiame umano rendendolo disperato, supplice e sottomesso.

Questo nuovo tipo di guerra è caratterizzato da una violenta attività distruttrice nei confronti degli Esseri Umani e si accanisce, con maggior forza, nei simboli e nei mezzi attraverso cui quegli Esseri Umani fondano il loro divenire. I cristiani procedono a distruggere tutte le statue delle divinità, vengono bruciati i libri (oppure vengono messi all'indice), vengono massacrati i primogeniti qualora quella cultura si tramandi attraverso la primogenitura, oppure ancora vengono violentate le donne con ferocia qualora quella cultura emargini le donne che hanno subito violenza. I cristiani procededono alla distruzione sistematica di ogni Essere Umano indifeso affinché non possa tramandare il proprio principio Speranza. In altre parole, i cristiani distruggono il divenire costruendo la miseria fisica, morale e culturale.

Durante una trasmissione radiofonica tenuta qualche giorno fa molti radioascoltatori che telefonavano vantavano ed esibivano la propria ignoranza nei fondamenti della cultura in cui noi dovremmo vivere. In fondo questo era il risultato della loro vita. Era il risultato dell'attività distruttiva del macellaio di Sodoma e Gomorra realizzata nella manipolazione mentale messa in atto dai cristiani nei confronti dell'infanzia.

Un esempio di questo saccheggio lo troviamo nelle cronache delle crociate contro i Pagani, nella persecuzione contro la Stregoneria e l'Eresia, nel traffico di schiavi dall'Africa alle Americhe, nella distruzione delle culture Latino Americane, nell'attività di sterminio e genocidio dei popoli nord-americani, nei genocidi perpetrati dal colonialismo cristiano, nell'attività di sterminio Nazista e nelle distruzione dei Sistemi Sociali nell'Est Europeo ai giorni nostri.

Tutte queste guerre non rientrano nei concetti di guerra del Paganesimo. Anche se il termine guerra è uguale, gli effetti e i fini della guerra sono diversi. Pertanto, diversa è la predisposizione dell'individuo, la sua trasformazione, la tensione verso il cambiamento. Nelle guerre di religione cristiane esiste il concetto di distruzione per la distruzione dove la distruzione dell'individuo è finalizzata alla distruzione del suo divenire. Spesso distruggere le statue e i simboli diventa di un'importanza strategica per la conduzione della guerra. Il suo fine. In questo contesto ogni legittima difesa diventa lecita! Anche quando mezzi ed effetti sembrano coincidere. L'uscita dall'orrore spesso implica orrore nei confronti dell'orrore o delle condizioni imposte per costruire orrore.

Quando parliamo della guerra e delle divinità della guerra non ci riferiamo al tipo di guerra di annientamento e genocidio imposta dai cristiani.

Nella religione romana la guerra è un mezzo con cui risolvere le contraddizioni e fondare il divenire sociale. Come ogni atto della fondazione del futuro, il suo significato religioso sta nella dilatazione delle possibilità in cui la società può vivere e svilupparsi. La religione "stimola" la rimozione degli ostacoli che impediscono lo sviluppo dell'individuo come dell'intera società.

Marte è la contraddizione che, quando non trova altri mezzi con cui essere risolta, si risolve attraverso la guerra. Ogni contraddizione va affrontata come se fosse l'ultima della propria esistenza al di là dei mezzi che si usano per risolverla. In ogni contraddizione si impegna tutto noi stessi. Chi affronta una contraddizione con superficialità ha posto le basi per il proprio fallimento. Sue personali o del sistema sociale in cui vive.

O quella contraddizione viene risolta a suo favore o per lui non c'è più divenire. Oppure: o viene risolta quella contraddizione in suo favore o deve ricostruire una diversa sequenza di mutamenti per continuare a costruire il suo divenire.

Marte è la forza che sconfigge l'inverno e apre il il nuovo anno verso l'estate. Così Essere Marte significa agire per costruire il futuro affrontando le contraddizioni dell'esistenza.

Arrivare a farsi Marte all'interno di un momento in cui la non soluzione della contraddizione potrebbe annientarci, significa essere stati molto distratti nei confronti delle trasformazioni in atto nel circostante. Marte è l'ultima possibilità di un Sistema Sociale per continuare a svilupparsi senza per questo necessariamente sottomettersi alle imposizioni di un altro Sistema Sociale.

Marte è un Centro di Energia Vitale dal quale trae origine Roma.

Roma nasce in funzione della costruzione del proprio futuro. Il solco di Romolo non è il solco che delimita la città, ma è la direzione di sviluppo che la città intrapprende.

L'origine di qualche cosa ha lo scopo di perpetrare e sviluppare quella cosa. Roma viene fondata e costruisce sé stessa all'interno delle contraddizioni con le città vicine. Sono momenti di grande tensione, con la lega Latina, con i Sabini, con gli Etruschi. Marte appartiene ad ogni popolazione. Ogni popolazione ha le sue ragioni da esporre e da recriminare nei confronti di ogni altra città. Ogni città chiama a raccolta il proprio Essere Marte per affrontare le contraddizioni del suo presente. Ma quel presente fonda il futuro e ad ogni scontro Marte diventa più forte.

L'Essere Marte manifestato dalle varie città si unifica diventando un grande Marte: il Marte del divenire umano. Anche Quirino è costretto a variare la propria sequenza di mutamenti. Anche Quirino è costretto a diventare l'Essenza della città e fondendo il proprio Essere Quirino-Marte in Marte.

Le contraddizioni si risolvono dando origine ad una nuova sequenza di mutamenti. La guerra, di cui Marte è la forza motrice, è intesa soltanto come momento attraverso il quale viene fondato il proprio divenire. Superata la contraddizione che si risolve mediante lo scontro, i contendenti si riorganizzano, assorbono l'esperienza e si incamminano verso un nuovo e diverso futuro.

Marte esprime un momento in cui la contraddizione assume toni tanto drammatici da non permettere all'Essere Umano di ignorarne le conseguenze. Le condizioni sono tanto drammatiche da costringere l'Essere Umano a concentrare tutto sé stesso, la propria energia, la propria forza, la propria ingegnosità per portare l'esito della soluzione delle contraddizioni a proprio favore.

Marte è un centro di Energia Vitale che fonda il proprio divenire alimentandosi dalla tensione sviluppata dagli Esseri Umani per costruire un cammino di libertà. Marte non è la guerra che soggioga e che si appropria di Esseri Umani, Marte è la guerra che libera dalle catene e dalle costrizioni. Marte fornisce Energia Vitale agli Esseri Umani per aiutarli a liberarsi dall'inverno della vita e fondare il proprio futuro. Nel far questo gli Esseri Umani nutrono Marte delle loro passioni e delle loro tensioni: insieme percorrono un comune cammino per diventare eterni.

La distruzione sociale del concetto di Marte fu fatta allo scopo di distruggere la relazione fra gli Esseri Umani e questo centro di Energia Vitale fu messo in atto soprattutto da Cesare Augusto. Egli fu l'uomo dio doveva porre ogni immagine divina sotto la sua personale proprietà. Egli doveva elevare sé stesso al di sopra degli altri uomini, la propria immagine di uomo-dio come manifestazione del super-uomo protetta da ogni divinità nei confronti degli altri uomini.

Marte non era più un Centro di Energia Vitale con la quale gli Esseri Umani si relazionavano, doveva diventare espressione di un altro uomo-dio col quale l'imperatore intratteneva rapporti.

Augusto, dopo la battaglia di Filippi, eresse un tempio a tale Mars Ultor (Marte vendicatore) che non aveva nulla a che fare col Centro di Energia Vitale Marte costruttore della città di Roma. La vendetta fonda il futuro quando l'azione compiuta è rimozione di ostacoli nella costruzione, non quando si attua la prevaricazione per imporsi come dominatore ad altri che pretendono di essere, a loro volta, dominatori. Il potere di Avere è estraneo a Marte perché il potere di avere si appropria della vita, non ha nulla a che vedere con lo sviluppo della vita.

Il potere di avere attraverso l'appropriazione mette fine alla sequenza dei mutamenti della vita in cui sii esprime.

Quirino è in relazione con Marte. In alcune culture antichissime Quirino e Marte erano la stessa cosa. Ma mentre Marte si trasforma diventando un Centro di Energia Vitale che diviene attraverso la tensione con cui gli Esseri Umani risolvono le contraddizioni più drammatiche della loro esistenza per continuare a costruire il loro divenire, Quirino è il Sistema Sociale che mediante la propria volontà impone la direzione in cui svilupparsi risolvendo, in quella direzione, le contraddizioni della propria esistenza.

La volontà della società si fa Quirino. In questo modo la contraddizione non si risolve soltanto, ma si risolve nella direzione in cui il Sistema Sociale lavora per il proprio sviluppo. Nuove sequenze di mutamento scaturiscono dalla volontà d'esistenza del Sistema Sociale e in quei mutamenti, nel segno di Marte-Quirino, nuove città vengono fondate.

La fondazione di quella città e il convergere delle tensioni atte a renderla grande, bella e vivibile, costruiscono Quirino che, a sua volta, infonde vigore alla città per permettere a questa di alimentarlo. Quando le contraddizioni si abbattono forti e violente su quella città, ecco Quirino combattere per risolverle e continuare la sequenza dei mutamenti che lo porta a diventare eterno. Grandi città si sono trasformate in piccoli villaggi; piccoli villaggi si sono trasformati in grandi città. Queste sono contraddizioni nelle quali i quiriti hanno modificato il loro divenire. Era Quirino ed era Marte.

Era Quirino il divenire della città; era Marte le tensioni che i quiriti sviluppavano per proseguire nella loro sequenza dei mutamenti. Marte è la tensione del divenire; Quirino è il soggetto che diviene; gli Esseri Umani sono l'uno e l'altro a seconda del momento e delle relazioni.

E' importante, per qualificare lo spessore e la direzione dello sviluppo del Centro di Energia Vitale Quirino, ricordare un episodio leggendario.

Sul Quirinale sorgeva il tempio a Quirino e davanti al tempio erano piantati due mirti. Uno rappresentava i Plebei e l'altro i Patrizi. Mentre il Mirto dei Plebei crebbe rigoglioso, l'altro, quello dei Patrizi, crebbe pochissimo. Questo era dovuto all'Energia Vitale che Quirino distribuiva. Il divenire della città era legato al divenire dei costruttori. Era legato a chi era in grado di ingrandire e difendere la città, non a chi ne pretendeva il possesso e il dominio. Quirino si sviluppa attraverso la costruzione, non attraverso l'appropriazione. La città è frutto di costruzione, non di saccheggio del lavoro di altre mani.

L'importanza di Vacuna, relativamente alla guerra, è determinata dal soggetto che la esprime mentre intraprende la guerra. La guerra è un atto con cui si modifica il presente vissuto può ampliare i confini della libertà individuale o può restringere la libertà degli individui in quel Sistema Sociale.

Vacuna è il soggetto che attraverso un atto di guerra intende imporre la propria volontà per fondare un futuro che ritiene importante. Questa figura era prevalentemente Sabina. Con lei i Sabini identificavano la loro volontà di esistere e di espandersi. L'identificazione di Vacuna con altre divinità, considerate simili o equivalenti, è un atto soggettivo in quanto Vacuna era espressione della soggettività di quella società, forgiata dai desideri di quella società. Vacuna era sintesi Sabina del principio femminile della vita e delle tensioni in espansione nel circostante; Vacuna si relazionava col circostante facendosi Venere nei confronti del circostante stesso; Vacuna esprimeva le tensioni della crescita in ogni direzione e in ogni situazione; Vacuna sviluppa il Sapere e la Conoscenza per continuare a crescere e a svilupparsi.

Vacuna non è la guerra, ma è un Potere di Essere che vorrebbe prevenire la guerra. Rendere la contraddizione da affrontare un po' meno drammatica. Prevenire la guerra come attività dell'oscuro dal quale deve emergere il futuro. Oscuro che non è inteso in forma di buio, ma nella forma di non apparire. Il non apparire è l'attività in cui i fenomeni incubano e si trasformano in oggetti prima di apparire all'attenzione. Quando appaiono all'attenzione i fenomeni sono già definiti e chiedono, al soggetto che li percepisce, di considerarli e di adattarsi.

Rendere manifesta la qualità dei fenomeni significa poter organizzarsi per scegliere la direzione in cui si vuole che proceda il mutamento del nostro vivere e scegliere una direzione di mutamento che ha evitato la soluzione della contraddizione mediante la guerra scegliendo un diverso percorso di mutamenti.

E' il farsi Venere di Vacuna nel circostante che permette l'imbocco di una nuova sequenza di mutamenti. E' l'Essere che si fa Vacuna che agisce nell'oscuro per favorire i mutamenti. Questo non significa che le contraddizioni affrontate da Vacuna siano minori di quelle affrontate dagli Esseri Umani quando sono costretti ad affrontare le contraddizioni facendosi Marte. Con Marte la contraddizione esplode mentre con Vacuna la soluzione delle contraddizioni è spezzettata in un numero lunghissimo di confronti e di contraddizioni dove la pazienza e la determinazione deve essere centellinata lungo un percorso completo di trasformazioni.

Affrontare la contraddizione significa essere costretti a cercare una soluzione. Quando la contraddizione si risolve solamente con un atto di guerra l'Essere Umano si gioca tutto. Si gioca il divenire e la vita. La contraddizione risolta attraverso la guerra è quella contraddizione che non permette la continuità nella sequenza dei propri mutamenti ma modifica il presente in maniera tanto drammatica da cambiare il corso dei mutamenti e delle trasformazioni.

Bellona è la Furia che esplode dentro gli Esseri Umani nel momento in cui sono costretti ad affrontare le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Bellona è compagna di Marte nella misura in cui esplode dentro l'Essere Umano quando si fa Marte per affrontare le contraddizioni dell'esistenza che si risolvono soltanto attraverso la guerra. Bellona è una Furia che tende ad appropriarsi dell'Essere Umano.

Bellona è una furia che si esprime negli individui quando sono costretti ad affrontare contraddizioni che potrebbero distruggerli. Bellona agisce nel cuore degli uomini e delle donne. E' sempre in agguato e li spinge a ribellarsi. Bellona spinge gli Esseri Umani a soddisfare i loro bisogni e i loro desideri. Se l'Essere Umano non riesce ad imbrigliare Bellona, a scatenarla, e a rimetterla quieta dentro di sé quando non gli è necessaria, l'Essere Umano finisce il suo percorso di trasformazioni perché la furia Bellona, quando si impossessa dell'individuo, può solo morire con esso.

Gli occhi di Bellona sono gli occhi di Furia. Gli occhi di Bellona sono gli occhi di Diana. Nella mano teneva il fuoco di cui era espressione e nell'altra quanto gli serve per risolvere la contraddizione che affrontava: una daga (oggi potremmo rappresentarla con un fucile mitragliatore).

La guerra non è fatta solo di individui che combattono, ma anche di individui che fuggono tentando di conservare le loro possibilità per costruire il loro futuro. Quando la contraddizione si risolve attraverso la guerra e una delle due parti sta soccombendo la costruzione del suo divenire viene affidato a Fuga.

Fuga è il disordine generato da Spavento e dalla Paura di dover rinunciare alla sequenza dei mutamenti per ricominciare daccapo. Una nuova sequenza di mutamenti genera incertezza; genera disperazione. La vecchia sequenza si era sedimentata dentro l'Essere Umano. Essere costretti a modificarla perché la contraddizione ci sta travolgendo ci si fa Fuga in quanto Spavento si è appropriato del nostro essere.

Fuga è figlia di Terrore e Disperazione. Chi non si fa prendere da Terrore e Disperazione accetta la sconfitta e percorre una nuova sequenza di mutamenti. L'uno o l'altro appartengono alle scelte del singolo individuo.

Sono le scelte del singolo Essere Umano, del suo Potere di Essere che ha costruito ne corso della sua vita, della sua capacità di percepire il mondo in cui vive e della consapevolezza in relazione ai mutamenti che sta vivendo.

La soluzione delle contraddizioni può essere sanguinosa, può essere terribile, il nemico può essere devastante. In questo quadro qualcuno fugge, qualcuno subisce vessazioni ma rimane. Rimane anche se umiliato e offeso per continuare a vivere. Per continuare a costruire un futuro possibile. In questo caso le predilezioni dello spettatore lo portano a parteggiare per chi resta o per chi fugge, in realtà la scelta appartiene allo specifico divenuto di ogni Essere. Nessuno può imporre dei modelli di comportamento affermando che uno è più onorevole dell'altro; solo i cristiani lo fanno

Fuga può essere un grande centro di Energia Vitale e non è mai qualcosa di riprovevole perché nessuno può imporre all'uomo un modo con cui interpretare quanto sta vivendo. Eppure Fuga si limita a coltivare il proprio divenire e ogni Essere Umano deve coltivare il proprio divenire facendosi Fuga quando ritiene che ogni altra scelta, per lui, non esiste.

Spavento e Paura sono parte indistinguibile dei corpi che abitano il mondo. Sorgono nell'Essere Umano e diventano espressioni dell'Essere Umano per salvaguardarne l'incolumità. Si ha paura di quanto potrebbe distruggerci. Siamo spaventati da un apparire che mette in pericolo la nostra esistenza. Spavento e Paura diventano Essere Umano in momenti particolari.

Quando il pericolo si presenta, Paura mette in allarme la persona e Spavento la induce a ritrarsi dal pericolo.

Nella contraddizione e nella guerra Paura domina l'individuo che teme di non riuscire a risolvere la contraddizione e Spavento allarma in continuazione la sua attenzione.

Nessuno può controllare Paura e Spavento, eppure una pratica di vita per sfida che abbia affinato l'attenzione dell'individuo limita l'insorgenza di Paura e di Spavento ad eventi limitati, a casi circoscritti nei quali l'individuo è costretto ad azioni estreme. Al contrario, non essere vissuti per sfida, ma per sottomissione, Paura e Spavento si sono impossessati dell'individuo e quest'individuo vive costantemente nella paura e in un mondo che gli appare costantemente spaventevole.

Paura è composta da due facce. Assale e possiede l'Essere Umano quando questi ha rinunciato alla fondazione del proprio futuro; oppure può essere un grande alleato del divenire dell'Essere Umano. Nel suo divenire l'Essere Umano la disciplina. La costringe Paura a camminare al suo fianco. La costringe a prendere un posto preciso dentro il proprio animo diventando parte di sé stesso. Così Paura non si appropria più dell'Essere Umano ma genera quel timore che gli consente di essere prudente nell'affrontare le contraddizioni della vita. Le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Paura, da Essere ossessivo diventa un grande alleato per la costruzione del proprio Potere di Essere.

Quando si affronta una contraddizione che si risolve attraverso la guerra lo si fa per necessità e disperazione. La guerra è l'ultima possibilità lasciata alla disperazione (o alla determinazione) degli Esseri Umani. In quel momento si vorrebbe che la parte che ci costringe ad affrontare la contraddizione fosse colta da peste o da improvviso impedimento perché non continui ad agire a proprio favore nella contraddizione.

Si vorrebbe che la maledizione affrontasse il nemico e lo distruggesse prima che questi ci costringa ad affrontare la contraddizione. Quando la contraddizione si risolveva con mezzi modesti era sicuramente Lua che interveniva. Il nemico arrivava alle porte della città ma era costretto a ritirarsi.

Vedremo in seguito Ridiculus, ma vedremo anche come le determinazioni degli Esseri Umani, nell'affrontare la contraddizione, costringeva il nemico a ritirarsi. A tale proposito è necessario ricordare come negli scontri "tribali" (credo della Nuova Guinea e i Maori) le tribù si affrontano manifestando ed esponendo la propria forza, ma senza attaccare effettivamente il nemico. L'esposizione della forza è l'esposizione della propria Lua. Più o meno come nello scontro gli Esseri Cervi espongono quanto sono, combattono, ma non tendono a distruggere l'avversario.

Lua è la maledizione, l'imprecazione, la rabbia per essere costretti ad affrontare ciò che non si ha voglia di affrontare, ma che è necessario affrontare per non essere distrutto.

Nello sviluppo del Potere di Essere questo si esprime attraverso la relazione fra gli uomini, i sistemi sociali e il mondo altro, non attraverso la distruzione come il Potere di Avere, intervenuto nella contraddizione, imporrebbe.

Lua è qualcosa di più. Lua è figlia di Saturno. Lua è figlia del Principio Speranza. Lua è figlia dell'Essere Umano che diventa Stregone fondando il proprio divenire in funzione della costruzione del suo Corpo Luminoso. E' importante è sottolineare il ruolo di Lua nella contraddizione all'interno della guerra come mezzo per la soluzione delle contraddizioni. Lua è l'atto dello Stregone che affronta le contraddizioni alterando il campo di Energia Vitale degli Esseri anziché affrontare le contraddizioni sul piano della ragione quando più null'altro è possibile fare. L'Essere Umano Stregone può prevenire la guerra, in quanto può guardare il tempo mentre viene incontro (come può favorirla); il cristiano può volere o subire la guerra in quanto ha lo sguardo inchiodato nel passato.

Con Lua e Vacuna va ricordato anche Nerio. Nerio è una Furia non troppo furiosa. E' l'Essere Umano che affronta la guerra con forza e determinazione senza che questa forza e questa determinazione si impossessi di sé stesso. Nerio è la furia della ragione. La furia che si esprime attraverso la ragionevolezza e il calcolo che la descrizione della ragione è in grado di fare.

Nerio è la forza della ragione. E' la determinazione della ragione umana all'interno del quotidiano della ragione. Nerio non è Bellona. E' come se Nerio fosse la Bellona della ragione.

Nerio è una costruzione della ragione quando affronta, giorno dopo giorno, le contraddizioni dell'esistenza. La ragione, costruita e forgiata nelle sfide dell'esistenza, affronta la guerra. Quella ragione affronta lo scontro con distacco e nello stesso tempo con determinazione. Quella guerra non è in grado di coinvolgere l'intero Essere Umano, la sua struttura emotiva. L'Essere Umano guarda e partecipa alla contraddizione con distacco e pur tuttavia vi partecipa con tutto sé stesso. Il suo corpo luminoso guarda lo sviluppo della contraddizione con distacco, come se non lo riguardasse, mentre la ragione è impegnata con tutta sé stessa.

E' una guerra che non coinvolge il divenire del singolo Essere, ma di parti diverse al singolo Essere come potrebbe essere il suo Comando Sociale al quale l'Essere deve obbedienza ma che non ha deciso di far proprie le sue determinazioni, i suoi fini e i suoi mezzi.

Pallor e Pavor altro non sono che Paura e Spavento. Di Paura si è già detto, Spavento è la sorpresa. E' la capacità della contraddizione di sorprendere l'Essere Umano impreparato. Spavento preclude a Fuga. Anche se Ritirata è più appropriata. Spavento può essere evocato soltanto da chi è parte integrante della contraddizione che si sta sviluppando: il motore di essa. E' necessario un grande potere e una grande determinazione per produrre Spavento. In ogni caso, Spavento sorprende soltanto gli Esseri Umani più fragili, quelli che hanno dimenticato (o non hanno potuto) sviluppare la propria autodisciplina e il proprio Potere di Essere. Spavento è un sobbalzo della struttura emotiva al presentarsi di fenomeni inaspettati. Il sobbalzo sorprende l'Essere Umano, lo allarma, e lo costringe a compattarsi e a sospendere il giudizio per rielaborare la propria descrizione in relazione al fenomeno che si è presentato. Spavento è un grande potere che Lua può usare per scacciare i nemici.

Scacciare i nemici. Il pallore, che assale l'Essere Umano quando viene spaventato e non riesce a far fronte in maniera immediata all'assalto subito dall'oggettività, è il segno della sorpresa. E' il segno dello spavento. Soltanto quando l'Essere Umano sarà riuscito a superare il momento dello spavento, se ne sarà capace, potrà distruggere o limitare l'oggetto della sua paura. Allora Pallor sarà un prezioso alleato. Sarà la disciplina che l'Essere Umano ha sviluppato nei momenti precedenti della sua esistenza che lo ha addestrato a far sì che lo spavento non lo blocchi o lo distrugga. L'esperienza limita gli effetti di Spavento.

Tullo Ostilio dedicò un tempio a Pallor affinché nessuno dimenticasse l'attimo presente attraverso il quale si forgia il proprio essere e si impedisce a Pallor di impossessarsi di sé stessi rendendoci deboli e impotenti nell'affrontare la contraddizione nell'esistenza. Ricordare l'esistenza di un Centro di Energia Vitale come Pallor affinché questo, teso a sviluppare il proprio divenire, non ci soffochi.

Pollenza, nello sviluppo delle contraddizioni relative alla guerra, era la rappresentazione del vigore fisico. Ogni Essere nella Natura si sviluppa attraverso la sua fisicità. La fisicità dell'Essere permette di sfruttare al meglio il proprio divenuto per far fronte alle contraddizioni dell'esistente.

La prestanza fisica è una di queste. Pollenza è un centro di Energia Vitale il cui scopo è nutrirsi del processo di sviluppo fisico di ogni Essere nella Natura. Egli favorisce lo sviluppo fisico al meglio di ogni Essere in quanto la tensione, per quel tipo di sviluppo, rappresenta il nutrimento per il suo divenire.

Essere Pollenzia significa affrontare al meglio le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Significa farsi più facilmente Marte. Significa dare spessore e seguito allo sviluppo di Furia dentro l'Essere Umano.

La rabbia dell'Essere Umano non supportata da forza fisica o da determinazione e volontà è rabbia vuota; rabbia impotente. Questa rabbia non è in grado di sviluppare le proprie determinazioni e la propria volontà nella guerra, è costretta a subirla e a piangervi sopra. Questa non è Pollenzia. Pollenzia forgia l'individuo affinché nel momento stesso in cui è costretto ad affrontare le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra sia nelle migliori condizioni fisiche possibili.

Il nemico di Pollenzia è la sottomissione determinata dai maghi neri cristiani. L'imposizione della fede nel loro dio. L'assoggettamento alle contraddizioni dell'Essere Umano. L'azione dei cristiani attraverso la quale imporre Pace a chi subisce la violenza. Il nemico di Pollenzia è il disarmo emotivo e culturale che l'Essere Umano ha subito ad opera degli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra. L'imposizione all'umo della debolezza fisica e della paura morale per sottometterlo meglio alla pulsione di morte di cui i cristiani sono i gestori.

Curare la propria efficienza fisica non deve essere l'atto assoluto del divenire umano, ma deve essere parte del proprio divenire. Ercole risolve sé stesso nella prestanza fisica, ma le imprese di Ercole sono sotto il controllo del cielo (Giove) e dell'Essere Natura (Giunone). Solo il Potere di Avere agisce sugli Esseri Umani soltanto attraverso il possesso determinato dalla violenza fisica del suo terrore. L'Essere Umano prende Pollenzia e lo fa diventare parte del proprio divenire senza farsi dominare da Pollenzia.

A Pollenzia va affiancato il Centro di Energia Vitale Vitula. Il vigore fisico dato dai cibi. I cibi come elemento attraverso i quali si costruisce la forza fisica e il divenire degli Esseri Umani all'interno della Natura. Cibi e gioia rendono un fisico sano pronto per affrontare il circostante e le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra.

La guerra non è attività di disperati, è determinazione di Esseri Umani il cui scopo è difendere la sequenza dei mutamenti attraverso la quale sono divenuti e in funzione della costruzione del proprio divenire. I disperati, spesso, vanno solo a farsi macellare.

Gioia e cibo rafforzano il fisico umano permettendogli di continuare ad incubare il corpo luminoso. Gioia e cibo possono assorbire l'Essere Umano risolvendo in essi il suo divenire. Eppure solo dove c'è cibo e gioia all'Essere Umano è lasciata la scelta di distruggersi o di continuare la sequenza dei propri mutamenti. Dove non c'è gioia e il cibo scarseggia, là dominano i maghi neri del macellaio di Sodoma e Gomorra.

Rediculus è effetto della guerra. Rediculus è l'inganno presentato e non verificato.

Quali leggende disperde Fama attraverso i suoi voli?

Fama racconta leggende e imprese che si fissano nella memoria degli Esseri Umani. Fama è sorella di Inganno. Dove il descritto nella mente umana non è frutto della descrizione dei fenomeni, ma di bisogni espressi in una fantasia di un corpo sofferente e desiderante.

Fama racconta di imprese leggendarie in un tempo che fu. L'Essere Umano, anziché leggere la sequenza dei mutamenti che sta vivendo, fissa quel desiderio fantastico nel suo presente come eterno. La paura di ciò che fu si trasforma in paura di ciò che potrebbe essere se... La paura blocca l'azione e l'Essere Umano si ritrae dall'affrontare la contraddizione assalito da Ridiculus.

Quando un Essere Umano si ritrae dalla contraddizione senza aver provato a risolverla è un Essere Umano che conserva sé stesso, ma che è stato sconfitto. E' un Essere Umano che in qualunque momento può essere annientato definitivamente o definitivamente sottomesso. Un Essere Umano sconfitto nell'affrontare una contraddizione è un Essere Umano che ha combattuto, è stato sconfitto, ma ha combattuto per difendere la sequenza dei mutamenti che fondavano il suo futuro. Un Essere Umano che si è ritirato da una contraddizione è un Essere Umano attanagliato dai fantasmi di un passato che spaccia come assoluto. E' un Essere Umano il cui il divenire è stato distrutto e vive di illusioni, di credenze e di speranza in una provvidenza divina.

Egli non è in grado di affrontare nessuna contraddizione, non è in grado di costruire nessuna nuova sequenza di mutamenti. Quando un Essere Umano viene sconfitto da Ridiculus può soltanto aspettare che la morte del corpo fisico ponga fine alle sue pene. Ridiculus sconfigge l'Essere Umano così profondamente da inibire le sue capacità di costruire una nuova serie di mutamenti; un nuovo divenire. Così fu per Annibale. Quando Annibale si ritirò, anziché affondare il suo attacco a Roma, era stato travolto da Ridiculus: era stato sconfitto definitivamente. La sconfitta fisica era solo questione di tempo e di condizioni.

Tumulto è l'istante in cui la contraddizione giunge al culmine. Tumulto vive dell'esasperazione delle contraddizioni. Nel Tumulto si decide la sequenza dei mutamenti. Nel Tumulto molte sequenze di mutamenti si risolvono riducendosi a nulla; altre sequenze di mutamenti sgorgano. Tumulto è come Tellus. La Terra è fonte di vita; Tumulto è fonte di sequenze di mutamenti. Nel tumulto le contraddizioni si risolvono; dal Tumulto ripartono le sequenze di mutamento. La grandezza di questo Centro di Energia Vitale è tale da abbracciare l'intero Essere Natura. Ogni volta che in quest'Essere le contraddizioni si risolvono attraverso la Guerra, Tumulto diventa sempre più grande fondando il proprio divenire nell'eternità.

Tumulto non può esistere senza le contraddizioni che si risolvono mediante la guerra: senza Marte. Così il divenire degli Esseri Umani viene rinnovato attraverso Tumulto percorrendo nuove strade come risultato dello sgorgare dalla soluzione di contraddizioni.

Vica Pota non è Vittoria, è Vica Pota. E' il cammino dell'Essere nella sequenza dei propri mutamenti. E' la capacità dell'Essere Umano di seguire la sequenza dei mutamenti nonostante sia costretto ad affrontare le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. La soluzione di quelle contraddizioni lo rafforzano, non lo indeboliscono né, tantomeno, distruggono la sequenza del suo divenire. Vita Poca è un Centro di Energia Vitale che si nutre delle tensione volte a superare le contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra. Nel Paganesimo romano questo Centro di Energia Vitale viene assorbito da Vittoria.

Ma non è Vittoria. Vittoria è l'atto di un'entità complessa di Esseri (una città, un paese o uno "Stato") mentre Vica Pota è la Vittoria del singolo individuo. Comunque, la distinzione è infima e al veggente i due Centri di Energia Vitale appaiono poco diversi in quanto la distinzione appare solo nelle azioni degli Esseri Umani e non nella proiezione dei mutamenti. Vittoria è un Centro di Energia Vitale attraverso il quale insiemi di Esseri Umani fondano il proprio divenire come un'unica unità.

Quando Roma diventa sempre più uno Stato omogeneo, Vittoria rappresenta la proiezione dello stato nel divenire, nella sequenza dei mutamenti. Quando i cristiani si impossesseranno del Comando Sociale una delle prime cose che faranno sarà la distruzione dei simboli attraverso i quali il Centro di Energia Vitale Vittoria si relaziona con il Senato Romano.

La moglie di Stilicone ruberà la collana preziosa e la statua di Vittoria sarà rimossa dal senato. E' la distruzione della sequenza dei mutamenti di quello Stato. E' la distruzione del suo divenire. La sequenza dei mutamenti dello Stato Romano viene interrotta. I cristiani impongono una nuova sequenza di mutamenti che porterà alla distruzione di Roma.

Il terrore cristiano impererà per secoli. Vittoria è muta, i suoi altari scompaiono. La sequenza dei mutamenti che Roma segue non è più quella del Potere di Essere, ma è quella del Potere di Avere. Un Potere di Avere che si esercita nei confronti degli stessi cittadini romani. Sono i cittadini di Roma che diventano gli oggetti posseduti dai cristiani.

Quel centro di Energia Vitale ricomincerà a pulsare nelle nostre terre quando il potere di morte del cristianesimo sarà relegato e distinto dal divenire dello Stato. Mentre Vittoria tace muta, Vica Pota continua a svilupparsi nel cuore di ogni singolo Essere Umano. Le sequenze delle vittorie dei piccoli Vica Pota riporteranno lo splendore di Vittoria. Per questo, dopo l'unità d'Italia gli altari di Vittoria vengono rinvenuti.

Lo sviluppo di Vittoria non è legato soltanto agli Esseri Umani e ai loro insiemi omogenei, ma ad ogni altro Essere della Natura che affronta contraddizioni che si risolvono attraverso la guerra.

Vittoria diventa anche epiteto. Un epiteto di Quirino, di Marte, di Giove e anche di Ercole. Ogni volta che un Essere affronta una contraddizione che si risolve attraverso la guerra nutre Vittoria nella misura in cui la contraddizione sviluppa una sequenza di mutamenti volta ad aumentare il Potere di Essere del singolo individuo o Essere che interviene nella contraddizione. Giove si fa Vittoria, Marte di fa Vittoria, Quirino si fa Vittoria e ogni volta che si fanno Vittoria la sequenza dei mutamenti che loro favoriscono, si rafforza.

Quando il Potere di Avere sottomette schiavi per servirlo, non esprime "Vittoria", ma esprime il disprezzo del dio ei cristiani. Non c'è Vittoria nell'attività dei cristiani perché i cristiani non conquistano, stuprano e uccidono. Non c'è Vittoria nel Potere di Avere mentre sottomette schiavi per servirlo. Non è Vittoria quello dei maghi neri che mettono in ginocchio Esseri Umani davanti al macellaio di Sodoma e Gomorra. E' appropriazione. E come appropriazione possono relazionarsi soltanto con gli Esseri ammalati di Energia Vitale stagnata, non con i Centri di Energia Vitale formatisi attraverso lo sviluppo del Potere di Essere costruito nel divenire degli Esseri Umani che tendevano a diventare eterni.

 

Marghera, 1996

 

Revisione agosto 2018

NOTA: La revisione ha lo scopo di rendere i concetti un po' più leggibili. Non modifica né lo spirito, né la forma né l'impatto emotivo del momento in cui questo libro è stato scritto. Per questo motivo, molte difficoltà espressive, non sono state modificate.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

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Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015

 

L'antica religione di Roma

Due elementi fondamentali caratterizzano la religione di Roma Antica. Il mutamento e il patto con gli Dèi. Il mutamento e il patto con gli Dèi appartengono anche alla religione pagana attuale. Il mutamento lo individuiamo in "Ciò che porta a diventare eterni..." e il patto con gli Dèi lo individuiamo nel "Sentiero d'Oro".