Perchè i cristiani non possono capire
la Stregoneria e la Religione Pagana

Perché la verità del cristianesimo è
nemica della libertà dell'uomo

di Claudio Simeoni

Religione Pagana

 

Il cervello del cristiano non è il cervello del Pagano
l'educazione costruisce connessioni neuronali diverse

Ricevo una serie di sollecitazioni mediante telefonate ed e-mail sulla comprensione delle idee della Religione Pagana e della Stregoneria.

Le tematiche di cui parli meritano, per quanto breve e sintetica, una risposta attenta e puntuale.

I punti per i quali chiedi chiarezza sono posti con una tale forza da richiedere spiegazioni mirate che superano la semplice battuta o il commento superficiale. Con questo non voglio dire che esaurirò l'argomento. Voglio soltanto che tu comprenda come l'impostazione fondamentale attraverso la quale si affronta il mondo sia o Pagana o Cristiana.

Inoltre, la qualità dei temi che hai espresso è un sunto delle richieste di precisazione che ci sono giunte da più parti e ritengo che rispondendo a te, con una certa approssimazione, rispondo a tante domande che per lo più vengono da persone che si collocano generalmente a sinistra e pensano che la loro posizione, proprio perché la considerano di sinistra, non possa essere superata.

C'è una cosa che devo premettere prima di ogni discorso: "La percezione magica del mondo come Essere vivente, consapevole e cosciente in sé e per sé con tutte le Coscienze di Sé e per sé che contiene, o esiste nell'individuo, nel senso che non è stata uccisa dal condizionamento educazionale, o non esiste!" E quando dico che non esiste significa che l'individuo non è in grado minimamente di pensarne o raffigurarsela nell'esistenza quotidiana. Quando questa percezione magica nell'individuo non esiste all'Essere Umano non rimangono che due possibilità attraverso le quali si può rapportare col mondo circostante. Può scegliere fra il meccanicismo scientista: "La scienza, la scienza, solo la scienza e nient'altro che la scienza!" O le fantasie di assoggettamento al dio padrone che tutto vede e tutto provvede.

Questi due atteggiamenti, al di là di come vengono sviluppati dal singolo individuo, sono due facce della pulsione di morte. Sono due invenzioni volte ad assoggettarlo. Sono due aspetti della pulsione di morte. Le persone che sviluppano questi due atteggiamenti non saranno mai in grado di comprendere i discorsi che noi facciamo e d'altronde noi non vogliamo parlare a loro ma vogliamo parlare a quelle persone che hanno una percezione emozionale del mondo circostante e della vita e che, in ultima analisi, sono le vittime dei meccanicisti scientisti e degli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra.

Veniamo ora alla specificità della tua lettera che inizialmente volevo trattare punto per punto ma che alla fine ne è uscito un discorso complessivo.

Il punto dal quale parti è quello di precisare te stesso. Tu dici: "non sono un credente e nemmeno un credulone perché più di credere ho sempre cercato di capire ecc..." Il problema in questo discorso è quello per cui tu dici di essere. Non dici: "Io sono diventato!" Se tu affermi di non essere, oggi, un credulone io ti chiedo: "A due anni eri o non eri un credulone?" e ancora: "A dieci anni eri o non eri un credulone?" ancora: "A sei anni pensavi che quanto ti diceva la maestra fosse vero in assoluto o affermavi che quanto la maestra ti diceva in parte descriveva delle cose reali e in parte era frutto della sua interpretazione soggettiva della realtà e pertanto, per quanto bella, discutibile? Hai mai riso in faccia, da bambino, ad un prete quando ti diceva che esisteva dio e Gesù che pretendeva di essere suo figlio era venuto a salvarti?"

Quando tu affermi di non essere un credulone significa che in una certa fase della tua vita hai maturato dei dubbi. I dubbi non sono tali da mettere in discussione ciò che ti ha condizionato e costretto nella crescita, ma il nuovo che arriva.

Sento subito la tua voce che proclama: "Io ho messo in discussione il dio padrone e ho messo in discussione i preti di cui disconosco il ruolo; per questo motivo voglio capire meglio quello che dici tu!"

Questo è evidente nella tua lettera come sono evidenti due particolarità. Uno è la scrittura di dio con la Dmaiuscola, come se fosse un nome proprio, e il concetto di destino che hai espresso e che necessita di una volontà determinatrice apriori alle azioni che comunemente si chiama dio padrone.

Cosa significa scrivere dio, nel contesto e nel proseguo in cui l'hai inserito, con la Dmaiuscola? Significa non ammettere né considerare nessun'altra definizione del termine dio se non quello imposto educazionalmente dalla chiesa cattolica. Il dio è quella cosa, soltanto quella cosa e nient'altro che quella cosa. Pertanto, quando io uso il termine farsi dio, anche se spiegassi un milione di volte che cosa significa (con le milioni di sfaccettature che il termine contiene) per chi è stato condizionato dalla chiesa cattolica significa soltanto farsi dio padrone. Un ruolo che la chiesa cattolica ammette soltanto per il papa.

Io uso il termine significando delle cose mentre il tuo condizionamento educazionale ti porta ad interpretarlo in maniera diversa. Non ci capiremmo mai. Né io, in questo caso, lo desidererei!

Il farsi dio non è slegato dal come tu hai definito te stesso all'inizio della lettera: "non sono un credulone".

Il farsi dio dell'Essere Feto nella pancia della madre è quello di crescere fisicamente al punto tale da trasformare la morte dell'Essere Feto in nascita dell'Essere Umano Bambino che poi prosegue la sua crescita. Sul piano fisico questo concetto è semplice da dire ma è difficile da comprendere le implicazioni sul piano della costruzione del giudizio da trasferire nel quotidiano della ragione.

Il condizionamento educazionale interviene dagli uno ai tredici anni allo scopo di fissare l'attenzione del bambino sul piano della ragione o, se preferisci, sul piano fisico. Tant'è che i bambini crescendo dimenticano i processi di trasformazione e di apprendimento che hanno subito affermando: "Io sono bravo!" oppure: "Io non sono capace!". La capacità di fare questa o quella cosa non è più il frutto di trasformazione ma è il frutto di qualcosa di innato che c'è o non c'è ed è facile spacciarlo come un dono del dio padrone.

Ebbene io faccio questa affermazione che puoi capire o non capire partendo dalle sollecitazioni che da te escono sentendo il mondo al di là della semplice descrizione dicendo: "L'Essere Umano adulto incuba dentro di sé una forza che tenta di crescere e di espandersi che può essere favorita nel suo percorso di crescita dalle scelte soggettive nel quotidiano fatte dall'adulto stesso al fine di adattare sé stesso alle variabili oggettive incontrate!"

Fatta questa affermazione i meccanicisti scientisti e i sottomessi al macellaio di Sodoma e Gomorra non sapranno mai cosa questo significhi in quanto loro o sono creati ad immagine e somiglianza del dio assoluto o sono il prodotto finito di una Natura che concepiscono come un insieme di meccanismi.

Mi riallaccio al tuo concetto di destino. Dici: "Ognuno ha il suo destino e muore quando è la sua ora..." Capisco che la tua affermazione può aver origine da una forma pensiero diversa da dove io la colloco, ma se tu affermi l'esistenza di un destino devi necessariamente riconoscere chi progetta il destino, cioè il dio padrone. In questo caso padrone del destino che determinando l'ora o il momento della morte può anche variarla cioè provocando l'incidente o facendo il miracolo.

Questo è un gioco che non mi piace in quanto toglie all'Essere Umano le determinazioni attraverso le quali costruire la sua vita. Se io ho le ruote dell'automobile lisce e voglio fargliela pagare a quell'imbecille che mi ha sorpassato facendomi un gestaccio, il fatto di andare a sbattere contro un platano è il risultato delle mie scelte non di quelle del destino.

Ciò che si sviluppa è il frutto delle scelte del singolo individuo all'interno dell'oggettività in cui vive. Per costruire al meglio le sue scelte è necessario che l'individuo conosca il più possibile della realtà che lo circonda per poter fare la scelta migliore. Per conoscere non intendo descrivere ma interiorizzare un po' come la ripetitività del Karateka lo porta ad interiorizzare dei movimenti al punto tale che quando gli arriva un pugno anziché porgere il naso automaticamente lo para; non pensa a cosa fare. E' inutile fare la manifestazione contro il comune che non ti da' in affitto la casa di cui hai maturato il diritto se non hai compilato tutti i moduli che la burocrazia richiede affinché il tuo diritto venga riconosciuto.

La conoscenza e il sapere sono alla base delle scelte dell'individuo e alimentare la conoscenza e il sapere significa da un lato aumentare la capacità di determinazione soggettiva nelle scelte che vengono fatte nel quotidiano e dall'altra lo sforzo che viene fatto alimenta la formazione del corpo luminoso dentro l'Essere Umano. Per essere assoggettati al destino e alla supplica per un buon destino è necessario costruire l'ignoranza. In altre parole è necessario che chi subisce il "proprio destino" ignori e sia inconsapevole di tutte le cause e di tutte le tensioni all'origine della situazione in cui si trova. L'inconsapevolezza porta il soggetto a supplicare qualcuno che ritiene consapevole in assoluto affinché intervenga rimediando alla situazione in cui si è cacciato.

Che cosa noi intendiamo col termine dio?

Che cosa contrapponiamo al significato che noi diamo al termine dio?

Innanzi tutto col termine dio noi non indichiamo il dio padrone. Non esiste nessun dio padrone e l'identificazione col dio padrone, in qualsiasi campo, sia la famiglia, nella scuola, sui luoghi di lavoro, nel Sistema Sociale ecc. è fatta soltanto da trafficanti di schiavi per giustificare la loro attività. E' fatta solo da persone che vogliono asservire altre persone per soddisfare i loro bisogni. Chi riduce in servitù altre persone per soddisfare i propri bisogni è sempre qualcuno che identifica la proprie necessità con quelle del dio padrone.

L'Essere Feto che si trasforma in un bambino è un dio. Che cos'è dunque un dio? Un dio è quella Coscienza di Sé, qualunque sia la sua natura, che espande sé stessa nell'oggettività in cui vive! Dove per oggettività non si intende, se non di riflesso, la famiglia, la fabbrica, il paese o la città, ma il mondo nella sua complessità magica.

Se nella tua struttura emotiva il mondo è solo forma, descrizione, struttura e ritieni di essere fatto di una struttura meccanico-funzionale di cellule, con quella concezione affronti il mondo.

Se tu ritieni che la conoscenza sia solo leggere libri, in quel modo formerai la tua conoscenza, ma saranno solo nozioni che non modificheranno te stesso.

Il vero problema è che ogni Essere della Natura è immerso in una struttura emozionale (e uso il termine struttura emozionale in quanto ha dei riferimenti anche nella ragione al posto della definizione struttura magica che sarebbe più completo ma è percepibile, nella sua completezza, soltanto in percezione alterata) che sollecita la tua ragione a rispondere a delle emozioni e a dei bisogni che non coincidono con gli elementi della descrizione.

Freud ha tentato di individuare (e in parte c'è riuscito) la fonte delle diverse sollecitazioni in problemi sessuali e in problemi infantili. La psicologia e la psichiatria sono strutturate in modo tale da organizzare il singolo Essere Umano come una macchina da lavoro tanto da intervenire nei processi meccanici cerebrali al fine di ottenere il servo ideale: la struttura sociale non tollera le diversità; lei è immagine e somiglianza del dio padrone.

L'individuo che costruisce la sua "struttura emotiva" in relazione alle strutture emozionali del mondo in cui è immerso si trova a:

1) non sa da che parte incominciare a mettervi ordine;

2) non sa che cosa gli succede;

3) è abbandonato a sé stesso;

Quando la struttura emozionale in cui vive lo tocca appena subisce sensazioni, illusioni ottiche, deja-vù, intuizioni ecc. che deve soffocare o contrabbandare per immagini religiose o ancora deve tacerle perché altrimenti viene scambiato per matto oppure ne viene travolto. Quando viene travolto non viene travolto perché lui è debole e inadeguato ma perché la struttura sociale in cui viviamo è organizzata ad immagine e somiglianza del dio padrone e ammette soltanto l'immagine del dio padrone riprodotta in ogni ordine e grado del Sistema Sociale. Prova a discutere alla pari con un poliziotto e verificare come nel momento in cui esprimi con passione le tue ragioni come minimo ti invita a "calmarti", salvo poi denunciarti per offese a pubblico ufficiale.

Quella che chiamo qui la struttura emozionale, in quanto questo è un suo aspetto rilevante nel mondo della ragione, in realtà appartiene all'intero apparato percettivo dell'individuo che il condizionamento educazionale tenta di distruggere per costruire un individuo adeguato e sottomesso al Sistema Sociale organizzato ad immagine e somiglianza del dio padrone.

Quando un individuo riesce ad autodisciplinare la sua struttura emozionale (con tutto quello che comporta sia nella sua struttura energetica sia nella sua azione negli stati di percezione alterata) si generano, citando solo i livelli minimi, quegli individui che vengono poi chiamati i geni, gli scienziati, gli scopritori, i coraggiosi, gli intrepidi, gli eroi ecc. e che normalmente introducono delle variabili importanti in quello che è il corso normale delle trasformazioni del Sistema Sociale in cui vivono.

Il coraggio di un individuo può essere determinato dalla sua disperazione o dalla sua consapevolezza di quanto va ad affrontare in contrapposizione a coloro che indicano atteggiamenti di prudenza. Scartando aprioristicamente la situazione di disperazione, il coraggio determinato dalla consapevolezza è un atto di magia in quanto quell'individuo, per compiere quell'atto, è uscito dal branco di chi indicava prudenza, ha modificato sé stesso e ha messo in atto degli atteggiamenti coraggiosi. Questo è un aspetto del farsi dio.

L'individuo che compie atti di magia sistematicamente o con una certa regolarità è l'Apprendista Stregone!

Nel farsi dio ti posso dire che esiste un universo emozionale e consapevole che ci circonda nel quale ci possiamo immergere e dal quale possiamo trarre quanto ci serve per affrontare la vita di tutti i giorni. Questo universo emozionale lo possiamo alimentare riversandoci il nostro intento.

Se tu ti ritieni essere solo pensiero, "Cogito Ergo Sum", non puoi essere coraggioso. Il coraggio è frutto della percezione perché l'azione precede sempre il pensiero che si limita a descrivere, con la sua inadeguatezza, l'azione compiuta e le motivazioni che ne stanno alla base.

Un asservito al dio padrone o un meccanicista è un individuo separato dall'universo che lo circonda!

Per te risulta comprensibile che la natura e le Coscienze in essa tentino di espandersi: facendosi dio anche se la tua descrizione di dio non è esattamente la mia. E' più esatto affermare che io le riconosco come dèi proprio perché tentano di espandersi. Che ne pensi quando ti dico che la furia quando monta dentro ad un Essere Umano fino quasi a fargli perdere la ragione e la cognizione della situazione è essa stessa un dio e quell'Essere Umano in quel momento è un dio?

Da dove trae la sequenza delle sue azioni se la ragione ha perso il controllo di quell'individuo? Le tensioni della vita, i bisogni che ci spingono sono essi stessi degli dèi e noi ci facciamo quel dio nella misura in cui lo esprimiamo. Nella misura in cui noi lo esprimiamo e continuiamo ad esprimerlo ci si dilata compenetrandolo sentendolo attraverso il proprio intuire e non limitandoci a descriverlo attraverso gli elementi della ragione.

Cosa contrapponiamo al termine dio?

Contrapponiamo l'Essere Umano la cui distruzione è giunta ad un livello tale da pensare al mondo soltanto come descrizione. L'Essere Umano la cui distruzione del proprio sentire lo ha reso cieco in un mondo di luce dove per muoversi necessita di toccare gli oggetti anziché penetrarli col proprio sentire. L'Essere Umano del "Cogito Ergo Sum"! Quell'Essere Umano è in ginocchio davanti ad un dio o ad una speranza salvifica ma, quel dio è proiezione del proprio fallimento in quanto egli è legato solo ed esclusivamente a quanto vede salvo trasformare quanto percepisce casualmente in messaggio del suo dio padrone, del suo dio padrone madonna, del suo dio padrone gli UFO, o del suo dio padrone sotto forma di qualche santo o di qualche potenza più o meno occulta.

Questo essere ragione, descrizione, conduce allo sviluppo della scienza da laboratorio. Che cos'è la scienza da laboratorio? E' quella scienza che deve limitare le condizioni affinché un fenomeno sia riproducibile. In altre parole è quella scienza che deve distruggere la cavia per ottenere quello e solo quel risultato. Per fare un esempio, un medicinale per una malattia è efficace soltanto nel 30% dei soggetti che sviluppano i sintomi di quella malattia, altri hanno reazioni diverse, incompatibili, a volte strane, a volte di rigetto, a volte incomprensibili. La scienza da laboratorio è quella che deve costruire l'individuo affinché si adatti a quello e solo a quel Sistema Sociale.

Parliamo ora del progetto di Sistema Sociale di cui siamo portatori.

E qui ti presentiamo una novità assoluta in tutta la storia della filosofia sociale: NON ABBIAMO NESSUN PROGETTO DI SOCIETA'!

Il punto è che noi sappiamo perfettamente che l'Essere Umano non è creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo. Noi, oggi come oggi, non sappiamo né possiamo sapere quali siano le reali possibilità e potenzialità dello sviluppo umano rimosso l'orrore del condizionamento educazionale cristiano.

La scienza da laboratorio, qualche giorno fa, ci ha spiegato come il cervello dell'Essere Umano femminile sia meglio strutturato e organizzato per affrontare in modo analitico e scientifico le condizioni della vita di quello maschile. La Stregoneria questo lo ha sempre saputo e anche la magia nera (lo sterminio delle streghe ad opera dei cristiani ne è una conferma sotto molti aspetti). Il problema non è la strutturazione cerebrale, ma il condizionamento educazionale militarmente imposto (ogni azione educazionale fatta sui bambini è un'azione militare in quanto il bambino davanti all'adulto è disarmato e indifeso!) che ha saccheggiato e saccheggia le potenzialità dell'individuo stuprando le potenzialità di sviluppo dell'intero Sistema Sociale.

Se io riconosco che lo sconosciuto è maggiore del conosciuto. Se riconosco che l'intuibile è maggiore dell'intuito come posso io definire lo sconosciuto o definire l'intuibile?

Non posso assolutamente immaginare l'organizzazione dello sconosciuto e pertanto non è possibile immaginare l'organizzazione di una struttura sociale alternativa a questa in quanto i mutamenti, le trasformazioni, le potenzialità e la direzione della trasformazione risultano sconosciute. Questo a meno di voler dar sfogo alle proprie fantasie e alla propria immaginazione come Platone nella Repubblica, o Thomas More nell'Utopia.

Posso fare un'altra cosa, anziché organizzare lo sconosciuto che mi circonda e farlo aderire alla mia soggettività posso costruire la mia soggettività affinché si muova con coraggio, agilità, consapevolezza nello sconosciuto e nei mutamenti che si presentano.

Il progetto che noi abbiamo è quello di costruzione dell'individuo non quello di un Sistema Sociale che presuppone un individuo immoto e immutabile creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo.

Costruire un modello di Sistema Sociale è facile e disastroso. Ad esempio un campo di sterminio è un modello, sia pur miserabile ed estremo, di Sistema Sociale. Tutti gli elementi che concorrono a costruire un campo di sterminio sono noti e facilmente praticabili per chi detiene il possesso degli individui. La chiesa cattolica, attraverso l'attuazione delle sue strategie, prova continuamente a costruire un campo di sterminio di dimensioni planetarie e nel corso di millecinquecento anni ha cambiato continuamente le strategie per poter portare a termine i suoi progetti sempre ostacolati dai bisogni umani e dalle tensioni di Libertà che negli Esseri Umani si sviluppavano.

Io non ho in mano tutti gli elementi dello sviluppo umano. Posso soltanto costruire un cammino di Libertà assieme a tutte quelle persone che intendono rimuovere gli ostacoli sulla strada dello sviluppo individuale e sociale ricordando che l'individuo non attende il macellaio di Sodoma e Gomorra che gli indichi il paradiso ma costruisce sé stesso nell'infinito dei mutamenti.

Nell'ultimo secolo ci sono stati dei modelli sociali che hanno tentato di ispirarsi a cose diverse dal cristianesimo. Ad esempio i cosiddetti modelli sociali comunisti. In realtà quei modelli sociali erano dei modelli sociali cristiani. Quei modelli si ispiravano alle leggende dei cristiani primitivi (la setta solidale che si separa dal Sistema Sociale per distruggerlo), oppure alla Repubblica di Platone (la dittatura del pensatore), oppure la Città del Sole di Tommaso Campanella o l'Utopia di Tommaso Moro (organizzazione dell'uguaglianza da caserma o da catena di montaggio dove la caserma o la catena di montaggio calava nella testa e nella psiche dell'individuo). Tutti questi, per non citare la Città di dio di Agostino, erano modelli sociali cristiani. L'uguaglianza cristiana consiste nell'essere in ginocchio davanti al dio padrone dove chi è più vicino al dio padrone mette in ginocchio tutti gli altri davanti a sé.

Per questo motivo non esiste un modello di Sistema Sociale da raggiungere o definire ma un lungo percorso di Libertà attraverso l'individuazione e la rimozione di ostacoli sia sul piano individuale che nel Sistema Sociale.

Autoorganizzazione soggettiva per affrontare al meglio lo sconosciuto che ci circonda: questo è il nostro progetto! Questo vale per qualsiasi sconosciuto si possa immaginare in quanto l'unica cosa che rimane all'individuo quando muore il corpo fisico è lo sforzo della pratica costante e sistematica con la quale ha affrontato lo sconosciuto che lo circondava.

Non sopravvalutare quelli che vengono definiti: scienziati! Nel 99% dei casi sono dei tecnici abili nel proprio lavoro ma ignoranti nella loro capacità di guardare e affrontare la vita.

E' vero che nelle facoltà universitarie, specialmente in quelle umanistiche, si prende in giro chi manifesta una fede religiosa, ma è altrettanto vero che spesso costoro si interessano soltanto alla loro specializzazione. Io ricordo quando i giornalisti andavano ad intervistare Maradona chiedendogli di parlare del disagio giovanile a Napoli e sollecitando soluzioni e rimedi. Sapeva maneggiare molto bene una palla con il piede ma avrebbe risolto la situazione vendendo cocaina o similari. Gli scienziati che dici tu sono i protagonisti delle guerre, non gli avversari delle stesse. Sono loro che sperimentano le armi e vengono finanziati vendendo armamenti per sterminare popoli. Sono gli scienziati che hanno costruito la bomba atomica e che l'hanno sperimentata. Sono gli scienziati che hanno costruito la bomba alla grafite e l'hanno sperimentata.

Infine un'ultima annotazione.

Si dice monoteismo un sistema religioso che abbia al suo centro un unico dio (creatore, determinatore e padrone dell'esistente) anche se è attorniato da molti cortigiani. Un conto è la religione e la struttura dogmatica e un altro conto sono le strategie, anche sincretistiche, attraverso le quali si vende e si impone quel dogma. All'inizio della propaganda cristiana circolavano delle immagini su dei medaglioni con da una parte Hekate e dall'altra la madonna, oppure la madonna con Venere-Afrodite. Sono circolati decine di libri sibillini cristiani e giudaici ma erano solo trucchi per imporre emozionalmente la sottomissione: sta arrivando la fine del mondo, convertitevi! Bastava che l'individuo fosse un attimo in difficoltà perché subito qualcuno gli prospettasse che pregando il dio onnipotente poteva superare il problema che lo affliggeva.

Agli incroci stradali sono sparite le immagini dei Lari e di Hekate sostituite con quelle di immagini cristiane e contemporaneamente è stata sostituita nel cuore dell'Essere Umano la libertà emozionale con la sottomissione emozionale.

Io punto l'attenzione sulle cose in sé non sulla loro rappresentazione o pubblicità di vendita! Almeno ci provo! Negli spot televisivi si vedrà sempre l'immagine del cristiano buono che allunga il pane al bambino affamato, ma fintanto che i cristiani mettono in ginocchio i bambini davanti al macellaio di Sodoma e Gomorra sono i veri costruttori della fame e della miseria di quel bambino!

I cristiani sono assassini in quanto cristiani al di la' della rappresentazione con la quale nasconderanno la loro vocazione al genocidio. Non facciamoci abbagliare dalle rappresentazioni televisive. Il dogma cristiano è il dogma cristiano: pulsione di morte elevata a legge sociale.

L'ultimissima affermazione che ti faccio è questa:

RISPETTARE LA NATURA NON SIGNIFICA NON INQUINARE O NON DEVASTARE MA SE QUESTO NON LO COMPRENDI DA SOLO NON TE LO POSSO SPIEGARE IO!

La natura non è oggetto di possesso. Non sono io il padrone della Natura per cui devo trattarla bene affinché soddisfi i miei bisogni. Nemmeno l'Essere Leone considera l'Essere Gazzella oggetto di possesso, nemmeno quando se la sta mangiando!

Volevo essere più sintetico in realtà avrei dovuto scrivere almeno il doppio per aggiungere elementi affinché chi ascolta possa trarre qualche cosa che gli possa servire.

La cosa più importante che dovete tener presente è che la magia non è in grado di parlare alla ragione se già la ragione non comprende elementi magici. Ci sarà sempre una barriera che ostacola la comprensione di quanto noi diciamo dalla comprensione possibile degli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra. Un po' com'era incomprensibile per gli Indiani d'America il desiderio e l'importanza per il bianco di possedere la terra.

Noi, ripeto, parliamo, per quello che possiamo, alla magia degli Esseri Umani. La Stregoneria si arrende davanti alla fede acritica e davanti alla violenza fisica. Davanti a queste forme la Stregoneria è impotente.

Cordiali saluti

P.S. A proposito dell'esempio che ho fatto negando il concetto di destino e riprendendo da un frammento degli Oracoli Caldaici che invitano gli Esseri Umani ad abbandonare la superstizione è da ricordare che il platano contro il quale sono andato a sbattere è cresciuto per sé. Lui ha tentato di trasformarsi e adattarsi alla situazione in cui viveva là dove poté vivere. Quell'Essere Platano è divenuto e cresciuto per sé stesso. Così le ruote della mia auto sono diventate lisce perché io, montatele sulla mia auto, le ho consumate chilometro dopo chilometro. Non sono diventate lisce per opera di una bacchetta magica. Così l'individuo che mi ha fatto quel gestaccio non lo ha fatto perché io sbattessi contro un platano ma per riaffermare la propria superiorità; riaffermazione del suo ego sul mio. Questa necessità che lui ha manifestato l'ha costruita scelta dopo scelta come adattamento soggettivo alle variabili incontrate nell'oggettività in cui ha vissuto. Così la strada che non era perfettamente asfaltata non lo era per opera dello "spirito santo" ma perché si è deteriorata con l'uso e le diatribe politiche in comune ne hanno rallentato la sistemazione. Inoltre perché quella mia reazione a quel gesto dimenticando che sto guidando un'automobile e magari dimentico delle gomme da sostituire? Quali sono gli adattamenti a cui ho risposto per portarmi a reagire in quel modo? Come mi sono trasformato giorno dopo giorno, scelta dopo scelta? In fondo, avrei potuto benissimo mandarlo "a quel paese" ed io non sarei andato a sbattere contro il platano.

Da tutte queste considerazioni nasce l'arte della Stregoneria. Nel film Giurassic Park nel tentativo di spiegare la teoria del Caos il matematico afferma, più o meno: "Una farfalla batte le ali a Tokyo e a New York piove!". L'arte della Stregoneria porta l'Essere Umano a diventare consapevole delle relazioni all'interno del mondo circostante e attraverso l'autodisciplina ne diventa parte. Se vuoi, in parole più semplici, attraverso l'autodisciplina lo Stregone espande sé stesso nell'oggettività, trova quella farfalla e ne ostacola o ne favorisce il battito d'ali a seconda che voglia o non voglia che piovi a New York. Lo Stregone non fa piovere a New York, lo Stregone mette in moto una catena di cause attraverso il potere del suo Intento forgiato attraverso la trasformazione di sé stesso: il suo Potere di Essere! Comunque a New York potrebbe piovere o non piovere lo stesso in quanto non sempre la dilatazione dello Stregone è tale da espandersi su tutte le cause che concorrono a formare il suo Intento.

Proprio in contrapposizione al concetto di determinismo e di destino si regge la Stregoneria che non è padrona delle cose, ma essendo parte delle cose può agire con le cose per giungere all'Intento di cui le cose sono parte.

P.S. N. 2 Caro Luciano lascia perdere il giudizio sull'origine delle azioni degli Stregoni. Quando tu leggi le cose da cui Numa Pompilio trae il fondamento per la costruzione del futuro puoi solo considerarle delle leggende e delle storie più o meno fantastiche. Quando Numa Pompilio raccontava di incontrarsi con la Ninfa Egeria dalla quale traeva consiglio per costruire la struttura religiosa e magica di Roma, questo avveniva su un piano della percezione nel quale nessun adoratore del Macellaio di Sodoma e Gomorra e nessun meccanicista scientista è in grado di giungere. Numa Pompilio apparteneva al suo tempo e uno Stregone agisce sempre all'interno del suo tempo per porre le basi per la costruzione del futuro che gli viene incontro.

Uno Stregone giunge in mondi della percezione che nessun individuo che agisce soltanto nel mondo della ragione è in grado nemmeno di immaginare. Quel potere appartiene solo allo Stregone che presenta questa possibilità agli altri Esseri Umani, ma spetta a loro e solo a loro sviluppare l'Intento per coglierla. La Libertà della percezione nasce sempre da dentro il singolo Essere Umano e si proietta nel mondo in cui vive.

Se un giudizio può essere dato non è relativo al grado o all'oggettività della percezione attuata da Numa, ma quanto la sua azione determinata da quella percezione ha prodotto nel Sistema Sociale del suo tempo. Teniamo presenta che la sua azione e non quella di Romolo che guidava una Primavera Sacra è quella che fonderà il Sistema Sociale Romano fino all'avvento dell'uomo dio prima e dell'orrore cristiano poi. Plutarco può solo prendere le leggende e deriderle ma Plutarco non è uno Stregone, non modifica sé stesso, ma interpreta la realtà secondo il suo grado di percezione della stessa. Dal momento che egli non è in grado di andare oltre la semplice descrizione quelle, per lui, sono solo favole. L'unica cosa che stride con quanto scrive è che la percezione di Numa ha costruito una Roma che si è sviluppata per ottocento anni. Il periodo in cui vive Plutarco sta partorendo l'orrore!

Ancora saluti

Marghera 31.05.1999

 

Indice sulle Antiche Religioni

 

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Le Antiche religioni

Nella costruzione della Religione Pagana le persone religiose devono prendere i principi delle Antiche religioni. Devono rendere quei principi attuali, veicolarli nella società in cui viviamo, e renderli principi vivi. Se si imita il passato, si riproduce il cristianesimo perché ciò che ci giunge dal passato è interpretato dai cristiani per aumentare la gloria del loro dio padrone.