Gesù il bastonatore e torturatore di indifesi
fra il desiderio di dominio di Gesù e i diritti di uomini e donne alla libertà

di Claudio Simeoni

Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, contiene l'analisi ideologica di Gesù

Cod. ISBN 9788893322034

Gesù tortura gli uomini
Il diritto della libertà Costituzionale contro l'odio di Gesù

 

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Il Gesù di Nazareth priva l'individuo di quanto l'individuo contiene per trasformarlo in un servo sciocco ed obbediente. Non esiste nei vangeli la descrizione dell'uomo come noi siamo abituati a pensarlo. L'obbedienza invocata da Gesù non è nei confronti di una struttura di pensiero determinata o a delle regole sociali, sia pur più o meno certe, ma viene richiesta obbedienza ai pruriti di sottomissione del Gesù di Nazareth affermando che i suoi capricci sociali sono i capricci dell'assassino che chiama suo padre.

Se a prima vista, all'uomo nato nella Costituzione, questo può apparire assurdo, in realtà è assolutamente logico e coerente all'interno della dottrina cristiana.

Nel cristianesimo l'individuo non ha nessun diritto di condizionare, con il proprio comportamento, le decisioni del dio padrone. Questi agisce per come vuole, quando vuole, per quello che vuole e il suo volere è insindacabile dall'individuo. Il cristiano non ha nessuna certezza nei comportamento del dio padrone in relazione alle sue azioni.

Il cristiano non sa se le sue azioni, che egli ritiene moralmente corrette, lo sono anche per il suo dio. Il suo dio non può essere condizionato, nelle sue decisioni, dalle sue azioni. Pertanto, il cristiano che fa delle opere meritevoli agli occhi del dio padrone, non è sicuro del comportamento, del suo dio né ha certezza della punizione qualora compia delle azioni che nel suo pensiero potrebbero essere "peccati". Il suo padrone si comporta nei suoi confronti come vuole comportarsi in base alle sue intenzioni e non è vincolato dalle azioni che il cristiano compie.

Il cristiano non viene punito per i peccati che commetterebbe, ma viene punito dal suo dio padrone, qualunque cosa faccia, perché qualunque azione può essere qualificata come peccato dall'insindacabile giudizio del suo dio padrone che agisce secondo i suoi capricci del momento.

Apparentemente è una contraddizione, ma serve per avallare il diritto della chiesa cattolica a fare quello che vuole, quando vuole e come vuole senza essere vincolata da nessuna condizione, nessun contratto, nessun accordo. La chiesa cattolica intende agire come vuole, quando vuole e per quello che vuole in funzione del proprio interesse. Un interesse che ruota attorno alla trasformazione degli individui in oggetto di possesso. Oggetti che non possono sindacare le decisioni del loro padrone.

Non a caso nelle parabole citate non troviamo mai individui che agiscono per il proprio interesse, in funzione del proprio volere e con la propria capacità di progettare la propria vita. Ci sono due tipi di personaggi che agiscono per sé stessi: i vignaioli e l'amministratore.

Questi due personaggi riconoscono che chi stanno truffando è il loro padrone, riconoscono il diritto del loro padrone ad essere padrone e riconoscono che quanto fanno è malvagio. Non accusano mai di malvagità il loro padrone: ne riconoscono l'autorità anche mentre lo stanno derubando. Non ritengono che le azioni che fanno siano un diritto o comunque delle azioni volte ad acquisire un diritto. Da questo punto di vista le azioni del padrone sono giuridicamente criminali nel contesto in cui gli attori si muovono perché, la volontà del padrone di ammazzare gli individui è ciò che regge il racconto. Gesù, il dio padrone, vuole ammazzare gli uomini e il racconto è costruito per legittimare Gesù o dio che ammazzano gli uomini. Le azioni del padrone diventano orribili nel momento in cui il cristiani le indica come esempio ai Sistemi Sociali pretendendo di privare gli Esseri Umani di quei Sistemi Sociali delle loro determinazioni e della loro volontà nel tentativo di costruire la propria esistenza. Fuori dalla rappresentazione scenica del raccontino gli Esseri Umani sono delle persone che affrontano l'esistenza, costruiscono, mettono in essere delle strategie di vita e il concetto di ricchezza è un concetto relativo al benessere che un Sistema Sociale riesce a raggiungere e a garantire ai cittadini del Sistema stesso.

Fuori dal raccontino che serve a Gesù per legittimare il delirio di onnipotenza, sono migliaia gli Esseri Umani che piantano vigne. Sono migliaia gli esseri Umani che tentano di arraffare e appropriarsi di quanto trovano. Fuori dal raccontino sono migliaia i dipendenti di un padrone che tentano di garantirsi le migliori condizioni di vita e migliaia i padroni che tentano di garantirsi i migliori amministratori anche quando questi sottraggono loro qualche cosa.

Gli altri personaggi vivono la disperazione della sottomissione violentemente imposta. Dal punto di vista del Gesù di Nazareth si comportano male. Dal punto di vista del Gesù di Nazareth scimmiottano il padrone con atteggiamenti degeneranti: bastonano i sottoposti e si ubriacano. Il diritto di bastonare i sottoposti e di ubriacarsi è un diritto del padrone, di Gesù, non è riconosciuto allo schiavo in quanto lo rende incapace di servire bene. Non esiste, per il Gesù di Nazareth, nessuna strategia di vita che non sia quella del padrone e la sottomissione al padrone che per la sua onnipotenza può tollerare la ribellione, ma solo nella direzione della depravazione umana delle azioni da lui compiute. E come se il pazzo di Nazareth affermasse: "Il padrone bastona, il padrone uccide, il padrone si ubriaca: ma che schifo quando lo fanno gli schiavi!"

Il padrone non è al di fuori del contesto sociale o al di fuori delle relazioni con gli altri uomini: è parte della vita e gioca al grande gioco della vita!

La pretesa della chiesa cattolica di essere al di fuori dei giochi e al di sopra della vita è quanto di più orribile sia stato imposto agli Esseri Umani. Con questa pretesa la chiesa cattolica ha rifiutato ogni sistema giuridico che non fossero leggi assassine attraverso le quali costringere gli Esseri Umani in ginocchio. Quando il sistema giuridico cattolico cominciò a cedere si iniziò a riconoscere diritti a soggetti altri. Si iniziò a riconoscere un potere agli imperatori prima, ai nobili poi e infine, dopo a rivoluzione francese, anche agli Esseri Umani in quanto Esseri Umani e non soltanto per il ruolo sociale ricoperto.

Il diritto di bastonare chi non si può difendere è una pretesa aberrante. Lo diventa ancor di più quando diventa un diritto sancito da un dettato divino. C'era una volta una norma giuridica secondo la quale la padrona bastona la serva e gli si può rimproverare qualche cosa soltanto se la serva muore entro tre giorni dalla bastonatura, se muore dopo sono affari della serva e la padrona è innocente. Questo comportamento era relativo al dettato divino del dio padrone tramite il Gesù di Nazareth che millanta di essere suo figlio. Uscire dal diritto capriccioso della chiesa cattolica di fare quello che vuole, quando lo vuole e come lo vuole fu l'imperativo di milioni e milioni di individui che hanno ricoperto col loro sangue le terre in cui la storia dell'umanità si espresse.

L'uscita dal terrore cristiano ci fu quando si iniziò a riconoscere gli individui come soggetti di diritto, portatori di diritti anche se ancora non si è riconosciuto completamente, alle autorità sociali, di essere soggetti portatori di doveri nei confronti dei cittadini. Le Istituzioni sono portatrici di doveri, penalmente perseguibili qualora non ottemperati, nei confronti degli individui del Sistema Sociale.

Un individuo viene condannato dopo essere stato calunniato e diffamato, solo nella chiesa cattolica che non gli riconosce nessun diritto come persona. Solo la chiesa cattolica, fra tutti i sistemi giuridici del mondo fa della calunnia un modo per preludere la condanna del calunniato (dare scandalo). La calunnia è l'arte attraverso la quale la chiesa cattolica accusa un individuo.

Un ladro non è semplicemente qualcuno che ha rubato, ma è un essere abietto che non si vuole sottomettere alla sua miseria e che compie tutta una serie di azioni malvagie di cui il furto per il quale viene condannato, in fondo, è la meno riprovevole. Andate a leggervi il libro scritto per diffamare il Conte Cagliostro!

La calunnia come garanzia per la condanna. Oggi si chiama uso della stampa o "processo mediatico" la nuova forma di calunnia contro i cittadini. L'individuo non viene condannato per il reato commesso, ma viene condannato perché, commettendo il fatto, si è sottratto al controllo militare con cui la chiesa cattolica controlla le sue emozioni e la sua coscienza. Non il fatto condanna, ma il sottrarsi dell'individuo alla sottomissione del terrore cattolico.

Questo atteggiamento è sempre stato coltivato fintanto che la chiesa cattolica disponeva del controllo sia delle leggi che dei magistrati. Milioni di calunniati sono stati massacrati dai cattolici che potevano permettersi di torturarli solo calunniandoli. La storia della caccia alle Streghe altro no è che una storia della calunnia, della menzogna, dell'invenzione soggettiva di accuse al solo scopo di divertirsi a torturare chi non si può difendere in ottemperanza ad un dettato del dio padrone della chiesa cattolica e del Gesù di Nazareth.

Il diritto di bastonare chi non si può difendere è una delle perversioni criminali introdotta del Gesù di Nazareth per assicurarsi il controllo religioso delle persone che ancora si manifestano nei sistemi giuridici occidentali. Saranno necessarie ancora delle generazioni e ci vorrà tempo per sostituire il ricatto, il terrore e la minaccia con la quale questi sistemi giuridici alimentano il controllo degli individui.

Per rimuovere totalmente nel sistema giuridico quanto il Gesù di Nazareth e la chiesa cattolica hanno seminato, saranno necessari dei cambiamenti emozionali all'interno dei sistemi sociali. La giurisprudenza dovrà essere modificata mettendo al centro dell'azione giuridica l'uomo, l'individuo, il singolo individuo che chiede giustizia nei confronti di un sistema che condiziona la sua vita e determina le sue scelte nella sua plasticità cerebrale per poter sopravvivere.

Quando il sistema schiavistico stava uscendo dalla concezione sociale, ecco arrivare il Gesù di Nazareth che lo impone non più come scelta economica nelle relazioni umane, ma come volontà del dio padrone fatta legge e calata mediante la violenza nella struttura emotiva dell'uomo. Lo schiavo cristiano è sempre alla ricerca del "padrone buono" che si confà ai suoi desideri sia in campo religioso che in campo sociale. Il cristiano, pur di compiacere il proprio padrone, è pronto a costruire campi di sterminio e a girare i rubinetti del gas contro gli infedeli.

Così bastonare chi non si può difendere è arte del padrone che per Gesù piega il suo ginocchio. In questo modo Gesù viene ringraziato da ogni padrone che agisce impunemente nel sistema sociale perché Gesù gli ha concesso il diritto giuridico e le giustificazioni morali che gli consentono di stuprare chi non è in grado di difendersi.

L'aberrazione del cristianesimo non sta nelle azioni degli uomini, ma nel suo Gesù, arrogante, perfido e vigliacco che soddisfa i propri capricci deliranti bastonando, minacciando e ricattando chi non è in grado di difendersi!

Marghera, 08 febbraio 2000

Testo revisionato per la pubblicazione: Marghera, 30 novembre 2015

NOTA: Le citazioni dei vangeli sono tratte dalla bibbia delle edizioni Paoline 1968

 

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Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015

Gesù e il cristianesimo

Il cristianesimo è un modo per distruggere il divenire degli uomini. Per capire la strategia di distruzione dell'uomo del cristianesimo è necessario leggere i vangeli e interpretarli alla luce dell'uomo ridotto in schiavo obbediente, oggetto di possesso e privato della propria capacità di vivere e abitare il mondo in nome del dio cristiano che altri non è che il Macellaio di Sodoma e Gomorra, il criminale che ha distrutto l'umanità e la Natura col Diluvio Universale e che ordina il genocidio dei popoli per favorire i criminali del Popolo Eletto.