Metafisica della dialettica ottocentesca

di Claudio Simeoni

Metafisica

Metafisica della dialettica

Il XIX secolo inizia con il periodo Napoleonico. Un periodo volto a cancellare i diritti conquistati dalla Rivoluzione Francese attraverso un processo di restaurazione delle monarchie dai poteri assoluti.

La restaurazione avviene mediante le filosofie idealiste e spiritualiste del dopo Kant. I filosofi cantano e glorificano il potere assoluto nella capacità di Dio di fare i miracoli e, per estensione, glorificano il potere e il dominio sociale che identificano con Dio. Si schierano col potere assoluto che concede loro stipendi e cattedre.

Si sentono l'immagine in terra del Dio padrone cristiano e definiscono il Dio padrone cristiano nelle sue relazioni con l'universo e la sua attività di dominio sull'uomo descrivendo l'azione della sua volontà.

Fra un Dio che macella l'umanità col diluvio universale e gli uomini che vengono macellati da Dio, questi filosofi si schierano con la "giustizia di Dio" disprezzando e schernendo gli uomini mentre vengono macellati.

Infinite sono le vie attraverso le quali la metafisica sorge nelle persone dell'epoca cercando di limitare la violenza dell'assolutismo. Gli uomini, davanti ai problemi del proprio esistente, tendono a ripetere le soluzioni sperimentate nel loro passato o che sono presenti nella loro coscienza. Solo che i problemi che vivono sono nuovi. Nuovi perché l'assolutismo rinnova sempre le sue tecniche di dominio introducendo nella quotidianità dell'uomo nuovi fenomeni e nuovi elementi che, quando non considerati nell'azione dell'uomo, soffocano e distruggono ogni iniziativa finalizzata a limitare gli effetti del dominio assoluto sull'uomo.

Una di queste vie, nate nel 1800, è quella del materialismo dialettico che vede in Marx e in Engels i costruttori di un percorso filosofico che esploderà nel XX secolo rispondendo ai bisogni degli uomini.

Ogni insorgenza della metafisica in filosofia è espressione di una "volontà di espansione" che nella società esprime un'esigenza sociale di "libertà". Si tratta, in sostanza, di liberare gli uomini della società, gli uomini intesi come insieme della società, da catene morali, catene economiche, catene sociali che creano dolore e sofferenza nel bisogno di espansione dell'uomo. Questa necessità diventa una necessità sociale che viene ostacolata da quegli individui che, "possedendo" un potere Istituzionale che consente loro di non subire il dolore delle catene imposte agli uomini, ritengono, sempre in nome di Dio, che rimuovere le catene imposte alla società rimuova, di fatto, i loro privilegi di non sottostare a quelle catene. Il loro dominio sugli "uomini incatenati".

L'etica umana vuole che la responsabilità del conflitto, e delle sue conseguenza, sia responsabilità di chi impone le catene e non di chi rimuove le catene.

Se una società riempie di eroina, ma vale anche per l'imposizione di principi morali, le persone affinché siano sottomesse e qualcuno agisce nei confronti di quelle stesse persone per disintossicarle, ma, preminentemente, affinché non si continui a diffondere eroina per rendere altre persone dipendenti, la responsabilità della violenza per la disintossicazione sociale è responsabilità di chi ha imposto dipendenza, mediante eroina o mediante imposizioni morali, giuridiche o sociali, non di chi tenta la disintossicazione anche attraverso atti di violenza.

Ovviamente, chi ha diffuso eroina o principi morali di sottomissione nella società, accusa chi vuole eliminare la dipendenza di fare violenza alla "merce che lui si era garantito". O, peggio ancora, chi ha spacciato eroina o principio morali di sottomissione proclama la missione di "guerra agli spacciatori" muovendo guerra a coloro che vorrebbero eliminare o limitare la diffusione della dipendenza nella società.

Questa è la situazione nella quale sorge il materialismo "storico e dialettico" che ha in Marx e in Engels i suoi esponenti principali.

Per la "Partita Mondiale di Calcio della Filosofia" ho scritto due brevi biografie dei due personaggi. Il punto di partenza delle biografie dei giocatori impegnati nella "Partita Mondiale di Calcio della Filosofia" è l'idea secondo cui le idee filosofiche nascono dall'attività e dagli interessi degli uomini nella loro vita quotidiana.

La biografia di Karl Marx

La biografia di Frieedrich Engels

Un giornalista, che scrive per un quotidiano definibile "di destra", nei suoi articoli esprimerà le idee di "destra", al di là delle proprie personali convinzioni, perché è per quelle idee e opinioni che viene stipendiato. Un professore universitario, che si interessa di filosofia, esprime idee filosofiche gradite all'istituzione che gli fornisce lo stipendio, altrimenti viene cacciato.

Le idee filosofiche, come le opinioni dei giornalisti o le sentenze dei magistrati, nascono dalle necessità di vita delle persone e dai privilegi che queste persone, attraverso le loro idee, vogliono garantirsi.

Spesso le idee, generate dall'insorgenza della metafisica, non sono immediatamente comprese dalla massa degli uomini perché le idee della metafisica spesso cozzano contro la manipolazione mentale subita dall’insieme delle persone nella loro primissima infanzia e alle loro strategie di adattamento a quanto hanno incontrato crescendo.

Le idee della metafisica hanno tempi di maturazione molto lunghi. Spesso, le persone che le esprimono non ne traggono benefici nel corso della loro vita. E' come se alcune persone fungessero da strumento della metafisica. Persone che vengono usate dalla metafisica per emergere come strumento per soddisfare i bisogni sociali ignorando le persone che, di fatto, sacrificano la loro vita in funzione della libertà sociale.

Oggi che la società dichiara la libertà di pensiero, di opinioni e di dibattito culturale, la coercizione non avviene attraverso l'impedimento alla libertà di espressione, o almeno non sempre, ma attraverso il possesso dei mezzi con cui viene espresso il pensiero e il controllo degli uomini che possono accedere a ruoli sociali solo se il loro pensiero coincide con il potere sociale, altrimenti vengono emarginati come il caso di Spinoza, Feuerbach, Merx ecc. Oppure cacciati dalle Istituzioni come Severino o Vallauri.

D’altro canto, oggi come oggi, la repressione della libertà di pensiero viene combattuta attraverso la “libertà di pensiero”,

Dove le Istituzioni affermano che bisogna lasciare le persone di ingiuriare, mentire, denigrare, diffamare, diffondere notizie false, perché questo, secondo loro, rientra nella “libertà di pensiero” ed è legittimo opporre questa libertà a chi manifesta idee o cultura nella società. In sostanza, con la “forma estetica” della libertà di pensiero viene legittimata la libertà di ingiuria, di menzogna, di denigrazione ecc. delle persone presentano cultura e pongono problemi che necessitano di soluzioni. Quando queste ingiurie, menzogne o altro rientra fra i reati, questi o non vengono perseguiti penalmente o la pena è talmente misera da costituire un incoraggiamento a continuare nella commissione di quei reati.

Vale la pena di ricorda le offese, il “Capra, capra, capra di Sgarbi all’indirizzo di chi aveva delle idee a cui Sgarbi non era in grado di opporsi.” Hanno riso di quella rappresentazione, ma non hanno voluto cogliere l’attività criminale in atto.

Le storie della vita di Marx ed Engels possono chiarire, almeno alcuni aspetti, di come si muovono le Istituzioni in presenza di "idee sospette" o idee accusate di "sovversione".

Se oggi come oggi noi prendessimo in mano il "Manifesto del Partito Comunista" di Marx ed Engels e leggessimo il suo programma, potremmo scoprire che oggi come oggi, quel programma non solo è stato fatto proprio dalle Istituzioni, ma che nessuna società potrebbe esistere senza l'attuazione di quel programma abbondantemente ampliato dalle necessità delle società anche quando queste vengono definite "liberali" o "capitaliste". E' come se Marx ed Engels avessero insegnato ai capitalisti che cosa conviene fare per guadagnare, assicurarsi i guadagni e vivere nella sicurezza sociale godendo i benefici dei guadagni.

Puoi essere ricco, in una società schiavista, o puoi essere ricco in una società che gode il benessere. Spesso è solo una questione di scelte che partono da convinzioni soggettive alimentate da paure generate da ignoranza, della conoscenza esistenziale, e insicurezza della propria incapacità di abitare le trasformazioni del tempo.

La Metafisica della dialettica ottocentesca del quinto volume della Teoria della Filosofia (seconda sezione):

Antonio Labriola (1843 - 1904)

Filosofia della storia, sociologia e materialismo storico in Antonio Labriola

Karl Heinrich Marx (1818 - 1883)

a) Karl Marx e la religione come oppio dei popoli.

d) Karl Marx coscienza e coscienza di classe.

e) L'ideologia dell'oppressione fra marxismo e cristianesimo.

Friedrich Engels (1820 - 1895)

h) Friedrich Engels: la filosofia della natura nell'Antidühring e il concetto di evoluzionismo nel marxismo.

i) Friedrich Engels: Engels e Marx, la dialettica da Hegel al materialismo dialettico. Errori e limiti della dialettica marxista. La dialettica della Religione Pagana.

e) Friedrich Engels nell'Antiduhring considerazioni sul ruolo della religione nei progetti sociali e ideologici marxisti .

l) Friedrich Engels: Engels e Marx, il discorso nella dialettica della Natura sul materialismo dialettico e gli spiriti nell'esoterismo.

Karl Marx (1818 - 1883)
Friedrich Engels (1820 - 1895)
Martin Heidegger (1889 - 1976)
Hans-Georg Gadamer (1900 - 2002)
Karl Jaspers (1883 - 1969)
Jurgen Habermas (1929 - vivente)
Mario Ruggenini (1940 - vivente)

Il concetto di Coscienza. L'Ideologia Tedesca di Marx ed Engels e l'ideologia dei tedeschi idealisti ed esistenzialisti.

Ernst Bloch 1885 - 1977

Ernst Bloch, sesso e libido nel Principio Speranza.

 

Fine della Metafisica della dialettica ottocentesca del quinto volume della Teoria della Filosofia (seconda sezione).

 

 

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Ultima modifica ottobre 2025

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