18 settembre 2025
Con questo comunicato si è annunciata quella conferenza.
Carissimi amici di Filosofico.net
vi ricordo che venerdì 16 novembre, alle ore 17e30, presso lo "Spazio Eventi della Libreria Mondadori" a San Marco (Venezia) la collana filosofica I CENTO TALLERI (filosofico.net ), nata dalla collaborazione di Filosofico.net, Portalefilosofia.com e l'editrice Il Prato, incontrerà il pubblico, con una presentazione del proprio catalogo e un dibattito sul tema "Presente della Filosofia, Filosofia del Presente", volto a chiarire quale sia lo statuto della filosofia nell'attuale momento storico (interverranno Jacopo Agnesina, Diego Fusaro, Giuseppe Girgenti, Costanzo Preve, Federico Leonardi e Andrea Sangiacomo).
Per maggiori informazioni:
ilprato@
Come si può leggere, un annuncio roboante, pieno di aspettative.
Questa è la relazione di quello a cui avevo assistito.
Sono andato ad assistere a questa conferenza ieri sera.
Ammetto che ogni tanto mi illudo. Così, pur consapevole che si stava presentando un catalogo di libri, pensavo che si parlasse anche del "Presente della filosofia e della filosofia del presente". Forse i relatori ne hanno parlato, ma io non ho capito quale fosse o che cosa fosse la filosofia del presente o il presente della filosofia dal punto di vista dei relatori.
So benissimo che qualunque critica si faccia è parziale e so benissimo che esiste un punto di vista soggettivo per cui le affermazioni che si fanno sono manifestazione di un insieme ideologico-dottrinale che le manifesta e che, ogni osservazione che viene fatta, è solo perché l'affermazione del relatore, uscendo dall'insieme dottrinale che l'ha manifestata, è entrata nell'insieme dottrinale di chi l'ha ascoltata producendo uno stridere col suo sentire e col suo pensiero.
Tuttavia alcune puntualizzazioni sono d'obbligo.
La prima è diretta nei confronti di Fusaro!
Io ammetto che un giovane abbia grandi capacità tecniche di lettura e di interpretazione di quanto studia, ma la sua affermazione nei confronti dei vecchi docenti universitari (i baroni) dal punto di vista della filosofia (non mi interessano le questioni burocratiche o i rapporti di potere nelle università), non era solo fuori luogo, ma falsa sia nelle premesse (una società giovanilistica compulsiva) che nelle conclusioni (lo svecchiamento di chi fa filosofia).
Il fatto che Fusaro studi la critica marxiana, e sappia tutto quello che ha detto Marx, non significa che conosca la critica marxiana, né l'ha interiorizzata come oggetto tanto da trasformarla come prassi emotiva della sua rappresentazione soggettiva davanti al mondo. Tant'è che quando un altro relatore (quello che ha scritto un commento di Parmenide) gli parla di un "oltre" esistenziale non gli fa fare un salto alto di due metri sulla sedia imponendogli di dimostrare l'"oltre" anziché affermarlo come oggetto della sua immaginazione (o immaginarlo come necessità psicologica).
Sempre questo relatore (appunto chi ha scritto il libro attorno a Parmenide) punta molto l'attenzione sul concetto di "ascolto".
Afferma la necessità di "Ascoltare con tutto sé stessi".
Apparentemente sembra un concetto logico, in realtà è espressione di totale illogicità: sempre, un soggetto ascolta con tutto sé stesso!
Al di là di come usa la sua attenzione nell'ascoltare.
Ed ascolta non solo quello che le persone dicono, ma ascolta anche ciò che appartiene alla comunicazione non verbale.
Se fossimo Animali o Piante il problema non si porrebbe, ma dal momento che siamo Esseri Umani e che comunichiamo mediante la ragione e in modo particolare con la ragione nella cultura attuale, il problema non è dato da chi ascolta, ma da chi parla.
Troppo spesso chi parla non è in grado di usare "parole alate", ma fa solo esercizio di retorica razionale che pur esprimendo in maniera pulita e ordinata un concetto, questo non è solo limitato alla ragione, ma è privato del fuoco, del furore, della vita e, pertanto, non attrae l'attenzione dell'interlocutore. Troppo spesso chi parla dà per scontato che l'altro intenda quello che lui dice come lui vorrebbe fosse inteso. Come se le parole avessero sempre lo stesso significato in ogni ambiente mentale in cui risuonano.
Il problema è di chi parla, non di chi ascolta. Se fossimo animali o piante il problema non si porrebbe in quanto ogni forma comunicativa è sempre legata a pulsioni di vita (a necessità della vita o se preferite ai bisogni della vita) e, pertanto, qualunque siano le forme della comunicazione o la qualità del linguaggio o del discorso, sono sempre "parole alate" capaci di afferrare l'attenzione dell'interlocutore in quanto manifestazione di bisogni comuni con l'interlocutore.
Un professore universitario di Ca' Foscari, se non mi sbaglio, ha citato, a proposito di Alessandro Biral (presentava la collana Dialoghi Filosofici) ancora una volta quel vituperato "conosci te stesso" che, usato a sproposito da Platone, ha finito per offendere il Tempio di Delo con quelle tre o quattro interpretazioni, una più squallida dell'altra, e tutte con la finalità di sottomettere la persona ad una verità di sé stesso come oggetto in sé.
E' prassi dei filosofi, dagli Stoici agli attuali, offendere il Mito solo perché il Mito non può rientrare in nessuna filosofia della Verità. E ieri la cosa si è ripetuta. Però di questo sono abbastanza abituato, non ho fatto il salto sulle sedie né ho preso per il collo quel docente, però se lo sarebbe meritato!
Un'altra cosa che mi ha colpito è stata l'esposizione di quella persona che sta preparando un libro sulla guerra e sul terrorismo.
In particolare, faceva notare, come spesso chi si combatte finisce per far "assomigliare" o "coincidere" le strutture sociali con quelle del nemico che combatte.
Indubbiamente sarà un grande lavoro di ricerca, ma nella mia testa molti dubbi si accavallano.
Io accetto che la propaganda politica definisca chi mette le bombe un terrorista. Accetto che la propaganda politica possa definire delle nazioni "l'impero del male". Ciò che non accetto è che chi fa analisi sociale o analisi filosofica faccia propri i vocaboli della propaganda politica.
Chi è un "terrorista"? Perché quella persona decide quel comportamento? Qual è la realtà (o una definizione che si avvicini all'oggetto reale il più possibile, almeno superando l'apparenza con cui l'oggetto si presenta in questa cultura oggi...) di uno stato? Di una nazione? Quali sono i suoi bisogni? Quanto un singolo individuo è in grado di incidere nell'insieme della nazione tanto che la nazione è costretta a mettere in atto processi di adattamento a quanto quell'individuo, ogni singolo individuo, ha messo in moto?
Qual è la struttura mentale (il modo di guardare il mondo...) di un Bush o di un Bin Laden?
Cosa entrambi dell'altro (o di ogni altro) percepiscono? Cosa, ognuno di loro, proietta sull'altro? Come la propaganda riesce a far presa sulla struttura emotiva delle persone tanto che gli USA riescono a convincere gli americani della necessità di attaccare l'Iraq e perché, dopo tre anni, l'opinione pubblica ha cambiato opinione?
Va be'; leggerò quel libro. Però, consiglio a questo personaggio, di discutere con un "terrorista" (o una persona di esperienza) per tentare di capire che cos'è "l'empatia sociale" e che cosa significano quei legamenti che hanno trasformato la nostra specie in una specie sociale....
Un filosofo è tale SOLO perché ha accumulato esperienze soggettive e ha tentato di trasformare quelle esperienze in teorie generali per comunicarle ad altri. E, quell'esperienza, è legata sempre alla cultura del suo tempo. Gli altri non sono filosofi, ma coloro che chiacchierano attorno ai filosofi con qualche infarinatura di filosofia anche se hanno la qualifica di "docenti".
E' la sensazione che ho avuto ieri in quella conferenza. Avevo la sensazione di essere una cavia in un laboratorio dove persone con i camici bianchi mi infilavano dei bisturi affinché le azioni fossero in linea con il loro pensiero aprioristico.
Tutte brave persone: ma nessuna di loro aveva forgiato il loro pensiero in una lotta a morte nella realtà quotidiana che il loro pensiero, pretendeva di definire. Il loro "pensare" non affrontava le torture di Giordano Bruno, né la qualità della vita di Feuerbach o Spinoza né affrontavano lo sconosciuto come Pirrone e, tanto meno, mettevano in discussione il loro presente come Pomponazzi o Kant.
Lo stimolo a replicare alle sciocchezze che venivano dette era molto forte. C'era un tempo in cui fare filosofia era una questione di vita o di morte. Chi manifestava un'idea era circondato nel foro da altre persone che tentavano di demolirla. Era il tempo in cui il filosofare era un combattere e la filosofia era una mitragliatrice che il filosofo teneva efficiente proprio sciacquando le sue idee nel fuoco della critica. Poi, nella conferenza di ieri, senti dire che "la critica è demolizione" in termini negativi. Come se fosse possibile demolire ciò che soddisfa i bisogni dell'uomo soltanto attraverso la critica. Ciò che impedisce la soddisfazione dei bisogni dell'uomo è possibile demolirlo mediante la critica in quanto la demolizione libera ciò che è trattenuto, ma servono catene e ferocia fisica per bloccare i bisogni degli uomini entro gabbie etiche e morali.
Io non conosco i motivi perché le persone del pubblico si alzavano e se ne andavano. Forse perché speravano di sentir parlare di "Presente della filosofia e della filosofia del presente" e poi si sono annoiate di persone che anziché parlare di concetti preferivano parlare di che cosa stavano facendo? O forse perché si erano immaginate delle aspettative e, invece, si sono trovate in una situazione in cui l'oggetto del discutere era il libro da vendere e non i suoi contenuti? O forse perché gli stessi contenuti dei libri presentati non erano tali da stimolare passioni ed emozioni dei presenti? Dei presenti che ascoltano degli oratori che non eccitano le loro emozioni, né li stimolano a superare i loro limiti.
A un lavoratore si può chiedere di fare bene il suo lavoro. Vale anche per un docente di filosofia. Gli si chiede di esporre i concetti dei vari filosofi, ma da una conferenza si PRETENDE che le persone subiscano un coinvolgimento emotivo che entri nelle loro passioni.
Essere un docente di filosofia non fa di quell'individuo un filosofo (anche se giuridicamente ne ha titolo). Solo che per coinvolgere il proprio pubblico di emozioni è necessario emozionarsi a propria volta, vivere la propria filosofia come espressione delle proprie emozioni e comunicarla con "parole alate". Non si può avere addosso un camice bianco e nella mano un bisturi e pretendere partecipazione da parte delle cavie che si vuole vivisezionare come non si può spacciare la filosofia come se fosse una dose di eroina o una merce capace di portare profitto.
In quella conferenza non mi è rimasto altro che chiedere: perché voi fate filosofia?
La risposta più forte che ho ricevuto è "Perché facendo filosofia io mangio, ci vivo!"
Una risposta da vero filosofo.
Il trionfo del retorico che dice: "Prova a ribattere a questa, se sei capace!"
Preferisco arrendermi perché se ribatto con quello che ho nel cuore finisce che tu voli dalle scale (o io, dipende dalle circostanze).
Giordano Bruno, Pirrone, Pomponazzi, Feuerbach, Spinoza, ringraziano!
Quando si fanno domande è perché già si conoscono le risposte, però si ha il dubbio di sbagliare. Oppure, si ha il dubbio che ci sia qualcos'altro. Ma a Diogene non resta altro che prendere la lanterna e continuare a cercare l'uomo.
E non si dica che è una questione di comunicazione.
Fine osservazione di allora.
Ho riproposto questa relazione perché la situazione generale della filosofia è ancor oggi come allora, se non peggio.
Dopo questa conferenza ho tentato di assistere ad altre conferenze di filosofia e tutte avevano un solo scopo: chi si spaccia per filosofo, ci mangia e raccoglie soldi (spesso stipendio) spacciandosi per... (filosofo venditore di fumo per idioti).
In realtà non c'è nessuno che presenti strutture filosofiche dopo aver abitato il mondo. Sembra che tutti vogliono prendere il posto del Dio padrone cristiano e proclamano: "In verità, in verità, in verità, vi dico... " e avanti con la ripetizione dei concetti che hanno appreso quando andavano da bambini a catechismo rivestiti di parole e immagini che vogliono farli apparire nuovi.
Guardandoli mi vien da pensare che la filosofia, praticata da costoro, sta all'umanesimo come l'astrologia, che interpreta il destino umano, sta all'astronomia.
Pagina specifica dell'argomento
17 settembre 2025
Il Mito di Tantalo e i segreti per diventare Dèi
Il mito di Tantalo, come descritto in Apollodoro, è interessante.
Scrive Apollodoro:
"La punizione di Tantalo, nell'Ade, consiste in questo: sta immerso in una palude e su di lui incombe un masso di pietra, mentre attorno a sé egli vede gli alberi pieni di frutti che crescono ai bordi della palude; l'acqua gli lambisce il mento ma, quando vuole berne, si prosciuga, e quando cerca di afferrare i frutti, i soffi di vento sollevano in alto i rami degli alberi, con tutti i frutti, fino alle nuvole. A quanto dicono alcuni, viene così punito perché rivelò agli Esseri Umani i misteri degli Dèi e perché donò l'ambrosia ai suoi compagni".
Tratto da: I Miti greci, a cura di Paolo Scarpi, Biblioteca di Apollodoro, Epistome 2, Editore Lorenzo Valla, 2001, pag. 319
16 settembre 2025
Problemi di interpretazione del mito: Efesto e Atena
Scrive Apollodoro nella Biblioteca:
"La storia è questa: Atena si era recata da Efesto perché le fabbricasse delle armi. Efesto, che era stato abbandonato da Afrodite, fu preso dal desiderio di Atena e, poiché lei fuggiva, si diede ad inseguirla; quando la raggiunse, con molta fatica poiché era zoppo, cercò di possederla, ma lei, che era vergine e saggia, non si lasciò prendere e il dio eiaculò sulla sua gamba. La dea, disgustata, asciugò lo sperma con della lana che gettò a terra, poi fuggì; dallo sperma caduto a terra nasce Erittonio. Atena lo allevò di nascosto dagli altri Dèi. .... Erittonio, allevato da Atena stessa nel suo santuario, scacciò Anfizione e diventò re di Atene; innalzò sull'Acropoli il simulacro ligneo della Dea e istituì le feste delle Panatenee. "
Da la Biblioteca di Apollodoro Libro Terzo 188-190 tratta da "I miti greci" a cura di Paolo Scarpi traduzione di Maria Grazia Ciani edizioni Lorenzo Valla
15 settembre 2025
Come ho spiegato più volte, in Stregoneria e nella Religione Pagana, non esiste il concetto cristiano e monoteista di "colpa". Esiste il concetto di azione, di fini delle azioni e di effetti delle azioni.
14 settembre 2025
Il nazi-fascista Charlie Kirk contro il nazi-fascista Tyler Robinson
Il terrorismo cristiano era già stato messo in evidenza nella prima presidenza Trump, ma la stampa tendeva a mantenerlo sottotraccia.
14 settembre 2025
Il cristiano nazi-fascista Tyler Robinson
Dalle prime informazioni giunte dagli USA sembra chiaro che a sparare all'attivista fascista sia stato un altro fascista, più o meno defilato.
Si tratta di una vecchia tecnica cristiana, farsi sparare da un amico per attribuire la responsabilità ad un'aggressione nemica e criminalizzare l'avversario. La usano gli ebrei israeliani come tecnica appresa dalla bibbia.
14 settembre 2025
Ci sono cose che le persone, proprio per il loro condizionamento educazionale, non vogliono proprio vedere.
Spiegate alle persone che il nemico che gli USA combattono è l'Europa e che il progetto USA consiste nel distruggere l'Europa spingendola alla guerra o con la Russia o con la Cina o, magari con entrambe.
13 settembre 2025
Dentro di noi coabitano un infinito numero di personalità, ognuna con la propria storia e ognuna con la propria descrizione del mondo e della realtà nella quale viviamo.
Queste realtà sono abitate da diversi Dèi che ne qualificano le modalità espressive.
12 settembre 2025
Riflessione su cervello e corpo
Uno degli errori commessi per arroganza dagli Esseri Umani è quello di aver voluto legare il concetto di intelligenza al cervello. Gli Esseri Umani, all'interno di precise ideologie, pensano di essere superiori alle altre specie della Natura perché hanno il cervello con cui pensano parlando. In realtà l'intelligenza va attribuita ai corpi, non a parte dei corpi. E' il corpo che pensa e il cervello è una parte del corpo a cui il corpo ha delegato alcune funzioni. Ma senza il corpo che pensa, il cervello non pensa.
11 settembre 2025
Riflessione su ragione ed emozione
Produrre macchine, la tecnologia, è un atto della ragione. Un atto matematico e geometrico. "A mio avviso" l'intelligenza della natura non è razionale, ma è emotiva. Noi tendiamo a razionalizzare e descrivere, la natura percepisce, si relaziona, comunica attraverso la struttura emotiva dei viventi.
10 settembre 2025
La Stregoneria apre alcune porte della percezione soggettiva modificando la qualità della realtà percepita.
Una volta che quelle porte sono aperte, aumenta la comprensione, ma l'aumento della comprensione della realtà non è infinito. Non si diventa dei superuomini, si ha solo una visione più ampia che, comunque, è relativa alla cultura e il vissuto della singola persona.
10 settembre 2025
Celebrazione Equinozio d'Autunno 2025
Presso il Bosco Sacro in Jesolo il 20 settembre 2025 Dalle ore 18.00
La celebrazione dell'Equinozio d'Autunno celebrata dalla Federazione Pagana è la celebrazione degli infiniti mondi silenziosi che ci circondano.
10 settembre 2025
Se lo squadrismo vi fa ridere, pensate solo a quanto sta toccando all'Europa con un'Europa complice degli aggressori squadristi.
09 settembre 2025
L'uso sociale del terrore della morte in Agostino d'Ippona
Una volta che Agostino d'Ippona si è rifiutato, con tutta la violenza che gli è stato possibile, di dimostrare sia la presenza nel corpo di un oggetto che chiama "anima", sia la separazione di questo oggetto dall'oggetto "corpo", preferisce addentrarsi nei voli pindarici della propria fantasia e produrre tutta una serie di elucubrazioni fantastiche che, secondo la sua soggettività esaltata, dovrebbero dimostrare la relazione esistente fra anima e corpo in relazione alla morte.
08 settembre 2025
La riunione in Cina di vari Capi di Stato di molti Paesi del Mondo non delinea un "nuovo ordine mondiale" come qualche complottista della stampa occidentale ha affermato, ma delinea una volontà generalizzata di sviluppo economico svincolata da imposizioni dogmatiche e minacce armate.
08 settembre 2025
Il 05 settembre 2025 ho terminato di scrivere i testi dell'VIII volume della Teoria della Filosofia Aperta.
Il VII volume verrà autopubblicato alla fine del 2025 o, forse, nei primi mesi del 2026. In questo momento stiamo introducendo un po' di correzioni. Verrà pubblicato in 2 tomi. L'VIII volume prevedo di autopubblicarlo a metà del 2026 in un unico volume. Ricordo, comunque che tutti i capitoli sono presenti in internet come pagine web.
07 settembre 2025
Brevi considerazioni sulla società e le ideologie
Nelle società del mondo si muovono fragili e instabili equilibri che alimentano fra le persone timori e speranze prive di un fondamento razionale.
07 settembre 2025
Paolo di Tarso: la lettera agli Efesini e il suo significato ideologico
Continuo a presentare l'orrore ideologico del cristianesimo sulla pagina index del sito stregoneriapagana.it.
Si tratta delle biografie dei filosofi (60) che hanno partecipato alla Partita Mondiale di Calcio della Filosofia e che sono state scritte all'interno dell'ottica secondo cui sono le esigenze e i bisogni soggettivi del singolo filosofo che produce la sua ideologia filosofica.
06 settembre 2025
L'anima come strumento d'odio di Dio
Agostino d'Ippona, che si è seduto sul trono di Dio, dopo aver velocemente detto cosa Dio vuole dall'uomo, l'assoluta obbedienza, ci ha fatto sapere esattamente che cosa Agostino d'Ippona e il cristianesimo vogliono dall'uomo: assoluta sottomissione ed obbedienza.
05 settembre 2025
La contemplazione nella modificazione delle connessioni neuronali - Sedicesima parte
In un ambiente cristiano è quasi impossibile far capire alle persone che le loro scelte e la loro attività cambia la percezione che hanno del mondo e della realtà in cui vivono.
04 settembre 2025
Trump distrugge la sanità negli USA
Distruggere il sistema sanitario USA, già di per sé molto carente in quanto finalizzato al profitto per il profitto e non alla cura delle persone, sembra essere un impegno primario di Trump.
03 settembre 2025
Mentre in Italia si cerca di rendere sempre più difficoltoso l'andare in pensione riducendo il valore delle pensioni, spesso, alla sopravvivenza, la Cina ha adottato un altro sistema.
03 settembre 2025
Make America Great Again
("Rendiamo l'America di nuovo grande")
Posso solo osservare gli effetti del fare grande l'America di Trump.
03 settembre 2025
La sicurezza nel mondo? Per chi?
Cosa succederebbe se decidessero di portare la Democrazia là dove l'occidente impone l'oscurantismo fondamentalista con i genocidi propri del cristianesimo e dell'ebraismo?
03 settembre 2025
Gli adoratori del Macellaio di Sodoma e Gomorra
Essere sensibili e vivere con-passione le difficoltà del mondo, delle genti e dei popoli, espone le persone alla violenza degli adoratori del Macellaio di Sodoma e Gomorra che aggrediscono, offendono, ingannano ed ingiuriano imitando quel vigliacco del loro Dio.
03 settembre 2025
Quando si postano immagini, come quelle del genocidio di Gaza, ci sono persone solidali con i macellati e persone che si compiacciono del macellare le persone più deboli.
02 settembre 2025
La morte come condanna nel cristianesimo
Dopo tutte le digressioni di Agostino d'Ippona attorno alla filosofia degli Antichi, Agostino d'Ippona si trasforma in un piazzista che, scalzato il suo Dio dall'alto dei cieli in cui lo aveva collocato, provvede a sostituirlo vendendo alle persone le idee di Dio, i propositi di Dio, le motivazioni di Dio, i progetti di Dio, la morale di Dio, gli ordini di Dio, le leggi di Dio.
01 settembre 2025
Come il Nord Africa divenne islamico grazie ad Agostino d'Ippona
I donatisti era un gruppo di cristiani che in contrasto con la chiesa cattolica costruì una propria interpretazione di bibbia e vangeli. Non erano molto diversi dai cattolici, ma mentre i cattolici appoggiavano i grandi proprietari terrieri, i Donatisti appoggiavano le rivendicazioni dei mezzadri, dei braccianti, dei servi e degli schiavi per migliori condizioni di vita.
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Ultima modifica 12 febbraio 2021
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