7) La tigre nasconde sé stessa al suo obiettivo

Uscire dal mobbing: trasformarsi da vittima in tigre

Il mobbing e le strategie della stregoneria
Capitolo diciannove

di Claudio Simeoni

 

 

7) La tigre nasconde sé stessa al suo obiettivo

 

Nascondere sé stessi al proprio obiettivo, mentre si sta subendo un'azione di mobbing, significa nascondere le proprie strategie per l'uscita da quanto si sta subendo e nascondere sé stessi a chi sta costruendo contro di noi l'azione mobbing. Nascondere le proprie tensioni, i propri timori, le proprie paure, le proprie preferenze.

Il soggetto che subisce mobbing è cacciato da chi ha organizzato la situazione di mobbing; a sua volta deve cacciare in una situazione che pretende che lui sia soltanto una preda.

La capacità del cacciato di cacciare nasce soltanto dalla consapevolezza che si è individui cacciati. L'individuo ingenuo non si accorgerà di essere oggetto di caccia spietata dal circostante se non quando non avrà altra via di fuga. Al contrario, l'individuo integerrimo, si accorgerà di essere oggetto cacciato quando ancora una situazione di mobbing non è stata predisposta. L'odore, il clima e la struttura psichica di chi lo circonda è in grado di rivelargli che egli sta per essere fiutato come individuo da distruggere. L'individuo integerrimo sa mettere in atto delle strategie per modificare questo. L'individuo integerrimo ha già messo in atto delle strategie attraverso le quali impedire o bloccare sul nascere un'azione di mobbing. Giungendo su un posto di lavoro si può fiutare se ci sono possibilità che si mettano in essere strategie di mobbing. Se questo dovesse essere, il comportamento impeccabile e la spietatezza del soggetto nell'impeccabilità soggettiva sono elementi che bloccano sul nascere un'azione di mobbing nei suoi confronti. Anche quando, comunque, si sviluppano tentativi di un'operazione di mobbing queste non sono in grado di individuare gli obiettivi del suo intento e pertanto o falliscono o non sono in grado di toccare il soggetto. L'individuo integerrimo è spesso in grado di agire prima che l'azione di mobbing si organizzi.

L'individuo integerrimo nasconde sé stesso all'obiettivo di qualsiasi situazione mobbing.

Quando si individua un'azione mobbing in corso allora si giunge ai ripari nascondendo quanto ancora non è esposto. Quanto è stato già esposto lo si nasconde seppellendolo sotto dati fuorvianti. Facciamo un esempio. Io vorrei un trasferimento perché questo mi fa comodo per questioni personali. In una situazione di mobbing quel trasferimento non mi viene concesso; mi si obbliga a comperarlo o a supplicarlo in modo che, comunque, sia costretto a pagare un prezzo per averlo. Se una situazione come questa si verifica, io manifesto immediatamente mille ragioni perché quel trasferimento non sia proprio conveniente per me. Essere trasferito mi crea dei problemi di natura diversa. In ogni caso non mi interessa.

Nello stesso tempo metto in essere delle strategie per le quali quel trasferimento può avvenire in quanto, comunque, sono disponibile a trasferirmi. Gioco con l'uva che non vogliono darmela affermando che tanto è sicuramente acerba e non soddisfa il mio bisogno. Quando si fa un'operazione del genere è necessario non puntare su un obiettivo soltanto, come se questo fosse l'unico obiettivo, ma giocare a tutto campo. Il non raggiungimento di un obiettivo non deve essere in grado di bloccare le mie strategie, ma devo lavorare su più fronti per più obiettivi in modo che l'azione di mobbing sia costretta a concentrarsi su molte situazioni e non sia in grado di stabilire quale sia la situazione che potrebbe danneggiarmi.

Improvvisamente i miei desideri diventano molteplici. Improvvisamente la manifestazione della mia vita privata diventa prolissa, ricca di particolari. Improvvisamente manifesto i miei sentimenti. Improvvisamente divento loquace. Quanto serve nascondere lo si può tacere sopportando la tortura o lo si può coprire di una montagna di parole: per avere un Intento duro come l'acciaio è necessario essere malleabili come la creta, adattabili come l'acqua, soffiare come il vento!

Davanti ad una mole di dati che io getto sull'oggettività che costruisce la situazione di mobbing questa stenta a riorganizzarsi.

Cosa ho fatto? Ho esercitato la mia Follia Controllata. Chi organizza il mobbing non ha necessità di cercare dati su cui concentrare la sua azione, glieli sto dando io, a chili. Dandogli i dati, i dati che voglio io, come voglio io, per quello che voglio io, indirizzo la sua azione mobbing. La mia strategia per l'uscita dal mobbing si fonde con la sua strategia di mobbing. Non gli dò una sprangata in testa, ma indirizzo la sua azione là dove è inoffensiva. Questo manifestando profonda tristezza e sofferenza per quanto ingiustamente sto passando per colpa di quelle malelingue dei colleghi. Manifesto la sofferenza perché, quell'azienda, cattiva e incapace, non comprende l'importanza del mio lavoro e della mia disponibilità. Certo che quell'azienda l'ha compresa, certo che i colleghi hanno compreso il mio lavoro, per questo vogliono distruggermi con un'azione di mobbing: chissà questo dove vuole arrivare.

Le undici tappe della trasformazione soggettiva:

1) La tigre conosce sé stessa e le sue possibilità;

2) La tigre analizza il territorio nel quale intende cacciare;

3) La tigre ha l'intento di ciò che fa';

4) L'intento della tigre è il suo bisogno (l'intento è interno alla tigre);

5) La tigre individua l'obiettivo del suo intento;

6) La tigre osserva l'oggetto;

7) La tigre nasconde sé stessa al suo obiettivo;

8) La tigre diventa parte indistinguibile dall'ambiente per l'oggetto;

9) La tigre si sottrae quando l'oggetto la individua;

10) La tigre attende che l'oggetto sia in difficoltà;

11) La tigre distrugge l'oggetto soddisfacendo il suo bisogno e, rilassando la sua tensione, alimenta l'intento della sua trasformazione;

Marghera, 07 febbraio 2004 (data di formazione del primo file)

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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Il Mobbing e le strategie della Stregoneria

Il mobbing è l'arte costruita dai cristiani per distruggere psicologicamente l'uomo che non si adegua al gregge. Tanto più il sistema giuridico preserva l'uomo nella sua attività sociale e tanto più violente vengono articolate le strategie di aggressione personale per impedire all'individuo di fruire della libertà d'azione che la legge gli garantisce. Il mobbing può essere messo in atto solo nell'ambito cristiano e da cristiani perché per essere mobizzati è necessario essere individui che sperano nell'intervento salvifico del dio padrone.